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Autore: Fabb5000    05/11/2017    1 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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-Coraggio! Ci siamo quasi!- esclamò Anna facendo strada.

-Meno male! Non ce la faccio più!- disse Stefano stravolto. Era più di un'ora che stavano correndo ininterrottamente, ed erano tutti allo stremo delle forze. Ma non potevano fermarsi, ormai erano vicini. E poi, nessuno, dopo aver udito il ruggito di poco prima, smaniava dalla voglia di rimanere all'aperto.

Finalmente Anna vide una larga apertura nella parete della montagna : -Ci siamo! Ecco il punto da cui siamo usciti io e Lyon!- esclamò.

Mario, Atena, Ahsoka e Stefano la raggiunsero, affannati, mentre dietro di loro il povero Ares annaspava nel tentativo di raggiungerli : -Non sono fatto per queste corse campestri!- disse. -Io sono uno scattista nato! Pericolosissimo nelle brevi distanze!-

Anna non gli diede retta ed entrò. Non era cambiato nulla da quando lei e Lyon l'avevano attraversata, più di un mese prima, e sperò che non ci fosse stata nessuna frana durante la loro assenza. -Meglio che voi due restiate qui- disse ad Atena e Ares. -Armagheddemon si sentirà meno minacciati se vedrà arrivare poche persone. Ed è meglio essere preparati nel caso Lord Death e gli Abomini tornino all'attacco-

I due dei annuirono e si sedettero sul ciglio della caverna, facendo la guardia vigili. Entrambi parevano però assai sollevati all'idea di non dover andare da quella bestia pericolosa.

Lo stesso non si poteva dire per Ahsoka, Mario e Stefano. -Magari resto qui anch'io ... insomma, potrebbero avere bisogno di una mano- disse quest'ultimo, ma Anna lo afferrò per un orecchio e lo trascinò nel cunicolo.

I quattro camminarono per un po' all'interno della caverna, facendosi luce con alcune torcie. Era incredibilmente difficile muoversi in quello spazio stretto, specialmente con l'armatura.

Alla fine però giunsero nella grande sala di pietra scura. Le torcie rosse illuminavano debolmente la gigantesca colonna triangolare al centro. I quattro non ebbero il tempo di entrare che una voce seccante si fece sentire : -Non è più sssssegreta quesssssta caverna sssssegreta-

Il gruppo si immobilizzò. Dalle aperture nel pavimento uscì la gigantesca serpe dalla pelle diamantina, che li guardava piuttosto male : -Avevo ssssscelto quesssssto possssssto perché era remoto, ma in ssssssti tempi ssssssto avendo troppi visssssitatori. Ma voi non ce l'avete una vita? Trovati un hobby, il ricamo, il giardinaggio ... qualcossssa che non sssssia venire qui a rompermi le ssssssscatole!-

-Tipo gentile, eh?- disse Mario sottovoce.

-Figurati che rispetto all'altra volta adesso è un anfitrione- rispose la ragazza.

-È maleducazione parlar male degli altri- sibilo Armagheddemon, e Anna si ammutolì, ricordando come quella creatura sapesse leggere nel pensiero.

Anna si schiarì la voce, poi disse : -Oh sommo Armagheddemon, noi siamo qui non per disturbarti, ma perché ...-

-... volete che Lyon torni come prima- terminò la serpe. -Lo sssssso già. Io ssssso tutto-

-Se sapevi tutto, allora perché non lo hai avvertito del pericolo che correva con Null?- chiese Mario.

-Perché non doveva esssssere avvertito. Non è quello che vuole il Pluriversssso- rispose Armagheddemon.

-In poche parole, hai lasciato che andasse dritto dritto verso la sua trappola? Senza fare nulla? Ma perché?- esclamò Stefano.

-Perché cosssssì doveva andare. Cosssssì era ssssssstato decissssso- rispose la serpe raggomitolandosi sulle sue immense spire. Dopodiché parve scosso da un tremito e si tramutò in un omuncolo piccolo e gracile, abbastanza in antitesi con la bestia di prima.

