Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Geani    06/11/2017    0 recensioni
Non tutti gli angeli sono buoni e saggi. Sono creature estremamente vicine agli umani. Un angelo può cambiare per sempre, può essere esiliato e vivere sulla terra.
Danyas non è un semplice essere alato, è il fratello della Regina; una regina che però non è più lucida da molti anni, forse troppi. Il mondo non è fatto di buoni e cattivi, non e' fatto di angeli e demoni ma di creature di ogni tipo il cui animo brilla di mille sfumature diverse. Il cuore, che quasi mai segue la mente, detta troppo spesso le regole. Dopo una guerra tra angeli e demoni, quello che resta è una guerra tra fratelli.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18 
 
Danyas ando’ ad aprire la porta con un mezzo sorriso, facendosi da parte per far entrare i due amici. Lascio’ che raggiungessero il soggiorno da soli per fermarsi e chiudere la porta. Sapeva che non era una grade protezione contro un esercito angelico o contro una regina pazza ma solo quel gesto gli dava piu’ tranquillita’. Era una delle tante abitudini prese durante tutti gli anni passati sulla terra.
Lascio’ la chiave nella toppa e raggiunse la propria famiglia, sorridendo nel vedere la piccola Mery urlacchiare e dimenarsi fra le braccia del demone. Non aveva mai immaginato che lui avesse una tale predilezione e predisposizione per i bambini. Si lascio’ sprofondare in una delle poltrone sistemate, insieme al divano, attorno al tavolino.
-Volete qualcosa da bere?- Belle si affaccio’ dalla cucina con un sorriso pieno.
-Si’, l’hai della coca?- Chiese Alaska, sporgendosi in avanti per vederla meglio.
-Quella si sniffa, tesoro, mica si beve.-
-Alex!- Urlo’ quasi sconcertata Belle, facendo ridere gli altri due presenti. -Non con mia figlia in braccio. Non voglio che senta certe cose.- Continuo’ seria.
-Tanto mica le capisce.- Ridacchio’ il demone, baciando una manina alla piccola.
-Che ne sai?! Sai, hanno fatto degli studi e…-
-Dai, lascialo stare, mica la sta drogando.- Si affretto’ a calmarla l’angelo. -Era una stupida battuta.-
La vampira roteo’ gli occhi infastidita e spari’ dietro la porta della cucina per tornare dopo qualche minuto con un vassoio e dei bicchieri vuoti.
-Interessante, beviamo aria adesso.- La punzecchio’ sempre il Alex.
-Se non la smetti berrai le tue interiora frullate.- Ringhio’ Belle, tirando fuori dal nulla una bottiglia di succo.
Alaska scosse la testa rassegnata, pensava che dei battibecchi fossero cosa normale solo che non pensava di essere lei la spettatrice silenziosa. In quanto vecchia amica di divertimenti di Danyas era abbastanza certa che una o due battute le sarebbero state lanciate senza nemmeno pensarci, era una cosa quasi ovvia ai suoi occhi. Eppure, pareva proprio che la vampira le rivolgesse sorrisi tranquilli e per nulla infastiditi. Scelse quindi di ignorare il tutto preferendo un tranquillo pomeriggio con quella che era, piu’ o meno, la sua famiglia.
-Quindi, vi sposerete mai? Voglio fare il testimone.- Alex lascio’ la bambina a terra, adagiandola sul tappeto con attenzione.
-Non ne abbiamo mai parlato.- Ammise l’angelo, scrollando le spalle con indifferenza. -Non mi pare una cosa importante.-
Belle, a quella parole, abbasso’ lo sguardo deglutendo. Tutto cio’ che possedeva in quel momento era molto al di sopra di cosa aveva sognato. Di uomini ne aveva avuti a bizzeffe ma di bambini… quello era un autentico miracolo per lei. Nonostante tutto pero’ ogni tanto si riscopriva a immaginare di percorrere una navata con un vestito bianco. Non era nemmeno certa di poter entrare in una chiesa, non lo faceva da quando era stata trasformata. I sogni non sono limitati dalle preoccupazioni della razionalita’.  Amava farsi cullare in quelle fantasie anche se era ben cosciente di non vederle mai diventare realta’. Era una cosa difficile da accettare pero’ non faceva altro che rammentarsi quanta fortuna avesse gia’ avuto.
-E tu, Belle, non gli dici niente?- La voce del demone la ridesto’ da quei pensieri.
-Che posso dirgli? Sono gli uomini a fare la proposta, mica le donne.- Rispose velocemente, passandosi una mano fra i capelli e parendo divertita da quel discorso.
-Quindi stai dicendo che non ha le palle per chiedertelo?- Alaska sgrano’ gli occhi, scoppiando poi a ridere.
