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Autore: Shanley    03/11/2017    6 recensioni
La storia si svolgerà nel periodo successivo l'incontro con Lord Beerus e il ritorno di Freezer, ma prima del torneo organizzato dal sesto universo. I nostri eroi dovranno affrontare un nemico diverso dal solito e si troveranno in difficoltà.
Tratto dal primo capitolo:
"-Tu lo odi...-
Sentiva questa voce nel cervello e provò dolore. Si lasciò cadere a terra debole mentre i momenti più bui della sua vita le passavano davanti. La gravidanza solitaria, l’abbandono di Vegeta dopo la nascita di Trunks, le continue sparizioni del marito, e molti altri episodi le pulsavano vividi nella mente come se li stesse vivendo in quel momento.
-Tu lo detesti...-
No, non era così, lei lo amava nonostante tutto."
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Gohan urlò di dolore e picchiò i pugni sul terreno così forte da far tremare tutta Città dell’Ovest. La mano di suo padre si posò sulla sua spalla.
-Gohan calmati o rischi di distruggere la città.-
-Come fai ad essere così calmo?!- Gli gridò contro Gohan. -Come puoi non metterti ad urlare?-
-E a cosa servirebbe?- Gli chiese Goku con un sopracciglio alzato. -Le riporterebbe indietro forse? Salverebbe tuo fratello o il piccolo Trunks?-
Gohan nascose il volto tra le mani disperato.
-Ce l’avevo fatta papà.- Calde lacrime si fecero strada tra le sue dita. -Era tornata in sé.-
-Già.- Disse Goku serio. -L’abbiamo visto anche noi.-
-Quando le scosse elettriche l’hanno percossa, sembrava parlasse con qualcuno...- Fece notare Vegeta pensieroso. -Come se fosse nella sua testa.- Il sayan spalancò gli occhi. Ora ricordava.
-Vegeta che c’è?- Chiese Goku allarmato notando il cambiamento nell’amico.
-So con chi abbiamo a che fare.- Gohan alzò lo sguardo verso il principe dei sayan. -Dev’essere un sopravvissuto del pianeta Eden!-
-Il pianeta Eden?- Chiese Gohan. -E che cosa vuole da noi?-
Vegeta strinse i pugni rabbioso.
-E’ stato il primo pianeta che ho distrutto insieme a mio padre.- Il sayan guardò i compagni. -Se è uno di loro, prima di uccidere noi farà fuori i bambini e anche le nostre donne.- Imprecò. -Farà esattamente quello che noi sayan facemmo al suo popolo allora.-
 
