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Autore: Elly_46    02/11/2017    2 recensioni
Nuova OS Thiam! Hogwarts!AU
E da lì i suoi problemi avevano avuto inizio, si era così scontrato contro quello che era poi diventato il suo incubo in quei sei anni. Theo Raeken. Serpeverde fin dentro l'anima, arrogante, stronzo e bastardo oltre ogni limite.
"Non sai camminare, Dunbar?" stava ridendo Theo con uno dei suoi soliti ghigni. Liam sbuffò, rimettendosi in piedi e cercando di non dargliela vinta.
" E tu quando pensi di crescere?" sbottò Liam.
" Se c'è qualcuno che deve crescere quello sei tu – ridacchiò la serpe – quanto sei alto? Un metro e cinquanta?"
" Ci passano si e no cinque centimetri, idiota" ringhiò Liam.
Thiam! Slytherin!Theo| Gryffindor!Liam
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Dunbar, Theo Raeken
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Liam lo sapeva che non avrebbe dovuto prendersela nemmeno quella volta. Oramai ci era abituato, dopo sei anni se ne era reso conto. Era iniziato tutto sei anni prima, quando aveva iniziato il suo primo anno ad Hogwarts. Dire che era super eccitato di iniziare la scuola sarebbe stato un eufemismo, ma ovviamente la gioia era durata poco più di qualche ora. Quando erano ancora in attesa di poter entrare nella sala grande per lo smistamento, il suo migliore amico, Mason, aveva involontariamente urtato un altro ragazzino. E non che ci fosse qualcosa di male, o almeno non per loro, ma per il tipo in questione sembrava un affronto. E da lì i suoi problemi avevano avuto inizio, perchè aveva difeso Mason, e si era così scontrato contro quello che era poi diventato il suo incubo in quei sei anni. Theo Raeken. Serpeverde fin dentro l'anima, arrogante, stronzo e bastardo oltre ogni limite. Aveva un anno in più di loro, e quindi quello sarebbe stato il suo ultimo anno ad Hogwarts. Almeno Liam poteva sperare che l'anno dopo sarebbe stato tranquillo senza di lui. Ma ovviamente quella serpe non se ne sarebbe mai andata senza prima rendergli la vita un vero inferno. All'inizio prendeva in giro sia lui che Mason, accentuato dal fatto che poi il suo migliore amico fosse stato smistato in corvonero, e lui in grifondoro. E come tutti sanno, non è mai corso buon sangue tra grifondoro e serpeverde. Raeken e i suoi stupidi amici non facevano che importunarli di continuo, soprattutto quando aveva visto che Liam si era ritrovato un discreto gruppo di amici all'interno della scuola. Con lui e Mason, c'erano infatti, Scott e Stiles dei grifondoro, Lydia, una corvonero a dir poco geniale, e Malia, tassorosso. Stiles e Scott provavano davvero una forte insofferenza nei confronti del serpeverde, e inizialmente avevano provato anche a prendere le parti di Liam, ma quello ovviamente non si era minimamente scoraggiato, continuando a prenderli in giro. Poi qualcosa era cambiato, al suo quarto anno, Liam si era reso conto di qualcosa di diverso. Theo aveva improvvisamente smesso di prendere in giro tutti loro, iniziando a concentrarsi esclusivamente su di lui. Non si portava dietro nemmeno più i suoi amici, semplicemente, appena si incrociavano da qualche parte, il serpeverde iniziava ad avvicinarsi a lui provocandolo con qualche battutina del cavolo. Aveva continuato così per tutto il suo quarto anno, e poi le cose erano nuovamente cambiate. Theo si rendeva insopportabile, e a Liam faceva venire voglia di prenderlo a pugni, e a volte ci erano anche arrivati alle mani, ma non era mai stato cattivo. Ma l'anno prima, quando Liam si era appena messo con Hayden, una ragazza dai capelli color mogano che gli aveva presentato Malia, beh, la serpe era diventata a dir poco meschina. E così era passato il suo quinto anno. Adesso erano quasi a Gennaio, e lui anche quell'anno era rimasto a scuola per le vacanze. Hayden era andata a casa, ma a lui non interessava più di tanto, anche perchè erano ai ferri corti. Anzi, Liam non sapeva nemmeno dire se stessero effettivamente ancora assieme o meno. Quindi era anche per quello che non si stava arrabbiando in quel momento. Theo gli aveva appena tirato uno dei suoi scherzi idioti, facendolo scivolare su una lastra di ghiaccio, e se ne stava lì davanti a lui a ridere, come niente fosse. C'erano volte in cui pensava addirittura che l'altro esagerasse così tanto da farlo impazzire, come ora, che si ritrovò a pensare che la risata del serpeverde fosse addirittura bella. Da due anni prima, persino Mason gli aveva fatto notare che Theo non si curava di nessuno, ne in senso positivo ne negativo, ma di lui sì. Anche se in maniera fastidiosa, era comunque sempre presente. E Liam aveva davvero tirato un pugno a Mason quel giorno, anche perchè da quando si era fidanzato con Corey, un tassorosso nemmeno a dirlo, il suo migliore amico era diventato a dir poco sdolcinato.

<< Non sai camminare, Dunbar? >> stava ridendo Theo con uno dei suoi soliti ghigni. Liam sbuffò, rimettendosi in piedi e cercando di non dargliela vinta.

<< E tu quando pensi di crescere? >> sbottò Liam.

