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Autore: JosephineStories    27/10/2017    2 recensioni
La vita di Amy Davies scorre tranquilla: tra studio, amici e lavoro sembra non avere problemi.
Eppure le sue notti sono tormentate da un incubo, che col passare del tempo diventa sempre più reale.
Un incubo dagli occhi di ghiaccio.
Quegli occhi saranno la sua rovina o la sua salvezza?
Presto si renderà conto che non si può fuggire da ciò che la perseguita...
Copyright © 2015, Josephine-C
Questa opera letteraria è coperta da diritto d'autore e, in rif. alla Legge 22 Aprile 1941, n. 633 ogni tentativo di plagio,
in questo e altri luoghi, è punibile a norma di legge e pertanto verrà segnalato alle autorità competenti.
La parziale o totale copia del contenuto è punibile penalmente.
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Sovrannaturale
Capitoli:
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La caffetteria è sempre molto affollata, ma nonostante le numerose persone ci conosciamo quasi tutti. Baia del Sole è davvero una piccola isola e io sono felicissima che sia così. Il caos mi innervosisce, per questo vado in città solo per sostenere gli esami all'università; la mia più grande aspirazione è quella di condurre una vita serena e tranquilla.
Mi posiziono al bancone e, come al solito, preparo il caffè per i clienti abituali e più mattinieri. Qui ci sono solo clienti abituali, nessuno rinuncia a una breve visita al Sun; prima questo avveniva perché nessuno poteva rinunciare a una parola gentile o al buon umore di mio padre ma anche adesso, dopo più di tre anni dalla sua morte, non siamo state abbandonate e la caffetteria resta il punto di incontro preferito da tutti.

La mamma è fuori per alcune consegne e ne approfitto per assaggiare un dolce qua e là, mentre mi occupo dei clienti. Questo posto era l'orgoglio di mio padre e lo adoro almeno quanto adoravo lui; da quando non c'è più io e la mamma lo tiriamo avanti meglio che possiamo, come avrebbe voluto.
Nel frattempo studio e cerco di laurearmi in Arte, cosa estremamente rara di questi tempi. Studio per passione e perché la mamma non vorrebbe che abbandonassi quello che prima era il mio sogno: lavorare in un museo, dirigerlo magari, dopo aver viaggiato tra i Tre Stati e visitato i pochi posti rimasti dopo la Terza Guerra, luoghi di cui ho visto solo le illustrazioni nei miei libri; ma adesso è cambiato tutto, adesso so di non voler lasciare l'isola, ho paura che se andassi via potrei dimenticare i giorni felici passati qui, insieme alla mia famiglia.
Dimenticare la risata di mio padre, il profumo delle sue mani dopo aver sfornato i dolci, i suoi abbracci... no... non potrei mai trasferirmi o vivere in città, il mio futuro è qui, nella vita tranquilla che ho scelto.

Servo fino all'ultimo cliente e metto tutto in ordine, poi arriva la mamma.
È così bella nel suo grembiule a righe rosa, la divisa della nostra caffetteria, le dona molto più che a me, con le sue forme perfette e la pelle abbronzata, tipica dell'isola. Io invece sono così esile e dalla pelle tanto bianca che sembro scomparire nella divisa.
Non ci somigliamo per niente, totalmente diverse, dalla forma fisica al colorito: lei è così scura, capelli neri corvini, occhi castani  e tanto formosa; io sono bionda, occhi azzurri e con decisamente meno forme: tutti dicono che sono più simile a mio padre... Continuo a fissarla assorta.

-Tesoro, se continui a startene lì imbambolata a guardarmi, non farai in tempo ad andare in biblioteca- ridacchia alla vista della mia faccia pensierosa.

Scatto immediatamente -è già ora! Ho perso la cognizione del tempo, mi staranno aspettando. Sono in ritardo!-

Tolgo il grembiule e lo appendo all'attaccapanni, poi raduno tutte le mie cose nella borsa. Cerco di fare il più in fretta possibile. La mamma prova a trattenere le risate, tutti mi prendono in giro per la mia scarsa puntualità.

-Sempre la solita... sta’ attenta, Amy, con quell'auto, non superare i limiti di velocità- si raccomanda severa.

-Tranquilla, mamma! Il bello di vivere qui è proprio la mancanza di traffico- sorrido, prima di uscire di corsa. Lei non sembra entusiasta della mia risposta, ma non le do il tempo di ribattere.

