Ciao a tutti, eccomi
tornata con un nuovo capitolo. Sono a metà, non della storia nella sua
interezza, ma della storia scritta. Sono abbastanza soddisfatta fino a adesso
della piega he ha preso la storia, ma sinceramente vorrei sapere qualcosa fa
voi lettori. Vi piace o no? C’è qualcosa che non torna o la storia non regge?
Fatemi sapere!!!
Buona lettura
Neko =^_^=
Capitolo 15
A Regina non piacque sapere che a Emma fosse rimasto qualche
potere oscuro, ma non potè dare troppa importanza a
questo fatto, perché qualcosa di molto più preoccupante e pericoloso attirò la
sua attenzione e quella della salvatrice.
Le due spalancarono gli occhi a quanto percepirono. Due
poteri oscuri si stavano scontrando. Bastò un solo sguardo per comprendere cosa
avrebbero dovuto fare.
Regina avrebbe voluto tenere Emma fuori da quella storia,
dato che quanto stava avvenendo era una cosa che riguardava maggiormente lei,
ma non c’era tempo per preoccuparsi per la donna e il uso bambino. Il loro
futuro era in pericolo…in grande pericolo.
Si recarono sul luogo dove sentivano percepire quei poteri e
poterono assistere a quanto stava avvenendo. La figura incappucciata era
ricomparsa e stava utilizzando i suoi poteri contro quella che, sia Regina che
Emma, riconobbero come la regina cattiva.
I suoi cavalieri erano
a terra, senza dare segno di rialzarsi e la donna era rimasta da sola a fronteggiare
quell’insidioso nemico di cui non sapeva niente. La regina cattiva stava
tentando di difendersi come poteva, alzando una barriera protettiva, ma a
giudicare dall’espressione sul volto della donna, si poteva comprendere come
questa fosse in netto svantaggio. Infatti il suo scudo non sembrava in grado di
reggere ancora per molto.
Di fatto il suo potere venne meno a causa del troppo utilizzo
della magia e il potere oscuro del suo avversario la colpì con forza,
scaraventandola contro la parete nera della carrozza che la portava a
disseminare terrore in giro per il regno. Annaspò per l’aria, quando questa le
venne strappata dai polmoni a causa del forte colpo subito alla schiena. Cercò
di alzarsi come poteva, non volendo arrendersi a quell’essere, che si
avvicinava sempre più verso di lei.
Si pulì il sangue dalla bocca e raccogliendo quel briciolo di
magia che si sentiva ancora scorrere in corpo, preparò una sfera di fuoco da
lanciare contro l’avversario. Rimase stupefatta nel vedere come egli aveva reso
del tutto nullo il suo tentativo di difesa.
Regina, nonostante la sé stessa del passato continuasse a
mantenere uno sguardo minaccioso e duro, poteva vedere dal linguaggio del
corpo, come quell’essere la spaventava. Erano state veramente poche le persone
a quell’epoca a tenerle testa, tra i quali sua madre e Tremotino.
L’anti salvatore si preparò ad attaccarla, ma un’altra palla di fuoco, che egli non
aveva visto arrivare, lo distrasse dal suo intento.
“Lasciala stare!” disse Regina uscendo allo scoperto, affiancata
da una Emma, che comunque rimase qualche passo indietro.
La salvatrice cercava di mantenere la calma, ma le cose erano peggiorate
secondo il suo punto di vista. La paura per quella piccola vita che le stava
crescendo in grembo, che testimoniava l’amore che c’era fra lei e Killian, la portava a paralizzarsi ancora di più in
presenza di quell’essere, soprattutto quando la sua potenza era percepibile
nell’aria anche da chi non aveva niente a che fare con la magia. Continuava a
ripetersi di trovare il coraggio dentro di sé, ma dal tremore della sua mano
poteva vedere che non ci stava riuscendo. Cercava di non farsi prendere dalle
sue emozioni e di non farsi dominare. C’era troppo in gioco e aveva tanto da
difendere, ma più cercava la magia dentro di sé, meno l’avvertiva.
