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Autore: I_love_Beerus    04/11/2017    3 recensioni
Storia ambientata circa un anno e mezzo dopo la fine della prima storia "Cambiamenti inaspettati".
Finalmente Skipper e Sam stanno insieme e con l'aiuto della loro squadra dovranno risolvere problemi che nessuno dei due aveva previsto.
Ce la farà Sam ad accettare una triste verità? E Skipper sarà in grado di aiutarla e starle vicino?
Con nuove missioni, nuove avventure ed emozioni, i nostri amici dovranno vedersela anche col ritorno di vecchie e nuove conoscenze.
Spero di avervi incuriositi, buona lettura:*
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Skipper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ritornarono nella loro base, la loro casa.
I cinque pinguini non credevano di aver mai passato una giornata simile prima di allora: strana, ma anche emozionante.
Soprattutto per Skipper e Sam, i quali presto sarebbero diventati genitori, con grande sorpresa di tutti.
-Sono così contento di diventare zio!- esclamò entusiasta Soldato –E sono sicuro anche che il piccolo sarà un batuffolo dolce, allegro, gentile, deliz…-
-Niente smancerie, Soldato. Non mandare certe scomuniche già da ora!- gli ordinò scherzoso il leader, il quale guardò la sua fidanzata che aveva già una smorfia disperata sulla faccia.
Rico grugnì rumorosamente, tirando fuori un paio di bazooka e una motosega.
-Niente armi finché non lo dirò io, Rico- lo raccomandò Skipper, terrorizzato all’idea di cosa avrebbe fatto lo psicopatico se il piccolo fosse stato in possesso di quelle trappole per grandi… al solo pensiero gli vennero i brividi di terrore.
-Oh, andiamo! Il piccolo dovrà imparare, tesoro. E quale modo migliore, se non quello di mostrargli come difendersi da…- ma la pinguina venne interrotta dal suo fidanzato, che la guardava come se fosse pazza.
-Stai scherzando? Se avesse in mano uno di quegli aggeggi, ci metterebbe le penne prima che Kowalski costruisse un’invenzione che dopo due minuti esplode!- la rimproverò Skipper, con l’intento di far capire a Sam che non era una buona idea quella che aveva avuto.
-E basta, per l’amor del cielo!- si esasperò lo scienziato all’ennesima frecciatina.
-Lo sai che ti vogliamo bene, Kowalski!- si affrettò a dirgli Sam, mentre con un’occhiataccia rimproverava Skipper per non essersi risparmiato l’ultima “battuta”.
-Sì, amico, stavo solo scherzando. Lo sai che ormai i tuoi esperimenti non riusciti sono diventati virali!- disse Skipper mettendosi a ridere, seguito a ruota da Soldato, Sam e Rico.
-Beh, almeno vi faccio ridere un po’- confessò il cervellone, mentre anche lui incominciava a curvare il becco in una smorfia di riso.
-Skipper, che ne dici di organizzare una festa per la lieta notizia?- chiese il piccolo del gruppo tutto euforico e saltellando sul posto.
Skipper e Sam si guardarono pensierosi, come se dovessero riuscire a trovare insieme una risposta da dare a Soldato e, quando Skipper si decise a rispondergli, qualcuno entrò senza preavviso nella base, creando una specie di boato tale da far saltare i pinguini dallo spavento.
-Ehilà!! Qualcuno ha parlato di una festa??- chiese preso dall’eccitazione il nuovo arrivato.
-Coda ad anelli!!- gridò irritato Skipper per l’inopportuna intromissione del lemure.
-Che ci fai tu qui?!- chiese altrettanto irritata la pinguina, tenendosi una pinna sul ventre, come se avesse avuto l’istinto di proteggere il suo piccolo dall’intruso.
-Ho sentito la parola festa, ne farete una?- chiese il lemure, incurante delle occhiatacce furenti di tutti i pinguini e super impaziente per la risposta.
-Non abbiamo ancora deciso niente, per tua informazione. E presentarti qui in questo modo di certo non ti permetterà di parteciparvi e…- cercò di dirgli Skipper, invano per la testardaggine di Coda ad anelli.
-Scherzi, insulso pinguino? Io sono il Re di questo zoo e…-
-Bla bla bla- continuò per lui Sam, esasperata come non lo era mai stata –Io esco- disse la pinguina allontanandosi verso la portiera dell’uscita.
-Vorrai scherzare! Dove pensi di andare, Sam??- le chiese serio ma preoccupato Skipper, trattenendola per una pinna –Non puoi uscire così nel tuo stato- la informò cercando di convincerla a rimanere.