<< Se c'è qualcuno che deve crescere quello sei tu – ridacchiò la serpe – quanto sei alto? Un metro e cinquanta? >>

<< Ci passano si e no cinque centimetri, idiota >> ringhiò Liam. Un motivo in più per prenderlo a pugni Liam l'aveva. Il serpeverde lo conosceva. Sapeva benissimo cosa gli desse fastidio e cosa no. E il fatto di essere basso per il grifone non era mai stato un problema, non prima di incontrare Theo.

<< Sei sicuro? >> lo sfottette ancora quello avvicinandosi a lui all'improvviso. Il più piccolo sgranò gli occhi, perchè quando Theo si avvicinava a lui in quel modo lo metteva sempre in soggezione. E quei cinque centimetri che li dividevano diventavano all'improvviso venti metri. E lui si sentiva dannatamente piccolo in quei frangenti, anche perchè lo stronzo in questione aveva sempre la battuta pronta.

<< Hai finito? >> sbuffò Liam, tentando di allontanarsi un po', e prendere un po' d'aria. Avere Theo così vicino, gli causava sempre insufficienza d'aria, e non aveva mai capito il perchè.

<< Forse – ghignò il più grande – e la tua fidanzatina dove l'hai lasciata, Dunbar? >>

<< Il mio nome è Liam >> sbuffò.

<< Mi piace di più chiamarti Dunbar o piccoletto – scrollò le spalle Theo – allora? Dove l'hai lasciata? >>

<< Hayden? >> si accigliò Liam.

<< Perchè ne hai altre? >> fece ironico il serpeverde, e lui si ritrovò a scuotere il capo.

<< E' tornata a casa – gli disse Liam in un sospiro – e non so nemmeno se chiamarla ancora la mia ragazza, quindi. . .>> Vide il serpeverde accigliarsi molto alle sue parole, quasi stesse tentando di capire se scherzasse o meno.

<< Ti ha mollato? >> rise il più grande. Liam lo fissò offeso.

<< Io ho mollato lei – ringhiò il biondino – e non sarebbero comunque affari tuoi, Raeken. Pensa piuttosto a Danielle. Non si starà chiedendo che fine hai fatto? >>

<< Perchè l'hai mollata? >> gli chiese Theo, ignorando completamente il resto del suo discorso. Liam per poco non si strozzò a quella domanda. Perchè l'aveva mollata? A dire il vero, non lo sapeva nemmeno lui il perchè. Semplicemente, c'era qualcosa di strano nell'aria, qualcosa che non riusciva a capire. Come se d'un tratto ogni cosa che l'aveva colpito di Hayden, non gli piacesse più. Non fece in tempo a proferire parola che si ritrovò nuovamente il serpeverde a pochi centimetri da lui. E Liam deglutì, perchè si rese conto, Theo aveva gli occhi più blu che avesse mai visto. Erano dannatamente belli, e se doveva essere onesto con se stesso, Theo era dannatamente bello. E lui lo sapeva, come sapeva benissimo che più di mezza scuola gli morisse dietro. E la serpe lo sapeva che effetto faceva alla gente, maschio o femmina che fosse non si era mai fatto il problema. Liam invece, d'altro canto, era sempre stato convinto che a lui piacessero le ragazze, e per certi versi era così. Solo che poi si dava dell'idiota da solo quando pensava che quel bastardo davanti a lui era bello, o che era bella la sua risata, o i suoi occhi blu. Alla fine, pensare ciò di chi non faceva che farti saltare i nervi dalla mattina alla sera che male poteva fare? Beh, forse male no, ma renderti un completo cretino sì. Il punto è che prima che arrivasse Hayden, c'era stato un periodo, di quasi sei mesi, in cui si era persino convinto di provare qualcosa per quella serpe arrogante.

<< Noi non . .>> iniziò a balbettare Liam, prima di venire interrotto dal rumore di passi che proveniva alle loro spalle. I due si voltarono, trovandosi davanti Danielle, quella che diceva a tutti di essere la fidanzata di Theo, anche se Liam aveva non pochi dubbi in merito. Ma era abbastanza sicuro di non starle molto simpatico. La ragazza, con lunghi capelli biondi e occhi azzurri come il cielo scoccò loro un'occhiata prima di avvicinarsi.

<< Sto partendo – disse in direzione del serpeverde – ci vediamo quando torno >> concluse poi, e si avvicinò, lasciando un bacio sulla guancia del ragazzo e lanciando uno sguardo omicida in direzione di Liam, prima di avviarsi al grande portone.

<< E' insopportabile >> sbottò Theo non appena quella si allontanò dalla zona a portata d'orecchio. Liam gli scoccò un'occhiata confusa, incrociando le braccia al petto.

<< Non è la tua ragazza? Non credo che sia carino ritenerla insopportabile >> fece Liam. Theo roteò gli occhi al cielo, con un ghigno divertito in volto.

<< Sei assurdo, Dunbar. Quella lì ti detesta a morte, e tu provi anche a difenderla >> ridacchiò il più grande. Liam spalancò la bocca, prima di richiuderla.

<< Anche tu mi odi >> si strinse poi nelle spalle il grifone.