***
 
Videl si era svegliata con la testa in fiamme. Quando finalmente aveva ripreso conoscenza, si era ritrovata in una gabbia appesa a mezz’aria. La fioca luce presente illuminava appena la gabbia in cui si trovava e una piccola area circostante della stanza. Sola, debole e spaventata aveva iniziato a piangere.
-Gohan...- Continuava a ripetere senza sosta. -Vieni a salvarmi… Ti prego.-
Si sentiva terribilmente in colpa. Nonostante non fosse in sé, ricordava perfettamente tutto quello che aveva detto al marito, tutto il male che gli aveva fatto. Avrebbe voluto convincersi che fosse stato il siero iniettatole da sua suocera a farle dire certe cose ma sapeva che nel profondo del suo cuore quella rabbia c’era. Più di una volta aveva silenziosamente accusato il marito di trascurarla e perfino di non essere più in grado di proteggere lei e Pan. Non vi aveva mai dato troppo peso ma evidentemente quella rabbia era più radicata di quanto lei stessa credesse.
Dei passi in avvicinamento riportarono la sua attenzione al presente. Si asciugò in fretta le lacrime e rimase in attesa del suo visitatore. Lo sguardo fiero di chi non ha paura. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla debole. I passi terminarono quando una figura raggiunse la poca luce presente, in modo da permettere a Videl di vederla. La ragazza trattenne il fiato. L’essere che aveva davanti non era umano. La pelle rossa, gli occhi grandi e neri e la forma allungata della testa lo facevano assomigliare a un gigantesco insetto. Indossava un uniforme da guerra che Videl non aveva mai visto, completamente nera e aderente che ricopriva perfettamente il suo corpo.
-Chi sei?- Chiese la donna facendosi coraggio.
-Il mio nome è Zantos, unico sopravvissuto del pianeta Eden.-
-Tu sei la voce nella mia testa...- Sgranò gli occhi ricordando. -Ti ho già visto! Hai risvegliato il potere assopito di Gohan in me.-
Lui le sorrise piacevolmente stupito.
-Notevole che tu sia in grado di ricordare il mio aspetto nonostante l’effetto del mio siero abbia perso efficacia su di te. L’ho preparato in modo da non apparire mai nella mente della vittima dopo la fine del suo effetto.- La studiò curioso. -La mente di voi terresti è molto interessante.-
-Che cosa vuoi da noi? Perché ci stai facendo questo?- Chiese la donna che non riuscì più a trattenere le lacrime.
L’alieno sorrise.
-Il mio obiettivo è sterminare i sayan.- La fissò dritto negli occhi. -Ma prima di ucciderli voglio che soffrano. Mi dispiace aver coinvolto te e le altre due donne terrestri, non ho nulla contro questo pianeta, ma purtroppo voi siete la chiave per distruggere psicologicamente quei tre.- Rise di gusto. -E devo dire che tu hai fatto davvero un ottimo lavoro oggi.-
Videl ripensò allo scontro col marito e alle cose che gli aveva detto. Si sentì male. Aveva la nausea al solo ricordo dell’espressione ferita di Gohan. L’uomo che lei amava più di ogni altra cosa al mondo. Gohan si era fatto colpire a morte nella speranza di farla tornare in sé senza alcuna garanzia di successo, e alla fine ci era riuscito. La voce nella sua testa aveva rovinato tutto. Rabbrividì al ricordo del dolore fisico che quella scossa elettrica le aveva provocato.
-Cosa mi hai fatto?- Chiese rabbiosa. -Come fai a farmi del male?-
-E’ molto semplice in realtà.- Zantos la fissava divertito. -Iniettandoti il siero ti ho assoggettata al mio volere.- Sorrise mellifluo. -Io ho il pieno controllo della tua mente e grazie a ciò posso ferirti come e quando voglio.-
-Non è vero!- Videl si lanciò furiosa sulle sbarre della gabbia facendole tremare. -Se fosse così avrei ucciso Gohan.- Sorrise soddisfatta di vedere che aveva trovato un punto dolente per l’alieno. -Invece non l’ho fatto.-
-Hai ragione.- Rispose lui serio. -Non posso controllare le tue azioni. L’amore che provi per quell’essere immondo è così forte che sei riuscita a contrastare gli effetti del siero, ma non importa.- Un ghigno malevolo si allargò sul volto di Zantos. -Posso ancora ferirti.- Con un semplice gesto della mano, le scosse elettriche su Videl ricominciarono. La donna urlò di dolore. -Posso ferirlo anche così quel sayan.- Concluse l’alieno mentre se ne andava ridendo.
 