Dall’altra parte, la faccia curiosa di Coda ad anelli aveva lasciato il posto a una interrogativa, mentre Kowalski, Rico e Soldato si guardavano come per dire “Ci risiamo”.
-Ora, solo perché sono incinta non sono in grado di camminare da sola, Skipper??- gli chiese irritandosi vistosamente.
-In-cosa?- disse il lemure spaesato.
Tutti i pinguini lo guardarono come se avessero a che fare con un’idiota.
Skipper e Sam ritornarono poi al loro discorso.
-Fammi venire con te- le disse il leader, sempre trattenendola per una pinna.
-Non essere insistente! Devo soltanto andare da Marlene e informarla di quello che ci succederà. C’è bisogno della tua presenza, per caso? E poi, pure ad essere, stiamo nello zoo, non me ne vado da qui, eh- lo rassicurò scocciata la pinguina, mentre Skipper mollò la presa della pinna.
-Va bene, vai. Ma se senti qualche dolore o cose simili, lancia un grido, tesoro- le chiese premuroso Skipper, sperando che non accadesse nulla di brutto come quelle terribili fitte alla pancia che sentì qualche ora prima.
-Sta’ tranquillo… Ci vorrà solo qualche minuto- disse la pinguina per poi uscire dalla base, causando in Skipper profonde preoccupazioni e paure.
-Spero che faccia in fretta- si disse tra sé il pinguino- leader.
-Puoi stare tranquillo, Sam è forte, capo- lo tranquillizzò Kowalski mettendogli una pinna sulla spalla.
Skipper gli lanciò uno sguardo che più che sollevato, destava timore per la sua fidanzata.
-Emh, scusate se interrompo questo momento da ship shipposa, ma… com’è che era quella pinguina strampalata?- chiese il lemure guardando Skipper e Kowalski interrogativo.
I due pinguini si staccarono imbarazzati e il primo mandò un’occhiata assassina al lemure, per dirgli che stava esagerando.
-Ho capito, non volete dirmelo… Beh… avvisatemi se si farà questa famosa “festa”- disse Coda ad anelli prima di sparire fuori dalla base.
-Finalmente!- esclamò sollevato Skipper, contento che quell’inutile lemure si fosse levato dai piedi.
Ora, insieme ai suoi uomini, attendeva il ritorno della sua ragazza per rendere il resto di quella giornata indimenticabile.
 
-Marlene- la richiamò piano la pinguina, consapevole che sicuramente l’avrebbe spaventata.
La lontra stava riordinando il suo letto e, non appena sentì la voce della sua migliore amica, ebbe un leggero sussulto, pensando di aver avuto un’allucinazione.
Si girò e constatò che in realtà non lo era: Sam stava davanti a lei.
Marlene non sapeva cosa dire, ma alla fine riuscì a parlare.
-Sam? Che ci fai qui? Non eri con gli altri a svolgere una missione insieme al Vento del Nord??- le riuscì a chiedere, avvicinandosi a lei, incredula.
La pinguina per tutta risposta emise una risata; come se si aspettasse tutte quelle domande da parte della lontra.
-Beh, se siamo qui vuol dire che abbiamo finito- le rispose semplicemente Sam, ancora con una nota di divertimento nella voce.
Marlene la guardò fortemente sorpresa.
-Sul serio? Questa “missione” è durata solo tre ore, possibile?- le chiese, ancora senza parole, girandosi verso l’orologio della caverna per vedere con esattezza quanto ci avessero messo i suoi amici pinguini a finire tutto quanto.
-Possibile- le rispose paziente la pinguina, ma ora con una leggerissima nota di imbarazzo nel tono, cosa che Marlene non si lasciò sfuggire.
-Sam, è successo qualcosa?- le chiese, ora preoccupata. Cos’era successo lì in quelle tre ore?
Adesso guardava la pinguina impaziente.
Sam si riscosse.
-Cosa? No, nulla di grave, ecco… devo raccontarti un bel po’ di cose- le comunicò, trasformando l’imbarazzo di prima in serietà.
-Sono tutt’orecchi- le disse la lontra sorridendole –Di che tipo di missione si è trattato?-
-Oh, credimi, quella missione non è nulla in confronto alla cosa più importante…- iniziò a dire Sam, vedendo lo sguardo dell’amica che lasciava il posto a una smorfia curiosa –Ma comunque non pensare che si sia trattato di una missione “importante”, come l’avevano chiamata loro- rivelò dopo.
-Cosa? Vuoi dire che non era niente di importante?- chiese stupefatta Marlene.
-Esatto. Secondo te, fare la babysitter è una missione “importante”?- le chiese, lanciandole uno sguardo eloquente.
-Avete fatto i babysitter??- chiese la lontra completamente senza parole –E io che pensavo sareste stati via per mesi!- esclamò Marlene, a metà fra il divertito e il sollevato.
