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Autore: Neko    30/10/2017    1 recensioni
Diversi mesi erano passati da quella notte in cui Emma aveva dovuto scontrarsi con Gideon e quasi ci aveva rimesso la vita affinché l’oscurità non vincesse, ma nonostante tutto, sentiva come se la previsione della sua morte fosse ancora lì, in attesa di compiersi.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16

 

Killian era sdraiato sull’erba con le braccia spalancate a riprendere fiato.

L’allenamento propostogli da David non era stato semplice, ma nonostante si sentisse tutto ammaccato e aveva qualche taglio, a causa di qualche spada andata a segno di striscio, si sentiva soddisfatto. Non aveva  mai impugnato la spada contro il suo futuro suocero, ma doveva ammettere che era uno spadaccino molto abile e si era dimostrato proprio un buon avversario. Avevano deciso di prendere una pausa, con l’intento di continuare successivamente ed era grato a David per questo, sebbene anche l’uomo avesse una motivazione valida per allenarsi…la stessa: proteggere Emma.

David si avvicinò a Killian quando notò che il suo respiro era tornato pressoché  normale e allungandogli la mano, l’aiutò a rialzarsi, dopo di ché gli passò dell’acqua, che il pirata non disdegnò, al contrario bevve con avidità, come se non avrebbe mai più avuto l’occasione di bagnare le sue labbra con il prezioso liquido.

Fu durante la loro pausa che videro in lontananza una carrozza avvicinarsi al castello. David la riconobbe immediatamente e subito diede l’allarme alle sue guardie di circondarla.

David e Killian impugnarono le loro spade, sebbene il secondo non sapeva come comportarsi, nel caso fosse uscita fuori la regina cattiva. Era confuso. Non aveva letto nel minimo dettaglio la storia dei genitori di Emma, ma non ricordava che la regina cattiva avesse fatto una visita a domicilio alla sua figlioccia, escludendo quella fatta al loro matrimonio.

Ma la confusione fu ancora più grande quando all’apertura della portiera ne uscì Regina.

“Regina?” disse Killian “Ti credevo al castello con Emma e Biancaneve!”

“Vedo che Neve non ti ha avvertito della nostra gita!” disse Regina.

“Gita? Quale gita? Cosa sta succedendo e dove è Emma?” disse Killian cominciandosi a preoccupare.

Regina pose le mani davanti a sé e gli disse di stare tranquillo e gli rassicurò che presto gli avrebbe raccontato tutto, ma ora era più importante parlare con David e Neve e ringraziò il cielo quando vide la figlioccia avvicinarsi a loro a passo svelto, probabilmente intimorita dalla presenza della carrozza  della sua nemica a palazzo.

Infatti la donna tirò un sospiro di sollievo quando vide che vi era Regina e non la regina cattiva, ma la domanda venne spontanea anche a lei “Dov’è Emma?”

Regina sospirò e disse “Emma è dentro la carrozza e sta bene, si è semplicemente addormentata durante il viaggio! È esausta!”

 “Sarà meglio portarla in camera, allora!” disse Killian avvicinandosi alla porta della carrozza, ma Regina gli sbarrò la strada.

“Prima dobbiamo parlare. Io ed Emma siamo andate in missione e abbiamo incontrato...quell’essere!”

A quelle parole tutti spalancarono gli occhi e subito temettero il peggio nonostante Regina avesse rassicurato loro che Emma stava bene.

“Stiamo bene, il problema è un altro. Quell’essere ha attaccato la regina cattiva e c’è mancato poco che la uccidesse. Se ora mi trovo qui a parlare con voi lo devo a Emma!”

Killian fece un sorriso orgoglioso, ma comunque dentro tremava al pensiero che la sua amata, aveva dovuto affrontare nuovamente quell’essere, senza che lui potesse fare qualcosa per aiutare la moglie.

“Sembra che l’anti salvatore per uccidere Emma, non gli basta trovare la spada, ma vuole renderla più vulnerabile uccidendo me, così da non avere resistenza da parte della salvatrice” disse Regina, la quale venne interrogata da David.

