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Autore: OkinoLinYu    22/06/2009    0 recensioni
Storia personale di un personaggio legato alla storia originale: Immortal Theatre.
Il primo capitolo riguarda la madre del personaggio, in seguito si andrà delineando la figura della protagonista, la sua storia complicata e ciò che la rende unica.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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La giovane Mila osservava minuziosamente la sua immagine riflessa nel grande specchio della sala della toeletta. Aveva mandato via le sue damigelle e la cameriera addetta alla vestizione, ora era sola, nuda davanti alla lastra di vetro. La figura che l’oggetto le rimandava era quella di una semplice ragazzina di 16 anni, con capelli chiari e occhi color del cielo, ma c’era qualcosa che stonava. Mila portò una mano verso il basso, fino ad accarezzare il suo ventre gonfio, in grembo portava il primogenito della più nobile e influente famiglia tedesca di quel tempo, erano secondi solo all’imperatore. La ragazzina si sentiva gonfia e pesante, per non parlare delle rughe che aveva in viso, “tutte fantasie” sosteneva la tata “una ragazzina di 16anni quali profondi solchi potrà mai avere?!”. Ma la giovane continuava ad osservare ogni dettaglio del suo corpo, come ipnotizzata dallo specchio, che rendeva i suoi movimenti più aggraziati e lenti.Le piaceva quell’oggetto, aveva chiesto più volte a sua madre di poterlo portare con sé in Francia, la mamma le rispondeva “Quando sarai più grande sarà tutto tuo, piccola mia.”. Non aveva mai capito il senso di quelle parole finchè non le dissero che si sarebbe sposata con il conte VanCross, un uomo 10 anni più vecchio di lei. All’inizio era riluttante all’idea, ma riuscirono a convincerla promettendole balocchi e cene sontuose, per non parlare dei balli e di tutti i cortigiani. Inebriata da questi sogni andò all’altare ancora bambina e i genitori di entrambe le famiglie si preoccupavano di come avrebbe fatto ad allietarli con la nascita di un bell’erede. Ci vollero poco meno di due anni prima che la bimba diventasse donna e si potesse finalmente consumare il matrimonio. Mila ricordava ogni dettaglio di quella fatidica sera, la notte in cui la sua innocenza fu spazzata via per far posto alla consapevolezza e alle responsabilità di un adulto. Erano ormai due anni che viveva in quel sontuoso castello, circondata da dame e cortigiani, ogni suo capriccio era esaudito e tutti le regalavano premurose attenzioni, la piccola ne era estasiata, ma non conosceva il motivo di tanto interesse. Tutti attendevano che diventasse una giovane donna, il che accadde un giorno d’estate, mentre Mila giocava nel parco con le sue damigelle. Quella sera fu indetto un grande banchetto e ci furono festeggiamenti per tre giorni di fila, la tata le spiegò che da quel giorno in poi avrebbe finalmente potuto dare l’erede tanto atteso dalla famiglia. La piccola era piena d’orgoglio, e felice per questo importante compito, ma nessuno le aveva spiegato come avrebbe dovuto fare. Lo capì qualche giorno dopo la fine dei festeggiamenti. Quella sera la tata non la condusse nei suoi appartamenti, non nella sua solita stanza da letto, questa camera era leggermente più piccola, e molto scura, con pesanti tende di velluto color smeraldo, un parquet impolverato ed un sontuoso letto a baldacchino posto sulla parete di fronte l’entrata. Le damigelle la portarono vicino al grande letto dove le cameriere cominciarono a spogliarla; quando fu completamente nuda presero ad ungerla con un olio profumato, il cui odore afrodisiaco inebriava le narici della giovane ragazzina. Asciugarono l’olio in eccesso e poi le misero indosso una candida camicia da notte, lunga fino ai piedi. S’infilò sotto le pesanti coperte e le dame si congedarono. Rimase sola per un po’ di tempo. Nessuno le aveva detto perché