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Autore: lmpaoli94    03/11/2017    0 recensioni
La città di New York era in fermento per l’inaugurazione della Tower Crystal nella zona del Bridge Central.
Centinaia e centinaia di persone parteciperanno a quell'evento.
Questa inaugurazione verrà seguita in diretta mondiale.
Cinque ragazze di Tokyo faranno parte degli invitati.
Ma non sanno che un tragico destino si sta per abbattere sulle loro vite...
P. S.: Ogni fatto e luogo presente in questa ff è puro frutto della mia immaginazione.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Un po' tutti, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
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Era trascorso un mese da quando Bunny e le sue amiche avevano vinto il concorso dell’inaugurazione alla Tower Crystal a New York, e ormai l’attesissimo giorno era arrivato.
«Accidenti, ma quanto ci mette Marta ad arrivare? Non è mai puntuale?» protestò Bunny mentre la stava aspettando nella sala d’attesa dell’aeroporto internazionale di Tokyo.
«Stai calma Bunny, vedrai che tra poco arriverà.»
«È ancora molto presto. Il nostro volo parte tra due ore.»
«Sì Morea, ma se dobbiamo farci trovare all’aeroporto molto prima un motivo ci sarà. Non ho mai preso l’aereo prima d’ora.»
«Devono fare un sacco di controlli di sicurezza» fece Ami.
«Eccomi ragazze! Scusate il ritardo» fece Marta dopo averle salutate con la mano per attirare la loro attenzione.
«Finalmente! Eravamo molto in pensiero» disse Bunny con tono impaziente.
«Già… Quando Bunny non arriva in ritardo, ti ci metti tu?» domandò Rea senza riuscire ad evitare un sorrisetto.
«Che cosa vuoi insinuare?»
«Per le cose che ti interessano sei puntuale… Ma per le altre cose…»
«È solo la mattina quando non riesco a svegliarmi. Quindi, di conseguenza, arrivo in ritardo.»
«Sì certo, tutte scuse.»
«Oh, smettila. Se sei così insopportabile prima di partire, allora forse è meglio se prendo un altro aereo...»
«Non lo faresti mai, perché arriveresti in ritardo per l’inaugurazione» ripose Rea di rimando.
«Non ti sopporto quando fai così, sai?» fece Bunny facendogli la linguaccia.
«Da quando in qua voi vi sopportate?» domandò Morea con tono ovvio.
«Ormai sappiamo tutte che non siete fatte per stare insieme…»
«Però siamo lo stesso buone amiche, giusto?»
«Sì Rea… tranne quando non riesco a sopportarti.»
«Adesso finitela. Abbiamo un aereo da prendere» rispose Marta interrompendo la disputa che sembrava non avere fine.
«Sì, hai ragione. Andiamo a imbarcarci.»
 
«Chissà come sarà New York!» fece Bunny con trepidazione. «Non sto più nella pelle!»
«Magari tra qualche anno potrai venirci ad abitare…» rispose Ami sorridendogli.
«Bunny a New York? Non ci resisterebbe nemmeno una settimana.»
«Che cosa vuoi insinuare?»
«Che ti perderesti… Anche se bisogna dire che è già tanto se non riesci a perderti a Tokyo.»
«Adesso basta! Non voglio più parlare con te per tutto il resto del viaggio» brontolò Bunny mettendo le braccia conserte.
«Quello neppure io…»
«Non siamo ancora partiti e già non vi sopporto più» disse Marta mettendosi le cuffie nelle orecchie per ascoltare un po’ di musica.
«Tranquilla Marta. Se avranno così tanta voglia di litigare come adesso, potremmo buttarle giù dalla Tower Crystal.»
«Ben detto Morea. Così non saranno più un problema» rispose la ragazza bionda dagli occhi azzurri prendendoli in giro.
«Che cosa state confabulando?» domandò Bunny con sguardo serio.
«State per caso parlando di noi?»
«No care. Non siete al centro dell’attenzione come pensate.»
La voce di una hostess interruppe la loro conversazione.
Era ora.
Il decollo dell’aereo era ormai imminente.
«Bunny, essendo la prima volta, spero che non abbia paura di volare. Se è così, siamo fritte. Rischia di avere degli attacchi di panico.»
«Tranquilla Rea, non sarà così.»
 
