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Autore: lisi_beth99    05/11/2017    2 recensioni
Jane Malone decide di seguire il consiglio della madre, amante del sovrannaturale, e va a Mystic Falls. Qui si imbatterà in vari individui "interessanti" tra cui Damon Salvatore. Per uno scherzo del destino i due si ritroveranno legati da un legame di sangue che li avvicinerà.
Sarà in grado Jane di lasciarsi andare alle emozioni? E Damon?
***
Piccola specificazione: i capitoli non sono lunghi, ho preferito farli più brevi così da renderli più leggibili (personalmente faccio fatica a leggere un capitolo lungo interamente, visto anche che leggo nelle pause morte che non sono molto lunghe, ed ogni volta che ricarico la pagina perdo il segno e sono costretta a scorrere la pagina per ritrovare il punto in cui mi ero fermata)
Spero però di compensare la lunghezza con i contenuti.
STORIA AGGIORNATA E IN FASE DI AMPLIAMENTO (10/03/2021)
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva fatto solo una decina di passi verso l’hotel quando il telefono vibrò. Lo estrasse dalla borsa e rispose alla telefonata “Cosa c’è ancora Elena?” era impossibile che quella ragazza fosse più testarda di lei… “Alle 8 al Grill questa sera! Non accetto un no come risposta!” non fece in tempo a rispondere che la bruna all’altro capo aveva già riattaccato. “Perfetto! – esclamò guardando verso il locale alle sue spalle – Ora mi faccio comandare da una diciassettenne!”

Arrivata in hotel aprì la cassaforte e guardò quanto contante le rimaneva. Abbastanza per un altro mese ma doveva assolutamente trovarsi un lavoro. Per i due anni in cui era stata ovunque si era sempre arrangiata lavorando come cameriera, barista o donna delle pulizie in qualche motel. Mentre era al Grill aveva pensato di chiedere al proprietario se aveva un posto per lei ma preferiva che le ragazze non sapessero nulla. Temeva, in cuor suo, che avrebbero cercato di aiutarla e lei non voleva sentirsi in debito con qualcun altro… aveva ancora un debito in sospeso con Nic, non poteva permettersene altri.

Cenò in hotel, come tutte le sere, poi tornò nella sua stanza e si preparò per la serata con le ragazze. Mise un paio di jeans neri, un top rosso con un bordo di pizzo nero e le sue inseparabili décolleté nere. Prese la borsa quando mancava un quarto d’ora alle 8 ed uscì con un velo di trucco sugli occhi e un rossetto rosso lucido.

Entrò nel locale con dieci minuti d’anticipo. Era decisa a parlare con il proprietario. Intercettò con lo sguardo Matt mentre serviva un tavolo; indossava la maglietta del Grill quindi decise di chiedere a lui informazioni sul padrone di quel posto.
“Ciao Matt, hai un secondo?” lui le sorrise dolcemente “Certo! Dimmi tutto!” possibile che in quella cittadina fossero tutti così carini e disponibili?! “Dovrei parlare con il responsabile di questo locale… se è possibile” il biondino le fece segno di seguirla e la portò vicino al bancone del bar “Ecco è lui!” esclamò facendole un cenno in direzione di un uomo di mezza età. Gli si avvicinò dopo aver ringraziato il ragazzo.

“Buonasera” Jane cercò di tirare fuori tutta la sua sicurezza: doveva fare una buona impressione. “Ciao!” sorrise l’uomo. I capelli erano grigio neri e gli occhi marroni gli davano un certo senso di tranquillità. Sembrava un uomo ragionevole. “Io avrei bisogno di un lavoro e, mi chiedevo, se lei avesse un posto vacante… sono brava a servire ai tavoli e a preparare drink.” L’uomo scoppiò a ridere “Sei carina! – la guardò poi con serietà – Sei di prova questa sera. Va dietro al bancone del bar e servi i clienti! Jeremy ti spiegherà dove stanno le bottiglie” il volto di Jane si illuminò “Grazie! Non la deluderò!”.
Non doveva bruciare quell’opportunità! Le ragazze avrebbero capito…

L’ultima volta che aveva lavorato come barista si trovava a Charleston, in Carolina del Sud. Erano passati un paio di mesi e sperava di non essersi arrugginita… si guardò un po' attorno trovando subito i liquori e i vari tipi di Whisky. I bicchieri erano sul lato opposto del bancone e quelli per gli shottini erano in un ripiano più basso.

