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Autore: Chiharu    06/11/2017    2 recensioni
Ci sono giorni in cui mi sembra di sentire sulle spalle il peso del mondo, mi schiaccia, mi spezza le ossa, vengo sopraffatta. Mi sento debole e non riesco a rialzarmi. L’ansia, il dolore, le paure pesano come macigni, tutto sfugge al controllo ed io non so più chi sono. La testa gira, sconvolta da tanta angoscia e da tanti pensieri che si riversano in me.
Sento il bisogno di andare, di correre, di fuggire, ma dove?
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CHI SONO IO?
 
Fuori non si vede nulla, è tutto calmo, tranquillo e silenzioso. L’atmosfera è serena, pacata. Sembra un giorno normale, noioso ed insignificante. Dall’esterno nessuno noterebbe nulla, nessuno riuscirebbe a vedere oltre. Chi potrebbe mai credere all’esistenza di un fantasma senza vederlo con i propri occhi?

Io, però, non sono fuori, sono qui dentro. Dentro di me è tutto agitato come da una violenta burrasca. L’angoscia mi pervade come gelide folate di vento che ti spezzano il respiro. L’ansia mi lacera, trapassandomi da parte a parte come la spada di un nemico. Ma chi è il mio nemico? Sarò forse io?

Sento l’energia fluire dal mio corpo, divento sempre più debole, non capisco cosa stia succedendo. A volte sembra quasi di cadere in quel dolce torpore che ti annebbia la mente e inibisce le membra. Chi sono io? Un’anima inquieta che vaga alla ricerca di stabilità. Può, un’anima del genere, trovare la pace? Può, questa pace, durare fino all’esaurimento delle forze?

Talvolta mi sembra quasi di soffocare, come un naufrago che ha perso tutto durante una tempesta. Vengo continuamente spinta da un lato all’altro dalle onde del mare, senza riuscire a tenermi a galla, soccombendo alla sua forza. Non riesco a nuotare, ad avere la forza di tornare a riva, come un bambino che entra in acqua per la prima volta. Annaspo, mi dimeno, cerco disperatamente di risalire, ci riesco per pochi secondi, per poi ricadere nuovamente giù. Finisco sott’acqua e non riesco a riemergere, non respiro.

Ci sono giorni in cui mi sembra di sentire sulle spalle il peso del mondo, mi schiaccia, mi spezza le ossa, vengo sopraffatta. Mi sento debole e non riesco a rialzarmi. L’ansia, il dolore, le paure pesano come macigni, tutto sfugge al controllo ed io non so più chi sono. La testa gira, sconvolta da tanta angoscia e da tanti pensieri che si riversano in me.

Sento il bisogno di andare, di correre, di fuggire, ma dove? Dove posso trovare rifugio io che non sento di appartenere a nessun luogo? Dove posso trovare la pace se la guerra è dentro di me e mi accompagna ovunque io vada? Come posso placare questa furia che tutto sconvolge e tutto distrugge?

Sono come un cielo plumbeo, grigio e triste. Non c’è una  goccia di pioggia, ma non c’è nemmeno il sole. Allora, questo cosa significa? Rimango sempre sospesa fra le incertezze, i dubbi e le emozioni che mi sconvolgono come un uragano che devasta i campi e si lascia dietro solo macerie.

In fondo al cuore la sento. Sento quella voce muta che vorrebbe gridare, vuole urlare “aiuto!” con tutte le sue forze ma non ci riesce. Le parole svaniscono, i suoni rimangono muti, chiusi come in una scatola di gioielli e nessuno sa dove sia finita la chiave.

È in momenti come questi che davanti alla mia mente si materializza l’immagine di un prato verde, pieno di fiori colorati, con un sole che illumina tutto con i suoi caldi raggi, che ti accarezza mentre sei steso e ti godi la brezza primaverile. In un momento del genere puoi anche riuscire a respirare la pace, senza nessuno che ti ferisca, senza nessun pensiero che ti invada la mente, senza il frastuono del temporale che hai dentro.

Ma poi smetto di sognare: il prato ed i fiori spariscono e vengono sostituiti da una rupe alta e tetra, il sole lascia il posto al grigio delle nuvole e il vento diventa gelido. Io me ne sto lì, su quella rupe, ad osservare il vuoto nero al di sotto e mi chiedo “cosa succederebbe se cadessi giù?”  Le lacrime mi pungono gli occhi, mentre il petto brucia e la  guerra continua, posso quasi sentire il clangore delle armi che si scontrano,  i pensieri diventano uomini che si feriscono ed io ne sento il dolore. Perché la mia anima si agita così tanto?

È dura affrontare tutto da soli. Vorrei parlare ma non ne ho il coraggio, né la forza. Tacere è più semplice, mi fa sentire più al sicuro, più padrona di me stessa, più libera. Tuttavia, mi rendo conto che sia una bugia, un’illusione. Non esiste libertà dove ci sono le catene ed io lo so bene. So bene che tutto il mio essere è avviluppato dal solido ferro della mia angoscia, della mia paura, della mia ansia e del mio dolore.

La terra sotto i miei piedi crolla ed inesorabilmente inizia la mia caduta verso l’oblio. Non c’è più un brandello di serenità, non c’è più il sole a confortarmi mentre cammino, tutto svanisce in pochi secondi per far spazio ad una sola domanda: chi sono io?


** SPAZIO AUTRICE**

Questa piccola one-shot è nata in un momento di sfogo e di angoscia molto profondi, penso si sia capito. Tuttavia, scrivere è un modo di esorcizzare l'ansia per me e questo ne è il prodotto. Spero di non avervi intristito troppo e vi ringrazio di essere arrivati a leggere fin qui. Se vi va, lasciate una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate di questo delirio.
Chiharu

 
   
 
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