si trovava in quella stanza e cosa sarebbe successo. I pensieri volavano nella sua mente quando d’improvviso uno spiraglio di luce si aprì in direzione della porta. Suo marito, Viktor VanCross, entrò lentamente nella stanza, richiudendosi la porta alle spalle. La stanza era illuminata da poche candele, eppure la piccola si mise a sedere e riuscì così ad intravedere una strana espressione sul volto del marito. Egli cominciò ad avvicinarsi con passo felpato, si sedette sul letto,ai piedi della giovane Mila. –Mia sposa…- cominciò l’uomo -…non devi preoccuparti per quello che succederà, è tradizione che la donna arrivi completamente vergine alla notte del concepimento, per questo motivo non ti è stato spiegato nulla…- si avvicinò per accarezzarle il volto -..sei così giovane…e bella…- la sua mano scese lentamente sul collo di lei poi proseguì verso il basso in direzione del suo seno. La giovane non sapeva se opporsi o lasciarsi tentare da queste audaci carezze, sua madre poi le aveva sempre detto di non ostacolare mai le azioni del proprio marito. Così lasciò che l’uomo proseguisse, insinuò la sua calda mano sotto la camicia da notte, fino a sfiorarle i delicati seni, poi si ritrasse dolcemente, per iniziare a slacciare quei bottoni troppo ingombranti. Mila restava in silenzio, il suo cuore batteva sempre più forte ad ogni bottone che veniva tolto dalla sua asola. Quando Viktor ebbe completato l’opera con molta delicatezza fece ricadere la camicia lungo le spalle della ragazzina, per lasciare il torso completamente scoperto. Arditamente e con molta calma avvicinò le sue labbra al seno di lei, cominciando a baciarlo delicatamente..-Sei così bella..-disse tra un bacio e l’altro. Con le mani invece accarezzava, per tutta la sua lunghezza, la schiena della giovane donna. Dopo qualche minuto si distaccò e prese a fissarla negli occhi –Non avere paura…- disse accarezzandole il volto. Era sempre stato gentile con lei, il suo Viktor, aveva esaudito ogni capriccio, ogni richiesta, sempre con un dolce sorriso, Mila ne era rapita, forse era quello che i grandi chiamavano “amore”. –Io…non…non ho timore.- disse la piccola in un sussurro. Il marito si alzò e cominciò a spogliarsi, la ragazzina si voltò arrossendo per il pudore, lui si avvicinò, delicatamente le rese il viso con una mano che la costrinse a girarsi. –Ora sarai mia.- disse e poi la baciò. La piccola sentì le sue labbra morbide, il suo calore, poi qualcosa iniziò ad insinuarsi nella sua bocca di bambina, che la costrinse ad aprire i denti serrati, la lingua dell’uomo ora si muoveva in su e in giù, era un’esperienza del tutto nuova per Mila, ma stranamente piacevole. Cercò di rispondere a quel bacio con tutta la passione che aveva in corpo, seguendo i movimenti dell’amato. Piano e dolcemente lui la portò a distendersi, così si ritrovò sopra di lei, scostò velocemente le coperte. Si discostò da quel primo vero bacio ed osservò la sua sposa, giovane, bella, ancora incontaminata, questi pensieri l’eccitarono molto, tanto che la sua espressione cambiò repentinamente, non era più il marito dolce e sorridente, ma un uomo il cui unico scopo è provare il più puro dei piaceri. Le alzò la gonna, scoprendo così il suo ventre, iniziò a baciarlo con delicatezza,cercando di aprire le gambe della ragazzina. Lei si lasciò trasportare da questi baci e non fece resistenza quando il marito allargò le sue cosce. S’insinuò nel suo corpo come un gatto; quando egli entrò, con forza e desiderio, la piccola non emise un gemito, chiuse gli occhi e pianse una lacrima. Era quello l’amore di cui i parlavano i grandi? A lei non sembrava così bello come lo descrivevano, e mentre l’uomo si muoveva su e giù sopra di lei, la piccola Mila capì l’arduo compito che l’aspettava; un figlio, un figlio maschio per compiacere il marito. Questo era il suo destino.
   
 
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