-Ok, basta così- disse Anna. -Adesso nessuno fa più domande. Vogliamo solo che tu parli e ci dici la verità. Tutta la verità, stavolta-

Innaspettatamente, Armagheddemon annuì : -Si. Il Pluriverso vuole che la sappiate, pertanto la conoscerete-

-"Il Pluriverso vuole che la sappiamo"? Ma che stai dicendo?- chiese Mario confuso.

Armagheddemon emise quello che pareva un sorrisetto : -Credi davvero che questo mondo, il tuo e tutti gli altri si siano generato da un ammasso di polveri e roccie che si sono aggregate per puro caso a formare pianeti e stelle gigantesche?-

I quattro ammutolirono. Armagheddemon si spiegò : -Il Pluriverso non è, come tutti credono, un semplice ammasso di corpi celesti. È un essere vivente, immortale e infinito. I pianeti e le stelle sono le sue cellule, gli ammassi di stelle i suoi tessuti, le galassie i suoi organi e gli universi i suoi apparati. Lui vive e osserva continuamente gli dei e i mortali nelle loro gesta, senza mai intervenire-

Armagheddemon si avvicinò alla grande colonna triangolare iniziando ad indicare diversi segni : -Nemmeno lui sa da dove esattamente sia venuto. L'unica cosa che ricorda è un tremolio e poi una coscienza, alla deriva nel vuoto, totalmente e terribilmente da solo. Impiegò milioni di anni a imparare a costruire strutture complesse sfruttando la polvere e la materia di cui era composto. E continuò a costruirsi, universo dopo universo, finché non creò completamente il primo Pluriverso. Ma voleva di più : cercava altra vita. Non poteva esistere solo lui, non era possibile. Perciò creò, tramite diverse combinazioni di biomolecole, quella che lui pensava fosse la vita organica, in ogni suo minimo particolare. Io fui il suo più grande successo, ed ebbi il privilegiato compito di sorvegliare il portale per quello che voi chiamate il regno dei morti, di cui vi parlerò tra poco. Uno dopo l'altro, gli universi si popolarono. Il Pluriverso creò poi gli dei affinché custodissero bene l'equilibrio del cosmo-

Anna, Stefabo, Ahsoka e Mario lo guardavano stupiti. Quindi il mondo e tutto il cosmo non erano esseri inanimati, ma parte di una creatura più grande? Improvvisamente si resero conto come dovevano sentirsi i batteri che vivevano nel corpo umano.

Armagheddemon continuò : -Presto però il Pluriverso si rese conto che le creature che aveva creato erano comunque destinate a morire prima o poi. Nulla, infatti, dalla più minuscola cellula all'albero più alto, sarebbe durato per sempre. Creò quindi il portale per il regno dei morti, che altro non è che la sua forma astratta, ovvero un luogo totalmente infinito e puro, ove le anime possono esistere felici per l'eternità, in cui non esiste morte o malvagità. Il Pluriverso scoprì poi che anche lui era destinato a morire nella sua forma materiale, in quanto possedeva troppa materia per resistere stabile per sempre; ma quando collassò, esso riesplose dando vita ad un secondo insieme di universi. Fu allora che il Pluriverso si rese conto di essere a tutti gli effetti immortale, così come lo sarebbero state le anime che vivevano nella sua forma astratta, che non venne mai toccata da alcuna catastrofe. Il Pluriverso continuò così la sua evoluzione, rigenerandosi per sette volte e creando una varietà ogni volta diversa-

-Quindi ... lui è ovunque? Da ogni parte? Come ... un dio a tutti gli effetti?- chiese Anna.

-Si- rispose Armagheddemon. -Tu ora cammini sulla membrana di una delle sue cellule. Eppure lui sa che sei lì e in questo momento ci sta ascoltando. Lui sa sempre tutto ed è conscio di ogni cosa, ma non interviene direttamente nelle faccende dei mortali, poiché essi devono cavarsela da soli finché sono nel mondo materiale-

-Ma ... non capisco- disse Stefano. -Perché non si fa conoscere? Potrebbe mettere fine a molti problemi che ci affliggono ...-

-Oh, ma lui si è fatto già conoscere- rispose Armagheddemon. -Lui ama definirsi Jhwhallahan, che in lingua antica significa "Ingegnere", ma voi lo chiamate Jhwh o Allah, o in altri modi-