“E cosa ha che fare con te? Cosa può venire di male a Emma se la regina cattiva muore? Avrà una famiglia e qualcuno che le vuole bene, cosa c’è di male in questo?” disse l’uomo incrociando le braccia.

“Grazie tante David, ma non dimostrare tutto questo dispiacere per le mie sorti! Sospirò per poi continuare “Tralasciando la questione che a nessuno importa un accidente di me, se Emma crescesse con voi sarebbe…bhe non la Emma che conosciamo!” disse Regina storcendo il naso.

Killian alzando le sopracciglia chiese “Cioè non sarebbe più la salvatrice?”

“Lei è nata come salvatrice, niente potrà cambiare questo, ma quello che la rende forte è il modo in cui è cresciuta. Certo ha anche molte insicurezze, ma Emma è una persona forte proprio per la vita dura che ha affrontato.” Disse Regina per poi rivolgersi maggiormente a Neve e David “In una nostra avventura, Emma è stata mandata in un’altra realtà dove non è stata separata da voi, ma era cresciuta tra pregi e lusso e senza mai faticare per ottenere qualcosa dalla vita e sapete che persona era? Debole e patetica, era la tipica principessa che cantava mentre raccoglieva i fiori!”

“Sul serio?” disse Killian sorpreso, non immaginando Emma in una veste del genere.

“Ma ha avuto l’amore di una famiglia!” chiese Neve speranzosa, scambiando poi uno sguardo con David.

“Si, ma fidati, non saresti stata orgogliosa di lei. Se tu faresti di tutto, anche rischiare la felicità di tua figlia per il bene del tuo regno, lei no. Nel tentativo di farle ricordare come era stata la sua vera vita, ho dovuto attaccare il regno e vi ho fatto prigionieri. Emma sapete cosa ha fatto? Purchè vi lasciassi liberi mi ha consegnato le chiavi del regno, cosa non ammissibile da parte di una regnante. Per salvare i suoi genitori ha condannato l’intero reame e io non credo che voi vogliate che vostra figlia si comporti da codarda. Inoltre quando vi ho ucciso… ovviamente per finta, lei ha semplicemente pianto, non mi ha affrontato, non aveva quella grinta che caratterizza la nostra Emma. Quindi una salvatrice che non combatte per il bene altrui, non è una vera salvatrice e immaginate quante speranze avrebbe di riuscire a difendersi contro quell’essere?”

“Nessuna!” disse Killian.

“Quindi cosa dovremmo fare? Sotterrare l’ascia di guerra contro la regina cattiva e darle protezione?” Chiese David, non piacendogli la piega che stava prendendo quella conversazione.

“Ci penseremo noi a proteggerla. Voi dovrete solo cercare di andarci d’accordo mentre rimarrà qui con noi!”. Disse Regina.

“Regina, questa situazione non mi piace per niente!”  disse Neve spaventata dall’idea di ospitare la sua matrigna cattiva.

“Lo so Neve, lo comprendo, ma devi farlo per il bene di tua figlia!” disse Regina.

David serrò la mandibola e annuì rassegnato, sebbene disprezzasse quell’idea con tutto sé stesso.

Regina si avvicinò alla carrozza e bussando disse “Puoi scendere adesso!”

La portiera della carrozza si aprì e ne uscì una regina cattiva, vestita con il suo solito vestito nero e con un ghigno sulle labbra “Guarda chi si rivede…Neve! Scontenta di vedere che stai bene!”

Regina alzò gli occhi al cielo “Non cominciare e ricordati della promessa fatta!”

La regina cattiva guardò storto sé stessa e aggiunse “Solo perché ho detto che non avrei alzato un dito contro di loro, non vuol dire che me ne starò zitta!”. Poi cominciò a squadrare la sé  stessa del futuro, sebbene non avesse fatto altro per tutto il tragitto al castello. Quel vestito colorato, quel sorriso che sulle labbra leggermente accennato e quella bontà che leggeva negli occhi, non erano cose che le appartenevano. Non riusciva a riconoscersi in quella donna “Cosa diavolo ti è successo per diventare così? Dov’è quella fiamma che ardeva di desiderio di vendetta, quella voglia di distruggere la felicità altrui? Insomma quando sei diventata così debole!”