<< Io non ti odio – ammise Theo, lasciandolo completamente spiazzato – penso solo che tu debba capire meglio le cose. Ci si vede, piccoletto >> Liam non aveva idea di che rispondergli. Che poi, che diamine significava? Ma non avrebbe ovviamente potuto chiederglielo, perchè la serpe si era già dileguata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Theo si reputava molto più intelligente della media, ma in quel momento si credeva il più grande degli imbecilli. Come gli era saltato in mente di dire a Liam che non lo odiava? E se poi quello avesse capito? No, certo che no. Non avrebbe mai capito quel grifondoro da strapazzo. Theo si era sempre divertito un mondo nel tendergli stupidi tranelli, e nel prenderlo in giro. Ma poi, poi ogni cosa era andata a farsi benedire, quando due anni prima, nel tendergli uno scherzo gli era finito addosso. E lì l'aveva visto. Il cambiamento in Liam, quello che l'aveva mandato fuori di testa. Il piccoletto stava crescendo, e anche bene. Con quei capelli biondi sempre scompigliati, o in pettinature assurde. E quegli occhi azzurri che gli avevano fatto contorcere lo stomaco, facendogli persino dimenticare come si chiamava, o da dove veniva. Quel ragazzino che aveva osato mettersi contro di lui appena arrivato in quella scuola gli aveva mandato in pappa il cervello, stregandolo. E lui aveva passato gli ultimi due anni a concentrarsi solamente su di lui, cercando di attirare la sua attenzione in continuazione. Più passava il tempo, e più si rendeva conto di ciò che provava. Finchè alla fine non aveva dovuto ammettere di essere stupidamente innamorato di quel ragazzino. E dopo mesi pensava persino di esserci riuscito, tanto che credeva di aver notato qualcosa di diverso negli occhi del grifondoro. E poi era arrivata lei. Quella tassorosso da strapazzo che lui aveva rinominato molto simpaticamente “piattola”. Ribolliva ancora di rabbia quando ripensava a come li vedeva incollati in sala grande, o nei corridoi. Era disgustosa. Quello era l'aggettivo che più la descriveva, almeno per lui. E Theo non si era mai fregato di qualcuno in vita sua, mai, nemmeno una volta. Poi era arrivato quel ragazzino e ogni cosa era andata al diavolo. E per la prima volta in vita sua era stato persino male, quando vedeva il modo del grifone di sorridere alla piattola. Poi si era detto che nessuno avrebbe ferito Theo Raeken, e così aveva iniziato a diventare peggio di prima, a volte era stato anche abbastanza cattivo, ma non se ne pentiva. Era fatto così. Prendere o lasciare. Quell'anno aveva notato una sorta di freddezza tra i loro rapporti, e la notizia che Liam l'avesse mollata non poteva che renderlo felice.

<< Theo, mi ascolti? >> lo riportò alla realtà Nate, il suo migliore amico. Se esistevano amici a serpeverde.

<< No – rispose lui – che hai detto? >>

<< Ho detto – riprese il ragazzo dai capelli più neri della notte – hai visto Dunbar oggi? Hai una faccia rilassata >>

<< Idiota >> l'appellò Theo tirandogli un calcio, e quello rise divertito.

<< Perchè non glielo dici e basta? O magari gli salti addosso direttamente >> propose Nate.

<< Sì, certo. Così magari mi prende a pugni >> sbottò Theo.

<< Allora prova ad essere gentile con lui – fece il moro – è un grifondoro. Se ti mostri gentile ti darà una possibilità, non sono fatti per portare rancore. E poi sarebbe la volta buona che Danielle si mette l'anima in pace >> Theo rise, lui era consapevole del perchè la ragazza odiasse tanto Liam. La verità era che a lei Theo piaceva veramente, e lui non ci aveva pensato due volte ad andarci a letto, solo che quando avevano finito, lui si era lasciato cadere sul letto e aveva sussurrato il nome del grifone. Alla bionda non era andata per niente giù la cosa. Era convinta che ci fosse andato a letto solo perchè era bionda con gli occhi azzurri, e in effetti, non è che ci fosse andata poi molto lontano dalla verità. In ogni caso, lei e Nate erano gli unici a sapere la verità su ciò che sentiva per il piccoletto, e il suo migliore amico non perdeva occasione di rinfacciarlo alla bionda ogni volta che poteva.

<< Tu credi? Gliene ho fatte di tutti i colori >> fece presente Theo.

<< Sì, ma è anche vero che quando poi ti ci sei messo a parlare come nulla fosse lui non ti ha mai mandato al diavolo >> scrollò le spalle Nate.

<< Vero – mormorò l'altro – ha mollato la piattola >>

<< Non sarebbero mai durati, per favore >> alzò gli occhi al cielo Nate, e poi gli diede una pacca sulla spalla, prima di fare l'occhiolino a una rossa che passava nei dintorni. Theo sbuffò a quel gesto, rifilandogli l'ennesimo calcio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nate gli aveva suggerito di essere gentile con Liam, e Theo ci stava provando. Era tutta la settimana che non gli dava fastidio, lo salutava normalmente, e probabilmente l'altro ragazzo aveva pensato che fosse impazzito, perchè a volte lo guardava accigliandosi. Come quella mattina, in cui a Liam era caduto un libro, e Theo lo aveva raccolto porgendoglielo. Il grifone si era morso il labbro ringraziandolo, in quel modo timido che faceva contorcere lo stomaco al serpeverde, perchè per Theo i gesti inconsapevoli di Liam erano quello. Qualcosa di incredibilmente adorabile, tanto che si dava del deficiente da solo nel pensarlo. Anche in quel momento, Theo era entrato in biblioteca con il solo scopo di cercarlo, e lo aveva trovato. Sembrava un condannato a morte con la faccia spiaccicata sopra un grosso mattone color marrone scuro. Si avvicinò a lui di soppiatto, e l'altro non lo sentì minimamente.

