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Autore: Jasmine_dreamer    25/10/2017    1 recensioni
"La finisci di starmi addosso? Mi perseguiti da settembre, quando l'anno scorso non conoscevi neanche il mio nome!" disse Alexia.
"L'anno scorso eri un cesso, poi non so cosa sia successo!" rispose Parker.
"Si chiamano tette. Ecco cos'è successo, quando ti crescono le tette improvvisamente diventi figa."
Lui rise: "Guarda che le tette non c'entrano, contribuiscono, ma non sono loro la causa del tuo cambiamento. Quando ti ho vista ho pensato che eri una favola."
Sul sorriso di Alex comparve un sorriso dolce e pensò a quanto fosse carino Parker. Poi si ricordò che era Parker e disse: "Non mi compri con due parole in croce, sai?"
"Oh che strano, sembrava di si."
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Jamie fissava lo schermo del suo computer sovrappensiero.
Alex aveva detto che l’avrebbe chiamata ma erano le dieci di sera e non lo aveva ancora fatto. 
Prese il suo smartphone in mano e sussurrò: “Andiamo, perché non squilli?”
Dopo qualche minuto decise di cercare il suo nome in rubrica e, dopo essere rimasta a guardarlo per qualche istante, decise di chiamarla.
Era incerta, non era la prima volta che Alexia si era dimenticata di chiamarla e iniziò a pensare che a lei di Jamie non importava nulla.
“Pronto? Stavo finendo la ricerca di chimica, ti avrei chiamata dopo.” Rispose Alex.
“Ah, scusami. Pensavo ti fossi dimenticata.”
“Di te? Certo che no! Ma che ore sono?” 
“Le dieci e un quarto.”
“Oddio, scusami… ti giuro che non avevo visto l’orario!” disse Alexia mortificata.
“Non preoccuparti, ti ho chiamata io alla fine!” rise Jamie: “Come stai? Oggi a stento ci siamo salutate.”
“Sì, è stata una giornata piena, non ho avuto il tempo neanche di respirare. Ho avuto tre verifiche, ho passato anche la ricreazione a studiare, mi dispiace non averti vista.”
“Ma non c’eri in mensa? Non ti ho vista.” Disse Jamie gettandosi sul letto.
“No, infatti.” Alex si sedette ai piedi del letto e Kira appoggiò la testa sulle sue gambe: “Sono uscita prima, avevo una visita dentistica da fare.”
“Perché non me ne hai parlato?”
“Mi sarà passato di mente.”
“Capisco.” Fece Jamie fredda.
“Te la sei presa per caso?”
“Dovrei?” chiese poi.
“Sembra che sia così.” Alex tornò alla scrivania: “Guarda che non l’ho mica fatto apposta, te la stai prendendo per una stupida visita!”
“Non è per la visita. Mi tratti come se fossi una tua amica, ma io sono la tua ragazza.”
“Ma che cosa dici?” chiese Alexia perplessa.
“Forse oggi non te ne sei dimenticata, ma spesso succede che non mi chiami perché hai altre cose per la testa e ti scordi di chiamarmi, a scuola mi baci solo se c’è poca gente ed esclusivamente a stampo, come se ti vergognassi. Non mi dici quando esci prima perché hai qualche impegno e io ti cerco in mensa perché non ti trovo. Poi chiedo a Matilde dove tu sia e lei sa sempre tutto.”
“Okay, senti… ti prometto che cercherò di coinvolgerti di più, va bene?”
“Tu mi ami?” chiese Jamie tutto d’un fiato.
“Certo che sì!” esclamò Alexia.
“Bene, perché anche io ti amo.”
“Ottimo allora. Ora devo andare, ci vediamo domani, ok?”
“Va bene, buonanotte Alex.”
“Buonanotte.” Alexia riattaccò.
Appoggiò il telefono e si passò una mano sul viso.
Le parole di Jamie rimbombavano nella sua testa.
“Tu mi ami?”
Si mise una mano sotto il mento e guardò fuori dalla finestra.
Non riusciva a capirsi neanche lei. Un giorno credeva di amarla, il giorno seguente era più confusa che mai.
“Ma che cos’è l’amore?” sussurrò.
Dopo qualche istante, si alzò, abbassò le tapparelle e si infilò nel letto.
“Buonanotte, papà.” Disse guardando l’immagine del padre che era sul suo comodino.
Poi, dopo qualche ora, si addromentò.

