Capitolo 16
Killian era sdraiato sull’erba con le
braccia spalancate a riprendere fiato.
L’allenamento propostogli da David non era stato semplice, ma
nonostante si sentisse tutto ammaccato e aveva qualche taglio, a causa di qualche
spada andata a segno di striscio, si sentiva soddisfatto. Non aveva mai impugnato la spada contro il suo futuro
suocero, ma doveva ammettere che era uno spadaccino molto abile e si era
dimostrato proprio un buon avversario. Avevano deciso di prendere una pausa,
con l’intento di continuare successivamente ed era grato a David per questo,
sebbene anche l’uomo avesse una motivazione valida per allenarsi…la stessa:
proteggere Emma.
David si avvicinò a Killian quando
notò che il suo respiro era tornato pressoché
normale e allungandogli la mano, l’aiutò a rialzarsi, dopo di ché gli
passò dell’acqua, che il pirata non disdegnò, al contrario bevve con avidità,
come se non avrebbe mai più avuto l’occasione di bagnare le sue labbra con il
prezioso liquido.
Fu durante la loro pausa che videro in lontananza una
carrozza avvicinarsi al castello. David la riconobbe immediatamente e subito
diede l’allarme alle sue guardie di circondarla.
David e Killian impugnarono le loro
spade, sebbene il secondo non sapeva come comportarsi, nel caso fosse uscita
fuori la regina cattiva. Era confuso. Non aveva letto nel minimo dettaglio la
storia dei genitori di Emma, ma non ricordava che la regina cattiva avesse
fatto una visita a domicilio alla sua figlioccia, escludendo quella fatta al
loro matrimonio.
Ma la confusione fu ancora più grande quando all’apertura
della portiera ne uscì Regina.
“Regina?” disse Killian “Ti credevo
al castello con Emma e Biancaneve!”
“Vedo che Neve non ti ha avvertito della nostra gita!” disse
Regina.
“Gita? Quale gita? Cosa sta succedendo e dove è Emma?” disse Killian cominciandosi a preoccupare.
Regina pose le mani davanti a sé e gli disse di stare
tranquillo e gli rassicurò che presto gli avrebbe raccontato tutto, ma ora era
più importante parlare con David e Neve e ringraziò il cielo quando vide la
figlioccia avvicinarsi a loro a passo svelto, probabilmente intimorita dalla
presenza della carrozza della sua nemica
a palazzo.
Infatti la donna tirò un sospiro di sollievo quando vide che
vi era Regina e non la regina cattiva, ma la domanda venne spontanea anche a
lei “Dov’è Emma?”
Regina sospirò e disse “Emma è dentro la carrozza e sta bene,
si è semplicemente addormentata durante il viaggio! È esausta!”
“Sarà meglio portarla
in camera, allora!” disse Killian avvicinandosi alla
porta della carrozza, ma Regina gli sbarrò la strada.
“Prima dobbiamo parlare. Io ed Emma siamo andate in missione
e abbiamo incontrato...quell’essere!”
A quelle parole tutti spalancarono gli occhi e subito
temettero il peggio nonostante Regina avesse rassicurato loro che Emma stava
bene.
“Stiamo bene, il problema è un altro. Quell’essere ha
attaccato la regina cattiva e c’è mancato poco che la uccidesse. Se ora mi
trovo qui a parlare con voi lo devo a Emma!”
Killian fece un sorriso orgoglioso, ma
comunque dentro tremava al pensiero che la sua amata, aveva dovuto affrontare
nuovamente quell’essere, senza che lui potesse fare qualcosa per aiutare la
moglie.
“Sembra che l’anti salvatore per uccidere Emma, non gli basta
trovare la spada, ma vuole renderla più vulnerabile uccidendo me, così da non
avere resistenza da parte della salvatrice” disse Regina, la quale venne
interrogata da David.
“E cosa ha che fare con te? Cosa può venire di male a Emma se
la regina cattiva muore? Avrà una famiglia e qualcuno che le vuole bene, cosa
c’è di male in questo?” disse l’uomo incrociando le braccia.