Il loro arrivo a New York fu più burrascoso del previsto.
«E meno mal che non avresti avuto degli attacchi di panico. Mi hai fatto passare il più brutto viaggio aereo della mia vita!» fere Rea irritata.
«Smettila Rea, non è colpa sua» disse Ami difendendola.
«Accidenti a quelle turbolenze! Mi hanno fatto spaventare a morte!» fece Bunny ancora con le lacrime agli occhi per la paura.
«L’abbiamo notato… anche gli altri passeggeri. Che figura.»
«Basta! Non prenderò mai più un aereo in vita mia!»
«E come farai a tornare a Tokyo, eh sapientona?»
«Ci andrò in nave.»
«Bell’idea. Così rischi di avere il mal di mare.»
«Oh Rea, ma perché non ti fai gli affari tuoi?!» fece Bunny esasperata dai lamenti della sua amica.
«Sto cercando solo di farti aprire gli occhi e di farti prendere decisioni giuste.»
«Ragazze, non credete che adesso non sia il momento adatto per parlare del viaggio di ritorno? Anche se qui ci staremo solo due giorni, potremmo parlarne più tardi. Magari dopo l’inaugurazione.»
«Sì, Marta ha ragione» rispose la bionda sbuffando.
«Dov’è che dobbiamo andare adesso?»
«Alloggiamo al President Hotel, vicino alla Tower Crystal.»
«Bene, allora prendiamo un taxi e scarichiamo i bagagli. Non ce la faccio più!»
«Che noia che sei, Bunny. Sempre a lamentarti! Perché hai portato così tanta roba con te? Ti ricordo che stavi via solo due giorni!»
«Lo so, cara la mia suocerina, ma non ho ancora deciso cosa mettermi. Devo essere elegante e impeccabile. Magari un riccone di quelli che incontreremo potrà farmi sua…» ribatté Bunny con un sorrisetto compiaciuto.
«Sì Sì… Sogna pure ad occhi aperti. Lo sai che l’abito non fa il monaco?»
«Non mi interessa. Ho un sacco di vestiti con me. E appena arriveremo in albergo, li proverò tutti.»
«Fa pure. Io e le altre invece, andremo a giro per New York. Che ne dite ragazze?»
«Sì certo» fece Marta sorridente.
«È ovvio» disse Morea.
«Magari rimarrò io a fare compagnia e ad aiutare Bunny…»
«Oh grazie Ami. Sei una vera amica» disse Bunny abbracciandola.
«Adesso cerchiamo di trovare un taxi, va bene?» fece Morea seria.
«Oook!» risposero in coro le altre.
 
