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Autore: Daistiny    07/11/2017    0 recensioni
Eri e sarai sempre la mia casa... la mi sola isola in cui riposare...
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Basch, Gabranth, Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Sinceramente c'erano troppe domande a cui rispondere e Basch lo sapeva, la discussione con Azales sfociò in altri argomenti, alla fine di quest'ultima Basch stava per andarsene quando si girò di scatto per guardare il suo amico e rivolgendosi a lui, gli assicurò che le sue non erano menzogne e che gli e lo avrebbe dimostrato in un modo o nell'altro.

Nel frattempo Daisy, a casa sua, si stava sfogando con Dior. Per tutto il resto della giornata Daisy non aveva fatto altro ce fingere di essere positiva quando in realtà il suo stato d'animo era un altro.
Era stufa di essere paragonata ad Eclipse, lei sentiva di non avere nulla in comune con Eclipse. Ivalice si stava rivelando per lei, una delusione sotto molti punti di vista.
La sua vita non era affatto semplice di per se, ed ora non voleva assolutamente intromettersi in una guerra con la quale sentiva di non aver nulla in comune.
Ciò che veramente desiderava Daisy era riprende la sua vita in mano.

Erano state molte le volte in passato, in cui Daisy si sentiva invidiata dai suoi amici... quelle stesse persone a cui lei aveva deciso di voltare le spalle visto i loro continui commenti.
Le parole di Kavin erano presenti continuamente nella sua mente, non le dimenticava mai. Pian piano si sarebbe presa la sua vendetta nei suoi confronti e Kavin avrebbe capito quanto l'aveva fatta soffrire.

Se lui aveva accettato Fiona e Maruska allora avrebbe dovuto anche accettare Daisy e la sua "nuova" condizione. Daisy aveva già scelto la sua vittima ora non doveva far altro che attenersi al suo piano.

-Che noia questo posto, come è possibile che sia tecnologicamente così arretrato? Dior il tuo mondo è così primitivo... come possono credere che io possa stare dalla loro porte? Guardali!- Esclamò la ragazza uscendo sulla terrazza del suo attico osservando la gente sottostante per strada.

-Tu sei fondamentale per tutti loro.- rispose Dior inchinando la testa.

-No! Non lo sono... e tu lo sai! Loro vedono in me, Eclipse, non mi amano per quella che sono ma per qualcosa che rappresento. Da dove vengo invece è diverso...-

-Se tu ti rifiuti di incontrarli come potranno mai conoscerti? Davvero vuoi vivere come loro e non adempiere al tuo destino? -le domandò Dior.

-Dior il mio dovere è molto semplice, devo solamente osservare e non interferire. Queste sono le regole. Se mai vi fosse uno squilibrio allora è necessario il mio intervento. Ma fino a prova contraria per adesso è tutto "normale"... e posso vivere come voglio... questo "Eclipse" non ne ha mai tenuto conto?!- fece presente la ragazza al suo coinquilino mentre lo vedeva scrutarla tutto dubbioso.

-Tu rigiri le regole per tuo personale tornaconto e non a beneficio altrui!... -disse Dior quasi sbiancando a una simile eresia, ma Daisy non si sembrava minimamente scomporsi, infondo quella era la verità.

-Solamente ora ci sei arrivato? Io sono la "Fatae" o "Norm"o qualunque strano nome mi affibbiano... ma prima ancora, sono me stessa, ho la mia vita e una mia identità e "soprattutto i miei problemi" di cui devo occuparmi. Tutto questo viene prima dei miei doveri di "Erede di Eclipse".. mica posso preoccuparmi per tutti.- ammise quasi candidamente la ragazza, con un sorriso sfrontato sulle labbra che stava irritando non poco Dior che era quasi scandalizzato da ciò.

-Sbagli!- alzò la voce Dior in preda alla rabbia, ora mai stufo di sopportare un comportamento così egoistico di quella ragazza.
-Voi siete una viziata!- continuò ad inveire l'huma mentre Daisy sembrava non scomporsi ad una simile scenata da parte del suo coinquilino, anzi sorrideva beffardamente di fronte al comportamento di Dior, quasi a farsi beffe di lui.