Arrivo all'auto, percorro le tranquille stradine che mi sono tanto familiari e mi dirigo in biblioteca. Jess e Aiden, i miei due compagni di università, nonché migliori amici dai tempi dell'asilo, mi staranno aspettando da un po', ormai. Inizialmente a tutti sembrava incredibile la presenza contemporanea di ben tre studenti di Arte e Archeologia in un posto tanto piccolo.I loro libri sono ancora chiusi sul tavolo, non comincerebbero mai a studiare senza di me, anche perché sono io a correggerli e aiutarli, essendo la secchiona del gruppo. Nonostante questo, credo che avranno trovato il modo di intrattenersi; ultimamente qualcosa è cambiato nel loro rapporto, non vorrei sbagliarmi, ma quei due non me la raccontano giusta.
Me ne sto alle porte della biblioteca e guardo da lontano attraverso il vetro, sono particolarmente vicini: lui la fissa con adorazione, mentre lei ride a una battuta; si avvicinano ulteriormente poi improvvisamente lei si scosta, come punta da un calabrone.
Jess, maledizione, quando accetterai che non siete solo amici? Penso irritata. La mia migliore amica ha tantissimi pregi, è bellissima, simpatica e dolce, a tratti anche un po' folle, ma tutti i suoi pregi sono pari alla testardaggine che la contraddistingue. Mi avvicino al tavolo, tanto ormai il momento è stato interrotto.

-Hey, ragazzi, aspettavate da molto?- Poggio la borsa sulla sedia, facendo finta di niente.

Jess mi guarda imbronciata. -Non più del solito, Amy, ormai ci siamo abituati- sbuffa sonoramente. È particolarmente agitata e so il perché...

Le faccio una smorfia e mi siedo, poi prendo i libri uno a uno.

-Non preoccuparti, Amy, siamo qui da cinque minuti, e poi io riesco a intrattenerla benissimo. Non è vero, Jessica?- Lui la fissa con quei grandi occhi verdi, rivolgendole un sorrisetto malizioso, mentre lei finge di essere molto interessata alla copertina del libro. Eppure noto che sentire il suo nome pronunciato per intero da lui, l'ha fatta trasalire e arrossire vistosamente. Ridacchio scuotendo la testa, il mio comprensivo e paziente Aiden ci sa fare, diamine!

Non so come farei senza di lui, dato che è il fratello che non ho mai avuto; c'è sempre per me, mi ascolta e mi dà ottimi consigli.  Inoltre, e questo non glielo dirò mai, è proprio un bel vedere: grandi occhi verdi profondi ed espressivi, capelli ramati e un fisico scolpito, cosa di cui non c'è da sorprendersi visto che era l'atleta della scuola, campione indiscusso di nuoto. Anche se non l'ho mai  guardato in quel senso, non mi meraviglio di tutte le ragazze dell'isola che farebbero carte false per un po' della sua attenzione, ma lui non guarda nessuna. Aiden ha occhi solo per Jess, che però non vuole ammetterlo nemmeno a sé stessa.

Mi giro verso di lei, si è appena inginocchiata sulla sedia.

-Di certo non ero così ansiosa di studiare, devo fare un annuncio!- Sorride allegra, agitando il suo caschetto di capelli neri e lisci.
Jess e i suoi annunci, siamo nei guai, ma quando ci fissa con quegli occhi nocciola, così limpidi ed entusiasti, non potremmo mai dirle di no.

-Comincio a tremare. Ok, Jess! Veloce, dicci cosa confabula quella mente diabolica- poggio i pugni sotto il mento, fissandola ironicamente con attenzione, mentre Aiden incrocia le braccia in attesa, inarcando le sopracciglia.

Lei sbuffa spazientita, capendo che la stiamo prendendo in giro. Ignora la nostra reazione e si schiarisce la voce teatralmente.

-Sono felice di comunicarvi, cari fastidiosi amici, che andremo in vacanza! Ho già prenotato tutto. Non appena passeremo l'ultimo esame estivo, saremo pronti per partire!- Batte le mani eccitata.

Resto a bocca aperta, la mascella sta quasi per cadermi sulle pagine del libro che dovremmo studiare.

-Hai già prenotato? Ti ha forse dato di volta il cervello?! Io devo aiutare la mamma, non posso assolutamente partire così- ribatto sconvolta.

Aiden all'inizio sembra combattuto, io sono furiosa.

Ora che ha più chiara la situazione e che per qualche minuto ci ha riflettuto, il mio migliore amico a stento riesce a contenere la gioia, glielo leggo in faccia, ma fa di tutto per non darlo a vedere a lei.

-Dovevi avvisarci prima, potrei avere altri impegni- sbuffa, fintamente annoiato.

-E quali? Rigirarti i pollici sulla scogliera?- Jess alza un sopracciglio, scettica.

-Portare la mia ragazza in vacanza, ad esempio!- risponde ironicamente, sondando la sua reazione. Ottiene uno sguardo assassino.

-Aiden, tu non hai una ragazza!- Incrocia le braccia al petto imbronciata.

-Per ora- ribatte lui con uno sguardo profondo e provocante, che la lascia imbambolata per un secondo. Subito si riprende scuotendo la testa e portando gli occhi su di me.

-E tu Amy non hai scuse. Ho già parlato con tua madre, tutto risolto. Si parte, ragazzi, e per tutto il mese estivo!- ci informa.

Aiden sembra quasi toccare il cielo con un dito, io sono incredula. Il solo pensiero mi angoscia quasi...

-Non voglio lasciare l'isola per tutto questo tempo, Jess! E poi dove andremmo?- mi passo una mano su viso.

Alza gli occhi al cielo, infastidita dalla mia mancanza di entusiasmo.

