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Autore: LunariaScrittrice    31/10/2017    2 recensioni
Ehilà sono Lunaby, quella che scrive tutto su Yugi e Yami, ed infatti ecco qui una nuova storia!!
Si riprende da dopo il film " Yu gi oh the darkinside of dimension. "
la storia sarà dal punto di vista di Yugi Mutou.
" Mi risveglio per poi sentire che altre lacrime ho versato per poi guardare il sole dalla finestra che indica il mattino. « Mi sono innamorato di lui... »
A capirlo metto una mano in faccia, arrossisco e mi inizio ad odiare. « Sono pazzo! Come è accaduto? Proprio ad un fantasma...»
E so che questo mai muterà.
So che morirò a cercare una persona che corrisponda ad Atem.
So che vivrò nel tormento.
So che tornerò falso.
So che mentirò a me stesso.
So cosa accadrà.
Come un pazzo urlo guardando in alto. « PRENDITI LE TUE Responsabilità! IO COME CAVOLO VIVO ORA?
DOVEVI LASCIARMI MORIRE! SEI IL SOLITO EGOISTA, STUPIDO FARAONE!! MI SONO INNAMORATO! TI ODIO!»
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Atemu, Un po' tutti, Yuugi Mouto
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Lo scoop


Diversi giorni trascorrono.


La morte di Honda prende voce sulla bocca di tutti coloro che lo conoscevano e le lacrime sono versate da tutti, ed io che so il perché sia accaduto, mi sento un assassino, ma anche se lo raccontassi nessuno ci crederebbe a cosa ho visto, saputo, e scommesso, inoltre chi mi assicura che loro mi perdonerebbero? Nessuno, quindi devo tenerlo per me questo segreto che ha segnato per sempre la mia indole buona; eh sì, sono stato egoista, ho pensato a me senza pensare che quella maledetta lettera potesse essere presa sul serio, diciamo che per me era solo un gioco, un test, non avrei mai pensato che sarebbe potuto seriamente essere preso a parole, ma ormai è inutile piangerci sopra, quel che fatto è fatto e devo tenerlo per il mio futuro come lezione di vita.

« Sentite, è stata una giornataccia. » Afferma Jonouchi ancora con gli occhi vicini alle lacrime, perché sì, avrà sicuramente pianto di nascosto.
« Sì, cerchiamo di sorridere per non preoccupare Honda ok? » propone Bakura.
« Ok, allora ci si sente. » Dico salutandoli trattenendo a me ogni pensiero rivolto alla mia prima vittima.

Per vivere bisogna divorare...
Cosa significa?

Più ci penso alle ultime parole del faraone, più non ci esco.
Ci rifletto giorno e notte ma non trovo la soluzione se non quella di uccidere il prossimo, ma devo proprio?

Ha detto di sacrificare l'anima...
ma voglio davvero ciò?

I ripensamenti alle mie promesse fatte alla fine del natale giungono come gocce d'acqua che si sormontano una ad una facendomi credere che è troppo complesso, che non posso farcela, che non ne ho la forza, che è solo un' illusione...

Faraone...
Non credo di avere questa forza, ma tu lo sapevi vero?

Del resto l'aveva detto che io non volevo, e ci ha preso.

 

Ho paura della magia, ho paura a far soffrire il prossimo, ho paura di non essere degno di quel posto che mi è stato messo come premio.

Sono un codardo, e lo ammetto tremo.
Nessuno lo vede, ma tremo con il cuore alla mia stessa vita, futuro.

Forse ora non ci penso: avendo diciassette anni non penso che la morte potrebbe giungere a un momento all' altro, proprio come Honda non ha mai pensato che proprio quel giorno di natale la sua vita sarebbe finita per un improvviso infarto fatale. 

No, la vita è troppo bastarda, imprevedibile per temporeggiare.
Non sia mai che domani giunga un incidente stradale e io ne rimanga coinvolto, e se accadesse cosa avrei ottenuto? Nulla.
Avrei solo il " Game over" 
No, non voglio nemmeno pensarci che possa accadere una simile situazione, mi si corrode il cuore e la paura sale a livelli vertiginosi che mi fa salire spasmi di vomito, e una grande sensazione di vuoto sovrasta il mio cuore facendolo sembrare piccolo, piccolo. 

In bagno mi sciacquo il viso, cerco di calmare i sensi, anche tremando ci provo, ma non posso ignorare che perdo controllo della magia: qualcosa si rompe di colpo, crea rumore così forte alle quattro di mattina che spero che mio nonno dorma profondamente per non venire a chiedermi che combini. 

