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Autore: marea_lunare    07/11/2017    3 recensioni
La razza umana è ormai estinta da migliaia di anni, la Terra è stata conquistata da angeli e demoni, i quali ne sono entrati in possesso combattendo tra di loro una feroce battaglia, conclusa con un armistizio.
Tra le popolazioni vige l'obbligo di non fare del male a nessuno della razza opposta o di intrattenere un qualsiasi tipo di rapporto, per il timore di poter compromettere la pace.
John Watson però non è come tutti gli angeli: lui crede in un possibile legame tra i popoli. Sarà proprio lui, infatti, a conoscere un demone particolarmente acido ma geniale, che lo affascinerà fin da subito. Sa bene però, che la loro amicizia potrebbe compromettere gravemente la situazione di stallo che permane tra le loro razze.
I dubbi sono tanti, le speranze diminuiscono giorno dopo giorno.
Tra una divinità potente e sconosciuta e due mondi opposti ma al contempo simili, si sviluppa la storia di John Watson e Sherlock Holmes, coloro che potrebbero cambiare o distruggere il loro mondo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Quasi tutti, Rosamund Mary Watson, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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II - Il tributo                                                                                                                                                                    Casual Affair – Panic! At The Disco
 

(Looks innocent enough, doesn't it?
But sometimes there are dangers involved that never meet the eye
No matter where you meet a stranger
Be careful if they are too friendly)

 

Superiamo la fitta boscaglia giungendo a una radura illuminata dal sole, dove ci si para davanti lo stesso spettacolo che ogni anno mi fa accapponare la pelle: una massa informe di ali bianche e nere, le une accanto alle altre.

Tutti sono in ginocchio su un cuscino, a capo chino.

Nessuno si volta a guardarci.

Ancora in volo ci dirigiamo verso gli angeli, ma Mary nota con orrore che solo due posti in prima fila sono rimasti liberi, uno dei quali è accanto a un demone.

Le poggio una mano sulla schiena per tranquillizzarla e dolcemente la spingo accanto a Mike Stamford, un mio vecchio amico d’infanzia, che ci saluta con un cenno.

 

Hey, a casual affair
That could go anywhere
And only for tonight

 

Lei mi ringrazia con lo sguardo e si accoccola sul suo cuscino. Io faccio lo stesso, fingendo indifferenza.

Greg mi sorride dall’altare, rassicurandomi come fa in ogni occasione.

In piedi accanto a lui c’è il Demone Superiore, la creatura più arcigna che io abbia mai visto.

Due enormi ali viola scuro svettano dietro la sua schiena, impettite come lui, le mani irrimediabilmente incrociate sul manico di quell’ombrello da cui non si separa mai.

“Possiamo iniziare, Mycroft” afferma Greg voltando leggermente lo sguardo nella sua direzione.

Il Demone Superiore non risponde. Si rivolge alla folla, inspirando profondamente.

Quel silenzioso segnale fa capire a tutti che è giunto il momento: il tributo ha inizio.

Abbasso lentamente le palpebre, cercando di concentrarmi.

La mente deve prevalere sul corpo e la sua energia, non devo andare fuori controllo.

Il processo non è complesso, ma deve essere attuato con estrema precisione, altrimenti si rischia la vita.

Chiudo gli occhi con più forza e aggrotto la fronte mentre qualcosa inizia a fuoriuscire dalle mie membra, facendomi sentire sempre più spossato.

Sento un’enorme quantità di energia distaccarsi dal mio corpo. Ogni fibra del mio essere spinge verso l’alto, come se dovessi volare via anche io.

Due enormi colonne di luce bianca e viola scuro si formano sopra le nostre teste, intrecciandosi come due serpenti per poi risalire verso il cielo.

Quando inizio a sentire delle fitte colpirmi le tempie e lo stomaco, capisco che è abbastanza e lascio la presa, l’energia che immediatamente scompare attorno a me.

Mi ritrovo con la testa appoggiata al terreno, ansimante, la fronte madida di sudore.

Pochi istanti, brevi ma intensi.

Take any moment, any time
A lover on the left
A sinner on the right

 

Faccio dei respiri profondi tentando di calmare la tachicardia, girandomi verso destra per vedere come sta Mary.

Un lampo di terrore mi attraversa lo sguardo quando la vedo accasciata a terra, sdraiata su un fianco, la bocca semiaperta.

“Mary…Mary!” provo a chiamarla, ma non risponde.

Mike è disteso affianco a lei.

Solo in quel momento mi accorgo del silenzio tombale caduto sulla radura, avendo l’orribile sensazione che qualcosa sia andato storto.

Quando mi guardo alle spalle, sono tutti svenuti.

Nessuno sembra respirare, nessuno reagisce.

All’improvviso alla mia sinistra sento un gemito di dolore che mi fa sobbalzare.

Mi giro di scatto e vedo il demone contorcersi al mio fianco .

Ha i denti digrignati, gli occhi chiusi e stringe con forza un lembo di terra, mentre con l’altra mano ha afferrato la camicia dalla parte del cuore.

 

Just lay in the atmosphere
A casual affair
(Hush-hush, don't you say a word)
Lay in the atmosphere
A casual affair, whoa!

 

Spaesato mi guardo ancora attorno, cercando di comprendere cosa possa essere accaduto. Di nuovo il demone geme, stavolta più forte. Lo osservo mentre continua a stringersi convulsamente il petto: sta avendo un attacco di cuore.

Agisco d’istinto, senza pensare neanche per un secondo alle conseguenze di ciò che sto per fare. Non posso lasciarlo morire così.