“Bene, bene, guarda chi si vede. La regina cattiva e la
salvatrice!” disse l’essere incappucciato divertito nel leggere il timore negli
occhi della sua avversaria preferita.
“Sapete? Voi eroi avete tutti lo stesso e fastidioso difetto. Comparire al
momento meno opportuno!”
“E voi cattivi avete sempre il vizio di rovinare i momenti
felici altrui!” disse Regina “Quindi come vedi, ci diamo fastidio a vicenda!”
Il nemico rise divertito “Oh ma non definirei voi due un
fastidio, lo sareste se foste in grado di fermarmi e tu, Regina, hai perso quel
fuoco che ti caratterizzava e ti rendeva magnificamente cattiva. Per quanto
riguarda la salvatrice bhe…dovresti cambiare mestiere
mia cara!” disse.
Regina guardò Emma dietro di sé che si teneva la mano
tremante. Avrebbe voluto chiederle se stava bene, ma anche lei si rendeva conto
che la sua domanda era stupida. Fece allora quello che considerava una pazzia,
ma allo stesso tempo la cosa giusta. Si fece avanti e avrebbe lottato fino alla
fine per difendere la sé stessa del passato ed Emma.
“Pensi di potermi affrontare? Davvero?” chiese scettico
l’anti salvatore “Segui il mio consiglio, rimani ferma dove sei e goditi lo
spettacolo… almeno finchè non sparirai!” disse
facendo nuovamente qualche passo verso la regina cattiva, la quale era
scombussolata da tutto quello che stava succedendo.
“Aspetta” disse Emma con voce tremante. Regina si girò
confusa verso la donna, la quale continuò nella speranza di distrarre il nemico
dalla sua preda “è me che vuoi no? Lascia stare la regina cattiva e…veditela
con me!”
Emma cercava di essere il più determinata possibile, ma
sperava vivamente che quell’essere si stufasse di giocare e se ne andasse senza
combinare guai, perché continuava a non sentirsi la salvatrice che tutti si
aspettavano. Cercò di pensare alle parole che Regina le aveva detto la sera
prima, di pensare al perché stava combattendo e alle persone che voleva
proteggere, ma appena sentiva un po’ di magia scorrerle nelle vene, si
ritrovava a pensare che il suo potere avrebbe fallito e questo nuovamente
scompariva.
La donna sospirò e chiuse gli occhi pensando alla sua
famiglia e a Henry. Pensò anche al suo bambino non ancora nato e alla famiglia
che si stava costruendo con Killian, che ancora non
le sembrava reale. Si aggrappò al senso di nausea che provava da giorni e che
rendeva la sua speranza di avere un lieto fine perfetto, reale, sebbene ancora
a qualche mese di distanza. In quel momento sentì nuovamente la magia in sé e
si preparò per sferrare il suo attacco.
“Regina, prendi la regina cattiva e andatevene!” disse la
salvatrice cercando di concentrarsi. Regina andò dalla sua gemella, ma non
aveva nessuna intenzione di abbandonare Emma. Non si sarebbe mai perdonata se
fosse successo qualcosa alla persona che per prima aveva voluto esserle amica.
Emma si sentiva pronta e, allungando velocemente le mani
davanti a sé, scaturì un’energia magica che si avventò sul nemico, ma che a
metà strada si dissolse nel nulla.
L’anti salvatore rise e disse “Bella mossa salvatrice. Di
certo tu devi essere il peggior salvatore che la storia abbia mai conosciuto.
Di certo non hai niente a che fare con colui che mi imprigionò nel regno più
oscuro che esista. Sei patetica!”
Regina guardò Emma e dovette trattenere il fiato. Non sapeva
cosa aspettarsi in quel momento, ma sperava vivamente che la salvatrice tirasse
fuori quella forza che sapeva essere in grado di tirare fuori, se solo avesse
creduto maggiormente in sè stessa.
Il nemico guardò nuovamente le due Regina e stese dinnanzi a
sé la mano, pronto a colpire.
“Fermo!” urlò Emma “Se le uccidi, cambierai il futuro, allora
io non sarò la salvatrice e non potrai ottenere più i tuoi poteri!”