Questa storia va avanti da qualche giorno: dopo che Atem se ne è andato, proprio a causa del dolore, si è manifestato qualcosa, da quel momento ho compreso che Atem deve aver distrutto il sigillo mentre ero svenuto, e questo spiegherebbe perché aveva gli occhi rossi e quel sogno così strano mi ci ha accompagnato.

Tossisco sedendomi cercando di calmare i battiti del mio cuore e le voci in testa di pensieri malefici che mi dicono di uscire, fare casino.
Talmente sono potenti che mi chiedo come mai debba avere tali parole in testa, e lo so che non è pazzia ma una conseguenza che sicuramente Atem e altri precedessori del gioco delle ombre hanno convissuto. 

Con le mani alle orecchie dico a me stesso che non devo ascoltare nulla, che non devo fare pazzie, ma tremo, e non so come fermarli; è come un vortice senza fine che gira per la testa, peggio di una stessa canzone estiva. 

L'unica soluzione che ho trovato è quella di dormire, e appunto uso il "dormire" come una scappatoia, ma questo è una cattiva abitudine che la pago perché talmente ne ho terrore che non voglio vivere.

Mio nonno il 28 dicembre apre la porta. « Yugi, vieni a tavola? »
Come sempre scuoto la testa dicendo. « M-Mangio dopo, scusa puoi lasciarmi solo. »
Il nonno si preoccupa. « Cosa ti succede? Sono giorni che mangi pochissimo, è per via di Honda?» 
magari fosse. « S-Sì, sono molto sconvolto, ecco, posso stare solo?»
Il nonno però non vuole cedere. « Comprendo che è una grave perdita per te, dopo il faraone perdere il tuo migliore amico deve essere stato catastrofico, ma non devi scappare dalla vita.
Ti perdi tante cose: per esempio fuori c'è il sole perché non esci un po? »
Da sotto le coperte invernali, tiro fuori la testa per poi guardare la finestra e notare che c'è davvero una splendida giornata. « Dovrei uscire? » Chiedo guardando il nonno che mi tocca la fronte come una carezza. « Ti farebbe bene, a volte uscire può aiutare a schiarirsi le idee. »
Ho sempre preso come insegnamenti le parole di mio nonno.
« va bene, ora esco. »

Mi alzo dal letto, vado verso l'armadio e scelgo un completo, per poi vedere un abito che tempo fa piaceva al Faraone ma a me no, però ora mi attira quindi decido d'indossarlo. 

 

Una volta messo, mi guardo allo specchio: ho praticamente una maglietta nera con disegnato la carta di un mostro con tributo spettro, jeans lunghi blu elettrico, due cinture, il mio porta Deck e poi i soliti accessori dark.
 

Guardandomi non mi stanno male, danno un atmosfera tenebrosa che mi fa ricordare troppo Atem, « io sembro lui... ma io sono me, ma lui è me, ed io lui... » 
Realizzando ciò un sorriso si accenna sulle labbra. « Non mi lascerai mai, ovunque guarderò vedrò sempre lui anche in me. » 

 

Forse mi illudo, ma questo mi dà la forza per uscire alla luce del giorno e guardarmi attorno notando quei colori che un tempo erano sbiaditi, senza vita ma che ora mi sembra tutto così luminoso vivo, pare un sogno, ma so che è la realtà.

Giro per la città, sfido persone a Dual monster nei centri appartenenti alla Kaiba corporation, poi vado anche a leggere qualcosa, e infine guardo il museo dove qualche settimana fa ho parlato con Ishizu.

Devo scoprire di più del gioco delle ombre, però Ishizu potrebbe scoprirmi, come posso fare?

Spero che quel corso mi aiuti, non credo che farò disatri, spero, altrimenti come lo spiego ai presenti?

Non avendo una mente di un ladro decido di pensarci più in là, intanto vado al Dojo dove parlo con l'insegnante per chiedergli di insegnarmi la meditazione.

 

Quando avevo iniziato non ci riuscivo, anzi ridevo, senza Atem avevo una parte di me che mi vietava ciò, ma ora penso che devo meditare perché ho troppi pensieri e devo scacciarli in qualche modo. 

L'insegnante mi fa entrare nel luogo pieno di altri allievi.

 

Seguo la lezione cercando di liberare la mente, ma quando ci provo di nuovo sento quelle voci tormentose, quei sensi di colpe, e paure, tuttavia avendo parlato all' insegnante di questo problema, pratico ciò che mi ha detto e così ascolto ogni voce cercando di farla come una mia realtà.
 

L'ascoltare quei lamenti oltre ad arricchire me stesso come persona mi fa prendere consapevolezza della mia stessa paura.
Quando sento che posso padroneggiarla, trovo che qualcuno mi guarda con occhi sconvolti.