Regina la fulminò con lo sguardo e fronteggiandole le disse “Se non fossi me, ti dimostrerei io quanto sono debole!”

La regina cattiva sogghigno e aggiunse “Potrebbe essere divertente. Uno scontro fra passato e futuro, chissà chi vincerebbe!”

“Regina senza dubbio!” disse Neve “Lei ha capito che l’amore non è una debolezza, al contrario ti rende forte, qualcosa che tu non riesci a capire!”.

La regina cattiva superò la sé stessa del futuro e si pose dinnanzi a Biancaneve, la quale per timore fece qualche passo indietro, mentre David si mise tra le due, ponendo un braccio davanti alla sua amata in segno di difesa. “Ti devo ricordare il perché considero l’amore una debolezza? Di chi è la colpa se non ho potuto sperimentare questo sentimento, chi è che ha fatto uccidere l’uomo che amavo?” disse la donna con rabbia.

“Avevo dieci anni!” disse Neve con voce dura.

“Non mi interessa, quello che m’importa è che Daniel è morto perché non hai saputo tenere chiusa quella tua dannata boccaccia!” disse infine la regina cattiva.

Killian alzò gli occhi al cielo al battibecco tra le due donna. Regina non interveniva, anzì si era messa da parte ad aspettare che finissero di litigare e intervenire se la regina cattiva volesse infrangere la promessa fatta. Lui così salì sulla carrozza per controllare Emma. Anche se le avevano detto che stava bene, lui voleva controllare di persona. Il fatto che la sua amata aveva nuovamente affrontato quell’essere, lo mandava fuori di testa. Voleva proteggere lei e il suo bambino, ma non avrebbe potuto se lui non era presente quando Emma veniva attaccato.

Killian scrollò delicatamente la spalla ad Emma, la quale era profondamente addormentata. Nemmeno le urla di Neve e Regina l’avevano destata, cosa piuttosto insolita, dato che sapeva che la sua amata aveva imparato a dormire sempre tenendo un occhio aperto, per non farsi mai trovare impreparata.

“Emma, love!” disse sussurrando.

Emma fece un lamento, ma all’ennesimo richiamo aprì gli occhi. Ci mise un paio di secondo a mettere a fuoco e a riconoscere Killian.

Si strofinò gli occhi, ma non riuscì a mandare via la stanchezza. Non sapeva dire se era a causa della gravidanza o del troppo uso di magia. Optava per entrambe le cose “Killian?…mi…mi devo essere addormentata durante il viaggio!” disse, chiudendo nuovamente gli occhi, per poi riaprirli cercando di non appisolarsi nuovamente.

“Vieni love, sarebbe meglio per te riposare in un luogo più comodo!” disse Killian aiutandola a scendere dalla carrozza. La donna non fece nemmeno caso al tentativo di Regina, che si era vista obbligata ad intervenire, per calmare le acque. La sé stessa del passato si stava riscaldando troppo e sapeva che non era mai una cosa positiva. Il sonno era talmente pronto ad afferrarla, che Killian la dovette sostenere per la vita per non farla cadere a terra, quando un colpo di sonno la colse. Nello stesso momento lo scrigno che Emma teneva in mano le cadde a terra e in quel momento riuscì a trovare la forza di trovare un po’ di energie dentro di sé. “No Killian, adesso non posso riposare. Devo portare questo a…” non terminò la frase che Killian, raccogliendo lo scrigno che si era aperto vide il suo contenuto. Lo raccolse e guardò confuso Emma.

“Cosa ci fai con il pugnale del signore oscuro, Swan?” chiese il pirata preoccupato.

Emma sospirò “Io e Regina abbiamo fatto un accordo con Tremotino. Se noi gli consegniamo il pugnale, lui ci dirà dove trovare la spada, così potremo tornare dalla nostra famiglia!”

Killian chiuse gli occhi e disse “Non mi piace che tu stia da sola con quel lurido coccodrillo. Ti accompagno!” disse l’uomo.

