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Autore: marea_lunare    05/11/2017    2 recensioni
La razza umana è ormai estinta da migliaia di anni, la Terra è stata conquistata da angeli e demoni, i quali ne sono entrati in possesso combattendo tra di loro una feroce battaglia, conclusa con un armistizio.
Tra le popolazioni vige l'obbligo di non fare del male a nessuno della razza opposta o di intrattenere un qualsiasi tipo di rapporto, per il timore di poter compromettere la pace.
John Watson però non è come tutti gli angeli: lui crede in un possibile legame tra i popoli. Sarà proprio lui, infatti, a conoscere un demone particolarmente acido ma geniale, che lo affascinerà fin da subito. Sa bene però, che la loro amicizia potrebbe compromettere gravemente la situazione di stallo che permane tra le loro razze.
I dubbi sono tanti, le speranze diminuiscono giorno dopo giorno.
Tra una divinità potente e sconosciuta e due mondi opposti ma al contempo simili, si sviluppa la storia di John Watson e Sherlock Holmes, coloro che potrebbero cambiare o distruggere il loro mondo.
Genere: Drammatico, Fantasy, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Lestrade, Quasi tutti, Rosamund Mary Watson, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I – L’inizio                                                                                                                                                                     The Sign of The Times – Harry Styles

It is what it is.

Just stop your crying
It's a sign of the times
Welcome to the final show
Hope you're wearing your best clothes
You can't bribe the door on your way to the sky
You look pretty good down here

But you ain't really good


 


 

Questo è ciò che i miei occhi vedono appena li apro, impastati dal sonno e dalle lacrime seccatesi durante la notte.

Un altro incubo.

Mary mi tocca una spalla e mi chiama in maniera concitata.

“John. John, svegliati!” esclama, continuando a scuotermi.

Io mugugno un pietoso “Ancora 5 minuti”, ma il tono di mia moglie non ammette repliche.

“Ti devo ricordare che giorno è oggi?”

Socchiudo le palpebre pensieroso, dandomi poi una manata sulla fronte: il 21 dicembre.

“Cazzo, il tributo a Duluth” bofonchio, gettando all’aria le coperte con i piedi.

Indosso solamente i boxer e una maglietta a maniche corte nonostante sia inverno, rabbrividendo non appena le piante dei piedi toccano terra.

Spalanco la finestra della nostra camera da letto che dà sulla foresta e mi appoggio al davanzale.

Osservo ancora una volta quelle parole incise con l’inchiostro sul mio avambraccio sinistro.

It is what it is.

Le ultime parole che mio padre, Aaron Watson, mi ha rivolto prima di morire di fronte agli occhi miei e di mia madre.

“Mi dispiace, John, ma le cose stanno così… Non dimenticare che ti voglio bene, figlio mio”

Ricordo di essermi chiuso in un silenzioso dolore dopo l’accaduto.

Una sofferenza così intima da avermi strappato ogni briciolo di forza.

Mia madre da quel giorno non è stata più la stessa. Poco dopo se ne è andata anche lei.

Quel giorno capii di non avere più radici, perché ogni mio legame era stato strappato.

Non avevo più niente che mi costringesse a rimanere nel Limbo.

We never learn, we've been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?
The bullets
We never learn, we've been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?
The bullets

 

Mi stiracchio, alzando le braccia al cielo.

Sento la cicatrice bruciare sotto la maglietta.

Spalanco le ali inspirando profondamente, finché un piacevole formicolio mi invade le membra.

Chiudo gli occhi e sorrido, sentendo il vento frusciare tra le fronde degli alberi.

Ripenso a quella foresta, quella terra di nessuno resa testimone di così tanti orrori da sembrare inconcepibili a chiunque, ora confine tra il nostro territorio e quello dei demoni.

Angeli contro demoni, un’eterna rivalità perpetrata nel tempo.

 

Just stop your crying
It's a sign of the times
We gotta get away from here
We gotta get away from here
Just stop your crying
It will be alright
They told me that the end is near
We gotta get away from here

 

Anticamente vivevamo tutti nel Limbo, uno spazio non ben identificato dell’universo, gli uni separati dagli altri.

Quel luogo era stato la nostra casa per secoli, millenni, mentre la Terra apparteneva ancora agli umani.

Il Limbo assomigliava in parte alla Terra, ma iniziava a diventare troppo piccolo per i nostri popoli: volevamo tutti di più.

