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Autore: Fried99    05/11/2017    1 recensioni
Akio Tsukumo è un ragazzo apatico e freddo in ogni rapporto sociale, che sia coi propri compagni di classe che con la propria famiglia adottiva formata dalla famiglia Nakamura ma in fondo sembra essere una brava persona.
La madre di Akio, morì in un incidente stradale o almeno è quello che il ragazzo racconta di quella notte invernale del suo decimo compleanno.
Cresciuto come magus, il ragazzo si appresta a partecipare alla Guerra del Santo Graal ed esaudire il proprio desiderio di “Vendetta" scontrandosi con gli altri sei Master.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Saber
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO III

 Le strade di Sapporo erano praticamente deserte, solo ogni tanto Akio vedeva qualcuno intento a tornare a casa, lui col cappuccio della felpa in testa invece era diretto alla diocesi, dove ad aspettarlo c’era una lunga e stressante discussione con il prete nominato supervisore della Guerra del Santo Graal.
Saber lo seguiva in forma spirituale, lanciando ogni tanto qualche occhiata a destre e sinistra in cerca di pericoli.
«Master…» con una certa incertezza Saber ruppe il silenzio «Ci stanno seguendo» Akio si tocco il dorso della mano sulla quale aveva gli incantesimi di comando.
«Ho notato è da qualche minuto che mi pizzica la mano» rispose continuando a camminare come se nulla fosse il ragazzo cercando di ingannare chi lo pedinava, facendo finta di non esserci accorto della sua presenza.
Per fortuna la diocesi non era lontana ancora poco meno di cinquanta metri, ma per sicurezza Akio si porto una mano in tasca, toccando le gemme incantate che aveva con te.
“Che sia un altro Master?” si domandò pensieroso anche se le probabilità sembravano minime poteva essere un Magus molto abile anche se la sua tecnica di pedinamento lasciava a desiderare.
“Saber intervieni solo se è necessario, intessi?” comunico telepaticamente al servant vedendo la chiesa in lontananza.
“A-A-Ai tuoi ordini Master” fu l’unica risposta anche questa volta con leggera incertezza “Farò del mio meglio”
Per fortuna la persona che seguiva Akio e Saber non decise di sfruttare l’occasione per attaccare briga, forse non sapendo di che classe fosse il servant del ragazzo, preferiva evitare per ora lo scontro.
«Berserker avrebbe attaccato senza battere ciglio che sia Assassin?» Akio cercava di suppore qualche teoria ma non gli veniva niente in mente a parte cercare di capire la classe dell’eventuale servant che lo seguiva anche se non era detto che fosse uno spirito eroico visto che l’incantesimo di comando continuava a pizzicare come la puntura di un fastidioso insetto.
Per qualche motivo una volta giunti alla chiesa, ostinazione che percepivano entrambi spari all’improvviso, cosi come era comparsa, Akio quindi non ci diede più peso “Ci sta ancora seguendo?” domandò sospettoso lanciando un occhiata alle proprie spalle.
“No” fu la risposta di Saber mentre lui guardava il cancello della chiesa in ferro nero battuto “E’ scomparso allo stesso modo di com’è apparso”.
«Bene allora entriamo» Akio fece un passo in avanti e spinse il cancello con la mano, i vecchi cardini emisero un sinistro rumore. Al ragazzo non piaceva affatto venire in quel luogo, avrebbe preferito tornare a casa e mettersi a dormire.
Il ragazzo spinse la porta che rispetto al cancello non emano alcun suono, l’interno della chiesa non era male anzi era abbastanza accogliente, le candele illuminavano il tutto abbastanza bene, aiutate da un candelabro elettrico appeso al soffitto. Il giovane si senti osservato dai numerosi dipinti di santi e martiri, anche l’enorme crocifisso presente dietro l’altare sembrava guardarlo.
All’inizio gli sembrava che la chiesa fosse vuota, ma in prima fila con gli occhi chiusi e le braccia incrociate c’era una ragazza dai lunghi capelli rossi vestita di nero.