I due scesero nelle segrete e Uncino guardò il signore oscuro, come avvertirlo di non fare passi falsi e Tremotino guardò curioso il pirata dicendo “Oh anche tu vieni dal futuro immagino…come mai non ti ho ancora ucciso?”

“Non è facile farmi fuori coccodrillo e sei fortunato che non sia stato io a uccidere te e credimi…di occasioni ne ho avute!” disse Killian con aria di sfida.

“Ma davvero? È come pensi di uccidere un essere che non può essere ucciso, senza che tu diventi il  signore oscuro tu stesso?” chiese curioso Tremotino.

Killian sorrise divertito “Non hai idea di quante cose accadranno in futuro, il tuo potere non ti mostra così tanto e credimi…ci saranno momenti in cui sarai vulnerabile. Ti è andata solo bene che sono cambiato!”

Emma decise di intervenire e facendo vedere lo scrigno a Tremotino disse “Ti ho portato il pugnale come avevamo stabilito. Ora dimmi dove trovare la spada!”

“Prima dammi il pugnale, poi te lo dirò!” disse Tremotino allungando la mano “Sono un uomo di parola, non devi temere, ti dirò quello che so!”

Emma guardò Killian e sospirando gli diede lo scrigno.

“Grazie cara!” disse l’uomo afferrando il prezioso oggetto.

“Ora avanti dicci tutto!” disse Killian con voce seria.

Tremotino alzò le spalle e disse “Io non so cosa abbia di particolare quella spada, né dove si trova, mi dispiace!” rise.

“Avevamo un accordo, avevi detto che ci avresti aiutato e detto dove trovarla!” disse Emma, cominciando a irritarsi.

Il signore oscuro sorrise “Si mia cara, avevamo un accordo, il quale era che tu mi avresti portato il pugnale e io ti avrei detto tutto quello che sapevo su quella spada e così è stato. Io non so niente su quell’arma, non lo mai vista in vita mia!”

Emma arrabbiata fece un gesto con la mano che prese a strangolare Tremotino da lontano.

“Mi hai ingannata!” disse con voce dura.

Tremotino rideva “Cosa vuoi fare? Uccidermi?”

Emma annullò la magia, ma un giramento di testa la costrinse ad aggrapparsi a Killian.

Swan che succede?” chiese l’uomo preoccupato, il quale ricevette come risposta da Emma “Niente, sto bene!”

Tremotino sorrise nuovamente e disse “Che temperamento. Sei sempre così o sono gli ormoni? Bene mia cara, ti darò un consiglio e te lo darò solo per farmi perdonare il mio tiro mancino. Non è cosa molto saggia usare troppa magia nel tuo stato. Cioè finchè usi i tuoi poteri va ancora bene, ma quando arrivi al limite come sembra hai fatto oggi, rischi di usare i poteri del tuo bambino e…se esaurisci le sue energie bhe…puoi immaginare cosa può succedere!”

Emma spalancò gli occhi e un nuovo stato di terrore l’assalì. Strinse con forza la giacca di Killian e guardò terrorizzata Tremotino.

“Non ascoltarlo Emma, sta solo cercando di spaventarti!” disse Killian, sperando che la sua ipotesi fosse realmente così. Nessuno dei due aveva preso in considerazione il fatto che il loro bambino potesse possedere dei poteri magici, sebbene fosse anch’egli il prodotto del vero amore.

“Io  non ci guadagno niente, ma fare come volete, ma poi non venite a dare la colpa a me!” disse Tremotino “Ti auguro buona fortuna salvatrice”.

 

Salve, allora come vi è sembrato? Brutto, noioso, orribile.

Volevo solo avvisarvi che forse da oggi aggiornerò un po’ più raramente. È vero che ho diversi capitoli pronti, ma è anche vero che da oggi in poi avrò pochissimo tempo e per andare avanti e se pubblico tutto velocemente, poi le attese diventeranno lunghe, almeno così spero di rendere la storia abbastanza continua.

Come al solito, se avete tempo, fatemi sapere la vostra opinione.

Grazie

Byeee

Neko

 

  
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