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Autore: Neko    28/10/2017    1 recensioni
Diversi mesi erano passati da quella notte in cui Emma aveva dovuto scontrarsi con Gideon e quasi ci aveva rimesso la vita affinché l’oscurità non vincesse, ma nonostante tutto, sentiva come se la previsione della sua morte fosse ancora lì, in attesa di compiersi.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, eccomi tornata con un nuovo capitolo. Sono a metà, non della storia nella sua interezza, ma della storia scritta. Sono abbastanza soddisfatta fino a adesso della piega he ha preso la storia, ma sinceramente vorrei sapere qualcosa fa voi lettori. Vi piace o no? C’è qualcosa che non torna o la storia non regge? Fatemi sapere!!!

Buona lettura

Neko =^_^=

 

 

Capitolo 15

 

A Regina non piacque sapere che a Emma fosse rimasto qualche potere oscuro, ma non potè dare troppa importanza a questo fatto, perché qualcosa di molto più preoccupante e pericoloso attirò la sua attenzione e quella della salvatrice.

Le due spalancarono gli occhi a quanto percepirono. Due poteri oscuri si stavano scontrando. Bastò un solo sguardo per comprendere cosa avrebbero dovuto fare.

Regina avrebbe voluto tenere Emma fuori da quella storia, dato che quanto stava avvenendo era una cosa che riguardava maggiormente lei, ma non c’era tempo per preoccuparsi per la donna e il uso bambino. Il loro futuro era in pericolo…in grande pericolo.

Si recarono sul luogo dove sentivano percepire quei poteri e poterono assistere a quanto stava avvenendo. La figura incappucciata era ricomparsa e stava utilizzando i suoi poteri contro quella che, sia Regina che Emma, riconobbero come la regina cattiva.

 I suoi cavalieri erano a terra, senza dare segno di rialzarsi e la donna era rimasta da sola a fronteggiare quell’insidioso nemico di cui non sapeva niente. La regina cattiva stava tentando di difendersi come poteva, alzando una barriera protettiva, ma a giudicare dall’espressione sul volto della donna, si poteva comprendere come questa fosse in netto svantaggio. Infatti il suo scudo non sembrava in grado di reggere ancora per molto.

Di fatto il suo potere venne meno a causa del troppo utilizzo della magia e il potere oscuro del suo avversario la colpì con forza, scaraventandola contro la parete nera della carrozza che la portava a disseminare terrore in giro per il regno. Annaspò per l’aria, quando questa le venne strappata dai polmoni a causa del forte colpo subito alla schiena. Cercò di alzarsi come poteva, non volendo arrendersi a quell’essere, che si avvicinava sempre più verso di lei.

Si pulì il sangue dalla bocca e raccogliendo quel briciolo di magia che si sentiva ancora scorrere in corpo, preparò una sfera di fuoco da lanciare contro l’avversario. Rimase stupefatta nel vedere come egli aveva reso del tutto nullo il suo tentativo di difesa.

Regina, nonostante la sé stessa del passato continuasse a mantenere uno sguardo minaccioso e duro, poteva vedere dal linguaggio del corpo, come quell’essere la spaventava. Erano state veramente poche le persone a quell’epoca a tenerle testa, tra i quali sua madre e Tremotino.

L’anti salvatore si preparò ad attaccarla,  ma un’altra palla di fuoco, che egli non aveva visto arrivare, lo distrasse dal suo intento.

“Lasciala stare!” disse Regina uscendo allo scoperto, affiancata da una Emma, che comunque rimase qualche passo indietro.
La salvatrice cercava di mantenere la calma, ma le cose erano peggiorate secondo il suo punto di vista. La paura per quella piccola vita che le stava crescendo in grembo, che testimoniava l’amore che c’era fra lei e Killian, la portava a paralizzarsi ancora di più in presenza di quell’essere, soprattutto quando la sua potenza era percepibile nell’aria anche da chi non aveva niente a che fare con la magia. Continuava a ripetersi di trovare il coraggio dentro di sé, ma dal tremore della sua mano poteva vedere che non ci stava riuscendo. Cercava di non farsi prendere dalle sue emozioni e di non farsi dominare. C’era troppo in gioco e aveva tanto da difendere, ma più cercava la magia dentro di sé, meno l’avvertiva.