“Grazie tante David, ma non dimostrare tutto questo
dispiacere per le mie sorti! Sospirò per poi continuare “Tralasciando la
questione che a nessuno importa un accidente di me, se Emma crescesse con voi
sarebbe…bhe non la Emma che conosciamo!” disse Regina
storcendo il naso.
Killian alzando le sopracciglia chiese “Cioè
non sarebbe più la salvatrice?”
“Lei è nata come salvatrice, niente potrà cambiare questo, ma
quello che la rende forte è il modo in cui è cresciuta. Certo ha anche molte
insicurezze, ma Emma è una persona forte proprio per la vita dura che ha
affrontato.” Disse Regina per poi rivolgersi maggiormente a Neve e David “In
una nostra avventura, Emma è stata mandata in un’altra realtà dove non è stata
separata da voi, ma era cresciuta tra pregi e lusso e senza mai faticare per
ottenere qualcosa dalla vita e sapete che persona era? Debole e patetica, era
la tipica principessa che cantava mentre raccoglieva i fiori!”
“Sul serio?” disse Killian
sorpreso, non immaginando Emma in una veste del genere.
“Ma ha avuto l’amore di una famiglia!” chiese Neve
speranzosa, scambiando poi uno sguardo con David.
“Si, ma fidati, non saresti stata orgogliosa di lei. Se tu
faresti di tutto, anche rischiare la felicità di tua figlia per il bene del tuo
regno, lei no. Nel tentativo di farle ricordare come era stata la sua vera
vita, ho dovuto attaccare il regno e vi ho fatto prigionieri. Emma sapete cosa
ha fatto? Purchè vi lasciassi liberi mi ha consegnato
le chiavi del regno, cosa non ammissibile da parte di una regnante. Per salvare
i suoi genitori ha condannato l’intero reame e io non credo che voi vogliate
che vostra figlia si comporti da codarda. Inoltre quando vi ho ucciso…
ovviamente per finta, lei ha semplicemente pianto, non mi ha affrontato, non
aveva quella grinta che caratterizza la nostra Emma. Quindi una salvatrice che
non combatte per il bene altrui, non è una vera salvatrice e immaginate quante
speranze avrebbe di riuscire a difendersi contro quell’essere?”
“Nessuna!” disse Killian.
“Quindi cosa dovremmo fare? Sotterrare l’ascia di guerra
contro la regina cattiva e darle protezione?” Chiese David, non piacendogli la
piega che stava prendendo quella conversazione.
“Ci penseremo noi a proteggerla. Voi dovrete solo cercare di
andarci d’accordo mentre rimarrà qui con noi!”. Disse Regina.
“Regina, questa situazione non mi piace per niente!” disse Neve spaventata dall’idea di ospitare
la sua matrigna cattiva.
“Lo so Neve, lo comprendo, ma devi farlo per il bene di tua
figlia!” disse Regina.
David serrò la mandibola e annuì rassegnato, sebbene
disprezzasse quell’idea con tutto sé stesso.
Regina si avvicinò alla carrozza e bussando disse “Puoi
scendere adesso!”
La portiera della carrozza si aprì e ne uscì una regina
cattiva, vestita con il suo solito vestito nero e con un ghigno sulle labbra
“Guarda chi si rivede…Neve! Scontenta di vedere che stai bene!”
Regina alzò gli occhi al cielo “Non cominciare e ricordati della
promessa fatta!”
La regina cattiva guardò storto sé stessa e aggiunse “Solo
perché ho detto che non avrei alzato un dito contro di loro, non vuol dire che
me ne starò zitta!”. Poi cominciò a squadrare la sé stessa del futuro, sebbene non avesse fatto
altro per tutto il tragitto al castello. Quel vestito colorato, quel sorriso
che sulle labbra leggermente accennato e quella bontà che leggeva negli occhi,
non erano cose che le appartenevano. Non riusciva a riconoscersi in quella
donna “Cosa diavolo ti è successo per diventare così? Dov’è quella fiamma che
ardeva di desiderio di vendetta, quella voglia di distruggere la felicità
altrui? Insomma quando sei diventata così debole!”
