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Autore: Lady Windermere    29/10/2017    3 recensioni
Giulia Pisani ha diciassette anni, una passione sfrenata per le serie Tv, una madre fervente cattolica e tanti altri problemi.
A questi si aggiunge il recente trasferimento in uno dei licei più prestigiosi di New York, dove, tra reginette frustrate, una fastidiosa gossip man, professori appena usciti dall'ultimo numero di Cosmopolitan, un nerd addominalato e i due ragazzi più ambiti da ogni individuo di sesso femminile nelle vicine cinquecento miglia, dovrà imparare la lezione più importante di tutte: per fare i popcorn non serve l'olio di palma.
Riuscirà la nostra protagonista a sopravvivere?
STORIA INTERROTTA
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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​La doccia, il figo e l'armadio

 

"If you let go of your power to attract me,
I won't have any power to follow you."
A Midsummer Night's Dream, W. Shakespeare

 

«Allora, come ti è sembrato?» mi chiese, titubante, accoccolati sul letto dopo aver finito di cenare da almeno un paio d'ore.

Alzai la testa dalla sua spalla «Non male.»

Non male era un eufemismo, perché era tutto straordinariamente buono.

E di questo doveva esserne consapevole anche lui, perché mi lanciò uno sguardo ferito «Non male? Tutto qui?»

Giocherellai con il bordo della sua maglietta, sorridendo «Ehi, dimentichi che ho origini italiane. I miei standard sono molto più alti.»

«Pisani» pronunciò il mio cognome come se fosse una caramella da sciogliere sulla lingua «Mi piace come suono. Giulia Pisani. Tuo padre era nato qui oppure...?»

«No, mio padre è nato in Italia. Si è trasferito qui per lavoro. Ha incontrato mia madre, l'ha sposata e poi... » non riuscii a continuare.

Chris mi strinse a sé, comprensivo «Quando è successo?»

«Avevo pochi mesi. Tumore» risposi, anticipando la domanda che ormai ero abituata a sentirmi rivolgere.

«Però mi ha lasciato questo» gli dissi, mostrando il braccialetto «È una specie di portafortuna. Non lo tolgo mai. Nemmeno sotto la doccia.»

«Uhm, mi piacerebbe molto averne le prove» disse lui, cercando di sdrammatizzare.

Mi strappò un sorriso «Mah, forse un giorno, Dallas. Se ti comporterai bene...»

«Se ti comporterai bene tu, Pisani. Cosa credi, che io sia un ragazzo facile?»

«Ma se per poco non mi strappavi i vestiti di dosso prima!»

«Tecnicamente sei stata tu a togliermi la maglietta.»

Arrossii.

«Mi piace da impazzire farti arrossire» mi mormorò all'orecchio.

Mi fissò per un istante e poi mi baciò.

Iniziò dolcemente, per poi farsi sempre più impetuoso.

Chris si portò sopra di me, intrecciando le mani con le mie e portandole entrambe sopra la testa.

Sentivo il peso del suo corpo su di me, il suo petto premuto sul mio seno, le sue gambe intorno alle mie.

Scese con le labbra fino ad arrivare all'intaccatura del collo.

Ansimai di piacere. Una scarica di eccitazione mi percorse tutto il corpo soffermandosi sul basso ventre.

Dovette provare esattamente le stesse cose, perché si staccò immediatamente.

«È meglio se non ci baciamo, che ne dici?» propose.

Sapevo che l'idea non lo faceva impazzire, lo stava facendo solo per me e questo mi faceva saltare dalla gioia.

Mi accoccolai sul suo petto e così mi addormentai. Tra le braccia di Chris Dallas.

La mattina dopo aprii gli occhi all'alba. Chris stava ancora dormendo e feci di tutto per non svegliarlo.

Sembrava così tranquillo e sereno nel sonno. Sorrideva, addirittura.

Tipico di Chris.

Mi liberai gentilmente dalle sue braccia e uscii silenziosamente dal letto.

Per fortuna non gli avevo sbavato addosso nel sonno. Di solito mi capitava quando dormivo profondamente.

Mi sgranchii le braccia. Poi, per evitare di destare il bell'addormentato mi rifugiai in bagno.

Dove potei finalmente esprimere tutta la mia gioia.

