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Autore: Violetta_Keehl_2002    07/11/2017    1 recensioni
Stufi di vivere nelle fredde strade di San Pietroburgo, tre fratelli di nome Alek, Klara e Nico decidono di andarsene dalla città per dirigersi verso i freddi boschi della Russia, alla ricerca di una nuova casa
Genere: Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Correvo più veloce di una lepre, tanto da riuscire a seminare Igor. Cazzo, erano anni che non correvo così tanto da togliermi il fiato! Una volta sfuggito al mio inseguitore, iniziai a vagare, con cautela, in tutta la foresta. Avevo freddo e sanguinavo, piangevo per la morte dei miei fratelli e per il fatto di aver perso quella che doveva essere la nostra nuova casa. 
Ripensavo a Tamara:Lei ci ha voluto davvero molto bene ed era una persona veramente affettuosa, tanto che a volte ci scappava di chiamarla "mamma". Vivevamo a Mosca e avevamo una vita davvero molto felice. Ma tutto questo cambiò quando avevo 12 anni:Denis riuscí, dopo anni di reclusione e di ricerche, a trovarci, nonostante fossimo molto lontani dal bordello in cui la nostra vera mamma ci ha messo al mondo. La nostra casa venne bruciata e Tamara venne uccisa nell'incendio per salvarci. Denis a quel punto ci diede due scelte:Morire oppure vivere per strada. Scelsimo la seconda, per cui venimmo abbandonati in un'autostrada, manco fossimo dei cani. 
"E adesso cosa facciamo?" Chiese Alek "Torniamo a Mosca?"
"Voglio andare a casa!" Esclamò Klara disperata
"Scordatevelo!" Dissi "Noi non torneremo da quel pazzo, potrebbe ucciderci! E poi non ce l'abbiamo neanche più, una casa!"
"E allora che cosa vuoi fare?" Chiese Alek
"Ce la cercheremo da soli, una casa!" Dissi, determinato. Da allora divennimo vagabondi e viaggiammo per tutta la Russia. Eravamo disposti a rubare e a uccidere pur di sfamarci, tanto che divennimo dei criminali.
Tornando al presente, non riuscivo più a correre e iniziavo a camminare, seppur con molta fatica. Ogni tanto mi fermavo a vomitare sulla neve. Era sangue e ad ogni rigurgito mi sentivo sempre più debole. Non avendo fazzoletti, mi pulivo la bocca con la manica della mia camicia marrone. Avevo continui giramenti di testa e ho rischiato di svenire più di una volta.
A un certo punto vidi una collina completamente bianca, con ovviamente qualche albero, così mi diressi a essa e salí fino alla cima, dove mi sedetti a guardare il panorama. C'era un bellissimo tramonto, caratterizzato da un sole arancione, così come la luce che gli stava attorno, e le nuvole rosa. Non c'erano nient'altro che alberi e neve. 
"Eccomi" Mi dicevo "Ormai non ho più niente da perdere, posso anche andare da Klara e Alek, ora"
Io e i miei fratelli ci eravamo sempre sentiti degli sbagli per il fatto di essere nati da una prostituta e tre uomini diversi. La società ci aveva sempre considerati dei rifiuti, tossici addirittura. Anni passati a girare la Russia, a mangiare rifiuti e a vivere come dei senzatetto, anche perché lo eravamo veramente. 
Vomitavo sangue, piangevo e aspettavo la morte. Quel tramonto era stupendo. E anche l'ultimo della mia vita.
Spazio autrice:Saaalve! Come va? Spero bene! Scusate se ci ho messo tanto ma la scuola mi tiene molto impegnata! Ora vado, a presto!
 
   
 
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