L’uomo non fece una piega, continuava a fissare le due donne
davanti a sé, ma comunque si rivolse ad Emma per risponderle “Povera sciocca,
davvero pensi che sia stata la tua vita a renderti ciò che sei? La salvatrice?
Sei nata con i poteri, non li hai acquisiti successivamente, quindi che io
impedisca o meno il sortilegio oscuro, tu sarai sempre quello che sei destinata
a essere, solo che crescendo in una famiglia non avrai niente per cui
combattere. Ti ho studiato Emma, so bene chi sei e come sei cresciuta e so
anche come saresti se fossi la principessa Emma di questo reame!”
Emma lo guardò confuso, non capendo cosa ci guadagnasse a
eliminare la regina cattiva, perché sembrava proprio quello il suo scopo in
quel momento e non semplicemente quello di sterminare chiunque si trovasse
davanti e seminare terrore. Il suo incontro con la regina cattiva non era stato
casuale.
Tutto successe velocemente. L’anti salvatore caricò il suo palmo della mano con della magia
oscura concentrata e la sparò contro le due Regina, le quali chiusero gli occhi
aspettando di essere spazzate via come moscerini. Ma il dolore non arrivò, al
contrario sentirono sulla loro pelle un calore che le rassicurava e che persino
la regina cattiva trovava piacevole.
Regina aprì gli occhi e rimase a bocca aperta quando vide la schiena
di Emma, che si era messa in mezzo tra loro e il potere oscuro, proteggendole
con un scudo magico bianco, di gran lunga più efficace di quello creato dalla
regina cattiva. Emma era concentrata e non staccava gli occhi dall’avversario.
Cercava di comprenderne le azioni per riuscire a contrastare qualsiasi sua
mossa, ora che si sentiva potente. Era come diceva Regina, il suo potere si
manifestava nella sua potenza, quando il suo desiderio di proteggere qualcuno
era superiore al terrore di fallire. Avrebbe solo voluto capire come fare a
mettere a tacere quella sua paura, senza che ogni volta ci fosse qualcuno a
rischiare la vita.
Il nemico mise maggiore forza nel suo colpo e la potenza
dell’attacco, una volta che andò a scontrarsi con la barriera, costrinse Emma a
indietreggiare. Riuscì però a mantenere la concentrazione e a non far cedere
l’unica cosa che difendeva tutte e tre da morte certa.
L’essere incappucciato era infastidito da questa sua
resistenza, ma non volle darlo vedere alla salvatrice e smettendo di attaccare
rise “Bhe vedo che la gatta ha tirato fuori le
unghie, ma se pensi che uno scudo protettivo sia abbastanza per battermi, ti
sbagli!”
Emma si sentiva affaticata e non reggendo più il suo peso a
causa della stanchezza che le aveva provocato usare una tale quantità di magia,
cadde sulle ginocchia.
Il nemico prese la palla al balzò e attaccò di nuovo, questa
volta direttamente la salvatrice, ma la donna, ancora piena di adrenalina, che
non le faceva sentire la paura, riuscì a contrastarlo di nuovo e questa volta
provò con un attacco offensivo.
Regina sapeva che Emma non poteva reggere a lungo, non sapeva
nemmeno gli effetti che poteva avere sul bambino un tale impiego di magia e
decise di correre in aiuto della donna che le aveva appena salvato la vita.
Anche lei attaccò con un attacco offensivo, unirono le forze come erano
abituate a fare, sebbene in genere avevano a che fare con mostri di poco conto
rispetto a quell’essere. Regina ci mise più potenza che poteva nel contrastare
il nemico, il quale, sebbene preoccupato solo dalla magia della salvatrice,
avere a che fare anche con i poteri di un secondo essere magico, lo stava
mettendo in difficoltà, più che altro perché non potendo uccidere Emma, non
poteva difendersi a dovere. Fece nuovamente la stessa cosa che aveva fatto
precedentemente. Aggiunse un po’ di forza nei suoi poteri, in modo da
scaraventare a terra Regina e far cedere Emma, la quale venne sbalzata
indietro.