Regina la fulminò con lo sguardo e fronteggiandole le disse
“Se non fossi me, ti dimostrerei io quanto sono debole!”
La regina cattiva sogghigno e aggiunse “Potrebbe essere
divertente. Uno scontro fra passato e futuro, chissà chi vincerebbe!”
“Regina senza dubbio!” disse Neve “Lei ha capito che l’amore
non è una debolezza, al contrario ti rende forte, qualcosa che tu non riesci a
capire!”.
La regina cattiva superò la sé stessa del futuro e si pose
dinnanzi a Biancaneve, la quale per timore fece qualche passo indietro, mentre
David si mise tra le due, ponendo un braccio davanti alla sua amata in segno di
difesa. “Ti devo ricordare il perché considero l’amore una debolezza? Di chi è
la colpa se non ho potuto sperimentare questo sentimento, chi è che ha fatto
uccidere l’uomo che amavo?” disse la donna con rabbia.
“Avevo dieci anni!” disse Neve con voce dura.
“Non mi interessa, quello che m’importa è che Daniel è morto
perché non hai saputo tenere chiusa quella tua dannata boccaccia!” disse infine
la regina cattiva.
Killian alzò gli occhi al cielo al
battibecco tra le due donna. Regina non interveniva, anzì
si era messa da parte ad aspettare che finissero di litigare e intervenire se
la regina cattiva volesse infrangere la promessa fatta. Lui così salì sulla
carrozza per controllare Emma. Anche se le avevano detto che stava bene, lui
voleva controllare di persona. Il fatto che la sua amata aveva nuovamente
affrontato quell’essere, lo mandava fuori di testa. Voleva proteggere lei e il
suo bambino, ma non avrebbe potuto se lui non era presente quando Emma veniva
attaccato.
Killian scrollò delicatamente la spalla ad
Emma, la quale era profondamente addormentata. Nemmeno le urla di Neve e Regina
l’avevano destata, cosa piuttosto insolita, dato che sapeva che la sua amata
aveva imparato a dormire sempre tenendo un occhio aperto, per non farsi mai
trovare impreparata.
“Emma, love!” disse sussurrando.
Emma fece un lamento, ma all’ennesimo richiamo aprì gli
occhi. Ci mise un paio di secondo a mettere a fuoco e a riconoscere Killian.
Si strofinò gli occhi, ma non riuscì a mandare via la
stanchezza. Non sapeva dire se era a causa della gravidanza o del troppo uso di
magia. Optava per entrambe le cose “Killian?…mi…mi
devo essere addormentata durante il viaggio!” disse, chiudendo nuovamente gli
occhi, per poi riaprirli cercando di non appisolarsi nuovamente.
“Vieni love, sarebbe meglio per te riposare in un luogo più
comodo!” disse Killian aiutandola a scendere dalla
carrozza. La donna non fece nemmeno caso al tentativo di Regina, che si era
vista obbligata ad intervenire, per calmare le acque. La sé stessa del passato
si stava riscaldando troppo e sapeva che non era mai una cosa positiva. Il
sonno era talmente pronto ad afferrarla, che Killian
la dovette sostenere per la vita per non farla cadere a terra, quando un colpo
di sonno la colse. Nello stesso momento lo scrigno che Emma teneva in mano le
cadde a terra e in quel momento riuscì a trovare la forza di trovare un po’ di
energie dentro di sé. “No Killian, adesso non posso
riposare. Devo portare questo a…” non terminò la frase che Killian,
raccogliendo lo scrigno che si era aperto vide il suo contenuto. Lo raccolse e
guardò confuso Emma.
“Cosa ci fai con il pugnale del signore oscuro, Swan?” chiese il pirata preoccupato.
Emma sospirò “Io e Regina abbiamo fatto un accordo con Tremotino. Se noi gli consegniamo il pugnale, lui ci dirà
dove trovare la spada, così potremo tornare dalla nostra famiglia!”
Killian chiuse gli occhi e disse “Non mi
piace che tu stia da sola con quel lurido coccodrillo. Ti accompagno!” disse
l’uomo.