-Jhwh ... Allah ...- mormorò Anna. -Aspetta ... ci stai forse dicendo che il Pluriverso altri non è che ... Dio?-

-Hai afferrato il punto. In fondo, quello che voi chiamate Dio non è altro che il Creatore di ciò che vi circonda, no? Ebbene, ora sapete di chi si tratta- rispose Armagheddemon. -Il Pluriverso ha creato ogni pianeta e ogni stella esistenti, poi ha unito alcune molecole, e zac! Ecco che la vita sulla Terra e sugli altri pianeti è cominciata. Da lì in poi ci ha pensato la vita stessa a creare la varietà di piante e animali che conoscete tramite quel processo che voi chiamate evoluzione-

-Incredibile ...- mormorò Mario, stupito oltre ogni limite.

Armagheddemon continuò il suo racconto : -Ogni cosa, per triliardi di anni, ha seguito un preciso schema. I diversi universi si sono susseguiti per sette volte senza che nulla andasse storto. Ma all'inizio dell'ottavo, qualcosa cambiò e qualcuno si salvò dalla distruzione del precedente Pluriverso materiale e si infiltrò in quello nuovo-

-Fammi indovinare ... Null- disse Ahsoka.

-Esatto. Ma quello fu il nome che si scelse poi- disse Armagheddemon. -Il suo vero nome, quello che ha dimenticato, è Lukusferos-

-Lukusferos ... Lucifero, quindi!- esclamò Anna.

-Esatto, voi avete imparato a definirlo così- disse Armagheddemon. -Dopo essere sfuggito alla distruzione del suo mondo perse completamente la ragione e la sua unica volontà divenne quella di distruggere il Pluriverso per vendicarsi. Ma non poteva farlo da solo, così creò Frostgirl e Fireminotaur distruggendo un pianeta e una stella. Ma essi erano instabili nul nuovo cosmo, poiché la magia di cui erano fatti apparteneva al precedente-

-E Null? Lui non era instabile?- chiese Ahsoka.

-No, perché per sopravvivere si era legato in precedenza ad uno speciale oggetto, il quale con la sua magia gli permetteva di continuare ad esistere-rispose Armagheddemon.

-Un oggetto? Quale?- chiese Mario.

-Lo capirete da soli. Vi basti sapere che è tutt'ora custodito dal drago Omega nell'End- rispose Armagheddemon. -Ma Frostgirl e Fireminotaur non avevano qualcosa a cui aggrapparsi. Null decise perciò di impiantarvi in forma embrionale all'interno di una qualche nuova creatura, così che una volta nata sarebbero appartenuti a questo universo. Scelse come vittime le prime due divinità apparse nel Pluriverso, un dio di nome Ahadam e una dea di nome Ehevean-

-Intendi dire Adamo ed Eva, quindi?- chiese Anna sempre più stupita.

-Si, voi li chiamate così- rispose Armagheddemon. -Null impiantò loro nel corpo Frostgirl e Fireminotaur, affinché ne assorbissero quello che voi chiamate DNA. Ma avvenne una cosa che Null non aveva calcolato : Ehevean era infatti incinta ed era al nono mese di gravidanza. Mentre il feto di Frostgirl le cresceva dentro, il suo vero figlio succhiò dall'Abominio l'energia stessa di Null. In poche parole, mentre il bambino assumeva potere, Null ne veniva privato sempre più. Quando se ne accorse era troppo tardi. Il bambino, un magnifico maschio, nacque dalla madre prima che potesse intervenire; la dea fece appena in tempo a dargli un nome prima che Frostgirl e Fireminotaur nascessero squarciando il ventre a lei e a suo marito. Lo chiamò Leonida. Null a quel punto era pronto per iniziare a distruggere il Pluriverso, ma si rese conto con orrore che il neonato gli aveva strappato potere abbastanza per impedirgli di distruggere qualcosa di così grande. Null decise quindi di sfruttare Leonida come una batteria, ma il Pluriverso intervenne e glielo strappò dalle mani, per poi nasconderlo qui da me affinché non lo trovasse mao più. Null era furioso e decise di vendicarsi in maniera altrettanto spregevole-

-In che modo?- chiese Anna, temendo la risposta.