Sapere di avere di nuovo accanto la pinguina la rendeva felicissima.
-Ma, come ti ho detto, questa non è la cosa più importante che dovevo dirti… Si tratta di me e Skipper- la informò, sempre mantenendo quel tono serio.
Marlene riassunse lo sguardo preoccupato di prima.
-Qualcosa di grave?-
-No no, anzi! E’ solo che…-
-Avete litigato?- le chiese la lontra, preoccupata e curiosa al tempo stesso.
La pinguina dovette pensarci su prima di darle una risposta concreta.
-Sì e no. Cioè, insomma, abbiamo litigato ma per la cosa che abbiamo saputo… Però ora è tutto apposto, tranquilla- la rassicurò Sam, vedendo l’amica angosciata.
-Ma per cosa avete litigato? Sam, non lasciarmi sulle spine, vai al punto!- la supplicò Marlene.
Non sopportava girare intorno a un argomento e a giudicare dalla faccia della pinguina, non si trattava di una cosa da niente.
Sam respirò a fondo.
-Io e Skipper stiamo per diventare genitori- disse tutto d’un fiato.
Nel pronunciare quelle parole, il suo cuore prese a battere, come se ancora non ci credesse.
Marlene rimase totalmente spiazzata dalla notizia, tanto da lasciarla per qualche secondo senza proferire parola.
Dopo qualche istante, però, riprese coscienza di quelle parole e con un repentino cambio di stato d’animo, si mise ad urlare.
-NON CI POSSO CREDERE! SONO COSI’ FELICE PER VOI!- gridò la lontra in preda all’euforia, andando ad abbracciare la migliore amica, che aveva le orecchie tappate per le urla improvvise; poi ricambiò l’abbraccio.
-Grazie, Marly- la ringraziò la pinguina, aspettandosi una reazione del genere. Ma aveva intenzione di sfogarsi con la lontra, per confessarle tutto quello che pensava.
-Quando lo avete scoperto? Da quanto tempo sei in dolce attesa? E’ maschio o femmina?? Sam, voglio dettagli, voglio tutti i dettagli, dai dai dai!!- iniziò a chiedere a raffica Marlene, più felice che mai per la sua amica.
-Ehi ehi, piano con le domande! Fammi rispondere con calma- le disse prendendo un bel respiro –Va bene. Lo sappiamo da appena un’ora; a giudicare dai dolori che mi sono venuti, dovrei stare alle prime due settimane; non so assolutamente se sarà un maschio o una femmina, anche se spero sia un maschio… Ecco, ti bastano come risposte?- le chiese alla fine ridendo.
-Davvero? Speri sia un maschio?- le chiese sorpresa la lontra.
-Sì, perché se uscisse femmina sono sicura che diventerà fan delle bamboline di pezza… e lo sai che io odio le bamboline di pezza- disse Sam guardando divertita l’amica.
-Ahahahah, sì sì, eccome. Ricordo ancora quando ne trovammo una fuori la porta e tu le desti fuoco- si ricordò Marlene, mettendosi a ridere.
-Se fosse maschio, invece, sarebbe più figo. Ma non fraintendermi, sarei contenta comunque in entrambi i casi- la rassicurò la pinguina.
-Certo, dai. L’importante è che il piccolo sia sano- confermò la lontra, sorridendole.
-Quello di cui ho paura, però, è che non sarò in grado di prendermene cura… Skipper mi ha detto che mi starà sempre accanto per aiutarmi, ed è grazie a lui che non sono andata nel panico completo, prima. Mi ha dato la sicurezza che sarò brava a fare la mamma, anche se non ne sono convinta al 100%- confessò qualche istante dopo Sam, sedendosi sul suo letto.
Marlene le si mise accanto.
-In effetti, lo dicevi sempre che non eri adatta per i bambini- si ricordò la lontra in tono divertito Ma questo non vuol dire che non sarai brava- la consolò la lontra, poi.
-Wou, la stessa cosa che mi ha detto lui, sai?- le disse la pinguina ridendo.
-Beh, è la verità- disse semplicemente Marlene.
-Sai, un po’ non vedo l’ora che nasca, per mettermi alla prova- le confidò, con un largo sorriso dipinto in faccia.
-Ci sarò anch’io, in caso! Fra circa un mese e mezzo deporrai l’uovo. Conta su di me per qualsiasi cosa e ti darò una mano, non preoccuparti- rivelò Marlene, più sorridente che mai.
-Lo sapevo da me che saresti rimasta- dichiarò Sam abbracciandola, per poi alzarsi e dirigersi verso la porta.