New York era una città affollatissima e in continuo fermento.
«Caspita! Guardate quanti negozi! Potrei perdermi in tutti questi!»
«Oltre a spendere i pochi soldi che ti sei messa da parte» fece Ami prendendola in giro.
«Non sono così sprovveduta come pensi. Sono una tipa risparmiosa.»
«Cosa? Ma non dire sciocchezze! Dobbiamo ricordarti di quell’orrendo vestito che hai preso un anno fa’ per la mia festa di compleanno?»
«Non era così male, Morea. Era solo…»
«Aveva un colore disgustoso.»
«Già. Quel marrone non ti donava affatto!» fece Marta entrando nel discorso.
«E per di più hai speso un sacco di soldi! Quando tua madre è venuta a saperlo…»
«Solo perché voi tutte siete delle spione! Perché non riuscite mai a farvi gli affari vostri?»
«Perché siamo amiche, Bunny. E se lo abbiamo fatto, è solo per il tuo bene.»
«Sì certo, Ami… Infatti ho dovuto risarcire mia madre, visto che quei soldi spesi non erano miei.»
«Ci dovevi pensare prima, non credi?»
«Ora ti ci metti pure tu, Rea?!»
«Ragazze, siamo arrivati» fece il tassista.
«La ringrazio tanto» disse Marta porgendogli i soldi della corsa.
L’ingresso dell’albergo era illuminato da luci chiare e splendenti.
Lo spazio era davvero immenso.
Sembrava stare in mezzo ad una piazza.
«È davvero stupendo!» fece Bunny eccitata.
«Bene, andiamo nelle nostre camere e disfiamo i bagagli.»
«Buonasera signorine, come posso esservi utili?» domandò il portiere d’albergo con tutta la gentilezza che lo contraddistingueva.
«Buonasera. Siamo le ragazze vincitrici che domani parteciperanno all’inaugurazione della Tower Crystal» disse Rea prendendo il sopravvento.
«Ah benissimo! Vi faccio i miei più sinceri complimenti. Siete state davvero molto fortunate.»
«La ringrazio.»
«Ecco, questa è la chiave della vostra camera» fece il portiere porgendogliela «Vi auguro un meraviglioso soggiorno nel nostro albergo e una buona serata in questa magnifica città.»
«Grazie mille!» disse infine Rea sorridente.
«Ma Rea, un momento…»
«Cosa c’è, Bunny?» domandò la ragazza scocciata.
«Solo una chiave? Quindi questo vuol dire…»
«Che dormiremo nella solita camera. Contenta?»
«Per nulla! Che scherzo è questo? Io pensavo che ognuna di noi avesse in dotazione una camera singola. Non tutte assieme!»
«Cara Bunny, ti ricordo che chi organizza certi concorsi, non può permettersi di spendere più del dovuto.»
«Come no?! Qui si sta parlando dell’inaugurazione della Tower Crystal! È normale spendere un sacco di soldi!»
«Mi dispiace Bunny, ma non so che dirti.»
«Guarda il lato positivo, Bunny…»
«Perché c’è un lato positivo in tutto questo?»
«Se in una delle città più belle del mondo in compagnia delle tue migliori amiche, e per di più domani parteciperai ad una cena di gala, dove parteciperanno persone di ogni spicco sociale.»
«Sì Ami, hai ragione. Non devo lamentarmi… Ma ho bisogno dei miei spazi!»
«Tranquilla Bunny, le avrai» fece Morea annoiata.
 
La camera delle ragazze si trovava al terzo piano dell’albergo.
«Eccoci qua! Camera 301» fece Rea mentre stava aprendo la porta.
Come prima occhiata, la camera dove dovevano alloggiare le cinque amiche, non era per niente male.
Era dotata di tutti i confort.
Dal mini bar ad un bagno lussuoso e ben accessoriata.
L’unica cosa era che la camera non era molto grande. Anzi…
«Ci sono solo tre armadi? E io dove metterò tutta la mia roba?»
«La lascerai in borsa, cervellona.»
«No Rea! Devo disfare le valigie e provarmi ogni singolo vestito!»
«Fai come vuoi, ma non puoi prenderti tutto lo spazio necessario. Ci siamo anche noi.»
Dopo aver posato le valigie ed essersi rinfrescate un momento, Rea, Morea e Marta erano pronte per ripartire.
«Ma dove state andando?»
«A  far un giro per la città. È innegabile rimanere chiuse qua dentro.»
«Marta ha ragione, ragazze. Noi tre andiamo. Te cosa fai, Ami? Rimani con la sclerotica Bunny?»
«Sì, andate pure. Ho promesso a Bunny che l’avrei aiutata a scegliersi il vestito.»
«Ma Ami…»
«Tranquilla Rea. New York l’ho visitata un sacco di volte. Non mi perdo niente.»
«Allora potresti farci da guida!»
«Magari un’altra volta… Mi dispiace.»
«È un vero peccato… Ci vediamo a cena» disse Morea salutandola.
«A più tardi» rispose Ami.
«Ma dove stanno andando?»
«In giro per New York. Io rimango qui ad assisterti» fece la ragazza dai capelli blu prendendola in giro.
«Ma se vuoi andare…»
«Tranquilla, non ti preoccupare. Rimango volentieri con te.»
«Grazie Ami. Non so cosa farei senza di te» fece Bunny con tono dolce e felice «Allora non perdiamo tempo. Iniziamo!»
   
 
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