Dan sbuffo’ a quella frase ma non rispose, portando semplicemente le mani dietro la nuca deciso a lasciar correre.
-Le ha solo se servono a mettermi incinta.- Corresse la vampira, sorridendo con un pizzico di malizia. -Per fortuna che non ha dovuto partorire lui pero’ o di certo avrebbe fatto in modo di far sparire la bambina. Non lo avrebbe certo sopportato.-
Alex e Alaska scoppiarono a ridere, cercando pero’ di mantenere un contegno e sperando di assistere a una piccola lite domestica fra i due. Quando c’era da scatenarsi non sapevano proprio fermarsi senza contare che avevano un repertorio di insulti e frecciatine cosi’ vasto da poter intrattenere una folla di spettatori per giorni se non settimane.
-Magari lo facevo meglio di te, invece.-
-Come fa un uomo a partorire meglio di una donna?- Chiese perplesso il demone.
-Non puo’ partorire quindi ovviamente non puo’ farlo meglio.- Intervenne la ragazza dagli occhi color nocciola. Dando man forte alla compagna.
-Quindi ora stai con l’avversaria?- Quasi urlo’ incredulo Dan, alzando le braccia come a chiedere spiegazioni. -Che voltafaccia.-
-Le donne stanno sempre con le donne.- Rispose tranquilla lei.
-Da quando?-
-Da sempre.- Continuo’.
-Si’, tranne quando l’altra donna non ha rubato il ragazzo o il marito, tranne quando l’altra ha lo stesso vestito… o magari ruba l’unico posto di parcheggio cosi’ grande da poter parcheggiare senza chiamare in soccorso il proprio compagno o tranne quelle volte in cui cercando di far sentire piu’ vecchie o brutte o grasse le altre per stare meglio con se stesse. Tranne quando…-
-Abbiamo capito!- Esclamo’ Alaska infastidita, zittendo il demone. -Dio come sei snervante.-
-Sono pur sempre un demonietto, no- Ridacchio’ divertito dalla sua reazione. -Stavo solo scherzando. O forse no… dipende…-
Dan si alzo’ scuotendo la testa, non volevo piu’ sentire altri discorsi del genere. L’idea di radunarsi tutti era mirata a passare delle belle ore in compagnia, non a punzecchiarsi di continuo. Senza dire niente a nessuno spari’ per qualche minuto ma torno’ poi con in braccio diverse bottiglie di birra. Le sistemo’ sul tavolino’ poi ne stappo’ una, bevendo con soddisfazione. Non c’era nulla che una birra non potesse calmare. Forse le dispute sulla birra migliore ma non era quello il caso. Torno’ poi a sedersi e, vedendo la figlia gattonare verso di lui, la prese in braccio facendola sedere su una gamba.
-Credi che le spunteranno mai le ali?- Chiese dopo qualche minuto di silenzio l’unica umana nella stanza.
-Si’, penso che potrebbe succedere.- Ammise l’angelo, facendo comparire una piuma di luce e dandola a Mery per farla giocare. -Se cosi’ fosse le insegnero’ a volare.-
A quelle parole Belle sussulto’ spaventata. Non amava l’idea di essere sospesi nel nulla. Un conto era affacciarsi dalla finestra o dal balcone di un palazzo molto alto ma volare... quella poi era la sua bambina, se si fosse fatta male? Come avrebbe potuto aiutarla? Spero’ poi di non dover mai preoccuparsi di una cosa del genere, non in quel momento almeno dato che era ancora troppo piccola.
-C’e’ tempo ancora.- Alex si stiracchio’. -Mangiamo qualcosa? Inizio ad avere fame, e’ tardi.-
-Oh, si’, certo. Vedo cosa c’e’ in frigo.- Belle scatto’ in piedi come se tutto il tempo fosse stata seduta su una molla, pochi attimi dopo era gia’ sparita.
-Penso sia mio dovere darle una mano.- Alaska si alzo’ a sua volta, sistemandosi la maglietta prima di seguire la vampira.
-Siamo rimasti solo noi tre ora.- Disse Dan divertito, dando un buffetto sulla guancia di Mery, facendola ridere. -Anche se dovrei andare in bagno.- Mormoro’ qualche secondo dopo.
-La tengo io.- Si offri’ Alex, allungando le braccia verso la piccola.
-Torno subito.- L’angelo gliela sistemo’ fra le braccia poi corse via, lasciando i due soli.
Alex osservo’ la bambina con un sorriso soddisfatto, alzandosi e uscendo dalla casa senza dire nulla a nessuno. La chiave gia’ inserita gli rese le cose piu’ facili. Quando arrivo’ finalmente in un vicolo poco illuminato e ben nascosto si vide costretto a fare una scelta.
Quando Mikael spicco’ il volo con Meryem in braccio il corpo di Alex si accascio’ contro un muro, cadendo poi a terra con un tonfo. 

 
   
 
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