-Ora vado dai ragazzi, mi stanno aspettando-
-Certo. Non aspettare troppo a farmi diventare zia, però!- le disse la lontra scherzando.
-Sicuro, zietta- annuì l’altra, mettendosi a ridere appresso.
Un minuto dopo si avviò verso la base.
 
I cinque pinguini si riunirono intorno all’unico tavolo che c’era e passarono il tempo a discutere su molte cose.
La prima fra tutte: come si dovranno comportare dopo la nascita del piccolo, sotto insistenza di Skipper, che non si staccava un secondo dalla sua Sam.
-Rico, ovviamente lo sai che l’utilizzo delle armi da ora in poi lo dovrai dimezzare drasticamente, se non eliminarlo del tutto in presenza di mio figlio… a meno che non si presenti un’emergenza e ti dia io l’ordine di usarle; sono stato chiaro?- gli chiese Skipper in tono serio.
In tutta risposta ebbe soltanto un profondo verso di disapprovazione da parte dello psicopatico, il quale stava facendo fatica a maturare l’idea di non poter giocare più liberamente con i suoi gioielli.
-Perfetto- dichiarò Skipper soddisfatto –Tu, Kowalski- disse girandosi verso il cervellone –Evita di coltivare ancora il tuo seme da scienziato. Se una delle tue cose esplodesse sarebbe la fine sia per Sam che per nostro figlio- gli ordinò pacato.
-Come vuole lei, capo- disse Kowalski, anche se in tono per niente contento.
La pinguina pensava seriamente che il compagno stesse più che esagerando. Addirittura vietare ai suoi amici di fare quello che a loro piaceva perché c’era di mezzo un uovo? Tra l’altro al sicuro dentro di lei!
-Skipper, non c’è bisogno di togliere questi piaceri ai ragazzi! E’ vero, aspetto un figlio, ma questo non vuol dire che dobbiamo trasformare la nostra vita in un carcere! Starò attenta io, ma ti prego di non coinvolgere anche loro- lo pregò Sam, sperando che il suo fidanzato capisse, ma a giudicare dalla faccia determinata di quest’ultimo, capì che non ci sarebbe riuscita facilmente.
-Sam, non voglio trasformare la nostra vita in un carcere, voglio solo assicurarmi di eliminare le cose che potrebbero farti male- le spiegò lui, prendendola con calma, consapevole che non sarebbe riuscito a domare la testardaggine della ragazza.
-Farmi male? Tutto adesso te ne esci con questi pensieri assurdi? Quando non ero incinta non ti facevi di questi problemi! E poi, anche ad essere, non ho mai avuto problemi con le armi di Rico: ti pare che me le abbia puntate addosso qualche volta? No. Quindi evita di preoccuparti. Lo stesso per Kowalski, si rinchiude sempre nel laboratorio quando deve costruire qualcosa e se esplode la porta è sempre chiusa, come è sempre stato! Ti stai facendo seghe mentali inutilmente!- lo rimproverò Sam.
Immediatamente Kowalski, Rico e Soldato si alzarono dal tavolo e si allontanarono di qualche passo, sapendo che i due avrebbero incominciato una delle loro solite discussioni. Ma ora che Sam aspettava un pulcino, la cosa era ben più seria.
-Cerco solo di proteggere te e nostro figlio-
-Lo so benissimo, e ti ringrazio amore, ma non c’è bisogno di esagerare vietando ai ragazzi i loro passatempi preferiti! Ti pare che io mi sentirei meglio?-
-Beh, ti sentiresti più sicura, probabilmente!-
-Affatto! Per me è indifferente, ma non voglio che per colpa mia loro non debbano fare quello che vogliono! E comunque, non pensi che dovresti ascoltare una loro opinione su ciò?-
-Non mi serve la loro opinione, perché qui comando io e basta!-
-Oh, allora mi scusi, capo le piacerebbe passare i prossimi due mesi nella monotonia e nella noia più totale?-
-Certo che sì, se questo significa stare vicino alle persone che più amo al mondo!-
-No, Skipper, allora non ci siamo capiti- si irritò Sam, alzandosi in piedi con furia, causando sussulti di spavento da parte dei tre che assistevano alla scena -Quando sono entrata nel Commando abbiamo giurato tutti quanti di non abbandonare le nostre idee, le nostre mansioni, per nessun motivo al mondo! Fare quelle che dici tu equivarrebbe mandare al diavolo tutto quello che ci distingue dagli altri! E non dirmi che non avresti mai previsto l’arrivo di un figlio, perché ti avviso che da qui non usciresti vivo!- si innervosì poi la pinguina.
Skipper si sentì punto nel vivo, ma non lo diede a vedere. Non tollerava che la sua ragazza gli mancasse così tanto di rispetto, soprattutto davanti agli altri.
