Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Polaris_Nicole    04/11/2017    0 recensioni
[Solangelo] [D&D AU] [dragons]
Will Solace odia i draghi, perché gli hanno portato via tutto ciò che amava.
Nico odia i cacciatori, perché l'hanno tradito e gli hanno portato via l'unica cosa che contava davvero.
In un mondo in cui o si caccia o si è cacciati, riuscirà l'amore ad abbattere le mura di terrore e pregiudizio che separano gli uomini obbligandoli alla guerra?
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Cecil, Lou Ellen, Nico di Angelo, Quasi tutti, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2: uova di drago

 

La taverna, così allegra e accogliente fino a poco tempo prima, era ora vuota, alcuni sgabelli e perfino diverse panche erano state rovesciate e diversi boccali si erano infranti al suolo, probabilmente durante la fuga disperata di tutte quelle persone che si stavano divertendo tanto quella sera.

Will cominciò a chiedersi se quel bardo, che cantava della gentilezza di quel drago dalle squame iridescenti, si fosse un po’ ricreduto sulla presunta “generosità” di quelle creature, pensando forse anche di rivalutare il proprio repertorio musicale.

Diverse candele si erano spente, fortunatamente non erano cadute al suolo, trasformando l’intera taverna (fatta di un molto pratico e infiammabile legno) in una palla di fuoco degna di un drago rosso anziano.

Cecil si guardò attorno, forse cercando di determinare se ci fosse ancora qualcuno all’interno della taverna e, quando si assicurò che non ci fosse davvero nessuno, incluso il taverniere, si servì da solo un altro boccale di birra, sotto lo sguardo eloquente di Lou Ellen e di Will.

Erano appena stati attaccati da due draghi ed erano vivi per non si sa quale miracolo, come faceva l’altro a pensare alla birra?!

“che c’é?” chiese il ragazzo, quasi esasperato, mentre tornava ad infilare il suo pugnale nella cintura di pelle che gli cingeva i fianchi.

“giuro che lascerò qualche moneta d’oro* nella cassa, non serve che mi guardiate in quel modo” aggiunse poi, prendendo finalmente una sorsata di birra e accennando subito dopo un sorriso decisamente soddisfatto.

“come se non ti conoscessimo abbastanza” ribatté Lou Ellen, mentre con naturalezza rimetteva in piedi una sedia di legno e ci si accomodava, probabilmente stanca a causa della giornata, fin troppo intensa.

“Allora, cosa facciamo ora? E soprattutto … Che ne facciamo di lui?” chiese la ragazza, osservando i suoi compagni, per poi soffermare l’attenzione sul terzo incomodo.

Will voltò lo sguardo verso il ragazzo. Nico. Era tutto ciò che aveva detto ed era anche certo che fosse il suo nome.

Il necromante non sembrò dare troppo peso alla questione, sebbene ne fosse il soggetto principale, preferendo starsene con un’espressione imbronciata ad osservare il vuoto.

Se c’era una cosa che l’elfo aveva capito in quegli scarsi cinque minuti che aveva passato in compagnia di quel simpaticone del moro, era che sicuramente detestava il contatto fisico.

Lo capiva dai suoi muscoli tesi, dal suo sguardo che sembra perso nel contemplare un qualcosa di lontano, ma che in realtà guizza imperterrito in tutte le direzioni, per tenere sotto controllo la situazione, rendersi conto di ciò che sta succedendo, cercando di percepire il pericolo incombente.

Decisamente non gli piaceva decisamente essere sostenuto da Will, il cui braccio destro era avvolto attorno alla vita del moro, mentre con la mano sinistra gli teneva il polso del braccio sinistro, avvolto invece attorno al collo del biondo.

Forse lo infastidiva, ma almeno riconosceva che era il suo unico modo per potersi reggere ancora in piedi, quindi se non desiderava restarsene disteso in mezzo ad una foresta, da solo e con i draghi che sembravano dargli la caccia … Allora poteva anche sopportare la vicinanza di Will e il suo tocco.

“Ha bisogno di riposarsi, è messo molto male” esordì subito Will, per rendere chiara la sua posizione circa l’argomento.

“Quindi lo lasciamo qui? Al piano di sopra ci sono delle stanze, prima o poi il proprietario di questa catapecchia tornerà” disse Cecil, con una semplice alzata di spalle.

Will lanciò uno sguardo a Nico, prima di tornare a focalizzarsi sugli altri due.

Era … Strano.

Aveva capito che Cecil e Lou Ellen si fidavano ben poco del ragazzo, in effetti i necromanti non avevano una buona fama né tra gli umani e né tanto meno tra gli elfi, dato che generalmente erano i drow** che decidevano di intraprendere tale strada.

Eppure non se la sentiva di lasciarlo solo.