-Vedete, il Pluriverso nella sua forma primigena è sempre puro- rispose Armagheddemon. -Ma se qualcosa intacca la sua purezza, se il male si origina, esso poi tormenterà tutte le generazioni future. E per intaccare la purezza del Pluriverso occorreva l'azione malvagia suprema : l'omicidio, e avrebbe dovuto compierlo qualcuno appartenente al nuovo Pluriverso. E Ehevean e Ahadam avevano avuto due figli prima di Leonida, Kainòs e Habel-

-Caino e Abele, quindi!- disse Mario. -Anche quel mito è reale?-

-Si. Essi si trovavano lontani quando i loro genitori furono uccisi, e quando ne trovarono i corpi Null convinse Caino che Abele era responsabile dell'accaduto. Furioso, Caino uccise il fratello. Poi, quandosi rese conto di ciò che aveva fatto, in preda al dolore si tolse la vita con lo stesso pugnale- disse Armagheddemon. -Il male era entrato nel Pluriverso. Null creò un proprio esercito e conquistò ogni singolo pianeta tentando di ritrovare Leonida. Ma voi questo lo sapete ... l'avete letto l'iscrizione custodita sul planetoide dei cultisti, no?-

-Si, l'abbiamo fatto. Continua- disse Stefano.

-Leonida alla fine si fece avanti lui stesso- disse Armagheddemon. -Ormai cresciuto, riunì tutti gli dei e sfidò Null. Dopo una lunga battaglia in cui più della metà degli dei rimase uccisa, rinchiusero gli Abomini ai confini del Pluriverso; ma alla fine persero contro Null. Per Leonida io avevo creato la mitica spada Excalibur, più potente che mai e in grado anche di uccidere un essere potente come lui; ma non bastò. Ma prima che Null potesse riprendersi il potere che Leonida gli aveva rubato, così da dare inizio alla distruzione, il Pluriverso intervenne e ridiede a Leonida forza vitale sotto forma di pesco. Leonida imprigionò Null in una gabbia di energia, nella quale il Pliriverso poté parlargli e gli offrì, per la seconda volta, la possibilità di redimere la sua anima; ma Null rifiutò, e pur di andarsene si autoprivò del suo corpo e scappò sotto forma di ombra-

Stefano annuì colpito : -Wow ... pensavo che Null fosse stato privato del suo corpo per punizione- disse.

-La punizione se l'é inferta lui stesso- rispose Armagheddemon. -Dopo quella avventura, Leonida se ne andò. Non voleva infatti apparire come l'uccisore del tiranno, dato che non era morto e che lui non lo aveva toccato neanche una volta-

-Non è vero!- esclamò Anna. -Nell'iscrizione sul pianeta dei cultisti ... non ero riuscita a leggerla bene, e lì per lì l'ho saltata, ma c'era una frase che affermava che Leonida colpì Null nel centro del petto, ove si trovava uno strano gioiello! Ancora un colpo e lo avrebbe eliminato!-

Armagheddemon scosse la testa : -Quella è una favola- disse. -Prima di andarsene però Null scagliò una maledizione su Leonida, affermando che, mentre lui sarebbe risorto, lui sarebbe morto da solo, divorato da cani e da uccelli, e un giorno un suo discendente sarebbe divenuto suo servo e gli avrebbe riportato il potere che gli aveva rubato-