I due scesero nelle segrete e Uncino guardò il signore
oscuro, come avvertirlo di non fare passi falsi e Tremotino
guardò curioso il pirata dicendo “Oh anche tu vieni dal futuro immagino…come
mai non ti ho ancora ucciso?”
“Non è facile farmi fuori coccodrillo e sei fortunato che non
sia stato io a uccidere te e credimi…di occasioni ne ho avute!” disse Killian con aria di sfida.
“Ma davvero? È come pensi di uccidere un essere che non può
essere ucciso, senza che tu diventi il
signore oscuro tu stesso?” chiese curioso Tremotino.
Killian sorrise divertito “Non hai idea di
quante cose accadranno in futuro, il tuo potere non ti mostra così tanto e
credimi…ci saranno momenti in cui sarai vulnerabile. Ti è andata solo bene che
sono cambiato!”
Emma decise di intervenire e facendo vedere lo scrigno a Tremotino disse “Ti ho portato il pugnale come avevamo
stabilito. Ora dimmi dove trovare la spada!”
“Prima dammi il pugnale, poi te lo dirò!” disse Tremotino allungando la mano “Sono un uomo di parola, non
devi temere, ti dirò quello che so!”
Emma guardò Killian e sospirando
gli diede lo scrigno.
“Grazie cara!” disse l’uomo afferrando il prezioso oggetto.
“Ora avanti dicci tutto!” disse Killian
con voce seria.
Tremotino alzò le spalle e disse “Io non so
cosa abbia di particolare quella spada, né dove si trova, mi dispiace!” rise.
“Avevamo un accordo, avevi detto che ci avresti aiutato e
detto dove trovarla!” disse Emma, cominciando a irritarsi.
Il signore oscuro sorrise “Si mia cara, avevamo un accordo,
il quale era che tu mi avresti portato il pugnale e io ti avrei detto tutto
quello che sapevo su quella spada e così è stato. Io non so niente su
quell’arma, non lo mai vista in vita mia!”
Emma arrabbiata fece un gesto con la mano che prese a
strangolare Tremotino da lontano.
“Mi hai ingannata!” disse con voce dura.
Tremotino rideva “Cosa vuoi fare? Uccidermi?”
Emma annullò la magia, ma un giramento di testa la costrinse
ad aggrapparsi a Killian.
“Swan che succede?” chiese l’uomo
preoccupato, il quale ricevette come risposta da Emma “Niente, sto bene!”
Tremotino sorrise nuovamente e disse “Che
temperamento. Sei sempre così o sono gli ormoni? Bene mia cara, ti darò un
consiglio e te lo darò solo per farmi perdonare il mio tiro mancino. Non è cosa
molto saggia usare troppa magia nel tuo stato. Cioè finchè
usi i tuoi poteri va ancora bene, ma quando arrivi al limite come sembra hai
fatto oggi, rischi di usare i poteri del tuo bambino e…se esaurisci le sue
energie bhe…puoi immaginare cosa può succedere!”
Emma spalancò gli occhi e un nuovo stato di terrore l’assalì.
Strinse con forza la giacca di Killian e guardò
terrorizzata Tremotino.
“Non ascoltarlo Emma, sta solo cercando di spaventarti!”
disse Killian, sperando che la sua ipotesi fosse
realmente così. Nessuno dei due aveva preso in considerazione il fatto che il
loro bambino potesse possedere dei poteri magici, sebbene fosse anch’egli il
prodotto del vero amore.
“Io non ci guadagno
niente, ma fare come volete, ma poi non venite a dare la colpa a me!” disse Tremotino “Ti auguro buona fortuna salvatrice”.
Salve, allora come vi è sembrato? Brutto, noioso, orribile.
Volevo solo avvisarvi che forse da oggi aggiornerò un po’ più
raramente. È vero che ho diversi capitoli pronti, ma è anche vero che da oggi
in poi avrò pochissimo tempo e per andare avanti e se pubblico tutto
velocemente, poi le attese diventeranno lunghe, almeno così spero di rendere la
storia abbastanza continua.
Come al solito, se avete tempo, fatemi sapere la vostra
opinione.
Grazie
Byeee
Neko