***
 
Vegeta guardava il cielo frustrato masticando il senzu che aveva preso dalla dispensa. Non solo il siero aveva fatto ottenere alle donne la loro stessa forza, ma le tre avevano anche acquisito le loro stesse tecniche. Altrimenti non si spiegava come la moglie di Kakaroth avesse potuto usare il teletrasporto. Di certo non lo aveva appreso in quelle poche ore, persino Goku ci aveva messo un anno intero a gestire quella difficile tecnica.
Il ricordo del pianeta Eden affiorò ancora nella mente del principe dei sayan. Aveva appena cinque anni quando suo padre gli aveva comunicato che quella volta lo avrebbe portato con sé in missione. Ricordava l’eccitazione che aveva provato nel apprendere la notizia. Ormai era abbastanza grande per uccidere per la prima volta, così gli aveva detto il Re. Ricordava bene il massacro che i sayan aveva compiuto in quel luogo, lui compreso. Avevano fatto fuori per primi i bambini e poi le donne, in modo da indebolire gli animi degli uomini che stavano combattendo in difesa delle loro case. Alla fine avevano sterminato anche loro. Ricordava il loro aspetto simile a grossi insetti rossi e ricordava bene anche cosa aveva fatto lui. Strinse i pugni, infastidito da quel ricordo. Dopo una breve ricognizione, dei sottoposti di suo padre avevano scovato una famiglia che era riuscita a nascondersi. Un uomo, una donna e due bambine più o meno della sua età. Ricordava bene il disprezzo e il disgusto che aveva provato nel vedere quelle insignificanti creature e, come gli era stato insegnato, aveva ucciso senza pietà le due bambine, per poi far fuori la donna e infine l’uomo. Ricordava ancora i pianti disperati dei due genitori nel veder morire le figlie...
Vegeta urlò di rabbia. No. Non avrebbe permesso che sua moglie e suo figlio pagassero per il suo passato.
-Dobbiamo trovarle! Subito!- Aveva ruggito il sayan.
-E come?- Gli aveva chiesto Kakaroth serio.
-Loro hanno la nostra aura giusto? Dobbiamo solo individuarla.-
-Ci ho già provato.- Ammise il buon sayan. -Ma devono averla azzerata.-
Vegeta imprecò.
-Un momento.- Gohan si era alzato. Un accenno di speranza gli illuminava il viso. -Loro possono anche aver azzerato la loro aura ma i piccoli Goten e Trunks non l’hanno fatto di certo.- Il ragazzo si voltò verso i due sayan. -Possiamo trovarli!-
-Gohan sei un grande.- Gli disse Goku concentrandosi sulle auree dei due bambini. -Forza tenetevi. Andiamo a prenderli.-
I tre sayan si teletrasportarono, felici di poter salvare i loro cari.
 
***
 
Videl si era assopita. Le lacrime che in silenzio aveva versato si erano seccate sul suo viso. Non capì subito cosa l’avesse svegliata. Si mise seduta stropicciandosi gli occhi ancora gonfi per il recente pianto e guardò fuori la gabbia. Il suo cuore sprofondò quando vide Chichi e Bulma sotto di lei con i piccoli Goten e Trunks svenuti ai loro piedi. Si fiondò sulle sbarre.
-Chichi, Bulma, tiratemi fuori di qui.- Le due donne la ignorarono. -Vi prego. Voi...-
-Non ti ascolteranno mai.- Zantos le aveva raggiunte silenzioso. -Loro sono completamente assoggettate al siero. Il loro obiettivo è quello di sterminare i sayan e non cambieranno idea.-
-Certo che lo faranno!- Videl lo sfidò. -Quando riscopriranno l’amore per Goku e Vegeta, si ribelleranno, come ho fatto io!-
L’alieno rise.
-Loro non sono come te, sciocca ragazzina.- Zantos alzò lo sguardo su di lei. -La rabbia che provano verso quei due e profonda e ben radicata nei loro cuori. Anni di sofferenza perdonata sono venuti alla luce. Nulla farà loro cambiare idea.-
Videl colse il movimento delle due donne che si mettevano in posizione da combattimento.
-Che succede?- Chiese spaventata.
-Sembra avremo visite.- L’alieno le sorrise. -Goditi lo spettacolo.-
 