-Oh... quanto vi sbagliate!- esclamò Daisy tutta sorridente e sicura di se. 
-Se c'è qualcuno qui troppo viziato è il popolo di Ivalice! E poi voi che riponete tutte le speranze e la fiducia in "Dei" che non ascoltano le vostre preghiere e che vi manipolano facilmente senza che voi ve ne rendiate conto.
Essi impongono il loro volere e voi non vedete, non vene rendete conto! Voi non siete liberi...- Disse Daisy facendosi più seria, mentre Dior difficilmente riusciva ad accettare un simile pensiero, a dirla tutta non ci voleva credere.

Dior era rimasto ammutolito, per la prima volta l'huma si rese conto di quanto quella ragazza di fronte lui, fosse anni luce distante da Eclipse. 
Un'arrogante, presuntuosa, sfacciata,  menefreghista ecco cosa era Daisy agli occhi di Dior. Tale visione era per l'uomo insopportabile.
Dior iniziava a rimpiangere Eclipse che non aveva nulla da spartire con Daisy, la quale era una tipa non solo più tosto aggressiva e pronta ad andare contro tutto e tutti, non era di certo una tipa docile come Eclipse.
L'uomo notò che nonostante i difetti di Daisy, che la ragazza stava in qualche modo trattenendosi, di certo non si sarebbe attivata per prodigare la gente di Ivalice, ne tanto meno gli sembrava che prendeva qualche iniziativa per dimostrare la sua ipotesi riguardo "Gli Dei" erano falsi.

Fino a quel momento si era solo limitata ad osservare la gente, da un punto di vista abbastanza marginale, quasi come se non volesse minimamente entrarci in contatto o farsi coinvolgere.

Un'altro tratto distingueva Daisy da Eclipse, era la voglia ardente di quest'ultima di raggiungere la felicità e vivere liberamente al di sopra di tutto e tutti, cosa che Daisy era molto propensa a fare.

Lo sguardo di Daisy si spostò da Dior alla vista che la terrazza offriva della città di Rabanastre, la ragazza osservò l'immensa capitale dalmasca e i suoi edifici, per un solo istante nella mente della mora comparve l'immagine di Eclipse.
Una donna di bell'aspetto dai lunghi capelli biondo sabbia e gli occhi castani, Daisy la vide sorridere e poi ripensò a quando Eclipse la scelse come sua erede.
Con lei c'erano tutti i suoi servitori, tra cui Dior. Quattordici consiglieri, custodi ognuno dell'equilibrio suoi sottoposti.

Daisy si ricordava ancora perfettamente di Eclipse, della sua voce quando le parlò per la prima volta, da sola nel suo mondo. Erano passati più di dieci anni.

-Tu sei Melody?- le chiese Eclipse.

-Si... ma come sai il mio nome? Tu chi sei?- le aveva chiesto Daisy prima di mutare la sua forma, lasciandosi alle spalle il suo vecchio nome, Melody.

-Mi chiamo Eclipse, sai perchè sei qui?- domandò la misteriosa donna difronte a Daisy da bambina.

-No...non so nemmeno dove sono.- esclamo una giovane Daisy guardandosi a torno e non riconoscendo il posto in cui misteriosamente si trovava.

-Tu adesso sei in una specie di limbo, non temere ti trovi qui perchè sei stata scelta.- rispose con voce gentile Eclipse avvicinandosi alla giovane bambina.

-Scelta per quale motivo?Cosa volete da me?- domando ancora Daisy fissando negli occhi la figura misteriosa di fronte a lei.

-Sei stata scelta per diventare qualcosa di unico. Tu in assoluto sei quella che più di tutte, ritengo sia adatta a succedermi. A renderti così preziosa al mio giudizio, non sono solo i tuoi poteri ma la scelta che hai saputo fare quando sei nata. Questo ti fa onore.-

-Onore? Perchè mi parli di onore? Non conosci nemmeno i miei motivi della mia scelta. Io ho solo scelto di non farmi usare, anch'io ho diritto ad esistere e non permetterò a nessuno di usarmi. Ho una mia volontà.-ribatte con decisione Daisy pensando al suo segreto.

