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Autore: stellachan    03/11/2017    4 recensioni
Dal testo.
Il vento era aumentato e grosse gocce di pioggia ora rigavano i vetri.
A Kagome parve di sentire un grido umano, ma lo scoppio improvvisi di un tuono la confuse.
Vagamente incuriosita, tornò alla finestra. Un lampo saettò e alla sua luce improvvisa, vide una scena che l'agghiacciò. Dietro la finestra di una casa semidiroccata, un uomo alto e magro impugnava un coltello, la cui lama brillava nel buio.
IN REVISIONE GRAMMATICALE
Genere: Generale, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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~Cap. 4                                Inutile inseguimento

 

 

Aprile aveva portato con se un clima abbastanza caldo, e in banca erano già stati accesi i condizionatori.
Kagome chiuse la cartella che stava compilando e guardò l’orologio: erano le sedici e quarantacinque, era quasi l’ora di tornare a casa.
Un sospiro di frustrazione  le gonfiò il petto.
Da quando aveva assistito a quell’orribile scena notturna erano trascorsi due mesi, ma non riusciva proprio a dormire. Ogni sera, prima di andare a letto, sbarrava porte e finestre, poi si metteva in ascolto. Il minimo rumore la faceva trasalire e il sonno fuggiva via.
La paura che quel tizio potesse entrare in casa sua le faceva venire la nausea.
La notte, la sua mente volava nei suoi più oscuri pensieri e lì la sua fervida immaginazione poteva avere liberissimo sfogo.
Ci vuole poco per uccidere un misero essere umano, loro non sono forti e resistenti come i demoni e i mezzi-demoni.
Basta poco, una coltellata nei punti vitali, un colpo di pistola, strangolare il povero malcapitato, si potrebbe fare una lista…
 Questi erano i pensieri che ogni notte perseguitavano la povera ragazza.
Il terrore la stava consumando lentamente, un poso alloggiava nel suo cuore, un enorme, terribile peso…

 
 

 

InuYasha era entrato in banca solo un paio di volte, qualche giorno prima si era informato delle novità e poi se n’era andato.
In città, era tutto tranquillo e nessuno parlava dell’omicidio.

 

Infilandosi una leggere giacchetta di lino rosa antico, la ragazza salutò i suoi colleghi e uscì nel caldo sole pomeridiano.
La sua auto, una vecchia Honda acquistata di terza mano, era parcheggiata infondo alla strada e, grazie ai Kami era all’ombra.
Vi salì con un sospiro di sollievo e mise in moto, ma compiuti pochi metri dovette frenare.

Il semaforo era rosso.

Alla sua destra c’era una Volvo nera, dal paraurti ammaccato.
L’uomo che era alla guida si sporse dal finestrino per raddrizzare lo specchietto laterale.
All’inizio non lo vide in faccia, ma la lunga coda che scivolò da dietro la schiena, le provocò un inspiegabile brivido di terrore. Poi l’uomo si mise di profilo, guardava un punto indefinito di fronte a se e, lì in quel momento, la ragazza vide una parte della cicatrice…
E così, il suo cuore perse un battito, aveva anche smesso di respirare per qualche istante.

Non poteva sbagliarsi! Quel tizio era l’assassino che aveva visto nella casa diroccata!

Si guardò freneticamente intorno. Poche automobili transitavano lungo quella strada e i pedoni erano rari.
Nessuna macchina della polizia in vista.
Improvvisamente il semaforo diventò verde e la Volvo scattò in avanti.
Un’ondata di coraggio, misto a follia, si impossessò con prepotenza di Kagome che premette l’acceleratore e inseguì l’auto.


Non doveva perderla di vista. Se avesse scoperto dove abitava l’uomo, l’avrebbe riferito a InuYasha e a quel punto lui avrebbe avuto qualcosa su cui indagare.


Mentre guidava lanciò un’occhiata alla targa, ma le lettere e i numeri erano incrostati di fango come se l’auto avesse attraversato dei campi dopo un violento temporale.