Gli tornavano alla mente i due draghi, quei due immensi draghi che sembravano quasi averlo identificato come loro prossima e unica vittima, per chissà quale oscura ragione.

“non possiamo lasciarlo qui … Preferirei tenerlo in osservazione” disse allora, forse era una scusa, ma un po’ non era del tutto certo che il moro avrebbe rispettato la sua richiesta di riposarsi per almeno tre giorni.

“in osservazione? È un modo carino per dire che ti sei preso una cotta?” chiese allora ironico Cecil, appoggiandosi con la schiena contro il bancone e osservando il biondo.

Will arrossì di colpo.

“ ma cosa vai a pensare? È mio dovere in quanto guaritore assicurarmi della sicurezza e salute di chiunque io incontri” ribatté infatti.

“e adesso devo assicurarmi della sua di salute, dato che non si regge neanche in piedi” aggiunse poi, affermazione alla quale Nico sembrò reagire, emettendo un verso non opportunamente definito che non riuscì ad interpretare.

Lou Ellen lo squadrò con un sopracciglio alzato.

“Will, domattina presto dobbiamo rimetterci in viaggio e hai visto come sono i draghi da queste parti, non vedo come quel necromante possa riposarsi” gli fece notare la maga, incrociando le braccia al petto.

“Non possiamo permetterci distrazioni”.

“Quei draghi sembravano avercela soltanto con lui!” esclamò allora l’elfo, determinato “credi che sarebbe davvero una buona idea lasciarlo da solo?” continuò.

“è una calamita per draghi, credi sarebbe una buona idea portarcelo dietro?” ribatté quindi Cecil, posando il boccale di birra, ormai vuoto, sul bancone.

“di certo lo è considerando che è stato lui a salvarci la vita” gli rispose allora di rimando Will, e a quell’affermazione gli altri due non poterono fare altro che restare in silenzio dinnanzi all’evidenza dei fatti.

Senza l’incantesimo di Nico, di certo quei draghi li avrebbero presto ridotti a tre spiedini fumanti pronti per essere serviti. Non potevano certo mostrarsi indifferenti al gesto dell’altro.

“e va bene, come desideri Will” concesse Lou Ellen, annuendo.

“lo porteremo con noi, ma dovrai starci attento tu” aggiunse però, prima di alzarsi dalla sedia e stiracchiarsi.

“Penso che per stanotte potremmo restare qui, che ne dite? Ci sono delle stanze di sopra” esclamò la ragazza, già avviandosi verso le scale, addossate al muro, che portavano al primo piano.

“ehi! l’avevo già detto io!” rispose Cecil andandole dietro, lasciandosi dietro Nico e Will.

Quest’ultimo sospirò con fare stanco.

Nico, dal canto suo, lo osservava con fare guardingo, sempre attento alla prossima azione dell’altro, come un animale randagio, diffidente, incapace di fidarsi dei gesti degli umani, anche quando questi tentano di essere amichevoli.

“ascolta … Non ci conosciamo da neanche dieci minuti e non è il massimo fare conoscenza durante un attacco di draghi. Però tu puoi fidarti di me- cioè, puoi fidarti di noi. Ti terremo al sicuro” gli assicurò, sorridendogli.

Nico allora si voltò verso di lui, incontrando lo sguardo dell’altro.

Le iridi azzurre e lucenti dell’elfo si riflessero chiaramente nelle pupille nere e lucide del necromante.

“non ho bisogno di aiuto” disse, con voce gelida, nella quale Will riconobbe uno strano accento, piuttosto marcato e ruvido, probabilmente il ragazzino era più abituato a parlare l’abissale*** piuttosto che la lingua comune.

“hai bisogno di riposare, su questo non transigo, e poi quei draghi sembravano avercela con te … A proposito, sai perché ce l’avevano proprio con te?” si ritrovò a chiedere.

L’espressione del ragazzino, che sembrava tanto volerlo far tremare di paura ogni volta che incontrava in suo sguardo, sembrò vacillare per un istante, nulla di più che un singolo attimo, che però non sfuggì agli occhi attenti e vigili dell’elfo dai capelli dorati.

“ho cercato di rubare un uovo di drago, senza successo” disse semplicemente.

Non era raro che gli avventurieri cercassero di rubare le uova di drago, era molto costose e, se vendute al mercato nero, potevano valere fino a tremila monete d’oro.

Eppure un comportamento del genere se lo sarebbe di certo aspettato da un tipo come Cecil, non da un tipo come Nico.

Si riscosse quando notò il ragazzo sbadigliare, così rafforzò la presa sulla sua vita, beccandosi un’occhiataccia da parte del più giovane, che lo fece leggermente arrossire.

“ecco … Saliamo anche noi al piano di sopra, è molto tardi, meglio andare a riposare” si giustificò, cominciando a camminare verso le scale e sostenendo l’altro per non fargli perdere l’equilibrio.

