«Devo
dire che Alya ha davvero avuto un'ottima idea!»
esclamò Adrien,
sornione, richiudendo la botola che dava sulle scale e rivolgendole
un sorriso accattivante.
Marinette sentì un brivido percorrerle la schiena e le gambe farsi molli.
Era da sola in camera sua con Adrien ed aveva appena scoperto che proprio lui era Chat Noir, il suo compagno di avventure.
Finché Alya e Nino erano stati presenti era riuscita a tenere il panico sotto controllo, o quantomeno era riuscita ad evitare gesti inconsulti, ma adesso sentiva una tremenda voglia di trasformarsi Ladybug e fuggirsene via attraverso i tetti del quartiere.
«Direi che è giunto il momento dei chiarimenti.» disse Adrien volgendosi verso Marinette che ne frattempo stava inconsapevolmente indietreggiando.
«Mi sembra tutto così strano.» ammise lui, sorridendo imbarazzato.
Vedendo che Marinette non reagiva cominciò ad agitarsi e a chiedersi se forse lei non era felice che dietro la maschera di Chat Noir ci fosse lui.
«Magari potremmo intanto presentarci i nostri Kwami.» riprovò, titubante. «Plagg, vieni fuori.»
Il gattino nero, sospettoso, fece capolino dalla tasca della sua giacca.
Un'occhiata da parte del ragazzo lo convinse ad uscire fuori e ad avvicinarsi a Marinette.
«Piacere, io sono Plagg, il Kwami di Chat Noir.»
Alla vista dell'esserino Marinette sorrise intenerita.
«Ma è dolcissimo!» esclamò, tendendogli la mano a cui lui si strusciò con fare accattivante.
«Plagg, smettila.» sibilò Adrien, scocciato.
«Non dirmi che sei geloso di un povero piccolo Kwami come me.» ribatté l'esserino sdraiandosi a pancia in giù sulla mano di lei.
A quell'osservazione Adrien non poté impedirsi di arrossire. Era vero, anche se sapeva di non correre alcun pericolo era geloso del suo piccolo amico.
Marinette, intanto, vedendo sul volto del ragazzo quel rossore rivelatore non poté fare a meno di sentirsi lusingata ed imbarazzata in egual misura.
«Tikki, puoi uscire.»
La piccola Kwami rossa svolazzò fuori da uno dei cassetti della specchiera con un gesto aggraziato.
«Adrien è un piacere conoscerti, io sono Tikki.» disse, porgendogli la mano.
«Piacere mio Tikki.» rispose lui, stringendo la zampina che lei gli porgeva con un dito. «Sei una Kwami molto carina, come la tua padrona.» aggiunse, volgendo uno sguardo di sottecchi in direzione dell'interessata che arrossì immediatamente.
«Adesso potete spiegarci cosa è successo?...e magari potrei avere prima un po' di Camembert?»
«Plagg, vergognati!» esclamò Adrien. «Non disturbarti Marinette, dovrei averne un po' nella borsa.» aggiunse rovistando nella sua tracolla e porgendo all'esserino un pezzetto di formaggio con sguardo schifato.
«Ah, adesso che ci penso, Tikki, eccoti un biscotto.» disse Marinette sorridendo alla sua Kwami e porgendole il biscotto che aveva appena recuperato da una scatola posta sulla sua scrivania.
«Plagg, non potresti seguire l'esempio di Tikki e mangiare qualcosa di più profumato di quel formaggio puzzolente?» domandò Adrien, imbronciato.
«Profano, non osare offendere il mio delizioso Camembert!» ribatté Plagg stringendo a se il formaggio mentre Marinette e Tikki osservavano divertite lo scambio di battute.
«Che ne dici invece di spiegarci cosa è successo?» domandò rivolto ad Adrien che abbassò gli occhi con sguardo colpevole.
«Dopo aver purificato l'akuma io ho seguito Chat Noir per ringraziarlo ma ecco...» disse Marinette, a disagio.
«Io le ho fatto una carezza e per sbaglio le ho sfilato un orecchino.» aggiunse Adrien guardando di sottecchi Marinette.
«A quel punto hai visto chi era la tua bella e non hai capito più nulla così non ti sei accorto che ti stavi ritrasformando.» aggiunse serafico Plagg. «Bé almeno smetterai di tormentarmi con i tuoi infiniti “Ah Plagg, vorrei tanto sapere chi è, vorrei dirle quanto la amo!”» continuò facendo l'imitazione del ragazzo.
Adrien tornò ad abbassare lo sguardo arrossendo violentemente.
«Plagg, perché non andiamo a finire il nostro spuntino in terrazzo?» propose Tikki, spingendolo verso la botola che portava all'esterno.
«Mi tormenta dal primo giorno in cui l'ha incontrata e a volte sapeva essere disgustosamente melenso; adesso è il mio turno!» protestò Plagg.
L'occhiata che gli lanciò l'esserino rosso gli fece capire che lei non avrebbe ceduto.
Rassegnato il gattino nero seguì la coccinella non senza aver prima lanciato un ultimo sguardo divertito al viso imbarazzato del suo portatore.
Angolo dell'autrice: E così Plagg ha pensato bene di spiattellare i sentimenti di
Adrien senza pensarci due volte.
Adesso cosa farà Marinette?
Voi che pensate?
Appuntamento a sabato con il nuovo capitolo.