Kowalski, Rico e Soldato si guardarono preoccupati.
-Ragazzi, lasciateci soli per qualche minuto, grazie- ordinò Skipper ai suoi uomini i quali, senza pensarci due volte, si allontanarono verso l’esterno della base.
-No! Perché devono andare via?! Falli rimanere!- si arrabbiò Sam.
-Ragazzi. Via- disse ancora più pacato Skipper e, a questo avvertimento, i tre si dileguarono in meno di due secondi.
-Ma perché non vuoi ascoltare me ogni tanto? Ti costa troppo ammettere che ho ragione??- gli chiese Sam, innervosendosi ancora di più.
-Innanzitutto calmati, non ti fa bene essere così nervosa- le consigliò lui, sempre con quel tono pacato che non intendeva mollare.
-Non mi fa bene? Sembra quasi che non sappia badare a me stessa! Giusto per fartelo sapere, sono incinta, non sono malata!-
-Non sei malata, ma devi stare comunque attenta, tesoro!-
-Secondo te non sono abbastanza attenta? So benissimo che non devo mangiare come un maiale e non devo avere la geniale idea di andare in skateboard rischiando di cadere!-
-Bene. E che non ti venga in mente di farlo, anche se conoscendoti saresti capacissima-
-Oh cielo, ma la smetti di essere così insistente e protettivo?! Cavolo, Skipper stai diventando tale e quale a mio padre!-
-Cosa c’entra tuo padre ora? Anche se non lo conosco, non merito di essere paragonato a lui; ovviamente attenendomi ai fatti del tuo passato che mi hai raccontato. Pensi che sia troppo assillante?-
-No, peggio. Assillante, ossessionato e terrorizzato. A voi maschi, appena vedete una donna incinta si accendono i sensi di bravi paparini. Non capite che siete insopportabili!- si sfogò la pinguina, esasperata fino alla cima delle piume.
Skipper alzò gli occhi al cielo, esasperato forse più della ragazza.
-Va bene. Diciamo pure che sto esagerando, ma tu devi anche provare a metterti dall’altra parte- le disse prendendola per le spalle e guardandola negli occhi.
-Mettermi dalla tua parte?? AHAHAHAHAH, buona questa, mio caro- disse in tono sarcastico Sam, staccandosi di dosso le pinne del compagno e prendendo a camminare per tutta la stanza.
-Cosa ci troveresti di divertente?- le chiese Skipper, più che arrabbiato, curioso della risposta che la fidanzata avrebbe dato.
-Come pretendi che mi possa mettere nei tuoi panni se già ho fatto moltissima fatica ad accettare la mia di situazione??- gli chiese allibita –Pensi che sia facile prendersi una responsabilità del genere?? Poi io, che ho sedici anni appena?? Soltanto ora, che mi sto rendendo conto di quello che ci accadrà in futuro, sono contenta di diventare mamma; sono contenta di sapere che almeno mio figlio una mamma ce l’avrà, al contrario…- qui Sam si bloccò, prese un bel respiro e proseguì, mentre Skipper la guardava molto contrariato e con un nodo in gola -Poi sai un’altra cosa?- continuò la pinguina, con voce rotta e tremante –A furia di essere così iperprotettivo, non dico con me ma almeno col piccolo, lo sai che succederà? Che diventerà esattamente come me!- concluse Sam, respirando a fatica e mettendosi una pinna sulla pancia.
Aveva sentito un’altra fitta dolorosa, ma non era nulla in confronto al dolore che stava provando dentro di sé.
Non voleva che la sua storia si ripetesse.
Avrebbe fatto qualunque cosa pur di non far mancare niente al suo piccolo, che fra poco più di due mesi sarebbe venuto alla luce.
Skipper le si avvicinò con l’intento di abbracciarla, ma lei si allontanò.
-No, Skipper, lasciami in pace- disse evitandolo, ma guardandolo in faccia.
Non stava piangendo. Questa volta non avrebbe pianto. Era solo arrabbiata e impaurita che il suo più grande incubo potesse realizzarsi: far passare a suo figlio la stessa cosa che aveva vissuto lei.
Al solo pensarci le vennero i brividi.
No. Non lo avrebbe mai permesso.
-Non voglio che tu pensa queste cosa, tesoro- riuscì solo a dire Skipper, consapevole di aver toccato un tasto dolente per la ragazza.
Suo padre era un argomento di cui meno ne parlavano e meglio era.
-Allora non essere così assillante, per favore!- gli ordinò furiosa, riprendendo a camminare per il nervoso.
-Sam, se smettendola di fare così ti tranquillizzerai, allora cambierò, te lo prometto- si arrese il leader.