“Bene, bene, guarda chi si vede. La regina cattiva e la salvatrice!” disse l’essere incappucciato divertito nel leggere il timore negli occhi della sua avversaria preferita.
“Sapete? Voi eroi avete tutti lo stesso e fastidioso difetto. Comparire al momento meno opportuno!”

“E voi cattivi avete sempre il vizio di rovinare i momenti felici altrui!” disse Regina “Quindi come vedi, ci diamo fastidio a vicenda!”

Il nemico rise divertito “Oh ma non definirei voi due un fastidio, lo sareste se foste in grado di fermarmi e tu, Regina, hai perso quel fuoco che ti caratterizzava e ti rendeva magnificamente cattiva. Per quanto riguarda la salvatrice bhe…dovresti cambiare mestiere mia cara!” disse.

Regina guardò Emma dietro di sé che si teneva la mano tremante. Avrebbe voluto chiederle se stava bene, ma anche lei si rendeva conto che la sua domanda era stupida. Fece allora quello che considerava una pazzia, ma allo stesso tempo la cosa giusta. Si fece avanti e avrebbe lottato fino alla fine per difendere la sé stessa del passato ed Emma.

“Pensi di potermi affrontare? Davvero?” chiese scettico l’anti salvatore “Segui il mio consiglio, rimani ferma dove sei e goditi lo spettacolo… almeno finchè non sparirai!” disse facendo nuovamente qualche passo verso la regina cattiva, la quale era scombussolata da tutto quello che stava succedendo.

“Aspetta” disse Emma con voce tremante. Regina si girò confusa verso la donna, la quale continuò nella speranza di distrarre il nemico dalla sua preda “è me che vuoi no? Lascia stare la regina cattiva e…veditela con me!”

Emma cercava di essere il più determinata possibile, ma sperava vivamente che quell’essere si stufasse di giocare e se ne andasse senza combinare guai, perché continuava a non sentirsi la salvatrice che tutti si aspettavano. Cercò di pensare alle parole che Regina le aveva detto la sera prima, di pensare al perché stava combattendo e alle persone che voleva proteggere, ma appena sentiva un po’ di magia scorrerle nelle vene, si ritrovava a pensare che il suo potere avrebbe fallito e questo nuovamente scompariva.

La donna sospirò e chiuse gli occhi pensando alla sua famiglia e a Henry. Pensò anche al suo bambino non ancora nato e alla famiglia che si stava costruendo con Killian, che ancora non le sembrava reale. Si aggrappò al senso di nausea che provava da giorni e che rendeva la sua speranza di avere un lieto fine perfetto, reale, sebbene ancora a qualche mese di distanza. In quel momento sentì nuovamente la magia in sé e si preparò per sferrare il suo attacco.

“Regina, prendi la regina cattiva e andatevene!” disse la salvatrice cercando di concentrarsi. Regina andò dalla sua gemella, ma non aveva nessuna intenzione di abbandonare Emma. Non si sarebbe mai perdonata se fosse successo qualcosa alla persona che per prima aveva voluto esserle amica.

Emma si sentiva pronta e, allungando velocemente le mani davanti a sé, scaturì un’energia magica che si avventò sul nemico, ma che a metà strada si dissolse nel nulla.

L’anti salvatore rise e disse “Bella mossa salvatrice. Di certo tu devi essere il peggior salvatore che la storia abbia mai conosciuto. Di certo non hai niente a che fare con colui che mi imprigionò nel regno più oscuro che esista. Sei patetica!”

Regina guardò Emma e dovette trattenere il fiato. Non sapeva cosa aspettarsi in quel momento, ma sperava vivamente che la salvatrice tirasse fuori quella forza che sapeva essere in grado di tirare fuori, se solo avesse creduto maggiormente in stessa.