 

Giro la testa, forse non guardano me ma altro?

Invece no, guardano me, ma perché? Che avrei fatto di strano?
 

Non me lo dicono solo mi guardano quasi male eccetto l'insegnante che mi chiede. « Yugi, scusami posso sapere cosa era? »
Cosa era cosa? « Ehm, che cosa? »
L'altro non sa come spiegarlo. « beh, c'era qualcosa in te di stranissimo, avevi uno strano simbolo sulla fronte. »
A saperlo sbarro gli occhi e mi tocco la fronte. « S-scherza!? E-Ecco, è finito qualcuno in ospedale, o che ne so sotto allucinazioni?! » chiedo spaventatissimo, che non sia mai che abbia sanzionato qualcuno.
« No, ma quindi sai cosa è? » 
E ora cosa dico? Mi sento alle strette. « No, non lo so. » eccetto che si chiama "Occhio di Rah" che è il simbolo delle ombre?
« Beh, ha spaventato molti del corso. »
« Perciò mi hanno guardato in quel modo perché hanno visto ciò? » Chiedo un po' con i sensi di colpa.
« C'è altro... » Mi conduce verso una finestra che ha delle frastagliature. « Qui, quando è accaduto ciò qui si è frastagliato. »
A quel punto abbasso lo sguardo e congiungo le mani. « Mi dispiace tanto, non mi faccia pagare i danni, io non ho nemmeno un lavoro, a malapena reggo qui le spese. » in verità ne ho di soldi, ma non li avrei mai usati per cose simili.
« Non ti chiedo nulla di ciò, ma di lasciare il corso, non so cosa sia stato, ma potrebbe essere anche per te pericoloso. »
Sospiro e annuisco. « Capisco, sono anormale e non me lo sa dire, beh, d'accordo non verrò più qui, ma non posso non smettere, per cui mi sa dire a chi rivolgermi? »
Lui mi chiede. « Perché vuoi così tanto addentrarti in questo mistero? Non ti spaventa? » 
« Vuole scherzare, la paura è enorme, ma in me c'è chi amo, so che per lei è qualcosa di inconcepibile, ma è per questo che ho la forza di affrontarlo! Non sono solo, ed io ho fatto una promessa a questa persona, quindi la prego, se non posso stare nel suo corso, mi può dire un altro maestro che mi prenderebbe privatamente? » So di chiedere molto, ma alla fine lui cede per poi prendere un quaderno e sfogliarlo. « Devi andare in Cina, ma la troverai Wuang Shun Sho che potrebbe aiutarti, prende allievi privatamente, potresti provare. »
Sorrido per poi prendere l'indirizzo e i recapiti telefonici della persona indicata. « grazie mille, ah, questo che ha visto lo potrebbe tenere per lei? Non vorrei problemi. » tipo scienziati folli a casa. 
L'uomo annuisce. « Non è me che deve pensare ma a chi l'ha visto. » a questo proposito rifletto. « mmh, grazie, vedrò di trovare una soluzione. »

Raggiungo casa mia, ma in casa c'è qualcuno, un uomo sulla trentina d'anni che ha messo al tavolo diverse foto, il punto è che quel uomo lo conosco. « Saboru?» Mormoro tra me e me per poi guardare le foto che ritraggono me con attorno un aura dorata!?


Mio nonno mi guarda un po' stranito. « Yugi, tu sai spiegarmi? »
Mi guardo attorno. « N-No, ecco, sarà un colpo di luce dell fotocamera? » Ci provo a inventare, di solito mi hanno sempre creduto tutti.
Saboru esprime. « Non sono l'unico che ha visto, comunque come secondo lavoro sono un giornalista. »
Posso avere più sfiga di così? « Ah... non vorrà divulgarlo spero... »
So che Atem non vorrebbe, è stato chiarissimo a riguardo. « Beh, posso intervistarti? »
Indietreggio un attimo. « M-Ma cosa vuole che ne sappia io, è stato un puro caso. » Ecco perché temo la magia, mi da solo problemi.
« Bene, inizio. » Esprime lui prendendo carta e penna, ed io esclamo. « Le ripeto che io non voglio avere interviste. » Ma mica mi ascolta.
« Questa di oggi è stata la prima volta? »
Sì, o meglio senza Atem, ma non rispondo, e intanto l'altro scrive qualcosa, e lo so che potrebbe inventare. « Io non ho detto nulla che sta scrivendo? »
Ma non risponde che chiede. « In passato hai visto altri fatti simili? » Eccome, da Bakura, Malik, Pegasus, moltissime cose...
« Non rispondo. » E ancora scrive.
« Ho sentito che suo nonno è un archeologo, è per caso collegato con le sue scoperte? » Lo è, ma non posso rispondere.