<< Hai deciso di soffocarti in un libro, Dunbar? >> gli chiese ridacchiando, e quello scattò a sedere, voltando il capo nella sua direzione. Aveva gli occhi stanchi, probabilmente stava per addormentarsi.

<< Raeken >> lo salutò Liam tornando a fissare il libro, ed emettendo un uggiolio disperato. Theo lanciò un'occhiata al volume, e sorrise quando notò che si trattava del libro di pozioni. Senza nemmeno chiedergli il permesso si sedette accanto al grifone, quasi lo facesse da sempre, e infatti Liam gli lanciò l'ennesima occhiata stranita della settimana.

<< Che devi studiare? >> gli chiese.

<< L'amortentia >> rispose il più piccolo senza nemmeno pensarci, e poi tornò a mordersi il labbro, quasi si vergognasse nel dirlo, e Theo non capì il perchè.

<< E' abbastanza semplice come pozione >> commentò Theo. Liam gli scoccò un'occhiataccia.

<< Facile parlare quando hai la media più alta di questa scuola >> sbottò il grifone. Perchè per quanto assurdo, era la pura realtà. E soprattutto in pozioni, Theo sembrava superare persino Lydia.

<< Te lo spiego io >> alzò gli occhi al cielo il serpeverde tirando il libro davanti a se.

<< Ti senti bene? >> gli chiese a quel punto Liam. Il più grande sorrise sghembo, e Liam potè sentire il suo cuore accelerare vistosamente, ringraziando che l'altro non potesse sentirlo.

<< Certo, se non vuoi no . . . >>

<< Non è questo – fece il grifone arrossendo appena – è solo che tu . . .tu di solito non fai che farmi saltare i nervi. E adesso vuoi aiutarmi, e sono giorni che sei strano. Perchè? >>

<< Mi va >> rispose enigmatico il serpeverde stringendosi nelle spalle. Liam lasciò aderire la schiena alla sedia con uno sbuffo. Lo sapeva che non avrebbe mai ottenuto una risposta decente da Theo.

<< Molto chiaro >> gli disse infatti. Theo ridacchiò, e poi si voltò in sua direzione.

<< Magari, poi te lo dico perchè >> scrollò le spalle facendogli un sorriso. Non un ghigno, o un sorrisetto da schiaffi. Un sorriso vero. Così vero che Liam dovette distogliere lo sguardo, perchè una sensazione di calore e confusione gli stava attanagliando le viscere in maniera incontrollata. Poteva giurare di stare arrossendo come un cretino, e a giudicare dalla faccia che aveva l'altro, sì, lo stava facendo. Ma il serpeverde lo sorprese nuovamente, perchè non lo prese in giro nemmeno una volta. Gli spiegò davvero come si preparava la pozione, dicendogli però che per capirlo meglio avrebbe dovuto prepararla. E Liam gli disse che prepararla era il loro compito per San Valentino. Theo roteò gli occhi. Il professore l'assegnava ogni anno al sesto anno. Lui l'aveva già fatto l'anno prima, e sapeva perfettamente di cosa profumasse la sua. L'odore caratteristico di muschio bianco e vaniglia, lo stesso profumo di Liam. Non poteva essere altrimenti, perchè Liam era la cosa che l'attirava di più, era innamorato di lui come un idiota alla sua prima cotta, e il grifone pareva non rendersi minimamente conto dell'effetto che aveva su di lui, e forse era proprio quella la cosa che più di tutte lo faceva impazzire.

<< Ti ringrazio – gli disse all'improvviso Liam – non ci stavo capendo niente >>

<< Lo so, pozioni può fare quest'effetto >> ridacchiò Theo, prima di passarsi una mano ad arruffarsi i capelli. Liam si morse di nuovo il labbro guardandolo, e poi schizzò in piedi, quasi l'avesse preso un fantasma.

<< Stai bene? >> gli domandò la serpe. Lui annuì, prendendo a raccattare tutte le sue cose.