***
 
Goku guardava con interesse lo strano edificio circolare che si erano ritrovati davanti. Nonostante percepisse le auree di suo figlio e di Trunks all’interno, non era riuscito a entrare con il teletrasporto. Chiunque fosse ad aver iniettato il siero alle donne, voleva entrassero a piedi.
-Bene. E’ ora di entrare.- Disse preoccupato ed eccitato allo stesso tempo.
Gli scontri imminenti lo elettrizzavano sempre e anche in quell’occasione le sue cellule sayan fremevano. Quando i tre sayan furono all’interno, tutto era buio. Poi improvvisamente, le luci si accesero rivelando una grande stanza circolare vuota, se non fosse stato per le due figure che li fissavano immobili e silenziose. Davanti a loro c’erano Chichi e Bulma con ai loro piedi i bambini. Lo sguardo glaciale sui loro volti non prometteva niente di buono.
-Videl!- Urlò Gohan sgomento.
Solo in quel momento Goku si accorse che la povera ragazza era stata rinchiusa in una gabbia.
-Gohan!- Gridò lei felice di vederlo ma allo stesso tempo terrorizzata.
-Benvenuti.-
Una voce profonda attirò l’attenzione dei sayan. Da dietro le due donne, apparve un alieno. La pelle rossa e la testa allungata tipiche del pianeta Eden, o almeno così gli aveva detto Vegeta.
-Buona sera principe Vegeta. Quanto tempo è passato.-
Vegeta sgranò gli occhi incredulo. L’uomo a cui lui aveva ammazzato la famiglia, e che credeva di aver fatto fuori anni prima era lì davanti a lui.
-Sono lieto di vedere che ti ricordi di me.- Constatò l’alieno con un ghigno.
-Vegeta? Lo conosci?- Goku guardava l’amico perplesso.
-Si.- Rispose il sayan serio. -Gli ho ammazzato la famiglia.-
-Cosa?!-
-E’ successo molti anni fa. Credevo che anche lui fosse morto. Ma mi sbagliavo.- Vegeta fissò Zantos torvo.
Goku non poté far a meno di provare rabbia verso Vegeta. Sapeva che il sayan era molto cambiato ma ora si trovavano in quella situazione a causa sua. Nel corso degli anni i sayan si erano creati molti nemici e nonostante la distruzione della loro razza, c’era ancora chi bramava vendetta per i torti subiti. Sospirò.
-Restituiscimi mia moglie e mio figlio!- Gli aveva gridato Vegeta furioso. -Loro non centrano nulla in questa storia. Devi vedertela con me!-
-Altrimenti?- Lo provocò l’alieno. -Mi hai già portato via tutto. Non ho più nulla da perdere.- Zantos volò in alto fino a raggiungere un trono che Goku notò solo in quel momento. -Ho deciso di giocare con voi.- Annunciò mettendosi a sedere senza smettere di sorridere. -Voi due dovrete combattere con le donne per salvare la vostra vita e quella dei vostri figli. Mentre tu.- Ed indicò Gohan. -Dovrai liberare la ragazza prima che l’elettricità che le farò scorrere nel corpo la uccida.- Un ghigno malevolo si allargò sul volto dell’alieno.
-Cosa?!- Gohan era furioso.
-Lo so, lo so. Anche tu avresti dovuto combattere ma purtroppo a causa tua è tornata in sé e quindi ho deciso di cambiare gioco con te.-
-Mostro!- Gli urlò contro il giovane tremando di rabbia.
-Siccome non voglio tu pensi che io sia scorretto.- Continuò Zantos con un ghigno divertito sul viso. -Ho deciso che non appena la libererai dalla gabbia, smetterò di torturarla. Potrei continuare ma invece smetterò, sei contento?- Rise, una risata folle che rimbombò nella stanza fomentando l’ira dei tre sayan. -Bene, visto che non ci sono obiezioni, potete cominciare.-
Non appena dette il via, Chichi e Bulma si lanciarono all’attacco ognuna del proprio marito, mentre Videl, come l’alieno aveva preannunciato, iniziò a contorcersi dal dolore a causa delle scosse elettriche. La ragazza cercava di non urlare per far soffrire il meno possibile Gohan e non dare soddisfazione all’alieno, ma il dolore era così forte che più di una volta non riuscì a trattenersi. Senza pensarci due volte, Gohan si lanciò al salvataggio. Cos’erano per lui, un super sayan di secondo livello, delle sbarre di metallo? Ma prima che potesse anche solo raggiungere la gabbia, sbatté contro una barriera di energia che lo scaraventò indietro.
-Cosa?!-
Zantos rise.
-Credevi te l’avrei resa facile?-
Gohan imprecò e si lanciò all’attacco della barriera invisibile con tutta la forza che aveva in corpo. Videl urlò di dolore e ciò lo fece impazzire.
 