-È proprio questa tua decisione che ha attirato la mia attenzione, lì tra le tante anime. Tu sei la sola persona che possa succedermi, hai abbastanza forza e volontà per importi e non permettere a qualsiasi cosa di controllarti.- Ammise Eclipse osservando con quanta fermezza e determinazione Daisy l'affrontava, ne era estasiata.

-Perchè dovrei succederti ?- domandò la bambina incuriosita osservando la figura di Eclipse sorriderle.

-Prenderai il mio posto! Diventerai la "Colei"! Tu hai tutto ciò che necessita per diventarlo, ancora non lo vedi, ma è così credimi.- le disse Eclipse.

Daisy se la ricordava ancora bene quella scena, tanto da farsi prendere da quel ricordo prima di ritrarsi di scatto da quel pensiero che per certi versi la turbava, aveva altri progetti ed obbiettivi da raggiungere. 
Non doveva permettere a niente e nessuno di farla distrarre. 

Daisy per sua natura era molto cinica e fredda, difficilmente qualcosa poteva metterla in difficoltà, a patto che questa fosse qualcosa che la coinvolgesse in prima persona.

Il fatto di ritrovarsi in quel posto, Rabanstre, a volte infastidiva terribilmente Daisy, lei chiedeva solamente quattro mesi per prendere le distanze dai suoi problemi e trovare una soluzione, dal matrimonio del suo ex Jak e sui segreti del suo ragazzo Kavin.
Ma quattro mesi di sicuro non sarebbero bastati, perchè non aveva la più pallida idea di come si sarebbero messe le cose.

Daisy aveva deciso di rimanere a Rabastre per un bel pò, non solo per prendersi una vacanza e distrarsi dalle sue delusioni amorose, ma voleva anche decidere se stare o meno con Kavin.
Lasciarlo avrebbe significato per lei ricominciare tutto da capo, ma c'erano buone probabilità che le cose non avrebbero preso questa piega.
Daisy era troppo legata a Kavin, ma non era tanto sicura se avrebbe sorvolato su ciò che le aveva tenuto nascosto. Lei infondo detestava Fiona.

La ragazza sapeva bene che Kavin le era fedele ma si sentiva molto ferita dal fatto che il suo ragazzo le avesse nascosto di aver avuto una figlia dall'ex.
Eppure per come erano fatti sia Daisy che Kavin, nessuno dei due si sarebbe mai permesso di fare il primo passo per fare le scuse all'altro.
Erano troppo orgogliosi, cocciuti e testardi per mettere da parte le loro questioni personali e fare la pace.

Ma l'amore e la mancanza avrebbe fatto sentire la sua ad entrambi, se era davvero che Daisy e Kavin erano così innamorati l'uno dell'altro di certo avrebbero sofferto la mancanza e il bisogno dell'amato, almeno finchè uno dei due non avrebbe ceduto.

Dior silenziosamente osservò Daisy  di spalle che osservava il paesaggio sospirando, l'huma ripensò ancora una volta ad Eclipse chiedendole se avesse mai fatto bene a scegliere Daisy, e se mai questa sarebbe stata all'altezza del suo compito.

-(Eclipse cosa abbiamo fatto per meritarci una come Daisy? Sei davvero sicura che lei sia giusta per questo suo ruolo? Non so siamo in buone mani, è troppo immatura per capire.... Vorrei fidarmi della tua scelta, come tu hai avuto fiducia in lei! Così come mi sono sempre fidato di te, anch'io vorrei fidarmi di lei... se pur è vero che ancora non conosco così bene questa ragazza, per poterne essere certo. Non la capisco... anche se sto cercando di venirle incontro, mi riesce così difficile. Eclipse ti prego aiutami... )-

   
 
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