<< Sì, io . . .io dovevo vedermi con Lydia un'ora fa >> disse il più piccolo, e anche se Theo capì subito che fosse una scusa, non disse niente, e si limitò ad annuire alzandosi anche lui. Camminò accanto al grifone fino all'uscita della biblioteca, e dopo averlo salutato si incamminò in direzione dei sotterranei, mentre Liam prendeva la strada opposta. Quando arrivò in dormitorio e si chiuse la porta alle spalle, emise un sospiro, ringraziando che fosse solo a causa della feste natalizie. Il suo cuore stava battendo in maniera troppo incontrollata. E quella sensazione di calore che sentiva nel suo stomaco non voleva saperne di andarsene. Stare vicino a Theo in quel modo così semplice l'aveva a dir poco sconvolto, in quelle ore si era persino dimenticato chi fosse l'altro, e qual'era il loro rapporto. Ma il serpeverde l'aveva reso così semplice farglielo scordare, che non se ne era nemmeno reso conto. C'erano stati momenti in cui si era persino chiesto se quello fosse davvero Theo, o se magari quello non fosse uno dei mille lati del serpeverde. E poi gli aveva sorriso, in un modo tanto genuino e spontaneo, con tanto di fossette, da fargli seccare la gola e fargli mancare il respiro. E a quel punto il bisogno di allontanarsi dall'altro era diventato impellente, perchè di colpo, tutte le sensazioni che aveva pensato di provare per lui qualche anno prima erano ricomparse all'improvviso, e la testa aveva iniziato a scoppiargli. Per quello era scappato, perchè se così fosse stato, allora era davvero fottuto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E sì, Liam si era riscoperto completamente fottuto. Perchè se pensava che quello del serpeverde potesse essere un tentativo di giocargli un brutto tiro, si era dovuto ricredere. Theo non gli aveva fatto o detto niente di stupido o spiacevole come suo solito. Aveva mantenuto lo stesso atteggiamento di quel pomeriggio con lui per tutto il resto delle vacanze, e anche dopo. Adesso si fermava quasi sempre a salutarlo, e a volte a chiedergli se stava bene, e a Liam tutto quello lo rendeva solamente più nervoso e confuso. Gli altri erano tornati da un paio di settimane, e se Mason si era riscoperto incuriosito e divertito non poco da quella situazione, non si poteva dire lo stesso di Scott, Stiles e Malia. Secondo cui il serpeverde stesse preparando uno di quei tranelli memorabili. Ma Liam non pensava fosse così, non sapeva nemmeno spiegarlo bene, ma era convinto che ci fosse altro sotto. Gli stessi sguardi del più grande erano diversi. L'unica volta in cui gli era parso infastidito e con il suo solito ghigno, era stato la settimana prima, quando l'aveva visto insieme ad Hayden in giardino. Liam aveva chiuso definitivamente la storia con la tassorosso, e ormai lo sapevano praticamente tutti. Tanto che un tizio di corvonero ci stava già provando con lei, e a lui non dava il minimo fastidio. Altra cosa per cui si riteneva fottuto. Perchè se da una parte gliene fregava poco e niente di ciò che la sua ex ragazza faceva, non poteva dire lo stesso di Theo. Aveva capito benissimo che vedere il modo in cui gli altri guardavano il serpeverde lo infastidiva non poco, e quella era stata l'ennesima conferma che quello stronzo non lo lasciava indifferente. E Liam era sempre più sicuro che quei sentimenti a lungo soffocati stessero pian piano tornando a galla, per non dire che erano quasi già scoppiati. Perchè poi Theo faceva cose come il sorridergli in maniera gentile, quando gli altri non guardavano, o lo spuntargli davanti all'improvviso facendogli partire le valvole cardiache. O magari lo chiamava “piccoletto”, e lui non sapeva se offendersi o arrossire fino alla morte. Cercava di non pensarci più di tanto, anche perchè in molti avevano notato un cambiamento nei due, in genere, tutti attendevano con entusiasmo i loro scontri e le loro litigate, e invece erano tornati dalle feste di Natale con la spiacevole sorpresa che gli scontri erano spariti. Liam si scrollò i capelli con le mani, faceva un freddo cane, e un giro in scopa era quello che gli serviva. Infatti ora stava molto meglio. Si diresse agli spogliatoi, vedendo in lontananza una chioma biondissima che sembrava a dir poco adirata. Liam si avvicinò, non per volontà, ma perchè per gli spogliatoi doveva per forza passare da lì. Appena Danielle lo vide, il suo sguardo passò dall'indifferenza alla rabbia. Liam si ritrovò a deglutire. Quella ragazza aveva davvero qualche problema. Il ragazzo accanto a lei, Nate, il migliore amico di Theo, ghignò divertito a quell'occhiata.

<< Ragazzino fortunato >> l'appellò la bionda, e Liam si accigliò, non avendo la minima idea di cosa intendesse.

<< Danielle >> la richiamò Nate, ma quella si strinse nelle spalle, lanciando l'ennesima occhiataccia al grifone, prima di andarsene dandogli una spallata. Nate alzò gli occhi al cielo.

<< Lasciala perdere >> gli disse il moro. Liam annuì semplicemente.

<< Perchè mi odia? >> chiese poi al serpeverde. Non che gli importasse, ma non ricordava di averci mai avuto a che fare. Alla sua domanda, Nate sorrise divertito.

<< E' gelosa >> gli rispose la serpe. Il biondo sgranò gli occhi, non avendo comunque idea di cosa diavolo intendesse l'altro.

<< Gelosa? Di Hayden? >> chiese innocentemente Liam. Nate scoppiò a ridere quell'uscita, e Liam pensò di essere cretino per star davvero tentando di parlare con quella serpe normalmente.

<< Oh Dio, no, certo che no – disse ridendo il moro – E' gelosa di te. Hai tutta l'attenzione di qualcuno in particolare. E vorrebbe avercela lei >>

<< Oh >> mormorò in risposta Liam, incredulo. Perchè si stava riferendo a Theo, giusto? Danielle era gelosa del fatto che Theo fosse attento a lui? Perchè questo voleva dire che lui lo era, no? Sembrò andare in panico, perchè il serpeverde davanti a lui gli schioccò le dita davanti agli occhi risvegliandolo.

<< Merlino, Dunbar – fece Nate – non dirmi che non l'hai capito. Perchè credi che ti abbia dato il tormento per anni? >> Liam si morse il labbro, indeciso se dargli ascolto, o parlarne prima con qualcuno. Non ci si fida delle serpi, o almeno è quello che gli ripeteva Stiles fino alla nausea. Ma se fosse vero, allora. . .allora avrebbe tutte le risposte che aveva sempre cercato.