Al primo piano, come avevano ribadito Cecil e Lou Ellen, erano presenti diverse stanze che potevano essere affittate per la notte dagli avventurieri di passaggio.

In totale c’erano sei porte, due però erano state chiuse, cosa che portò Will a pensare che fossero le due stanze in cui i suoi compagni erano andati a rifugiarsi.

Seguì il loro esempio, scegliendo a caso una delle quattro stanze restanti, infondo le camere erano tutte uguali, non avrebbe fatto alcuna differenza.

Fece sedere Nico sull’ampio letto a due piazze, prima di andare a chiudere la porta, guadagnandosi l’ennesima occhiataccia da parte del moro.

“non vai in un’altra stanza?” gli chiese infatti, osservandolo, sempre con fare diffidente, mentre si sistemava meglio sul letto.

“Sono responsabile di te, non posso certo lasciarti solo” rispose di rimando l’elfo, liberandosi delle proprie armi e del proprio mantello, che poggia su una scrivania il legno scuro presente nell’angusta stanza.

Andò a sedersi sul letto, al fianco di Nico, sotto il suo sguardo indagatore, che Will decise di ignorare.

“Dovresti dormire” disse invece, osservando il ragazzo al suo fianco, disteso, ma che non sembrava avere la minima voglia di chiudere gli occhi.

“pensi ancora che potrei farti del male mentre dormi? Non potrei mai” esclamò, osservandolo serio, non comprendendo l’astio che l’altro gli rivolgeva.

“non sono un assassino, ti ho già detto che puoi fidarti di me” aggiunse.

“I draghi li uccidi però” ribatté però Nico.

Quell’affermazione fece vacillare per un istante Will, che di certo non poteva negare le parole del giovane al suo fianco, non sentiva di doverlo fare, e quasi se ne chiese il motivo.

Di nuovo le urla di terrore che si levano dalle fiamme della foresta rimbombarono nella sua testa, e ciò gli fornì di certo un motivo più che valido.

“i draghi sono malvagi, distruggono tutto ciò che trovano sul loro cammino, è giusto ucciderli” disse con sicurezza, ma la sua stessa sicurezza sembrò non colpire minimamente Nico.

“Quindi solo perché li reputi malvagi, pensi che sia giusto fargli del male?” chiese infatti, determinato, quasi come a volerlo vedere capitolare. Ma stavolta anche Will aveva una domanda.

“Perché difendi tanto i draghi, quando due di loro hanno cercato di ucciderti stanotte?” gli chiede infatti, curioso della risposta che l’altro avrebbe potuto dargli, cercando lui stesso una soluzione a quello strano enigma.

Non si sarebbe mai aspettato di vedere Nico sorridere.

Era quasi certo che il ragazzino non fosse in grado di sorridere, sebbene non si trattasse di un vero e proprio sorriso allegro, ma più di un sorriso amaro, che non celava una profonda tristezza che risiedeva nell’animo del necromante.

“Mi hanno attaccato perché ero io ad essere nel torto, ero stato io a cercare di rubare un uovo, se non l’avessi fatto non mi avrebbero mai attaccato … Ma non si può cambiare il passato”

gli rispose, prima di voltarsi su un fianco e chiudere gli occhi, dando la parvenza di stare cercando di addormentarsi.

Will fu quasi certo che stesse tenendo un occhio aperto.

Aspettando che fosse il biondo ad addormentarsi per primo.

 

 

*: in d&d la valuta si classifica in “monete di bronzo” “monete d’argento” e “monete d’oro”

**: i drow sono il contrario degli elfi normali, con i capelli bianchi e la pelle nera, molto sensibili alla luce, spesso vivono nel sottosuolo

***: un linguaggio generalmente parlato dai necromanti (una sorta di linguaggio demoniaco).

 

Note dell’autrice: avevo detto che avrei aggiornato sabato e ho aggiornato sabato. Questo è un capitolo di passaggio, ma mi sono divertita molto ad immaginare i nostri quattro sventurati alle prese con una vera partita a d&d (e chissà se da questa idea ne uscirà una one-shot … Non sembra male).

Chiedo scusa nel caso di qualche errore di battitura, ma ero preoccupata di rispettare la scadenza che mi ero imposta, quindi vi chiedo solo un pizzico di pazienza.

Volevo ringraziare i miei 83 lettori e, soprattutto, chi ha aggiunto la storia alle “preferite” e alle “seguite”, ovvero: Funny_Unic0rn, GattoOrtica4904, Clezio_Odio, DreamerGrouchy e la ladra di libri.

Spero continuiate a seguirmi anche nel prossimo capitolo, che uscirà venerdì o sabato prossimo.

Un caloroso abbraccio, Polaris_Nicole.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Polaris_Nicole