Anche se detestava cedere agli ordini di una ragazza, per lui era più importante il benessere di Sam di qualsiasi altra cosa.
-Perfetto. Grazie- concluse fredda la pinguina, mettendosi a sedere, con le pinne che le sorreggevano la testa, pensierosa.
Skipper andò vicino a lei e, vedendo che non opponeva la minima resistenza, le si mise accanto.
-Ehi…- la richiamò lui delicatamente, ma la pinguina era troppo presa dai suoi pensieri.
-Samantha…- la richiamò di nuovo, sapendo benissimo che sarebbe saltata e infatti…
-NON CHIAMARMI COSI’!!- gli urlò in faccia, arrabbiandosi al punto da spingerlo con forza.
Per fortuna Skipper ebbe i riflessi pronti e parò il colpo.
Si alzò e la prese per le pinne, costringendola a guardarlo negli occhi.
-Lo sai benissimo che non farei assolutamente niente che possa ferirti! Lo sai benissimo che per te farei qualunque cosa; lo sai benissimo che ti amo più di me stesso, Sam!- le disse cercando di baciarla, ma lei allontanò il muso.
-E tu sai benissimo che non sopporto essere chiamata con quel nome!- si ribellò la pinguina.
-C’è una bella differenza se ti chiamo io così! Che ti costa credermi quando ti dico che come tuo padre non sarò mai?-
-Non c’è nessuna differenza; quando sento quel nome il sangue mi diventa rovente! In quanto all’ultima cosa che hai detto, lo vedremo alla nascita di nostro figlio!- gli disse pacata, cercando di liberarsi, invano.
-Sam, finiscila. Lo sai che diventi ridicola reagendo così?- la informò, trattenendola.
Possibile che la ragazza non capisse quanto fosse importante per lui, soprattutto in quel momento?
-Me lo dicono in tanti, non sei l’unico- disse sarcastica la pinguina.
-Lo sai che ti amo- le disse semplicemente Skipper.
Quando stava da solo, accanto a lei, non si sentiva il suo leader.
Per lui solo il poterle stare affianco era più di quanto chiedesse.
Non voleva che la sua ragazza si sentisse un peso per la sua squadra, lei era molto importante e questo non sarebbe mai cambiato, né per lui né per gli altri.
Le si avvicinò e l’abbracciò.
Lei inaspettatamente ricambiò.
-Scusami- gli disse imbarazzata.
-Non preoccuparti- le rispose subito Skipper.
La pinguina gli prese delicatamente la pinna destra e la poggiò sul suo ventre.
-Gli starai sempre accanto?- gli chiese, guardandolo nei suoi grandi occhi azzurri.
-Sempre- rispose Skipper, posando uno sguardo sulla pancia della ragazza.
-Bene. Ti amo anche io- gli disse.
I due si avvicinarono e si baciarono con passione, consapevoli che mai e per nessuno si sarebbero separati.
 
Passò poco più di un mese e mezzo e i futuri genitori aspettavano impazientemente la nascita del loro pargoletto.
Sam aveva deposto l’uovo con una settimana d’anticipo e per qualche momento Skipper aveva pensato che la sua Sam avesse avuto qualche problema ma, stando ad analisi effettuate da Kowalski sia su di lei che sull’ovetto, non vi era assolutamente nulla che non andasse.
Ora l’uovo era custodito nel caldo manto di Skipper, che era pervaso da una irrefrenabile voglia di vedere il guscio di quell’uovo schiudersi.
-E come lo chiamerete? A me piace tantissimo il nome Athor!- fu Soldato a parlare. Il pinguino era così esaltato del fatto che fra meno di due settimane sarebbe diventato zio che aveva iniziato a fantasticare sul nome.
-Athor? Per carità, sembra un nome da smidollato in cerca di fortuna!- esclamò Sam con senso.
La pinguina dava sempre toccatine al suo uovo per controllare che fosse alla giusta temperatura e che avesse tutto il calore di cui aveva il bisogno.
Ma sapeva che il compagno era attento e non avrebbe fatto nulla di storto per proteggere il suo piccolo.
-A me piace, invece. Ma se devo dirla tutta, io spero sarà femminuccia- confessò il leader, elettrizzato al pensiero di avere una piccola pinguina tra le braccia con lo sguardo della sua Sam.
-E basta, lo hai ripetuto fino alla nausea che preferiresti avere una figlia!- disse Sam in finto tono esasperato e roteando gli occhi verso il cielo.
-Ma perché somiglierebbe a te!- le rispose scherzoso il compagno e dandole un buffetto sulla guancia.
-Sì sì, ceeeerto- insinuava Sam ridendo.