L’auto voltò a sinistra e la ragazza lo imitò, tenendosi a prudente distanza dietro una vecchia Mercedes guidata da una donna.
La riconobbe subito, solo lei portava i lunghi capelli grigi legati in una coda bassa. Era la signora Kaede, la moglie del farmacista.


La corvina cercò di sorpassarla, ma un camion proveniente dalla direzione opposta glielo impedì.
Fece appena in tempo a notare che la Volvo voltò nuovamente a sinistra, imboccando una piccola strada di campagna, scomparendo dietro la curva a grande velocità.
Cercò di inseguirla, ma la signora Kaede l’aveva riconosciuta e accostandosi al marciapiede le stava facendo segno di fare lo stesso.


Kagome esitò un attimo e poi si arrese.


Ormai qualunque cosa avesse fatto, non sarebbe riuscita a raggiungere il fuggitivo. In fondo a quella piccola strada secondaria si apriva un quadrivio e una di quelle strade portava all’autostrada per Tokyo.

 

 


-Buon pomeriggio, signora Kaede!- esclamò, sporgendo la testa da finestrino.

-Buon pomeriggio a te, mia cara.-ribattè la donna.- Come stai? Volevo venire in banca per invitarti a prendere un tè, ma non ho trovato parcheggio. Perché non mi segui fino a casa? Faremo due chiacchiere.-

La ragazza le rivolse un sorriso di scuse.


-Magari un’altra volta, signora Kaede. Oggi avevo in programma di fare la spesa e pulire un po’ casa.-

La moglie del farmacista era considerata il gazzettino della città, perché le piaceva sapere tutto di tutti.

-Peccato, cara. È da tanto che desidero conversare un po’ con te. Come ti trovi in città?-

-Bene, signora Kaede, grazie.-

-Nessun problema?- la signora non attese risposta.- In ogni caso, abbiamo il caro InuYasha a proteggerci. Qualunque guaio ti capiti, rivolgiti a lui. Del resto, un tempo eravate buoni amici, giusto?-

Kagome tese le labbra in un sorriso forzato.
La moglie del farmacista sapeva benissimo che lei era stata la ragazza di InuYasha No Taisho per quattro anni.

-Giustissimo.-

-Bene, mia cara.- l’anziana premette l’acceleratore e la sua auto sobbalzò come una palla, prima di fermarsi. Imperturbabile la signora rimise in moto.


-Visto che mi lasci sola, andrò a trovare Hana Itou.
Lo sai che ha avuto due gemelle? Si chiamano Mei e Yui e promettono di diventare graziose, anche se non si sa da chi abbiano preso.-


La vecchia Mercedes ripartì a singhiozzo. La ragazza aspetto che si allontanasse prima di fare un inversione a U e tornare indietro. 

 

 


Continuando a guidare, pensò di avvisare InuYasha .
Doveva informarlo dell’inseguimento.

 

Arrivata davanti alla centrale di polizia, posteggiò l’auto e con passo spedito e sicuro vi entrò all’interno.
Una volta dentro la struttura, chiese di InuYasha a un agente di turno che stava dietro il banco informazioni.

-Posso parlare con il capo della polizia?-

-Chi devo annunciare?- domandò il giovane poliziotto.

La corvina le disse il proprio nome e attese.
L’agente percorse il lungo corridoio, bussò contro una porta  a vetri, l’aprì e mise dentro la testa.

Cinque minuti dopo il giovane fece ritorno e fece cenno a Kagome di avviarsi lungo il corridoio.


Il mezzo-demone era seduto dietro la scrivania e stava parlando al telefono.
L’ufficio era abbastanza grande  e ben illuminato, l’ordine regnava sovrano in quella stanza.

-Sono subito da te.- le disse coprendo il microfono con una mano, togliendola subito dopo ricominciando a parlare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Salveeeeeeeeeee!!!!!
Sono tornata! Dopo questa momentanea assenza sono ritornata….
Chiedo umilmente il vostro perdono…
A breve aggiungerò il prossimo capitolo.

Stella    

   
 
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