 

Guardo mio nonno che pare anche lui infastidito però non si scompone, forse perché vuole anche lui spiegazioni?. « La smette di scrivere cose che nemmeno dico? » chiedo indispettito.
Prendo le foto e ordino « Mi dia negativi. » Nella mia voce c'è ancora quel filo di dolcezza.

«No di certo »
Sospiro per poi dire. « Allora giochiamocela! Se vinco io mi darà i negativi, in caso contrario le piegherò tutto. » Non avrei mai perso, almeno questo io spero.
« Non amo giocare con i bambini, io solo lavoro. »
« E il suo lavoro e andare con la prepotenza a intervistare la gente?! 
Non può costringermi a parlare, non è nemmeno della polizia. »
« Ma credo che alle persone importerà dato che di tuo sei conosciuto. »
Questo è vero, e anche in Egitto mi conoscono, se la storia finisse a loro io verrei come minimo ricercato da diverse tribù malefiche, magiche, un po' come gli " Re Hunter" « Come giocatore di Dual mosnter, e vorrei che sia tale! »
« E allora tienili meglio i tuoi segreti. » mi rinfaccia il mio errore zittendomi, ma poi vado sulla soluzione più semplice.
« Senta sono disposto anche a pagare, ma non li divulghi. »
« E quanto sai offrirmi? » Non so quanto vuole, certo se ero come Seto l'avrei zittito, ma io a malapena ho qualche soldino racimolato vincendo qualche sfida. 
« Mi aspetti qui che leggo una cosa... »

Vado in camera assai nervoso per poi aprire un cassetto e prendere una lettera della vincita di uno dei tornei. « Non credo che bastino, maledizione come faccio, sono con le mani legate. » Perchè anche se distruggessi le foto, userebbe i negativi. 

Mentre rifletto vedo sulla scrivania quello scrigno, e un idea i viene in testa ma è follia, ma sono disperato, spaventato, e troppo immaturo.

Prendo un pezzo di carta e scrivo una richiesta specificando che avrei dato in cambia l'oggetto più prezioso che mi appartiene. 
Come sempre con la prassi del sangue invio la lettera e guardo i secondi trasformarsi in minuti, nel contempo controllo che l'uomo non se ne vada, ma dubito che se ne andrà dopo che ho detto di dare dei soldi.
Per favore per favore! Non abbandonatemi, non so cosa fare!

Vedendo che non succede nulla, mi arrendo e prendo i soldi, raggiungendo l'uomo, per poi sbattere sul tavolo, vicino alle foto, i soldi compatti da un elastico. « Le bastano? Non ho altro.»
L'uomo analizza e fa i conti per poi esprimere. « Assolutamente no, ci vado anche in perdita! Se vuoi che non divulghi voglio di più.» 
Rimango accigliato e così mio nonno che dice. « Ma è una ragazzino, cosa pretende?! »
Avevo in mente di usare quei soldi per il mio futuro. « Io non sono come Seto.
Ok, forse va in perdita ma sono sempre soldi, si rende conto che se la gente lo scopre io finisco nei guai fino al collo?! » E vorrei evitare di avere gente che mi vede quanto un oggetto del millennio; solo l'idea mi fa paura.
«Le conseguenze non sono un mio problema, io solo informo! Questi soldi sono solo un quarto di quello che guadagnerei con questa notizia più le testimonianze avute. » 
Abbasso lo sguardo. « Come?! Non mi dica che quelli che hanno visto le hanno confermato tutto!  » Adesso cosa faccio? 
Vorrei tornare indietro nel tempo, prendere me stesso e fermarlo a presentarsi a quella lezione. 
. « Potevi non farti scoprire, comunque sì ho circa quaranta testimonianze... » Gli errori si pagano.
« Anche se non rilascio nulla lei divulgherà tutto? » Chiedo a tono grave portando la mente già ad un possibile futuro; già mi vedo la gente che mi eviterà, o mi cercherà, o la mia vita tormentata, perché non sono in Egitto ma a Domino, una citta che la magia non la vede di buon auspicio. 

Cosa faccio?!
Se c'era il faraone avrebbe fatto un gioco per zittirlo, ma lui non vuole, e inoltre io non so nemmeno attivare un gioco delle ombre, sempre che possa, non vuole nemmeno fare una partita a Dual Monster, sono contro un adulto che non gioca, come la spunto? 
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spero vi sia piaciuto il capitolo, mi sono divertita assai a scriverlo^^
per favore lasciate una stella e commentate  :D

 

   
 
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