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Autore: id_s    26/10/2017    1 recensioni
«Un esercito di cavalieri, dicono alcuni
altri di fanti, altri di navi
sia sulla terra nera la cosa più bella.
Io dico:
ciò che si ama»
( Saffo )
Lui si spegne in lei — nivea, così candida nella notte e completamente sotto il suo incantesimo.
Riprende a vivere, Sirius, un attimo prima di andar via per sempre.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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  Nivea.


Sirius, aspetta - sospira lei, è un gemito gentile, candido come la persona che ha pronunciato quelle parole.
Sirius ha il corpo leggero, le ossa che sembrano cave come quelle di un uccello, ormai incapace di volare ancora.
Si stringe contro la figura morbida e giovane che si agita tra le sue braccia, che non vuole lasciarlo andar via.
Osserva quella pelle rosea, quelle curve appena accennate e la morbidezza delle sue labbra; affonda il proprio viso, stanco e affamato, nel profumo di quegli indomabili capelli ricci, scuri di ricco color castano e crespi, vibranti come colei che li ha sempre sfoggiati a testa alta, con intelligenza ed orgoglio.
Nasconde il viso nell'incavo del suo collo per non dover affrontare le sue iridi di ambra, così calde e gentili, piene di un affetto - di amore per lui - tale da accendere le sue paure più recondite.
Non pensava avrebbe mai sperimentato questo sentimento, Sirius.
Non lo pensava quando per la prima volta, posando il proprio sguardo distratto e melanconico sui di lei occhi - così terribilmente belli, così intelligenti eppure gentili - aveva sentito qualcosa, di nuovo.
Sentire.
Che verbo ironico.
Lui l'aveva sentita, Hermione, l'aveva percepita fin dentro alle ossa attraverso quello sguardo gentile, dietro al suo sorriso, dolce e un po' spezzato, spesso stanco per il peso di tante notti passate a studiare - ma mai per questo meno genuino.
Non pensava l'avrebbe amata, la prima volta che le loro labbra s'erano unite - con foga, con rabbia, con una passione che non credeva la Grifondoro nascondesse, una passione che l'aveva sgualcita nel profondo, frantumando in mille pezzi di cristallo l'alone di perfezione che lei era solita portare con sé.
Non era perfetta, Hermione.
Aveva sapore di miele e odorava di inchiostro e pergamena, sapeva essere pedante, saccente, aveva sempre ragione.
Non era perfetta, c'erano tante cose che non sapeva dire - e in questo, neanche i suoi amati libri l'avevano mai aiutata.
Non era perfetta, ma il suo corpo sapeva amare con una violenza degna di un mare in tempesta.
Sirius posa le proprie labbra contro la pelle calda del collo della ragazza, riluttante quanto lei ad allontanarsi dal suo calore, dalla sua impetuosità. La bacia e ancora non sa, non sa se è amore, non sa se è questo il nome - ciò a cui non avrebbe mai creduto di arrivare, il desiderio ardente di ritornare a casa e trovarla lì, e stare con lei, e scoprirla in una routine che non l'avrebbe mai annoiato.
Il suo desiderio più grande, nascosto nei suoi occhi di tenebre infrante, di ritornare giovane insieme a lei.
E invece si alza, e - Quando tornerò tu sarai già andata via, Hermione - sospira, abbandonando quella stanza e, per l'ultima volta, anche lei.

Non la scoprirà più alla stessa maniera, Hermione, ma saranno suoi gli occhi - pieni di vibrante terrore - che vedrà per ultimi, prima di oltrepassare - squarciare il velo, prima di andar via, di riguadagnare la sua perpetua giovinezza abbandonando la realtà terrena, grigia e piena di apatia.
Non le ha mai detto di amarla.
   
 
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