“Un Bourbon grazie” quella voce… “Due!” anche quella le era famigliare. Alzò lo sguardo sullo specchio appeso sopra al ripiano dei bicchieri ritrovandosi Damon con una faccia da funerale e il professore di storia Salzman seduti al bancone. ‘Perfetto!’ pensò mentre prendeva due bicchieri e la bottiglia di Bourbon. Ne versò quanto bastava e si preparò alle reazioni dei due uomini. Uno era persino il suo professore… certo non avrebbe fatto una buona impressione. Senza dire una parola si voltò lentamente ed appoggiò i drink di fronte ai due. “Jane…” l’espressione del professore era di stupore puro mentre quella del corvino era più un ghigno divertito “Che ci fai qui, moretta?” la sua bocca si piegò in un ghigno. Jane odiava quello sguardo. Ma chi glielo aveva fatto fare di prendersi una pallottola per quel cretino?! “Sto cucinando, non vedi? Ah no, sto facendo il bucato!” si allontanò andando a servire un paio di ragazze con tanta voglia di bere.

Purtroppo dovette tornare verso i due “Non c’è bisogno di essere così scortesi, moretta!” si divertiva a provocarla. Lo aveva capito; doveva solo ignorarlo. “Come mai sei qui?” Il professore era più educato del suo amico che, nel frattempo, aveva scolato il suo drink e scuoteva il bicchiere vuoto in faccia alla giovane.
Sempre ignorando il corvino, si rivolse all’altro uomo “Avevo bisogno di un lavoro” prese uno straccio ed asciugò qualche goccia di liquido caduta sul bancone. “I tuoi genitori sono d’accordo che tu serva alcolici?” un sorriso amaro le si dipinse sul volto “Non ho nessuno che mi possa dire qualcosa…”. Si girò in direzione di un uomo grasso che la richiamava agitando una bottiglia di birra vuota.

“Ma quanti anni ha? Può vivere da sola?” Alaric guardava il suo amico di bevute che non staccava gli occhi di dosso alla forestiera mentre serviva drink ad un gruppo di ragazzi scatenati e preparava degli shottini per un addio al nubilato. “Tranquillo, Ric! Ha 19 anni” svuotò il suo terzo Bourbon e si alzò dal suo sgabello. “Sì ma qualcuno sa qualcosa sul suo conto?” il professore lo seguì fuori dal locale “No e non mi interessa – in quel momento incontrò lo sguardo di Elena – Ciao dolcezza!” ogni volta che la vedeva desiderava baciarla fino a non avere più fiato ma, come gli facevano notare ogni volta, lei era innamorata di suo fratello. Non c’era possibilità per loro due: lei dolce e fragile, lui una bestia, crudele e senza scrupoli.
“Se cerchi la tua nuova amichetta, sta servendo alcol a volontà!” fece un ghigno e si allontanò sparendo nella notte.

Alaric guardò la bruna “Lascialo perdere Elena, cerca piuttosto di capire qualcosa di più sulla nuova arrivata… secondo me nasconde qualcosa” le diede una leggera carezza sul braccio e si allontanò.


Angolo autrice
Buonasera, spero che il capitolo non risulti troppo noioso e lungo... non è successo un granché ma Jane deve ancora, diciamo, ambientarsi...
Buona lettura e, se avete tempo, lasciate un commento ;)
   
 
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