Akio si avvicino all’altare, osservando ogni tanto la ragazza seduta, non sapeva chi fosse, forse un altro Master, ma in quel caso gli incantesimi di comando avrebbero reagito, come prima durante il tragitto per la chiesa.
«Tsukumo… Akio… Che piacere vederti nella mia umile chiesa» dalla sacrestia con in mano la bibbia usci un uomo vestito da sacerdote, l’attuale supervisore della guerra Kirito Kotomine.
«Il piacere è tutto tuo Padre Kotomine» rispose acido il ragazzo guardando il prete.
«Le tue parole riempiono il mio cuore di tristezza» il prete sembrava parlare in modo ironico sorridendo.
«Possiamo… Lasciarci alle spalle le formalità?» una mano in tasca e una bella grattata di nuca era la posizione che il giovane magus aveva preso «Sai bene che la mia non è una visita di cortesia».
Il prete annui mentre la ragazza dai capelli scarlatti continuava a rimanere immobile, Akio non sapeva se potesse parlare liberamente in sua presenza, una delle leggi inviolabili dei maghi era l’eliminazione dei testimoni, ed era una cosa che ad Akio non piaceva assolutamente.
«Tranquillo moccioso… Ad discapito dell’aspetto sono un servant» la ragazza con le braccia incrociate apri un occhio guardando il ragazzo con fare superiore. «Mentre il tuo servant dovrebbe mostrarsi… Che maleducazione»
Il ragazzo spalanco gli occhi, ricevendo in risposta solo una risata, mentre Saber appariva alle sue spalle con in mano una spada dall’elsa blu e la lama dorata «Come osi ridere del mio Master?» ringhio la ragazza.
«Io ridò di chi voglio, quanto voglio e dove voglio» la scarlatta si alzo facendo apparire nella propria mano un asta lunga circa due metri sembrava fatta di un metallo color sangue «Mentre tu dovresti stare al tuo posto ragazzina» si mise in posizione d’attacco con la lancia.
«Ferma Lancer… Ti ricordo che siamo nella casa del signore e come supervisore vi vieto di combattere all’interno di essa» il prete parlo con calma portandosi le mani dietro la schiena.
«Anche tu Saber rinfodera l’arma» Saber avrebbe voluto protestare ma qualcosa le fece cambiare idea.
Lancer guardò il prete «Ascolto le tue parole solo perché padron Rito mi ha ordinato di fare cosi»
Le due armi sparirono mente Saber rimaneva al fianco di Akio, Lancer senza dire un’altra parola tornava a sedersi al suo posto.
«Bene Akio la tua è stata la penultima evocazione. Qualche minuto fa mi ha chiamato l’ultimo Master informandomi che la sua evocazione è andata a buon fine. Tu sei il master dì Saber, giusto?» Kirito inizio a camminare avanti e indietro.
«Lo confermò ho evocato il servant di classe saber» il ragazzo parlo con calma proprio mentre il prete si apprestava a parlare nella chiesa entro un'altra persona.
Akio si girò ad osservarlo chiedendosi chi a parte un magus sarebbe potuto venire a quell’ora in chiesa, la riposta era abbastanza ovvia un altro magus.
Era alto portava un lungo cappotto nero, pantaloni scuri e scarpe in pelle eleganti. Sul viso nonostante fosse notte portava un paio di occhiali da sole neri.
«Ah… Non disturbo Kirito?» domandò l’uomo con finta preoccupazione.

«No, Rito entra pure» il prete fece un gesto con la mano per poi tornare al suo via vai.
«Quindi sei tu il Master di Lancer?» Akio aveva intuito che la servant avesse parlato di un certo Rito col suffisso padron cioè padrone.
Rito annui mettendosi le mani in tasca, dirigendosi verso l’altare per poi sedersi su uno dei gradini.
«Mentre tu sei il Master di Saber… Interessante per la prima volta in tre giorni di osservazione ritengo che hai attirato la mia attenzione» Rito si accese una sigaretta che ovviamente fu sequestrata subito da Kirito.
«Qui è vietato fumare…» il prete strinse la sigaretta nel pugno rimanendo impassibile nonostante il calore.