-Qualunque sia il sesso del piccolo, io mi prenoto per fargli da babysitter, ricordatelo- a parlare questa volta fu Marlene, particolarmente impaziente nel veder nascere il figlio della sua migliore amica.
Da quando glielo aveva detto, Marlene sognava di badare al cucciolo e di diventare la sua zietta preferita… non vedeva l’ora!
-Marlene, a meno che tu non abbia qualche idea strana in mente, lo farai tranquillamente- le disse Skipper scocciato.
-Scusa, che intendi per “idea strana”?- gli chiese a dir poco accigliata.
-Non lo so, per esempio farle vedere i Lunacorni!- rivelò il capo.
-Ma sono carini!- si oppose Soldato imbronciato.
-Per niente, sarebbe ora che tu lo capisca. Quella è roba per criminali!- lo rimproverò Skipper.
-Comunque sia, l’importante è che il piccolo cresca bene nella sua famiglia. Dobbiamo accoglierlo e crescerlo con tutto l’amore che possiamo donargli- si intromise Kowalski, sotto gli occhi sorpresi di tutti.
-Wou, Kowalski! Non ti facevamo così sentimentale! Eva ti ha dato alla testa, vero?- sogghignò Sam riendo sotto i baffi.
-Ogni tanto ci vuole- disse Kowalski sorridendole.
Rico confermò con un grugnito.
Dopo qualche istante di silenzio, la pinguina incominciò a parlare.
-Io comunque sono così felice di far parte di ques…- ma fu interrotta da un brusco suono proveniente dall’entrata principale.
Tutti, sorpresi dallo spavento, vi si posizionarono sotto per capire se ci fosse qualche intruso… ovviamente tutti tranne Skipper, che non poteva muoversi per via dell’uovo che custodiva in mezzo alle zampe.
-Stai bene?- chiese subito Sam, girandosi un secondo verso il compagno.
-Sì, non preoccuparti. Piuttosto, cosa succede lì?- chiese con una nota di preoccupazione nella voce.
-Dovrebbe essere…- incominciò a dire Kowalski, ma neanche il tempo di finire che una palla di pelo grigia piombò su di loro.
-Ma cosa…?!- esclamarono tutti quanti in coro.
-Ehi ehi ehi! Come butta, gente?? Mi avete aspettato!- esclamò euforico un lemure dalla coda ad anelli.
-Julien!- gridarono tutti esasperati e irritati della sua inutile presenza nella base.
-Ma dico, sei impazzito??- gli urlò irritato Skipper.
-Volevo solo farvi una sorpresa! So che la mia presenza è sempre gradita per voi- disse il lemure prendendo posto senza permesso al tavolino della stanza.
-Graditissima, guarda…- sogghignò la pinguina andando verso di lui con uno sguardo puramente frutrato.
-Oh, andiamo, che sono quelle facce? Dove ci sono io c’è festa e dove c’è festa c’è divertimento, quindi… BALLIAMO!- urlò di gioia il lemure.
Prese dal nulla una grossa cassa per radio e la alzò ad alto volume, incominciando a ballare e saltare per tutta la base.
Tutti i presenti si tapparono le orecchie.
-Ehi…EHI, MA SEI RITARDATO??- urlò la pinguina sul punto di svenire dall’alto volume.
-JULIEN, ABBASSA IL VOLUME DI QUELL’AFFARE!- urlarono tutti quanti ma invano. Il lemure ci stava dando dentro a ballare.
Skipper si stava davvero esasperando.
-ORA BASTA!- urlò il pinguino così forte che quasi superò quello della musica.
Marlene, a passo deciso, si diresse verso il lemure e per miracolo riuscì ad afferrare la cassa e a spegnerla, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti i presenti.
-Finalemente!!- gridarono tutti.
-No! Come hai osato interrompere il mio balletto, brutta…-
-No, come hai osato TU interrompere NOI in un momento così delicato??- gli urlò in faccia il leader infuriato.
Non si era mosso di un millimetro, per timore di fare qualche movimento sbagliato e danneggiare l’uovo, ma Cosa ad anelli stava mettendo seriamente alla prova la sua tentazione a picchialo.
-Skipper, calmati!- lo invitò Kowalski con cautela.
-No, non mi calmerò fino a quando non vedrò questa faccia fuori da questa base!- esclamò irrequieto Skipper.
-Come ti permetti, insulso pinguino?! Io sono il re! E in quanto tale DEVO far visita a ognuno degli animali in questo zoo. E’ un mio sacrosanto diritto!- gli rispose Julien ostinato e testardo.
-Non hai nessun diritto, perciò levati di mezzo e lasciaci in pace!- Skipper stava letteralmente trattenendosi dallo strangolarlo.