Avevamo bisogno di trovare un posto più accogliente, che permettesse ad almeno una delle nostre razze di costruirsi una nuova vita.

Poi un giorno, all’improvviso, si venne a sapere dell’estinzione della razza umana.

Guerre, malattie, armi nucleari. Erano riusciti a distruggersi con le proprie mani.

Eppure, tristemente, poco dopo capii che non eravamo così diversi da loro.

Gregory, l’Angelo Maggiore e autorità massima tra gli angeli, mi convocò immediatamente; disse che avremmo dovuto raggiungere la Terra prima possibile, onde evitare che se ne impossessassero i demoni.

Non avrei mai potuto immaginare le dimensioni del conflitto che si sarebbe scatenato.

Just stop your crying
Have the time of your life
Breaking through the atmosphere
And things are pretty good from here
Remember everything will be alright
We can meet again somewhere
Somewhere far away from here

Oggi la chiamiamo “La Guerra dei Due Secoli”.

Fu una battaglia sanguinosa, devastante. Una battaglia che combattemmo praticamente a mani nude, dato che ogni nostra fonte di sostentamento o difesa risiede nell’energia che ci scorre nelle vene insieme al sangue. Frecce, spade, sfere d’energia, tutte vengono controllate e create dalle nostre stesse mani. Questa energia può essere utilizzata sia nel bene che nel male, dando ad ognuno la possibilità di ferire, uccidere o curare.

Nel corso di quei duecento anni incalcolabile fu il numero delle vittime, così come quello dei feriti.

Io fui uno di loro.

We never learn, we been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?
The bullets
We never learn, we been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?
The bullets

Quel ricordo è ancora vivido nella mia memoria.

Io non ero un semplice soldato, ma anche il medico del campo.

Un momento curavo chi ne aveva bisogno, quello dopo cercavo di uccidere quanti più demoni mi fosse possibile.

Eravamo nel bel mezzo della battaglia, io stavo combattendo al fianco dei miei commilitoni.

All’improvviso però, un dolore lancinante mi aveva colpito la spalla, paralizzandomi dalla testa ai piedi.

Una freccia avvelenata mi aveva trapassato da parte a parte la scapola sinistra, colpendo anche l’ala.

L’ultima cosa che vidi prima di svenire, furono due lunghe braccia e delle mani candide che reggevano un arco nero come la pece, da cui era scoccato quel dardo avvelenato.

Rimasi per circa tre settimane in infermeria. Una volta dimesso decisi di tornare immediatamente sul campo, non volendo abbandonare i miei compagni.

Just stop your crying
It's a sign of the times
We gotta get away from here
We gotta get away from here
Stop your crying
Baby, it will be alright
They told me that the end is near
We gotta get away from here

 

Dopo tanti, troppi anni, entrambi i fronti erano devastati dalle terribili conseguenze di questo conflitto: civili e soldati morti brutalmente, senza alcuna distinzione.

Il nostro popolo si riunì per decidere sul da farsi, cercando una possibile soluzione. Venne votata all’unanimità la necessità di trovare un compromesso con i demoni, perché di questo passo la prossima estinzione sarebbe stata la nostra.

I patteggiamenti con il Demone Superiore non furono affatto facili, ma fortunatamente, alla fine, vennero accettati di buon grado.

Da quel giorno ci dividemmo la Terra, con l’obbligo di non farci del male a vicenda.

We never learn, we've been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?
The bullets
We never learn, we've been here before
Why are we always stuck and running from
The bullets?
The bullets

Nel corso del tempo si è però mantenuta una tradizione che ancora oggi portiamo avanti, il rituale che una volta l’anno riunisce angeli e demoni tutti nello stesso luogo: il tributo a Duluth.

Ogni solstizio d’inverno ci riuniamo in una radura in mezzo alla foresta. Qui viene allestito un altare apposito per l’Angelo Maggiore e il Demone Superiore, incaricati di guidare i propri popoli durante una procedura così pericolosa.

La storia di Duluth ci è stata tramandata dai nostri avi. È descritto come un’entità divina, la stessa che ci ha donato la vita.

Il tributo consiste nel donargli metà della nostra energia, come ringraziamento per averci messi al mondo.

Oggi è il 21 dicembre, il solstizio d’inverno, ed io sono mostruosamente in ritardo, perdendomi come sempre nelle mie elucubrazioni e nei miei ricordi.