***
 
Nel frattempo Goku e Vegeta stavano combattendo contro le mogli. Nonostante potessero benissimo attaccare, i due sayan si limitavano a difendersi per paura di far del male alle compagne.
-Reagisci!- Aveva gridato Chichi colpendo il marito in piena faccia e scaraventandolo dall’altra parte della stanza.
Un’istante più tardi anche Vegeta era stato scagliato via da Bulma colpendo il muro a pochi passi da Goku.
-Dannazione!- Vegeta guardò il compagno immobile a terra mentre usciva dal buco che il suo corpo aveva creato nel muro. Goku era rimasto disteso e fissava la moglie senza sapere come comportarsi.
-Non posso colpirla.- Aveva detto Kakaroth frustrato. -E poi non mi pare proprio abbiano la nostra stessa forza.-
-Già.- Vegeta studiò Bulma in attesa che Goku si alzasse. -Videl sembrava molto più forte di loro.-
-Infatti.- Concordò Goku. -Loro a malapena raggiungono il livello del super sayan.-
-Sembri deluso Kakaroth.- Notò Vegeta perplesso.
-Forse un tantino.- Goku rise imbarazzato. -So che non dovrei ma il pensiero di battermi con qualcuno di così forte mi stimolava molto.-
-Sei sempre il solito.- Sbuffò Vegeta irritato ma allo stesso tempo divertito dall’altro sayan. -Forse dovremmo provare a fare come ha fatto Gohan.-
-Cosa?!- Goku guardò imbronciato il compagno. -Non foglio farmi colpire a morte.-
-Non intendevo quello zuccone!- Goku riusciva sempre ad irritarlo. -Forse dovremmo parlare con loro, insomma...- Vegeta era arrossito. -Intendo dire… Hai capito no?-
-Sei proprio un romanticone Vegeta!- Lo derise l’altro sayan.
-Smettila di fare l’idiota!- Vegeta ancora rosso in viso gli diede le spalle.
Le due donne atterrarono riportando l’attenzione dei due sayan sul duello, e con passo deciso si scagliarono contro i due uomini.
-Che cosa aspetti Vegeta?- Lo stuzzicò Bulma. -Non avrai mica paura di me?-
Il sayan strinse i pugni. Orgoglioso com’era faceva fatica ad accettare le provocazioni, perfino quelle di sua moglie. Sorrise beffardo.
-Sei troppo debole. Non voglio sprecare il mio tempo con te.- Poi si rivolse a Chichi. -E nemmeno Kakaroth dovrebbe sprecare il suo tempo con un avversario insulso come te.-
La rabbia pervase le sue donne.
-Vegeta… ehm… Non credo che Gohan abbia fatto esattamente così, insomma non sono un esperto in queste cose ma non credo dovresti provocarle.- Gli disse Goku a disagio.
-Invece sì, Kakaroth.- Vegeta si avvicinò al compagno. -Videl si è ripresa dopo aver assunto la forma di super sayan blu. Certo le parole di Gohan hanno influito ma forse la trasformazione annulla l’effetto negativo del siero sulla mente.-
-Urca sei un genio tu!-
-No, sei tu che sei un’idiota.-
-Sempre il solito antipatico!-
I due sayan si trasformarono in super sayan blu e attesero che le mogli facessero lo stesso. Le due donne non si fecero attendere per molto. Incrementarono la loro aura e anche loro raggiunsero quello stadio. Goku non sapeva se l’eccitazione che il suo sangue sayan gli faceva provare ogni volta che combatteva stava agendo sul suo raziocinio anche in quel momento ma quando vide Chichi trasformarsi si emozionò. Lo stretto chignon che la donna portava sempre si era sciolto lasciando che i suoi morbidi capelli le ricadessero sulle spalle. Inoltre anche il colore blu le donava molto.
-E’ fantastica!- Disse il sayan con il cuore che gli martellava veloce nel petto.
-Che diavolo stai dicendo Kakaroth?!- Vegeta lo guardò incredulo.
Goku sorrise al compagno.
-Scusa Vegeta, sarà il mio sangue sayan che parla ma Chichi così è davvero mozzafiato. Non vedo l’ora di lottare.- E così dicendo si lanciò alla carica.