Il nemico guardò nuovamente le due Regina e stese dinnanzi a sé la mano, pronto a colpire.

“Fermo!” urlò Emma “Se le uccidi, cambierai il futuro, allora io non sarò la salvatrice e non potrai ottenere più i tuoi poteri!”

L’uomo non fece una piega, continuava a fissare le due donne davanti a sé, ma comunque si rivolse ad Emma per risponderle “Povera sciocca, davvero pensi che sia stata la tua vita a renderti ciò che sei? La salvatrice? Sei nata con i poteri, non li hai acquisiti successivamente, quindi che io impedisca o meno il sortilegio oscuro, tu sarai sempre quello che sei destinata a essere, solo che crescendo in una famiglia non avrai niente per cui combattere. Ti ho studiato Emma, so bene chi sei e come sei cresciuta e so anche come saresti se fossi la principessa Emma di questo reame!”

Emma lo guardò confuso, non capendo cosa ci guadagnasse a eliminare la regina cattiva, perché sembrava proprio quello il suo scopo in quel momento e non semplicemente quello di sterminare chiunque si trovasse davanti e seminare terrore. Il suo incontro con la regina cattiva non era stato casuale.

Tutto successe velocemente. L’anti salvatore caricò  il suo palmo della mano con della magia oscura concentrata e la sparò contro le due Regina, le quali chiusero gli occhi aspettando di essere spazzate via come moscerini. Ma il dolore non arrivò, al contrario sentirono sulla loro pelle un calore che le rassicurava e che persino la regina cattiva trovava piacevole.

Regina aprì gli occhi e rimase a bocca aperta quando vide la schiena di Emma, che si era messa in mezzo tra loro e il potere oscuro, proteggendole con un scudo magico bianco, di gran lunga più efficace di quello creato dalla regina cattiva. Emma era concentrata e non staccava gli occhi dall’avversario. Cercava di comprenderne le azioni per riuscire a contrastare qualsiasi sua mossa, ora che si sentiva potente. Era come diceva Regina, il suo potere si manifestava nella sua potenza, quando il suo desiderio di proteggere qualcuno era superiore al terrore di fallire. Avrebbe solo voluto capire come fare a mettere a tacere quella sua paura, senza che ogni volta ci fosse qualcuno a rischiare la vita.

Il nemico mise maggiore forza nel suo colpo e la potenza dell’attacco, una volta che andò a scontrarsi con la barriera, costrinse Emma a indietreggiare. Riuscì però a mantenere la concentrazione e a non far cedere l’unica cosa che difendeva tutte e tre da morte certa.

L’essere incappucciato era infastidito da questa sua resistenza, ma non volle darlo vedere alla salvatrice e smettendo di attaccare rise “Bhe vedo che la gatta ha tirato fuori le unghie, ma se pensi che uno scudo protettivo sia abbastanza per battermi, ti sbagli!”

Emma si sentiva affaticata e non reggendo più il suo peso a causa della stanchezza che le aveva provocato usare una tale quantità di magia, cadde sulle ginocchia.

Il nemico prese la palla al balzò e attaccò di nuovo, questa volta direttamente la salvatrice, ma la donna, ancora piena di adrenalina, che non le faceva sentire la paura, riuscì a contrastarlo di nuovo e questa volta provò con un attacco offensivo.

Regina sapeva che Emma non poteva reggere a lungo, non sapeva nemmeno gli effetti che poteva avere sul bambino un tale impiego di magia e decise di correre in aiuto della donna che le aveva appena salvato la vita. Anche lei attaccò con un attacco offensivo, unirono le forze come erano abituate a fare, sebbene in genere avevano a che fare con mostri di poco conto rispetto a quell’essere. Regina ci mise più potenza che poteva nel contrastare il nemico, il quale, sebbene preoccupato solo dalla magia della salvatrice, avere a che fare anche con i poteri di un secondo essere magico, lo stava mettendo in difficoltà, più che altro perché non potendo uccidere Emma, non poteva difendersi a dovere. Fece nuovamente la stessa cosa che aveva fatto precedentemente. Aggiunse un po’ di forza nei suoi poteri, in modo da scaraventare a terra Regina e far cedere Emma, la quale venne sbalzata indietro.