<< Non ti sto prendendo in giro – continuò la serpe quando lo vide indeciso e diffidente – Se sapesse quello che ti sto dicendo probabilmente mi staccherebbe la testa, ma è diventato decisamente nauseante vederlo osservarti in continuazione. Davvero diabetico. E visto che tu fai lo stesso, beh . . .una piccola spinta ve la meritate >>

<< Cos...cosa? – si strozzò Liam – io non . . .non. .>>

<< Risparmiami. Piuttosto, pensa a quello che ti ho detto. Perchè ti assicuro che tutte le volte che vi siete saltati alla gola non aspettavamo altro che iniziasse a scopare come conigli. Non ho mai visto tanta tensione sessuale repressa >> fece il moro alzando le mani in segno di difesa, e poi si allontanò, lasciandolo lì da solo con i proprio pensieri ad arrossire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pensa a quello che ti ho detto, gli aveva detto Nate, e lui l'aveva fatto. Forse anche troppo. Tanto che la testa aveva iniziato a scoppiargli. Voleva parlarne con Mason, ma non appena il nome di Theo gli era uscito dalle labbra, il suo migliore amico lo aveva abbracciato, dicendogli un gentile “Menomale che ci sei arrivato”, che l'aveva fatto solo sentire ancora più stupido. E così alla fine aveva optato di parlarne con Lydia, perchè era la persona più intelligente che conosceva, e soprattutto, non lo avrebbe liquidato con due parole come aveva fatto quel suo amico degenere. Ed era per questo che ora si ritrovava sconvolto, mentre osservava la corvonero scoccargli un'occhiata come se lo ritenesse un cretino, e probabilmente lo era davvero.

<< Per Morgana, Liam – urlò Lydia alzando un sopracciglio – si vede lontano un miglio che quel serpeverde da strapazzo ti muore dietro. Pensavo che lo sapessi, ma che non ti interessasse, o che avevi bisogno di tempo per accettarlo >>

<< Accettare cosa? >> chiese Liam allibito.

<< Che tu provi lo stesso – disse lei ovvia – senti, io non conosco molto bene Theo e ci ho avuto molto poco a che fare, ma da quello che ho potuto osservare, ho sempre pensato che fosse in realtà interessato a te. Credo che il suo darti il tormento fosse un modo per attirare la tua attenzione >>

<< Merlino >> sbuffò il grifone portandosi le mani tra i capelli. Lydia gli rivolse un sorriso dolce, e gli passò una mano sulla schiena.

<< E' normale essere confusi, Liam. Ti capisco benissimo – fece lei – insomma, anch'io ci avrei messo anni a capire, se l'altro non facesse che torturarmi >>

<< Già. Bel modo di far capire le cose >> sbottò il biondo con un risolino.

<< Da quello che so, Theo è un tipo abbastanza particolare >> si strinse nelle spalle Lydia. Liam annuì, e poi si voltò verso di lei sorridendole.

<< Ti ringrazio, Lyds >>

<< Di nulla. Piuttosto, cerca di far pace qui dentro >> gli disse toccandogli la fronte con l'indice. Liam le sorrise, prima di abbracciarla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Theo era a dir poco incazzato, non sopportava essere ignorato. Anzi, lui odiava essere ignorato. E il fatto che ad ignorarlo fosse proprio quel piccoletto da strapazzo non faceva altro che farlo arrabbiare di più. Per questo aveva distrutto gli altri ragazzi della squadra quel giorno con l'allenamento. Ne aveva approfittato per sfogarsi, anche perchè non aveva idea di cosa fare. Forse la soluzione migliore era prendere a pugni Nate e la sua stupida idea dell'essere gentile con Liam. Ci aveva provato, ma adesso erano due settimane che il grifondoro spariva dalla circolazione non appena lo vedeva nei paraggi. E Theo era sicuro di non aver fatto niente di male, erano quasi due mesi che non faceva niente di male, forse si stava rammollendo. Sì, probabilmente aveva di più la sua attenzione quando gliene faceva di tutti i colori. Aspettò che gli altri se ne andassero dallo spogliatoio, così da poter restare ancora un po' da solo. Era sempre stato un tipo solitario, e togliendo Nate, non aveva mai passato molto tempo con qualcun altro. Era a dir poco scocciato e nervoso, e sì, con tutta probabilità dall'indomani avrebbe ricominciato a rompere le scatole a Liam, tanto lo ignorava e non aveva risolto proprio un bel niente. Ne prendendolo in giro, ne essendo gentile. Come se poi non bastasse, l'indomani sarebbe stato pure San Valentino, e lui la trovava una cosa disgustosa, tremendamente disgustosa. C'erano già cupidi e stupidi petali di rose rosse ovunque che svolazzavano nel castello e in sala grande. Tutto quello era diabetico. Diabetico e orripilante, almeno per lui. Non pensava minimamente che servissero quelle stupidaggini per dire a qualcuno che gli volevi bene. Certo, c'era da dire che lui usava quella festa per divertirsi almeno per una notte, o così era prima. Poi si era riscoperto un enorme coglione innamorandosi di un grifondoro stucchevole senza ne se ne ma, e adesso non si divertiva nemmeno più. Perchè dopo l'inconveniente con Danielle, aveva decisamente ristretto i suoi metodi di conquista. Non voleva che il nome di quel ragazzino gli sfuggisse nuovamente dalle labbra. Sarebbe stata la sua fine. Emise un sospiro infastidito, passandosi le mani nei capelli con fare frenetico, e alla fine si alzò dalla panca iniziando a sfilarsi la divisa da allenamento. Fece appena in tempo a togliersi la maglietta e a gettarla in terra, che la porta si aprì all'improvviso. Un Liam con i capelli sparati in tutte le direzioni, e una felpa color blu scuro lo stava scrutando con malcelato interesse. A Theo si seccò la gola, quando lo vide avvicinarsi piano a lui, con passo leggero, per poi fermarsi proprio davanti a lui.