-Idiota.- Vegeta riportò l’attenzione su sua moglie.
Bulma sprigionava un’energia fortissima. I capelli corti della donna si erano alzati nella classica posa del super sayan e Vegeta dovette ammettere a se stesso che fosse bellissima. Bulma si lanciò all’attacco e lo colpì senza sosta. Vegeta questa volta non solo si difese ma contrattaccò. Sperava con tutto se stesso che il corpo della donna reggesse. Dopo una serie interminabile di calci, pugni e parate, il principe dei sayan colpì la moglie allo stomaco scaraventandola a terra. Si pentì subito del suo gesto ma allo stesso tempo esultò di aver avuto la meglio, anche se per poco. La donna si alzò quasi subito fulminandolo con lo sguardo. Vegeta si era aspettato che lei lo attaccasse di nuovo, invece Bulma levitò fino a raggiungerlo. Lo sguardo di ghiaccio fisso nel suo.
-Sei soddisfatto di avermi colpito?- Chiese lei cupa.
-Hai attaccato tu per prima donna, dovevi aspettartelo.- Rispose il sayan con la sua tipica arroganza.
-Se credi di avermi fatto male ti sbagli.- Lei lo guardava truce. -Il dolore che ho provato a causa tua in tutti questi anni, mi aiuterà ad eliminarti.- Partì all’attaccò così velocemente che Vegeta ebbe appena il tempo di parare il colpo micidiale della sua avversaria.
-Davvero?- Chiese lui istigandola. -Mi vuoi morto perché non sono stato il fidanzatino dei sogni?-
Bulma si allontanò senza smettere di fissarlo.
-Tu non hai idea del dolore che ho provato io.- Ringhiò lei. -La sofferenza quando mi usavi solo per il sesso, il profondo senso di vuoto quando hai abbandonato me e Trunks e sei sparito per mesi, ma la tua colpa più grande è aver messo dentro di me quell’ibrido.-
Vegeta non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che Bulma si era voltata di scatto e aveva scagliato una sfera di energia conto i due bambini a terra inermi. Con il cuore in gola e il terrore di non farcela, il sayan si era lanciato davanti ai due per proteggerli, con il risultato che si era preso in pieno nella schiena la sfera di energia.
-Che diavolo fai?!- Gridò carico di rabbia. -Avresti potuto ammazzare Trunks, tuo figlio.-
Bulma atterrò a qualche metro da lui.
-Vuoi dire l’ibrido sayan.- Rispose lei disgustata.
Vegeta imprecò di rabbia. Così non sarebbe finita bene. Inspirò a fondo cercando di calmarsi. Forse non c’erano possibilità ma doveva provare a ragionare con lei. Se ce l’aveva fatta Gohan perché non poteva riuscirci pure lui? Bulma, la sua Bulma, si trovava ancora lì, assopita dal siero, ma lui sapeva che c’era.
-Va bene.- Disse alla fine. -Sono stato uno stronzo in passato ma sono cambiato e tu lo sai bene!- Vegeta la guardava dritta negli occhi sperando di scorgervi qualcosa.
-I sayan non cambiano mai.- Rispose lei glaciale. -Siete soltanto degli sporchi assassini.-
-Hai ragione.- Concordò lui disperato. -Eravamo un popolo spietato ma siamo stati puniti per questo. Lo sterminio della razza non ti sembra abbastanza?-
-Non di tutta la razza.- Rispose lei arcigna. -Tu sei il loro principe e il peggiore di tutti. Quindi devi morire.-
-Bulma, tu non vuoi che muoia.- Gridò lui esasperato dalla situazione. -Hai sempre visto del buono in me e avevi ragione. Mi hai cambiato.- Abbozzò un sorriso, speranzoso di aver fatto centro.
-Mi sbagliavo.- Rispose lei sferrandogli un calcio nello stomaco.
Calcio che il sayan non evitò. Si lasciò colpire. Le parole che lei gli aveva rivolto gli avevano fatto più male di quanto immaginasse. Si schiantò sul duro pavimento così forte che tutta l’aria che aveva nei polmoni uscì in un unico soffio.
   
 
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