Libero dagli attacchi di entrambe le donne, decise di non
correre il rischio attaccando di nuovo. La salvatrice era stanca, ma dopo
l’incontro con il salvatore che lo aveva imprigionato, aveva imparato a non
sottovalutarne mai il loro potere dormiente. Quindi senza dire niente, svanì.
Regina tirò un sospiro di sollievo, così come Emma, la quale
perdendo tutta l’adrenalina che aveva in corpo, sentì gli effetti collaterali
dell’uso di tutta quella magia. La testa cominciò a girarle e la nausea divenne
improvvisamente forte che dovette svuotare lo stomaco proprio in quel momento.
La regina cattiva si alzò in piedi e guardando confusa le due
donne, sé stessa in particolare disse “Chi diavolo siete voi due? E
quell’essere?”
Regina che si era avvicinata a Emma per controllare che
stesse bene, si alzò e si diresse verso la sua sé stessa del passato, che la
guardava dall’alto al basso, e disse “Credo che
sia piuttosto evidente…sono te e no…non sono qualche strega che ha preso
le tue sembianze, vengo dal futuro!”
La regina cattiva rimase a bocca aperta “Non è possibile, i
viaggi nel tempo non sono possibili!”
“Bhe mia cara, dovrai ricrederti!”
disse Regina.
Emma cercò di mettersi in piedi, ma la testa le girava e non
riusciva a trovare stabilità sui suoi piedi. Ci pensò Regina a darle un
supporto, ma ora la donna si ritrovava a dover risolvere un grosso problema.
Aveva una vaga idea del perché quell’essere volesse uccidere la sua sé stessa
del passato e quindi, anche la regina cattiva diventava una vittima da
proteggere dalle idee folli dell’anti salvatore.
Regina vide che qualche soldato della sua controparte stava
riprendendo i sensi e le venne in mente l’unica soluzione che pensava possibile
al momento.
“Che tu sia d’accordo o meno Regina, tu verrai con noi al
castello di Biancaneve!” disse Regina, rivolgendosi alla sé stessa cattiva, la quale
alla sua richiesta la guardò come se le fosse cresciuta una seconda testa.
“Tu sei pazza, io non vado…” cominciò la regina cattiva, ma
il sindaco la mise a tacere “Non voglio sentire discussioni, la tua vita è in
pericolo e con la tua, la mia e quella di molte persone. Quell’essere ti vuole
morta e credo che ti abbia dimostrato pienamente che tu non sei lontanamente in
grado di sconfiggerlo, quindi vedi tu. preferisci morire o sopravvivere per
ottenere la tua vendetta?”
Alla regina cattiva non piacque come la donna davanti a lei
le avesse fatto notare la sua debolezza, ma allo stesso tempo non poteva negare
di come, senza l’intervento di quelle due donne, non sarebbe sopravvissuta.
“Cosa ti fa pensare che Biancaneve mi vorrà al castello o che
io non la elimini appena ne ho la possibilità?” domandò la regina cattiva.
“Di Neve mi occupo io e tu…so che vuoi vedere Neve soffrire e
quindi non la ucciderai, ma continuerai a cercare il modo per attuare il
sortilegio oscuro!” disse Regina, poi guidando Emma verso la carrozza e
aiutandola a salire. “Nessuna delle tre ha abbastanza forza per teletrasportarci tutte quante al castello, quindi spero non
ti dispiaccia se usiamo la tua carrozza”.
Regina sorrise a vedere il volto seccato della regina cattiva
e una volta che ella salì e prese posto, seguì il suo esempio, ma prima che la
carrozza, guidata da un paio di soldati della regina cattiva, si mettesse in
marcia, notò qualcosa al di fuori dalla finestra. Ordinò di aspettare e
scendendo nuovamente dal mezzo di trasporto, si avvicinò a un ramoscello che
spuntava dal terreno sul quale sventolava un pezzo di stoffa nera. La raccolse
e la mise via, sperando che potesse tornare loro utile.