Armagheddemon abbassò la testa sconsolato. -La maledizione fece pienamente effetto. Leonida vagò solitario per tutto il Pluriverso per miliardi di anni, finché non giunse sulla Terra più di duemila anni fa. Ivi si innamorò di un'uman che viveva in una città chiamata Sparta, di cui poi ne divenne il sovrano, la sposò ed ebbe un figlio da lei; poi, però, scoppiò la guerra contro il sovrano persiano Serse, istigato alla lotta dallo stesso Null. Leonida tentò di fermarlo al passo delle Termopili, ma ivi Serse, aiutato da Null, sfondò la breccia e lo uccise. Leonida morì lì, sul campo di battaglia, e il suo corpo e quelli dei suoi compagno vennero divorati dagli avvoltoi e dai lupi. Serse fu però poi sconfitto dagli abitanti di un'altra città, Atene, e Sparta venne risparmiata; la moglie e il figlio di Leonida quindi sopravvissero, e quest'ultimo ereditò dal padre l'immenso potere do Null, con grande disappunto dell'ombra, che sperava di riaverlo una volta che lo avesse ucciso. Il potere di Null attraverso i secoli, e ogni volta Null seminò guerre nel tentativo di riaverlo ... ma ogni volta il suo possessore lo passava ad un figlio prima di morire. Per dare agli umani la forza per superare le disgrazie che Null scatenava, il Pluriverso assunse la forma di un essere umano di nome Jeoshua, quello che voi chiamate Cristo, e portò a voi umani la promessa della salvezza. Quando questa promessa si affievolì, il Pluriverso la affidò ad un uomo di nome Maometto, e poi a Buddha, e poi a molti altri. Questa lunghissima epopea continuò fino ad oggi, finché il potere di Null non si è incarnato nell'ultimo discendente di Leonida : Lyon-

Mario era sconvolto : -Adesso capisco ... Null non ha corrotto Lyon perché lo vuole come servo, ma perché lo vuole come batteria!-

-Esattamente- rispose Armagheddemon. -Mentre è sotto il suo controllo, Lyon continua a passare a Null il suo stesso potere, e Null continua ad assorbirlo, diventando gradualmente più forte-

-Accidenti ... ecco perché quando ho affrontato Lyon la prima volta era peggio di un demonio incarnato, e poi è diventato via via più debole- disse Mario. -Null lo starà spremendo come una spugna-

-Ma ... questo Pluriverso non può fare niente?- chiese Ahsoka. -Insomma, non può restarsene fermo a guardare!-

-Il Pluriverso lascia che i mortali scelgano quale via prendere- rispose Armagheddemon. -Lyon dovrà vincere da solo. Il Pliriverso non può aiutarlo a redimersi : deve farlo lui stesso-

-Oh, ma dai!- esclamò Stefano. -Non può non fare niente, ne va anche della sua sopravvivenza! Se fosse qui gli direi ...-

-Glielo puoi dire adesso- disse Armagheddemon indicando alle loro spalle.

I quattro si voltarono e videro che sulla parete di roccia era apparso un magnifico fiore, di una bellezza e di una purezza straordinari. Mario si avvicinò, e il fiore brillò di un'intensa luce : -Non posso fare ciò che mi chiedete- disse una voce melodiosa.

Stefano balbettò : -Ma ... ma come dovremmo fare allora? Non puoi lasciare che Lyon continui ad aiutare quel folle, o diventerà invicibile!-

-Lyon ha un cuore da eroe- disse il fiore. -Io ho fiducia in lui, così come dovreste averne voi. Abbiate fede nel vostro amico, e non dubitate di lui. Perché io sono più che certo che ce la farà-

-Ma ... e noi che cosa dovremmo fare?- chiese Anna.

-Andate a Minas Morgul- disse il fiore. -Presto, Lyon prenderà la sua decisione finale. Lo sta già facendo adesso. Presto, egli dovrà decidere se stare dalla parte del male o da quella del bene, ma in entrambi i casi sarà contro Lukusferos. Se tornerà con voi, riprendete il viaggio verso l'End; il vostro cammino sarà deciso da voi stessi-

-Io non capisco- disse Mario. -Oerché non vuoi intervenire?-

-Se intervenissi nelle faccende dei mortali e gli permettessi di avere ciò che vogliono semplicemente chiedendo, cosa ne resterebbe di loro?- chiese il fiore. -I mortali devono imparare a compiere delle scelte. E poi io non voglio uccidere Lukusferos. È unico e sta soffrendo, molto più di quanto credete. E se questa sofferenza è destinata a distruggermi, io lo accetterò. Ho aiutato Leonida una volta e me ne sono pentito, poiché gli ho fatto fare una fine misera. Non compirò mai più lo stesso errore-

Detto questo il fiore iniziò ad appassire : -Ricordatevi : abbiate fede in Lyon e abbiate fede in voi stessi. Io credo in voi- e si sbriciolò in un nugulo di polvere.
   
 
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