<< Liam? >> lo chiamò, vedendo che quello sembrava quasi paralizzato, e si stava torturando il labbro inferiore quasi a sangue. Non si era nemmeno reso conto di averlo chiamato con il suo nome, tanto che si chiese perchè all'improvviso il grifondoro stesse sorridendo.

<< Mi hai chiamato con il mio nome >> sussurrò appena il più piccolo, e prima che il serpeverde avesse anche il minimo istante per rispondere, Liam si fiondo sulle sue labbra, appropriandosene come se non ci fosse un domani. Non era niente di che, solo uno sfioramento di labbra, ma a Theo ribollì comunque il sangue nelle vene, perchè Merlino, erano anni che desiderava farlo. Erano anni che si chiedeva che sapore avessero le labbra del biondino, e la risposta lo fece sorridere internamente. Erano buonissime. Ci mise solo qualche secondo a riprendersi, prima di portare le mani nei capelli del grifone e stringerlo maggiormente a se per incrementare il bacio. E stavolta lo guidò lui, e lo baciò come aveva sempre desiderato farlo. Lo trascinò fino a fargli scontrare la schiena con la parete senza mai far staccare le loro bocche, e continuò in quel modo aggressivo e desideroso, introducendo la lingua nella bocca di Liam, che in quel momento non gli sembrava per niente timido, e la cosa non fece altro che farlo andare fuori di testa. Quando si staccò da lui aveva il fiatone, come se avesse corso senza fermarsi per delle ore, e probabilmente era così. Aveva corso per anni, prima di trovare qualcosa di bello come il ragazzo davanti a lui.

<< Menta piperita e limone >> sussurrò piano Liam. Theo lo guardò accigliato, non capendo assolutamente cosa intendesse l'altro.

<< Cosa? >> gli chiese allora confuso, e il grifondoro sorrise divertito.

<< La mia amortentia >> gli disse solamente, e Theo sgranò gli occhi. La pozione, doveva consegnarla oggi, e aveva il suo odore. Sorrise come un idiota, e in meno di un secondo si riportò sulle labbra dell'altro baciandolo di nuovo.

<< Potevi dirlo subito, piccoletto >> fece il serpeverde.

<< Tu avresti anche potuto evitare di darmi il tormento. Se me l'avessi detto – sbottò Liam fissandolo male – c'è stato un periodo in cui mi credevo un idiota perchè provavo qualcosa per te, e invece . . .>>

<< Stavi con la piattola >> ringhiò Theo.

<< Perchè pensavo mi odiassi >> gli rispose il grifone.

<< E' Danielle che ti odia >> ridacchiò Theo.

<< Sì, Nate dice che è perchè è gelosa >> gli ghignò in faccia Liam, e il serpeverde alzò gli occhi al cielo.

<< Hai parlato con lui – constatò il più grande, prima di mormorare un traditore nei confronti dell'amico che fece ridacchiare Liam – beh, diciamo che c'è stato un piccolo incidente tempo fa >>

<< Del tipo? >> si accigliò il grifone. Non era mai qualcosa del tutto innocente quando si parlava di Theo Raeken. E lui era ancora incredulo di aver avuto il coraggio di fiondarsi lì e baciarlo. Se si fermava a pensarci poteva soffocare dalla vergogna.

<< Potrei aver detto il tuo nome mentre stavamo, beh . . sì, hai capito >> ghignò Theo spudoratamente, e Liam giurò di poter morire dall'imbarazzo perchè era sicuro di star arrossendo. Portò il viso contro il petto del serpeverde, prima ancora di rendersene davvero conto, e di pensare anche che l'altro fosse in realtà a torso nudo. E la cosa non lo aiutava minimamente a pensare lucidamente. Dio, quel ragazzo l'avrebbe fatto finire in manicomio, se lo sentiva.

<< Devo farmi una doccia >> disse poi Theo stiracchiandosi, e Liam annuì, cercando di guardare ovunque tranne che lui.

<< Beh, allora io vado >> disse piano, tentando di raggiungere l'uscita, ma il serpeverde fu più veloce e lo afferrò da dietro abbracciandolo.

<< Dove pensi di andare, piccoletto? Sono anni che tento di prenderti, non ti mollo di certo adesso >> gli soffiò in un orecchio facendolo rabbrividire. E no. A Liam non dispiaceva nemmeno un po'.

<< A te il rischio >> sussurrò il biondo voltandosi a guardarlo appena.

