Prompt:
il loro primo bambino.
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we are out for prompt.
Numero
parole: 542.
Anna
si era abbandonata, sfiancata, fra le lenzuola sporche di sangue. Il
petto si
alzava e si abbassava freneticamente, il viso era pallido come un
cencio e i
capelli le piovevano sulle gote scavate, impiastricciati di sudore.
-
Anna...
Anna
sollevò le palpebre, stancamente. Kristoff le aveva preso la
mano destra e se
l’era portata alle labbra. Aveva gli occhi lucidi e arrossati
e le guance
solcate da scie umide di lacrime.
-
Kristoff – gracchiò la principessa, per poi
serrare con forza i denti per
resistere ad una fitta di dolore.
-
Hai bisogno di qualcosa? Vu-vuoi dell’acqua?
Anna
si sforzò di sorridergli. Allungò la mano libera
e gli carezzò la guancia quadrata,
inspirando, mentre quattro donne si affaccendavano intorno al suo letto.
-
Voglio solo te accanto a me – rispose infine –
nient’altro.
Kristoff
dischiuse le labbra per replicare, ma la comparsa di una domestica al
suo
fianco lo costrinse a tacere.
-
Vi prego, principe, allontanatevi – gli disse la donna con
dolcezza –
permetteteci di prenderci cura della principessa Anna. Il parto
è stato molto
faticoso.
Il
giovane le lasciò la mano a malincuore e si
allontanò, addossandosi contro la
parete.
Per
tutto il tempo che le donne impiegarono a ripulirla e a cambiarle la
veste,
Anna non distolse lo sguardo da Kristoff nemmeno per un istante. Le
diedero da
bere un intruglio un po’ nauseabondo, ma che le
alleviò subito il dolore che
ancora avvertiva nel bassoventre. Chiese che i capelli le venissero
raccolti in
due trecce e che le fosse portato il suo bambino, che sentiva piangere
nella
stanza attigua.
-
Kristoff – chiamò, con la schiena appoggiata
contro due cuscini e le gote non
più pallide come quelle di un morto, ma spruzzate di un
lieve rossore – vieni
qui da me. Vivremo insieme questo momento.
Kristoff
non si fece attendere e le si sedette accanto, tenendola teneramente
per mano.
La bacio a lungo, sotto gli sguardi imbarazzati delle domestiche,
finché la
porta della stanza non si aprì, richiamando
l’attenzione di entrambi.
Ad
entrare fu un’Elsa raggiante, seguita dal medico, un uomo un
po’ austero, ma
dallo sguardo cordiale. La regina stringeva al petto un fagotto avvolto
in una
coperta azzurra e iridescente, che fece fremere il cuore di Anna.
Kristoff al
suo fianco trattenne il fiato e tremò in tutto il corpo.
-
Anna, Kristoff – sussurrò Elsa, porgendo il
neonato ai genitori – congratulazioni!
– e lacrime di commozione le scivolarono lungo le guance
tonde.
Anna
prese fra le braccia suo figlio e lo guardò in viso. Aveva i
capelli biondi di
suo padre, ma qualcosa nel visino le ricordò il suo. Forse
la fronte? O il
taglio degli occhi? Non avrebbe saputo dirlo.
-
È... – sussurrò Kristoff, senza
riuscire a terminare la frase.
-
...Una bambina – rispose Anna, per poi volgere il capo e
guardarlo – la nostra
bambina.
Il
giovane strinse la sua famiglia fra le ampie braccia e baciò
il capo della
moglie.
-
Sarà la bambina più amata del mondo –
proclamò.
Anna
rise, di quella sua risata squillante e allegra. Posò il
capo contro il petto
del marito e sospirò, con lo sguardo perso sul volto di sua
figlia, che con la
boccuccia reclamava il latte.
-
Lo sarà sicuramente – sussurrò in
risposta – sì, la più amata del mondo!
Angolino
dell’autrice:
Ciao
a tutti!
Ed
eccomi qui con un'altra breve fan-fic su Anna e Kristoff, coppia che
apprezzo
molto. Lo ammetto, il fluff non è esattamente il mio genere,
ma ho voluto
cimentarmi lo stesso e per una volta regalare gioie.
Spero che il
risultato non lasci troppo a desiderare!
Senza
pretese,
Elly