"Alexia! Cosa fai ancora a letto?!" strillò Jessica.
"Mamma non gridare!" 
"Alzati immediatamente, ti aspetto fuori tra 15 minuti."
Alex guardò l'orologio, erano le 8... era in ritardo.
"Cazzo, tra mezz'ora inizia la lezione."
Dopo 10 minuti entrò in macchina e si truccò durante il tragitto.
Arrivata a scuola salutò sua madre e vide che mancavano 10 minuti quindi estrasse una sigaretta dal pacchetto e se la mise in bocca.
Qualcuno gliela tolse, lei si girò e vide Jamie, quindi si diedero un bacio.
"Scusa se ieri ho sbroccato." disse Jamie.
"Ma no, figurati, starò più attenta."
"Ciao!" esclamò Stacey.
"Ciao." dissero Jamie ed Alex insieme.
"Jamie, puoi aiutarmi in algebra prima che la lezione cominci?" chiese.
"D'accordo." disse Jamie.
Poi si girò verso Alex: "Ci vediamo dopo?"
"Certo." disse Alexia annuendo.
Nonappena Jamie fu andata via, Alexia fu raggiunta da qualcun altro.
"Rattatà."
Alexia rise: "Mi spiavi dai cespugli in attesa che Jamie andasse via?"
"Può darsi."
Alex sorrise.
"Come stai? Non ci parliamo quasi più." disse dispiaciuto.
"Sto bene, Parker."
La campanella suonò prima che Parker potesse dire qualcos altro, quindi Alex lo salutò.
Si sedette al banco da sola, ma venne raggiunta da Matilde.
"Ciao."
"Hey Maty."
"Scusa se te lo dico amica, ma hai un aspetto orribile." fece Matilde.
"ieri sera ho avuto una discussione con Jamie, avrò dormito in tutto 4 ore."
"Avete litigato? Perché?" 
"Boh, dice che la tratto come se fosse una semplice amica."
"Non ha tutti i torti, qualche volta lo fai." ammise Matilde.
"Maty, non ho mai avuto una relazione prima d'ora, le ho promesso che presterò più attenzione, non saprei che altro fare."
Matilde annuì e la prof entrò in classe.

Parker era in fila e notò Alexia e Matilde sedute al tavolo con Jamie.
"Rj? Ci sediamo con loro?" chiese.
"Ok!" rispose l'amico.
Appoggiò il vassoio di fronte ad Alex che accanto aveva Jamie.
"Ciao." dissero lui e Rj.
Le ragazze risposero in coro salutandoli a loro volta.
"Come state?" chiese Parker.
Tutte risposero tranne Alex, allora lui chiese: "Rattatà, tu come stai?"
Lei sorrise: "Snorlax, me lo hai già chiesto prima."
"Ah, sì. Hai ragione."
"Memoria a breve termine?" chiese lei ridendo.
"Su certe cose.." poi si fece serio: "Ma su altro ricordo tutto."
"Parker.." disse Matilde indicando, senza farsi notare, Jamie.
"No, fallo finire." fece Jamie: "Tanto stavo per andarmene."
Tutti avevano capito a cosa si riferisse Parker, tutti sapevano che stava parlando dei momenti passati tra loro.
"Ma che cazzo, Parker." fece Alex che poi si alzò per seguire Jamie.
Parker si alzò a sua volta, però venne ripreso da Matilde: "Sta' qui, hai già fatto troppi danni."
   
 
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