Before you read
 

Salve a tutti cari compagni di avventure, come molto probabilmente moltissimi di voi ho divorato la seconda stagione di Stranger Things in tipo due giorni (non giudicatemi pls) e l'ho completamente adorata. A D O R A T A. Sono tutti dei bimbi preziosissimi. Comunque sono un po' rimasta male che Eleven (non mi viene di chiamarla Jane uffi) e Max non siano andate molto d'accordo quindi ho deciso di rimediare con questa brevissima storia scritta proprio su due piedi. Spero vi piaccia e recensitemi se volete, non siate timidi, il mio cuoricino adora ricevere affetto (anche le critiche costruttive sono sempre ben accette). Enjoy.

Mike e Eleven non avevano ancora smesso di ballare da quando lei era arrivata, quasi un’ora prima. Era un ballo lento e le loro fronti non smisero di sfiorarsi delicatamente per tutto il tempo della canzone.                                                                                                                                                 
Eleven sentì qualcuno ridere e si girò per vedere da dove proveniva quel suono, incuriosita. Era Max. Stava ridendo insieme a Lucas. Sembravano davvero felici.
El pensò a quando Max aveva provato a presentarsi a casa di Will e lei l’aveva semplicemente ignorata. Si sentì in colpa anche solo al pensiero. Realizzò che era stata stupida e all’improvviso le venne in mente un’idea.

Eleven smise di ballare. Mike la guardò, preoccupato.
“El?” La chiamò “Stai bene?”
Lei sorrise e lo baciò delicatamente. A Eleven piaceva baciarlo, sentiva che tutto sarebbe andato bene quando si baciavano.
“Torno subito” disse mentre si avviava verso Max e Lucas.
Mike la guardò mentre attraversava la pista da ballo, con un sorriso enorme sul viso e il cuore colmo d’amore.

Max e Lucas stavano ballando nel modo più buffo e strano mai visto, ridendo come dei matti. Lucas fu il primo a vedere Eleven arrivare.
“Ehi El” la salutò “Stai benissimo”
“Grazie” sorrise lei.

Max roteò gli occhi, infastidita. Non voleva che la serata le venisse rovinata da nessuno. Non ora che si sentiva così felice.
Notò che Eleven la stava guardando, con un dolce sorriso sul viso. Max era più confusa che mai. Perché le stava sorridendo? Stava immaginando la sua morte?
“Possiamo parlare?” Chiese Eleven.
“Certo”
Lucas tossì. “OH MIO DIO! Stanno servendo dei muffin al cioccolato” fece l’occhiolino a Max, complice. “Devo assolutamente andare”. Detto questo sparì nella folla.

Max si voltò di nuovo per guardare Eleven, incrociando le braccia.
“Che cosa vuoi?” Chiese.
“Chiedo scusa”
Bene, questo era strano.
“Cosa”
Eleven si sentì imbarazzata, non si era mai sentita in questo modo in tutta la sua vita. Cominciò a guardarsi i piedi. Improvvisamente le scarpe che Hopper le aveva comprato da indossare quella sera sembravano più interessanti di qualsiasi altra cosa nella stanza.
“E’ colpa mia se sei caduta da quella cosa con le ruote”
“Intendi il mio skateboard?” Max sollevò le sopracciglia, confusa.
“Skateboard?” Eleven sembrava disorientata.
“Esatto” Max sorrise “E’ come la bici di Mike ma meglio”
“Mi piace la bici di Mike”
“Posso insegnarti ad andare sullo skateboard, se ti va” si offrì Max, cogliendo se stessa e Eleven di sorpresa.
Eleven annuì. “Molto fico”

Entrambe cominciarono a ridere.
“Aspetta un attimo” lo stomaco di Max le faceva male a causa delle troppe risate. “Quindi sei stata tu a farmi cadere dallo skateboard quando stavo cercando di convincere Mike a farmi diventare lo zoomer del vostro gruppo”.
“Zoomer?”
“Lascia stare” Max scacciò via il problema con un gesto della mano.
“Mi dispiace di essere stata cattiva a casa di Will”. Eleven sentì il cuore più leggero, come se un grosso peso che lo schiacciava fosse appena scomparso.
“Non sei stata cattiva” la rassicurò Max “Non mi conoscevi, ti capisco”.
“Davvero?”
“Certo, voglio dire—probabilmente avrei fatto la stessa cosa se fossi stata in te”.
Eleven sorrise semplicemente, non sapeva cos’altro dire. Cominciò a camminare verso Mike, che stava parlando con Lucas dall’altro lato della palestra. Quando lei lo guardò, lui le rispose subito con un sorriso.

“Questo significa che possiamo essere amiche ora?” Max lo chiese come se non le importasse affatto della risposta. La verità era che le importava, le importava molto. Voleva davvero diventare amica di El e parte del gruppo. Voleva davvero essere lo zoomer.
Dio, perché esistevano i sentimenti?
Eleven si voltò di nuovo verso di lei. La guardò silenziosamente per un tempo infinito, Max pensò di averla spezzata con quella domanda. Sarebbe stato meglio se non avesse detto nulla.

All’improvviso Eleven saltò verso di lei e l’abbracciò stretta.

Bene, QUELLO sì che era strano.

Per un momento Max non seppe cosa fare. Le sue braccia rimasero a mezz’aria mentre Eleven continuava ad abbracciarla. Poi l’abbracciò a sua volta con lo stesso entusiasmo.
“Amiche” disse Eleven dolcemente, appoggiando la propria guancia alla spalla di Max.
Una sola lacrima ribelle scese sul viso di Max, non si era mai sentita così felice di essersi trasferita dalla California. Aveva trovato una nuova famiglia. Una fantastica famiglia.

“Amiche”

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Angolo dell'autrice

E poi anche Mike si scusò con Max e la incoronò lo zoomer del gruppo, fine.

Se avete letto tutta la storia siete meritevoli di un'enorme abbraccio. Vi ringrazio davvero con tutto il cuore.