«Giulia, calmati. Calmati. Respira a fondo, sì stai con Chris Dallas. Sto con Chris Dallas!»

Improvvisai un balletto davanti allo specchio.

Presi in mano la spazzola a mò di microfono «Signori e signore, ecco la qui presente Giulia Pisani che è la nuova ragazza di Mr Strafigo Chris Dallas!» mimai un inchino, poi mi lanciai nel discorso di ringraziamento.

«Grazie, grazie! Prima di tutto vorrei ringraziare la mia maestra d'asilo, la quale mi convinse che avere alti standard sugli uomini non fosse una cosa brutta. Maestra Helena, non finirò zitella con cinque gatti!»

Sospirai. Finalmente una gioia nella vita. Una gioia. Una...oh cielo, l'appuntamento con Harry è questa sera?

Mi accasciai sul rubinetto. E adesso? Lo dovevo dire a Chris? O forse avrei dovuto stare zitta? Dopotutto non contava nulla. Era solo una stupida scommessa.

Mi spogliai, decisa a riflettere sui problemi della vita sotto il getto rigenerante dell'acqua calda.

Però se non glielo dico e poi lo scopre non si arrabbierà? Potrebbe pensare che proprio perché non gliel'ho detto sia una cosa importante e mi lascerà. Ma se glielo dico sicuramente mi dirà di non andare e allora Harry dirà a tutti che ero nello spogliatoio dei maschi e tutti penseranno che sia una pervertita e Chris mi lascerà lo stesso.

Sembrava che ovunque sbattessi la testa finissi sempre per ottenere lo stesso risultato.

Mi insaponai le mani.

Se vado ho almeno la speranza che non lo venga mai a sapere.

Stavo per prendere lo shampoo quando la porta si aprì.

Chiusi l'acqua e sporsi la testa dalla tenda.

«Fatti più in là» bisbiglio Chris, entrando nella doccia.

«Che cavolo ci fai qui? Esci immediatamente oppure...» protestai, cercando di coprirmi bell'e meglio con la tendina della doccia.

Mi tappò la bocca con la mano «È appena arrivata tua madre.»

Sgranai gli occhi. Ecco, avevo risolto tutti i miei problemi, sarei morta prima di pranzo.

«Giulia?»

Sentii la voce di mia madre dal corridoio «Giulia sei in bagno?»

«Sì mà! Sono sotto la doccia!» urlai.

«Ma non doveva tornare pomeriggio?» sussurrò Chris.

«Era quello che pensavo anch'io. Ehi, dove guardi? Occhi a me» lo ammonii.

Sentii la maniglia che si abbassava e fui costretta a mollare la tenda e a riaprire l'acqua, nonostante i cenni di protesta di Chris.

Mi feci più vicina a lui, quasi non lasciando spazio tra di noi, di modo che riuscisse a vedere poco o niente.

Chris mi strinse a sé. Gli lanciai un'occhiata di ghiaccio.

«Giulia?»

Sentii le sue dita percorrermi tutta la schiena.

Si stava forse divertendo? Perché io no di sicuro.

«Sì mamma?» dissi, cercando di mantenere la calma.

Gli afferrai il polso, obbligandolo a smettere.

«Va tutto bene?»

Alzai lo sguardo su Chris. Era fradicio dalla testa ai piedi. L'acqua disegnava linee sul suo petto, delineando gli addominali precisamente torniati da ore e ore di allenamenti.

Distolsi immediatamente lo sguardo.

«Sì-ì. E a te com'è andato il pellegrinaggio?»

Mia madre, che evidentemente non aspettava altro che questo, si lanciò in una colorita descrizione del viaggio.

«Tutto è iniziato quando il cognato di Orietta...»

Chris sorrise di sottecchi. Davvero, ero felice che trovasse tutto ciò divertente.

«Perché Don Tonino non aveva previsto che...»

Gli occhi del ragazzo brillarono divertiti.

Ero sicura che alla prossima frase Chris sarebbe scoppiato a ridere senza ritegno.

Lo pregai di contenersi con lo sguardo.

«E così io ho detto a Lucia: "Senti, se vuoi disonorare la tua famiglia..."»

Chris annuì leggermente, come per dirmi che aveva capito. Dopodiché spalancò gli occhi, improvvisamente serio.