-Posso stare qua quando voglio e, che tu lo voglia o no, posso fare quello che voglio. Mi dispiace amico!-
-Ma come fanno a sopportarti gli altri, cavolo!-
-Mi sopportano perché mi amano. A te invece sopportano perché non hanno scelta! Cosa faresti senza quella fronte piatta che ti ritrovi? Ah, ho io la risposta, NIENTE!-
-Cosa c’entra la mia fronte con…-
-E, cosa ancora più importante, che faresti senza la tua adorata compagna? So anche questa, NIENTE-
Questa volta Skipper aveva totalmente perso le staffe e alzò una pinna per colpirlo.
-Tu, ammasso di pelo puzzolente…!- purtroppo il colpo non andò a segno e il lemure fu veloce a schivarlo.
-Ehi ehi, piano con quelle pinne, rischi di sporcarmi, sai?-
Dalla’altra parte, Sam, Kowalski, Rico, Soldato e Marlene li guardavano come se stessero assistendo a uno spettacolo e fecero facepalm.
-Non ci posso credere- disse Sam con una pinna sulla fronte.
-La volete finire, voi due??- urlò Marlene infastidita.
Ma la lite non cessò e i presenti furono costretti a sopportare altri pieni cinque minuti di battibecchi su chi comandasse lì e su chi avesse il diritto di giudicare il parrucchino di chi.
Ma all’improvviso Skipper smise di parlare, zittendosi di punto in bianco.
-Ah ah! Ora non parli più, ti sei arreso, vero?? Sono solo io qui l’unico onnipotente, padrone di questo…-
-PIANTALA E STAI ZITTO!- lo aggredì furiosa Sam, spaventando i suoi amici dietro di lei, contenti però che avesse fatto chiudere la bocca a quel lemure fastidioso.
Quest’ultimo si zittì immediatamente, vedendo che la pinguina si era avvicinata al compagno, con uno sguardo allarmato.
-Ehi, tutto bene?- gli chiese apprensiva.
Marlene e gli altri pinguini lo raggiunsero, tutti con una faccia preoccupata.
-E’ il momento- disse semplicemente Skipper.
Alzò gli occhi verso la sua ragazza, la quale non poteva credere alle proprie orecchie, come del resto tutti gli altri presenti.
-Sta per nascere- ripeté, questa volta come per convincere sé stesso; il cuore perse un battito dalla felicità.
Si alzò delicatamente e posizionò l’uovo davanti a loro.
Si muoveva leggermente e piccole crepe lo stavano ricoprendo.
Skipper prese la pinna di Sam e la strinse forte.
La pinguina si girò verso di lui e con pura determinazione, guardò il suo amato Skipper.
-Sei pronta?- le chiese, facendo molta attenzione a ogni piccolo dettaglio dello sguardo della ragazza che amava.
-Sono pronta- confermò la pinguina.
Marlene le sorrise e le mise una zampa sulla spalla, segno di incoraggiamento.
Kowalski, Rico e Soldato guardarono fieri il loro leader, con pura emozione negli occhi.
Poi, uno ad uno, tutti quanti si strinsero attorno all’ovetto.
Aspettarono qualche istante, che per Skipper e Sam sembrarono anni e, dopo un’ultima crepa, l’uovo si schiuse del tutto, spargendo frammenti di guscio e tracce di liquido amniotico su tutto il pavimento.
Nessuno si perse un solo secondo di quello che stava accadendo: un minuscolo pulcino aveva aperto dei grandi occhi acquosi ma cristallini e il musetto rivelava confusione, ma anche curiosità.
Skipper e Sam si guardarono e, anche se stavano sul punto di scoppiare a piangere dalla felicità, si guardarono emozionati ma anche fieri.
Erano diventati genitori e il loro piccolo era lì che li aspettava.
 
 
ANGOLO AUTRICE: MA SALVE, GENTE! SCUSATE COME AL SOLITO IL MIO RITARDO MA SPERO CHE MI PERDONERETE AHAHAHAH.
RIGUARDO IL CAPITOLO, CHE NE PENSATE? SKIPPER E SAM FINALMENTE HANNO CORONATO IL SOGNO DI DIVENTARE MAMMA E PAPA’ E ORA FARANNO DI TUTTO PER PROTEGGERE IL LORO PICCOLO!
CHE FARANNO ORA? CHE NE SARA’ DEL COMMANDO? SAM SARA’ BRAVA A FARE LA MAMMA? MA SOPRATTUTTO, COME SI CHIAMERA’ IL PULCINO?
LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO, ALLA PROSSIMA!
FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO CON UNA RECENSIONE!
BACI, FEDE<3
   
 
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