«Quel riflesso di stamattina… Non era un impressione allora» Akio si porto una mano al mento.
Rito si tolse gli occhiali mostrando strani occhi con la pupilla verticale «Piccolo errore da parte mio»
«Tornando a noi… Posso dare ufficialmente inizio alla Guerra Del Santo Graal» Kirito si schiari la voce.
«Bene sperò che questo sia tutto…» Akio con fare indifferente si apprestava ad uscire ma la voce di Rito l’ho fermo.
«Sai ragazzo ho raccolto un po’ d’informazioni su di te.» dalla tasca interna della giacca tiro fuori un dossier.
Il biondo fece una smorfia «Quindi? Vuoi forse informarmi di qualcosa che non so io stesso?».
I fogli non erano molti forse tre o quattro con tanto di foto «Per il supervisore ho raccolto informazioni su ogni partecipante. Sai è molto pignolo su queste cose.» Kirito fece una smorfia «Secondo i miei calcoli... Hai una probabilità de 32.5% di vincere questa guerra però devo fare una piccola correzione poiché essere il Master del servant saber porta il risultato al 57.3% non molto eppure» Akio non disse una parola avrebbe vinto costi quel che costi senza ripensamenti o rimorsi per le proprie azioni.
«I numeri sono solo numeri» Saber noto la freddezza che il ragazzo aveva non sapeva se fosse data dall’autocontrollo oppure dalla sua completa indifferenza per quello che lo circondava.
Rito chiuse il dossier «Si è vero. Però sono molto sorpreso di non aver trovato informazioni su tuo padre»
Akio spalanco gli occhi, non era un argomento che voleva trattare «Padre? Io non ho un padre» rispose
Rito sorrise con fare beffardo «Forse sarebbe meglio dire che non hai mai conosciuto...» gli occhi rossi del ragazzo brillarono con estremo odio «Scusa, ragazzo me è il mio lavoro farmi gli affari altrui».
Akio strinse il pugno così forte che la mano destra aveva cominciato a tremare, sia Lancer e Saber avevano notato questo «M-Master forse sarebbe meglio andare…» propose Saber preoccupata.
«Mi hai detto tutto quello che dovevi Kotomine?» domandò il ragazzo guardando il prete che durante la discussione tra Rito e Akio si era fermato a contemplare un dipinti di qualche santo cristiano.
«Si per ora è tutto. Ricordo solo che in caso il tuo servant venga sconfitto o che tu perda i tuoi incantesimi di comando mentre tu sopravvivi in qualche modo, sarai il benvenuto qui» Kotomine fece un gesto cordiale mentre Akio senza tante cerimonie usci dal porto chiudendola alle proprie spalle.
«Padron Rito. Sarebbe il momento opportuno per eliminare Saber e il suo Master» Lancer indirizzo lo sguardo verso il corvino che si rimise gli occhiali nascondendo i suoi strani occhi.
«Hai ragione ma come hai visto sono due mocciosi. Un apatico con disturbo dissociativo e una spadaccina alle prima armi non arriveranno lontano» Rito si alzo sorridendo in modo furbo.
«Disturbo dissociativo… Quando in qua ti sei laureato in psicologia?» Kirito alzo un sopracciglio curioso.
«Come se ci volesse una laurea per capire quel ragazzo» Rito si alzo «Ah giusto prima che me ne dimentichi. Qualcuno seguiva il moccioso e per una volta non ero io».
Kirito guardo la vetrata «Beh ora che tutti i master sono riuniti con i rispettivi servant. I movimenti strategici sono d’obbligo e osservare l’avversario per scoprire i suoi punti deboli in primo luogo».
Akio chiuse il cancello con rabbia sbattendolo con tutta la forza che aveva in corpo, non si aspettava che un uomo come Rito, spregevole bastardo.
«Master tutto bene?» domandò Saber preoccupata ma Akio non rispose chiuse per qualche secondo gli occhi per contare fino a dieci calmano il respiro.
«Andiamo. Bisogna tornare a casa» disse dopo ancora qualche secondo di silenzio osservando il cielo stellato.

   
 
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