We don't talk enough
We should open up
Before it's all too much
Will we ever learn?
We've been here before
It's just what we know

“JOHN! Ti vuoi muovere? Ti sei alzato da un quarto d’ora ormai!”

La voce squillante di Mary mi fa sobbalzare e mi riporta alla realtà, facendomi correre immediatamente all’armadio. Afferro la prima camicia che mi capita sotto mano e un paio di pantaloni scuri.

Infilo in fretta la giacca e usciamo di casa, dirigendoci verso la foresta.

“Sicuro di riuscire a volare?” mi chiede lei, osservando con apprensione il piccolo foro che ancora permane sulla mia ala sinistra.

“Sì tesoro, non ti preoccupare. Ora andiamo, altrimenti non arriveremo in tempo”

Mary spicca il volo. Io la seguo a ruota e, senza riuscire a nascondere una smorfia di dolore, le plano accanto. Con lo sguardo rivolto agli alberi la mia mente ritorna a quel giorno, a quella freccia, a quel demone che mi ha quasi ucciso.

 

Stop your crying, baby
It's a sign of the times
We gotta get away
We got to get away
We got to get away
We got to get away
We got to get away
We got to, we got to (away)
We got to, we got to (away)
We got to, we got to (away)


 


 


 


 


 


 

Note dell’autrice: Ciao a tutti! Allora, da dove iniziare? Innanzitutto, ben ritrovati. Come state? ❤️ Queste note saranno più lunghe del solito, ma ho bisogno di fare delle premesse, perché è passato più di un mese da quando ci siamo salutati con l’ultimo capitolo di questa storia. Per chi non lo sapesse, la sto ripubblicando da capo. Esco da un’intensa settimana di revisione e riscrittura, perciò sono pronta. E leggermente disperata, aggiungerei, considerando che più andavo avanti a rileggere più mi sembrava scritta male, quindi mi sono detta “È ora di pubblicarla”. Tra due giorni saranno esattamente tre anni da quando ho iniziato a scriverla, quindi diciamo che è stato un processo mooolto lungo AHAHAHA. In ogni caso: cancellerò quasi tutte le note dei capitoli tranne quelle che ritengo più necessarie, ad esempio per dare chiarimenti su uno specifico capitolo (e queste che sto scrivendo ora, ma che sono più una premessa generale).

Rispondendo a un paio di domande (che magari nessuno si è fatto ma io sono pignola e spiegherò un po’ di cose a prescindere):

1) Perché ho scelto di fare una long completamente song-fic? Per farla breve, le song fic sono quelle che trovo più stimolanti e interessanti da scrivere. Generalmente scrivevo prima il capitolo e poi sceglievo la canzone più adeguata, ma spesso mi sono ritrovata a scrivere un capitolo basandomi su una canzone dalla mia playlist di YouTube, quindi… eccoci qua.

2) Perché descrivere tutto in prima persona, dal POV di John? John è il mio personaggio preferito della serie, a mani basse. Per quanto io ami Sherlock con tutta me stessa, John ha un posticino speciale nel mio cuore. Inoltre ho voluto provare a “sperimentare”, uscendo dalla mia comfort zone della terza persona (sperando che l’esperimento sia andato a buon fine, lmao).

3) Perché ho deciso di fare una revisione? Non so se qualcuno sia “nuovo” di qui, ma, come avevo già accennato nelle note del capitolo 19, ho sentito il bisogno di riscrivere i primi nove capitoli. Non riscriverli da capo, ma ho apportato diverse modifiche dal punto di vista stilistico, perché, rileggendola nell’insieme, mi sono accorta delle molte ripetizioni e di alcune frasi intricatissime che rendevano il capitolo praticamente illeggibile (almeno per me). Avendoli pubblicati nel 2017, ho sentito subito lo stacco tra un capitolo e l’altro (infatti quelli dal 10 in poi sono i capitoli che apprezzo di più, anche se sembra stupido da dire). E ne ho approfittato per dare un’occhiata anche a quelli dopo, per cui adesso dovrebbe essere tutto okay (spero, help).

Ma comunque, più avanti mi ritroverete sempre qui a chiarire alcuni punti che mi hanno messa in crisi (perché se non vado in crisi almeno 3-4 volte per capitolo non sono felice). Intanto vi ringrazio di cuore per aver deciso di (ri)leggere questa storia. Vi auguro buona lettura e vi mando un abbraccio fortissimo ❤️

   
 
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