“Appoggiati a me” dico posandogli una mano sulla spalla.

Lui alza brevemente il viso verso di me, gli occhi ridotti a due fessure sottili.

Mi sento quasi nudo di fronte a quello sguardo così penetrante, come se mi stesse ispezionando.

“Devi sdraiarti a terra” gli dico.

Lui mi osserva ancora, dubbioso, ma quando il suo respiro viene smorzato da un’altra fitta si decide a darmi retta.

Mi afferra e si lascia andare al suolo con un tonfo.

Break involuntary ties
A secret so the spies
Could never find us out

“Piano” dico, preoccupato dal suo petto che si alza e si abbassa in preda agli spasmi.

“Devo sbottonarti la camicia” aggiungo arrotolandomi le maniche, inginocchiato accanto a lui.

Il demone alza leggermente le palpebre e mi fissa, chiedendomi silenziosamente cosa io stia facendo. Ha gli occhi di un colore innaturale, forse neanche hanno un colore. So solo che sembrano appartenere ad un angelo.

“Sto cercando di salvarti la vita, non voglio farti del male. Sono un medico, so quello che faccio”

Fa un breve cenno col capo ed io, sotto il peso di quelle iridi quasi trasparenti, gli slaccio i primi tre bottoni della camicia.

“Farà male” dico fissandolo seriamente “Puoi stringermi il braccio, se può esserti d’aiuto”

Lui annuisce ed io inizio a contare.

Stay for as long as you have time
So the mess that we'll become
Leaves something to talk about

 

“Tre… due… uno… ORA!” grido spingendo con tutta la forza che ho verso il basso, mentre le mie mani vengono ricoperte da un alone azzurrino.

Il demone digrigna i denti.

Spingo ancora più forte, sfondandogli la gabbia toracica.

Con un colpo secco raggiungo il suo cuore e il demone lancia un urlo disumano, afferrandomi il braccio sinistro e affondando le unghie nel tatuaggio.

Con un velo di preoccupazione, mi accorgo dell’aura scura che si sta formando attorno alle sue dita candide, come avesse attivato un meccanismo di autodifesa.

“Resisti, ci siamo quasi!” grido ancora, ormai senza più fiato, mentre una alla volta le costole si riformano.

Lui mi stringe ancora più forte il braccio. Anche io mi ritrovo ad urlare dal dolore, finché non vengo sbalzato via in una scarica di energia.
 

Just lay in the atmosphere
A casual affair
(Hush-hush, don't you say a word)
Lay in the atmosphere
A casual affair, whoa!

Rotolo sull’erba, sbattendo la schiena contro un albero vicino.

Ansimo in preda ai giramenti di testa, dandomi da solo del pazzo.

Un consumo così ampio di energia avrebbe potuto uccidermi, che diavolo mi è saltato in mente?

Pochi secondi dopo alzo lo sguardo verso il demone. È steso un fianco e lentamente tenta di riprendersi, reggendosi con il gomito.

Mi alzo barcollando e mi dirigo verso di lui, ma sento Mary mugugnare, come se si fosse appena svegliata.

“Mary!” esclamo andandole incontro “Come ti senti?”

“John, tesoro, cos’è successo?”

“Non lo so…”

Mi giro verso il demone, vedendolo ancora a terra.

“Aspettami qui” le dico, raggiungendolo.

“Stai bene?” domando, tendendogli una mano per aiutarlo.

Lui alza il volto prima sul mio braccio teso, poi su di me.

Vedo un’ombra di incertezza nel suo viso, subito dissimulata dietro una statica freddezza.

Con uno sbuffo mi prende la mano e lo tiro verso di me, rimettendolo in piedi.

Viene colto da un capogiro e barcolla, ma lo afferro in tempo. Si aggrappa alla mia spalla, scuotendo leggermente la testa.

Solo in quel momento noto i suoi ricci neri, in netto contrasto con la pelle così chiara.

Lascio la presa con un leggero sorriso.

 

(I did it, I did it, I did it, I did it, I did it, I did it, I did it again
I did it, I did it, I did it, I did it, I did it, I did it, I did it again
I did it, you did it, I did it, you did it, I did it, you did it, I did it again
I did it, you did it, I did it, you did it, I did it, you did it, I did it again)

“Angelo, che intenzioni hai?”

Riesco a malapena a registrare queste parole quando vedo un’ombra passarmi davanti e qualcuno mi afferra il polso con uno scatto fulmineo.

Due occhi color nero pece mi incatenano lo sguardo.

“Sherlock, stai bene?” chiede il demone dagli occhi scuri rivolto al suo amico.

“James, lascialo stare. Mi ha salvato la vita” afferma l’altro allacciandosi di nuovo la camicia.

“Che cosa?”

La voce di Greg giunge poco lontano da me.

Tutti si sono svegliati da quella sorta di coma e ci stanno fissando, confusi.

Faccio scorrere brevemente lo sguardo sui volti che mi circondano, compreso quello di Mary.

Vi leggo solo diffidenza, spavento, forse quasi disgusto.

Quelle reazioni mi colpiscono come un pugno in pieno viso. Solo ora mi rendo conto di quanta forza possa avere l’odio.

Furioso, mi libero con uno strattone dalla presa di James e mi dirigo a passo svelto fuori da quella dannata foresta. Srotolo le maniche della camicia, infastidito dalla sensazione di tutti quegli occhi puntati sulla mia schiena, specialmente quelli di Sherlock.

Lay in the atmosphere
A casual affair
(Hush-hush, don't you say a word)
Lay in the atmosphere
A casual affair, whoa!

   
 
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