<< Sabato c'è l'uscita ad Hogsmeade – buttò lì Theo, e Liam sentiva già il cuore diventare una trottola impazzita – ti va di venirci con me? >>

<< Non credo di avere scelta >> gli sorrise Liam, e Theo lo riattirò a se per baciarlo di nuovo. Sprizzava gioia da tutti i pori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che niente nella vita fosse tutto rose e fiori Liam lo aveva capito da anni. Ma di certo non si sarebbe aspettato quello. Dopo quel pomeriggio, i mesi successivi erano stati a dir poco esasperanti. Soprattutto dopo che il mattino successivo, mentre era tranquillo, si fa per dire, in sala grande a parlare con Lydia, e a tentare di spiegare a Mason cos'era successo, Theo era piombato nella sala, e come niente fosse si era catapultato da lui scoccandogli un bacio in bocca che di casto non aveva niente. E se lui era arrossito e voleva morire nel suo imbarazzo, e il serpeverde sembrava sprizzare divertimento da tutti i pori, l'intera sala si era ammutolita. Perchè loro due si davano il tormento da anni, e adesso si baciavano come se non avessero fatto altro nella vita. Aveva dovuto sopportare il terzo grado di Mason e Lydia, le occhiatacce di Malia e di Hayden che non l'aveva presa per niente bene. Poi Scott e le sue mille preoccupazioni nemmeno fosse suo padre, e infine il tornado di grossi NO di Stiles. Ancora adesso faceva fatica ad accettare la cosa. Oltre alle occhiate sempre perplesse e curiose che li seguivano ovunque, Liam non poteva poi lamentarsi tanto di come aveva passato il resto dell'anno. Theo era sempre bello, stronzo, arrogante e bastardo oltre ogni limite umanamente possibile, ma era anche dolce. Ovviamente questo lo sapeva solo lui, e ne era segretamente orgoglioso. Perchè Theo Raeken era dolce e attento, e lo era solo con lui e per lui. Certo, avrebbe anche potuto evitare di saltellare ovunque per la stanza delle necessità quando aveva scoperto che era ancora vergine, e avrebbe anche potuto chiedergli più di una volta se fosse stato sicuro quando avevano fatto l'amore la prima volta, ma poi era stato fantastico. E a Liam divertiva un casino vedere che il serpeverde cedeva quasi sempre quando si trattava di lui, senza mai smettere di dargli il tormento ovviamente. Se i mesi successivi filarono abbastanza lisci con quello che era diventato il suo ragazzo, l'estate passò alla grande. Il problema vero e proprio era arrivato l'anno dopo, quando Liam doveva tornare per l'ultimo anno, e Theo aveva invece finito e doveva quindi intraprendere gli studi di pozioni. Liam si chiedeva ancora come ci capisse qualcosa, ma a lui piaceva, quindi . . .Fu abbastanza dura, anche perchè entrambi erano parecchio gelosi l'uno dell'altro, cosa che ancora faceva accapponare la pelle a Stiles, e Theo non perdeva occasione di ricordarglielo. Ma non fu nemmeno così difficile, anche perchè quando c'erano le uscite ad Hogsmeade, Theo lo raggiungeva e si vedevano. E se pur con qualche litigata ogni due per tre, anche quell'anno era passato. Liam aveva fatto conoscere Theo ai suoi genitori già l'estate prima, e non fu una così grande sorpresa quando gli disse che probabilmente dopo la scuola sarebbe andato a vivere da solo, ma poi quella serpe arrogante gli aveva a dir poco imposto di vivere con lui, e il grifondoro aveva accettato, facendo comparire un ghigno sul viso dell'altro.

<< Sono due mesi che vivo qui, e tu ancora lasci tutto in giro >> sbottò Liam alzando le braccia al cielo. Theo roteò gli occhi al cielo e lo afferrò per la maglia, costringendolo così a sedersi sulle sue gambe. L'ex serpeverde era già spaparanzato sul divano da più di mezz'ora.

<< Sono quasi due anni che stiamo assieme, e tu arrossisci ancora >> fece Theo. Liam gli rifilò un'occhiataccia, incrociando le braccia al petto.

<< Che centra questo? >> disse accigliandosi. Il più grande ridacchiò, prima di passargli le braccia attorno alla vita e tirandoselo più vicino. Gli lasciò un bacio sul collo, sentendo il più piccolo rilassarsi immediatamente a quel contatto. Sorrise sulla sua pelle stringendolo maggiormente.

<< Ti amo >> gli disse Theo in un sospiro, e a Liam il cuore impazziva sempre ogni volta che glielo diceva. Perchè Theo non era un tipo romantico, ma per lui si sforzava sempre di esserlo. Non diceva molto spesso quelle cose, ma glielo ricordava continuamente in ogni gesto che faceva, o nel modo in cui lo stringeva quando dormivano, o quando facevano l'amore. Ma ogni volta che glielo diceva era sempre speciale, e mai sottovalutato, perchè glielo diceva sempre in momenti piccoli e perfetti come quello.

<< Ti amo anch'io >> gli rispose lui, girandosi e mettendosi più comodo contro di lui.

<< Potrei rimanere così per sempre >> sospirò poi il più grande, sorridendo dello sguardo quasi adorante che Liam gli stava rivolgendo.

<< Sembra un bel piano >> commentò l'ex grifondoro.

<< Proprio bello >> ridacchiò Theo, e senza aspettare una risposta dall'altro, lo baciò ancora.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 










Ed eccomi qui!

Sono tornata con questa nuova OS Thiam che spero davvero tanto vi sia piaciuta. L'idea di piazzare questi due nel mondo di Harry Potter mi arrovellava la mia testolina matta già da qualche giorno, e alla fine non ho saputo resistere all'impulso e l'ho buttata giù così come mi è saltata davanti. Ringrazio già ora coloro che l'hanno letta silenziosamente, e anche chi è arrivato fin qui. Una piccola recensione per farmi sapere se vi è piaciuta o se vi ho almeno strappato un sorriso, sarebbe bello :)

Che dirvi di più? Se non siete passati, fate un salto sulla mia long Thiam in corso, o sull'altra OS che ho scritto. Ora scappo, un bacio a tutti voi

Elly

  
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