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Autore: Seiyako    30/10/2017    1 recensioni
Londra (Inghilterra), periodo medievale. La principessa Isabella siede bella e imperiosa sul suo trono, sua madre è morta dandola alla luce e suo padre, il malvagio re Thomas, è passato a miglior vita da ben 5 anni. Non avendo eredi maschi, è toccato ad Isabella salire sullo scranno del castello. Pur essendo molto avvenente, non ha mai accettato una proposta di matrimonio da parte dei suoi tanti pretendenti. Sembra che l'idea di sposarsi non le passi neanche per la testa. Tuttavia, Isabella cede alle parole sagge dei suoi consiglieri e decide di lanciare una sfida.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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INCUBI


Voi siete la Penelope di questa situazione, state nascondendo qualcosa. Ricordo ancora quell’aitante biondino di cui eravate innamorata …
-No, no!- Isabella urlava disperata. Giaceva sul suo lettone, in posizione supina e con le braccia alzate verso la testa. Aveva la fronte imperlata dal sudore e si agitava in continuazione. Le parole di Sir Aaron l’avevano suggestionata e la povera fanciulla era in preda agli incubi. Prima di addormentarsi, la voce di quel bruto aveva continuato a riecheggiarle nelle orecchie, le ci era voluto molto tempo a cadere tra le braccia di Morfeo. In particolare una frase del comandante l’aveva spaventata; non sarete più così insolente quando sarete sposata con me. Sposata con me. Che intendeva dire? Voleva fare lo spaccone o aveva qualcosa in mente? Lei era stata chiara, avrebbe sposato chi le avrebbe portato la corona di rame.
Isabella si contorse nuovamente e improvvisamente si ritrovò in cappella, indossava una veste nuziale abbinata ad un velo di pizzo merlettato. Tra le sue mani reggeva un bouquet di fiori d’arancio e percorreva inquieta la navata mentre Magdalen le reggeva lo strascico. Sull’inginocchiatoio le parve di scorgere un ragazzo biondo, anche lui vestito adeguatamente per l’occasione. Le volgeva le spalle e non si era girato nemmeno una volta a guardarla. – Alexander!- esclamò piena di gioia. Si raccolse il pesante abito e corse speditamente verso l’altare. Ma quando l’uomo le alzò il velo, Isabella si accorse che qualcosa non quadrava. Gli occhi che la stavano fissando non erano più vivacemente azzurri, ma castani. I capelli gli diventarono brizzolati e il suo aspetto, da giovanile e fiero, assunse un’aria più vecchia e malandata. –No, non può essere- Isabella strinse nervosamente il bouquet fino a far diventare bianche le nocche – non sarò mai vostra, lungi da me depravato-  l’uomo non  rispose, si limitò a ridere con voce gutturale ah ah ah ah ah. Tutto intorno a lei aveva iniziato a girare vorticosamente, le sembrava di ritrovarsi all’inferno con una schiera di demoni pronti a divorarla. Voleva scappare, ma non ci riusciva. I suoi piedi erano letteralmente incollati sul freddo marmo. – Vieni con me, bella rossa. Adesso sei la mia consorte, ti insegnerò a rigare dritto come si deve- disse Sir Aaron afferrandola brutalmente per il gomito e portandola di peso fuori dalla chiesa.
- NO, ANDATE VIA!- La fanciulla si svegliò di soprassalto, i capelli le si erano appiccicati al viso per la troppa sudorazione , ansimava stringendosi il petto con la mano ed il cuore le batteva all’impazzata. – Altezza reale, vi sentite bene?- Magdalen accorse prontamente al grido della principessa e si sedette vicino a lei. Isabella la abbracciò e si lasciò andare ad un pianto liberatorio. – E’ stato solamente un brutto sogno, coraggio milady- la dama di compagnia tentò di infonderle sicurezza accarezzandole dolcemente la nuca. – Mi manca Alexander- disse lei singhiozzando.
– Lo so, ma dovete essere forte, vostra altezza- 
- Magdalen, temo che Sir Aaron trami qualcosa di losco alle mie spalle ed io ho tanta paura-
La donna le sollevò delicatamente il mento con le dita e rispose dolcemente – Ora metterò a bollire dei fiori di camomilla, vedrete che un buon infuso riuscirà a distendervi i nervi. Lasciate perdere Sir Aaron, è solo un mentecatto arrogante. Con il vostro permesso, milady-
Magdalen si alzò e si recò verso le cucine a preparare la tisana. Isabella , rimasta sola, tentò di convincersi che fosse davvero cosi, ma ormai il tarlo del dubbio si era insinuato in lei. Si sentiva affranta, debilitata, febbricitante e avvertiva forti conati di vomito. 
  
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