Lo guardai con aria interrogativa.

Si indicò il naso.

Mi stava prendendo in giro per caso? Eravamo bloccati sotto la doccia a due passi da mia madre e a lui veniva da starnutire?

«Non hai idea di quante cose peccaminose esistano al mondo. Uno non può nemmeno più uscire di casa che...»

Gli gettai un'occhiata assassina e scossi la testa.

Mi guardò implorante.

«Non c'è più rispetto per chi vuole vivere una vita all'insegna del Signore...»

Se Chris non fosse riuscito a trattenersi, mia madre ci avrebbe scoperti e a quel punto avrei avuto guai. Molti guai. Guai nel senso che o sarei morta ammazzata o non avrei avuto più un tetto sulla testa.

Per cui gli tappai il naso con la mano, bloccandogli lo starnuto, per quanto mi facesse decisamente schifo.

«Ma so che tu, mia cara, anche se ogni tanto mi sembra che tu corra il rischio di cadere nel peccato, so che tu nel profondo sei una devota serva del Signore.»

Solo a me suonava tutta la situazione leggermente assurda?

«Eh sì, madre» risposi, cercando di ignorare gli occhi di Chris che mi fissavano divertiti.

Ma cosa ci trovava da ridere in tutto questo, esattamente?

«Vabbè ti lascio finire la doccia» disse mia madre, alzandosi.

Solo quando sentii la porta chiudersi alle sue spalle potei tirare finalmente un sospiro di sollievo.

Allora c'era veramente qualcuno lassù che mi amava.

«Come diavolo ti è saltato in mente?» lo aggredii «Se ci avesse scoperti io avrei dovuto subirne le conseguenze, non tu!»

Chris chiuse il getto d'acqua e prese un pezzo di carta igienica con cui soffiarsi il naso «Come se avessi potuto farci qualcosa! E poi non ci ha scoperti.»

«Grazie a me!» sottolineai, avvolgendomi un asciugamano attorno al corpo.

«Non è colpa mia se tua madre entra in bagno mentre ti fai la doccia.»

«E non credere che non abbia notato i tuoi sguardi beoti e i tuoi sorrisetti cretini. Hai guardato ovunque tranne dove avresti dovuto guardare, ossia il soffitto.»

«Beh se vuoi rigirarla così adesso» ribatté, strizzandosi i capelli con l'asciugamano.

«Chris, ti avviso, sei ad un passo dalla morte per annegamento.»

«Non è colpa mia se sei così bella! È come mettere un bambino in astinenza da caramelle a Mielandia

La metafora compì il suo effetto. Come potevo restare arrabbiata con qualcuno che mi aveva appena paragonata a Mielandia?

Mi si avvicinò e mi avvolse le spalle con le braccia «Sei ancora arrabbiata con me?»

«Assolutamente sì» mentii.

«E cosa posso fare per farmi perdonare?» chiese, suadente.

«Innanzitutto devi andartene immediatamente da casa mia, se non vuoi che mia madre ti scopra. Esci da dove sei entrato e stai attento a non farti vedere dalla vicina.»

Mi baciò una guancia e mi lasciò andare «Agli ordini.»

«E mettiti qualcosa addosso per favore, ti si vede tutto!» aggiunsi, pettinandomi allo specchio.

«Sei l'unica ragazza che mi preferisca con i vestiti addosso, Pisani.»

«Questo perché sono l'unica ragazza dotata di buon senso con cui tu sia mai uscito, Dallas.»

 

 

​N.d.A: Heyyy, eccomi qua! Scusatemi ma sono reduce da una maratona no stop di Stranger Things per cui non connetto ancora benissimo...

​Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se invece vi veniva da vomitare ditelo pure, non sguinzaglierò il Demogorgone che ho in casa, tranquilli :)

​Ringrazio come al solito il mio preziosissimo fan club, vi adoro ragazze, davvero, scusate se ci metto un secolo a rispondere alle recensioni!

​Detto ciò vi lascio al mio pucciosissimo Joe Kerry, aka Steve di Stranger Things che è stato bistrattato in maniera immane in questa seconda stagione... #unagioiaperSteveHarrington

Adios!

​LadyWindermere<3

 

  
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