-Amy, tu non vuoi mai lasciare l'isola. Dai, ragazzi, abbiamo vent'anni! Non abbiamo mai fatto un viaggio insieme, siamo confinati qui da sempre. Ho trovato un posto favoloso, un po' lontano in effetti... Ok, parecchio lontano, lo ammetto. Si trova dall'altra parte dello Stato, oltre la città di Renaissance, quasi in montagna. È un paese non molto grande, ma tenetevi forte, il bello ancora deve arrivare!- snocciola le informazioni velocemente, so che lo fa per non farsi interrompere da me, ma questa tattica non attacca!

Per poco non cado dalla sedia, quando registro ciò che ha detto.

-Ci hai confinato in montagna per un mese, Jess! Sul serio?!- domando con voce stridula.

-Lasciami finire, guastafeste- alza le mani per tenermi buona -dicevo, la parte antica del paese ha ancora dei monumenti intatti: chiese, castelli, la nostra curiosità storica ed artistica sarà più che soddisfatta!- I suoi occhi scintillanti si posano su di me e sa di aver fatto colpo. Me lo legge in faccia.

Stento a crederci, edifici Pre-Interruzione? Di colpo l'idea di partire non mi sembra più tanto brutta. Dopo la Terza Guerra, quasi tutte le tracce del passato sono andate distrutte, chiese, monumenti, siti archeologici, quasi tutto andato. Non che a qualcuno interessino, alla facoltà di Arte non  siamo nemmeno venti, quella di archeologia conta sette iscritti. Questo perché l'arte, l'antichità, la bellezza, non interessano quasi a nessuno, l'unica cosa che la gente ripete è: "per poco il mondo non veniva distrutto". I vecchi fim ci mostrano cosa le persone immaginavano del futuro, l'umanità sognava  macchine volanti, teletrasporto, invece tutto quello che abbiamo oggi non è nulla di diverso da ciò che avevano loro, il mondo ha semplicemente ripreso da dove era stato interrotto; solo con meno Stati, meno persone e meno interesse per quanto di bello ci circonda. È passato così tanto tempo che ormai gli effetti della Terza Guerra sono quasi scomparsi, tralasciando l'inquinamento che disperatamente cerchiamo con ogni mezzo di contenere. Tento di prestare attenzione a Jess, che ormai è un fiume in piena.

-Inoltre, non ci sono solo vecchi monumenti. Il paese si sta modernizzando grazie a un facoltoso investitore, e la parte nuova è dotata di locali all'ultima moda! Albanuova è il massimo, ragazzi, è il posto perfetto!- Ci mostra delle foto prese da un dèpliant pubblicitario.

Mmh, Albanuova... sicuramente non sarà il nome originario, rifletto.
Dopo l'Interruzione città e paesi hanno acquisito nomi diversi, che inneggiano alla ricostruzione e alla rinascita.
So che non riuscirò a convincere Jess  a rinunciare al viaggio, soprattutto sapendo che ha coinvolto anche la mamma nel suo malefico piano, se non avesse fatto così per nulla al mondo avrei abbandonato Baia del Sole.

Emetto un sospiro di rassegnazione -Jess, non posso credere che tu abbia prenotato senza dirci nulla- la guardo severa e lei sembra farsi piccola piccola sotto ai miei occhi infuriati -ma immagino che dirti di no sia impossibile. Quindi, che Albanuova sia!- sbuffo, alzando gli occhi al cielo con poco entusiasmo.

Abbandonare questo posto in realtà mi mette in agitazione, lo faccio solo per non dare un dispiacere alla mamma, mi ripeto.
Scende dalla sedia e corre ad abbracciarmi, sa che il nervosismo mi passerà subito, non riesco a essere arrabbiata con lei per più di un quarto d'ora e ne è dannatamente consapevole.  

-lo sapevo! Bastava nominare la parte antica e avresti accettato- sorride soddisfatta, riguadagnandosi un'occhiataccia.

-Grazie per aver chiesto il mio parere, ragazze, sono contento che teniate in conto la mia opinione!- Si intromette Aiden ironico.

Scoppiamo a ridere, sappiamo tutti e tre che non avrebbe mai rifiutato di partecipare a questa vacanza, l'unica che sembra ignorarne i reali motivi è Jess. Dopo essere stati richiamati dalla bibliotecaria, per il troppo chiasso, cominciamo a studiare e il pomeriggio passa in un baleno.




**Angolo me**

Spero che abbiate trovato il secondo capitolo interessante!

Come avrete sicuramente notato, la storia è ambientata molto avanti nel futuro e in un altro tipo di società.
Ci tengo però a sottolineare che questo non è un romanzo "distopico".
NON troverete lotte per il potere o governi oppressivi, come hunger games, ne sono una fan sfegatata e proprio per questo non potrei mai imitarlo, anche se la società è diversa, la storia è incentrata su altro.  Accennerò  solo le differenze principali. Capirete tutto alla fine, non posso anticipare altro >.<

A presto JosephineC ❤️
   
 
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