Note: Buongiorno,
questa è una raccolta di drabble, oneshot, flashfiction
scritte grazie a dei prompt trovati in giro su internet (Livejournal
per lo più), io ne ho presi 100, ma non ho la presunzione di
utilizzarli tutti con Teen Wolf, men che meno tutti con la Sterek, non
escludo infatti di utilizzare anche altri pairing o personaggi singoli
su cui scrivere.
Spero vi piaccia, pace, amore e fantasia.
Prompt: Scrivere una drabble composto da tre periodi di 100/110 parole ciascuno, che rappresenti l'evolversi in tre tempi di una situazione (es. tre volte in cui due personaggi si incontrano a distanza di tempi, la nascita dilazionata di tre figli, tre volte in cui il personaggio ripete una medesima azione, tre visite in un medesimo luogo).
Spero vi piaccia, pace, amore e fantasia.
Cinzia N. ^^
Prompt: Scrivere una drabble composto da tre periodi di 100/110 parole ciascuno, che rappresenti l'evolversi in tre tempi di una situazione (es. tre volte in cui due personaggi si incontrano a distanza di tempi, la nascita dilazionata di tre figli, tre volte in cui il personaggio ripete una medesima azione, tre visite in un medesimo luogo).
[Sterek | Triple-Drabble | 110 parole per drabble | Slice of Life]
Delle
tre volte in cui Derek disse ti amo
La
prima volta che Derek gli dice ti amo, Stiles è in fin di
vita, su un letto d’ospedale, privo di sensi e con una
fasciatura stretta all’addome che copre i segni profondi
degli artigli di un Alpha che l’ha quasi ucciso. Derek gli
stringe una mano, ha gli occhi lucidi e la paura folle di perdere
nuovamente la persona a cui tiene di più.
«Ti prego,» mormora con le labbra sulla sue mani pallide «ti prego, svegliati.»
Tira su con il naso mentre cerca di assorbirgli il dolore.
«Non puoi andartene così, okay? Perché ti amo e ho bisogno di dirtelo guardandoti negli occhi, quindi, ti prego, svegliati, Stiles!»
La secondo volta che Derek gli dice ti amo sono distesi, placidamente rilassati sul piccolo letto di Stiles. Derek ha passato ore a baciargli le cicatrici e i nei, ha accarezzato con la punta delle dita quelle linee frastagliate che porta sull’addome come delle medaglie, respirandogli sulla pelle fino a farlo rabbrividire e sussurrandogli frasi che gli hanno fatto contorcere lo stomaco.
Ha gli occhi nei suoi, scuri, liquidi e felici. Se esiste un Dio lo sta ringraziando per avergli concesso di averlo ancora lì, tra le sue braccia. Strofina il naso contro quello di Stiles, facendolo sorridere.
«Ti amo» gli sospira sulla labbra.
È lì ed è al sicuro.
La terza volta che Derek gli dice ti amo sono tesi come due corde di violino, aspettano, dentro una sala d’attesa dall’aspetto spoglio, di incontrare quello che sperano diventerà il loro figlio. Stiles non parla da quella mattina e non mangia dalla sera prima, poche volte nella vita l’ha visto così nervoso.
«E se non fossi un buon padre?» lo sussurra con voce talmente sottile che Derek si chiede se l’abbia detto veramente. Gli afferra una mano e se la porta alle labbra, prima di parlargli.
«Certo che lo sarai, perché sai prenderti cura degli altri senza chiedere nulla in cambio ed è uno delle ragioni per cui ti amo.»
«Ti prego,» mormora con le labbra sulla sue mani pallide «ti prego, svegliati.»
Tira su con il naso mentre cerca di assorbirgli il dolore.
«Non puoi andartene così, okay? Perché ti amo e ho bisogno di dirtelo guardandoti negli occhi, quindi, ti prego, svegliati, Stiles!»
***
La secondo volta che Derek gli dice ti amo sono distesi, placidamente rilassati sul piccolo letto di Stiles. Derek ha passato ore a baciargli le cicatrici e i nei, ha accarezzato con la punta delle dita quelle linee frastagliate che porta sull’addome come delle medaglie, respirandogli sulla pelle fino a farlo rabbrividire e sussurrandogli frasi che gli hanno fatto contorcere lo stomaco.
Ha gli occhi nei suoi, scuri, liquidi e felici. Se esiste un Dio lo sta ringraziando per avergli concesso di averlo ancora lì, tra le sue braccia. Strofina il naso contro quello di Stiles, facendolo sorridere.
«Ti amo» gli sospira sulla labbra.
È lì ed è al sicuro.
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La terza volta che Derek gli dice ti amo sono tesi come due corde di violino, aspettano, dentro una sala d’attesa dall’aspetto spoglio, di incontrare quello che sperano diventerà il loro figlio. Stiles non parla da quella mattina e non mangia dalla sera prima, poche volte nella vita l’ha visto così nervoso.
«E se non fossi un buon padre?» lo sussurra con voce talmente sottile che Derek si chiede se l’abbia detto veramente. Gli afferra una mano e se la porta alle labbra, prima di parlargli.
«Certo che lo sarai, perché sai prenderti cura degli altri senza chiedere nulla in cambio ed è uno delle ragioni per cui ti amo.»