Libero dagli attacchi di entrambe le donne, decise di non correre il rischio attaccando di nuovo. La salvatrice era stanca, ma dopo l’incontro con il salvatore che lo aveva imprigionato, aveva imparato a non sottovalutarne mai il loro potere dormiente. Quindi senza dire niente, svanì.

Regina tirò un sospiro di sollievo, così come Emma, la quale perdendo tutta l’adrenalina che aveva in corpo, sentì gli effetti collaterali dell’uso di tutta quella magia. La testa cominciò a girarle e la nausea divenne improvvisamente forte che dovette svuotare lo stomaco proprio in quel momento.

La regina cattiva si alzò in piedi e guardando confusa le due donne, sé stessa in particolare disse “Chi diavolo siete voi due? E quell’essere?”

Regina che si era avvicinata a Emma per controllare che stesse bene, si alzò e si diresse verso la sua sé stessa del passato, che la guardava dall’alto al basso, e disse “Credo che  sia piuttosto evidente…sono te e no…non sono qualche strega che ha preso le tue sembianze, vengo dal futuro!”

La regina cattiva rimase a bocca aperta “Non è possibile, i viaggi nel tempo non sono possibili!”

Bhe mia cara, dovrai ricrederti!” disse Regina.

Emma cercò di mettersi in piedi, ma la testa le girava e non riusciva a trovare stabilità sui suoi piedi. Ci pensò Regina a darle un supporto, ma ora la donna si ritrovava a dover risolvere un grosso problema. Aveva una vaga idea del perché quell’essere volesse uccidere la sua sé stessa del passato e quindi, anche la regina cattiva diventava una vittima da proteggere dalle idee folli dell’anti salvatore.

Regina vide che qualche soldato della sua controparte stava riprendendo i sensi e le venne in mente l’unica soluzione che pensava possibile al momento.

“Che tu sia d’accordo o meno Regina, tu verrai con noi al castello di Biancaneve!” disse Regina, rivolgendosi alla sé stessa cattiva, la quale alla sua richiesta la guardò come se le fosse cresciuta una seconda testa.

“Tu sei pazza, io non vado…” cominciò la regina cattiva, ma il sindaco la mise a tacere “Non voglio sentire discussioni, la tua vita è in pericolo e con la tua, la mia e quella di molte persone. Quell’essere ti vuole morta e credo che ti abbia dimostrato pienamente che tu non sei lontanamente in grado di sconfiggerlo, quindi vedi tu. preferisci morire o sopravvivere per ottenere la tua vendetta?”

Alla regina cattiva non piacque come la donna davanti a lei le avesse fatto notare la sua debolezza, ma allo stesso tempo non poteva negare di come, senza l’intervento di quelle due donne, non sarebbe sopravvissuta.

“Cosa ti fa pensare che Biancaneve mi vorrà al castello o che io non la elimini appena ne ho la possibilità?” domandò la regina cattiva.

“Di Neve mi occupo io e tu…so che vuoi vedere Neve soffrire e quindi non la ucciderai, ma continuerai a cercare il modo per attuare il sortilegio oscuro!” disse Regina, poi guidando Emma verso la carrozza e aiutandola a salire. “Nessuna delle tre ha abbastanza forza per teletrasportarci tutte quante al castello, quindi spero non ti dispiaccia se usiamo la tua carrozza”.

Regina sorrise a vedere il volto seccato della regina cattiva e una volta che ella salì e prese posto, seguì il suo esempio, ma prima che la carrozza, guidata da un paio di soldati della regina cattiva, si mettesse in marcia, notò qualcosa al di fuori dalla finestra. Ordinò di aspettare e scendendo nuovamente dal mezzo di trasporto, si avvicinò a un ramoscello che spuntava dal terreno sul quale sventolava un pezzo di stoffa nera. La raccolse e la mise via, sperando che potesse tornare loro utile.

 

  
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