“I
can’t keep replacing the
things that you break. It’s getting expensive.”
La
tensione si percepiva chiaramente all’interno del salotto
di Sweet Pea. Dopotutto tra loro e quelli del North side
c’era stata una
tregua, ma da qui a trovarsi tutti nella stessa stanza ce ne passava.
-
Vado a fare del caffè, chi ne vuole? –
Dopotutto
non c’era nulla meglio della caffeina per rompere il
silenzio imbarazzante che si era creato.
Veronica
alzò la mano, seguita a ruota da Toni e Jughead. Dopo
un attimo di esitazione anche Betty fece altrettanto.
-
Perfetto, torno subito. –
-
Ti serve una mano? – chiese la bionda.
Scosse
il capo, rivolgendole un lieve sorriso.
Le
piaceva Betty, sembrava una tipa a posto e suo cugino
sorrideva come non mai quando le era vicino.
-
Ti ringrazio, ma ce la faccio. –
Percorse
il piccolo corridoio che separava il salotto dalla
cucina, mettendosi in piedi su una sedia per raggiungere il contenitore
delle
cialde che era sistemato sull’ultimo scaffale.
Dannazione
a Sweet e alla sua altezza fuori dal comune.
Sfiorò
il contenitore con la punta delle dita, urtando
involontariamente la brocca nell’angolo e facendola cadere a
terra con un boato
infernale.
Sentì
la voce allarmata di Sweet Pea.
-
Cosa è stato? –
-
Nulla -, rispose all’istante, - è solo la tua
brocca che ha
deciso di suicidarsi … ma il caffè è
pronto. –
Afferrò
il vassoio e lo riempì con tazze di nera bevanda
bollente e una manciata di bustine di zucchero.
Tornò
in salotto reggendolo con due mani, perché dubitava
seriamente
che Sweet si sarebbe trattenuto dall’ucciderla se ne avesse
fatto cadere sui
tappeti.
-
Non posso continuare
a sostituire le cose che rompi. Sta diventando costoso e
… -
Gli
piazzò la tazza fumante tra le mani.
-
Stai zitto e bevi – lo liquidò.
[290 parole]
“You
know how I feel about
surprises.”
Erano
dieci minuti abbondanti che avevano parcheggiato le moto
nel piazzale semideserto e camminavano lungo il sentiero che portava
verso il
lago.
-
Si può sapere cosa stiamo facendo qui? –
Sweet
Pea la ignorò, continuando a camminare davanti a
sé come
se nulla fosse.
-
Sweet – lo richiamò.
-
Cammina e basta con tutte queste domande, ti prometto che
non è nulla di assurdo. –
Allungò
il passo, affiancandoglisi per guardarlo in volto.
-
Sarebbe il tuo modo per dirmi che è una sorpresa per me?
–
-
Forse. –
-
Lo sai cosa penso
delle sorprese … -
-
Sì, ti fanno tornare ad essere una bambina sovraeccitata di
cinque anni … è per questo che non te ne ho
parlato prima – confermò.
Gonfiò
le guance, atteggiando il volto a una ridicola
espressione da bambina imbronciata che lo fece scoppiare a ridere.
-
Siamo arrivati – annunciò.
Flame
si guardò attorno, perplessa.
Era
un angolo piuttosto tranquillo a ridosso della riva
occidentale dello Sweetwater.
A
parte quello non c’era altro.
-
Dove dovrebbe essere la sorpresa? –
Le
afferrò il mento, spingendola gentilmente a guardare verso
il cielo notturno.
-
Cacchio, è vero, l’eclissi –
esclamò.
Si
era completamente dimenticata che ci sarebbe stata
quell’estate e il che era ridicolo perché erano
mesi che non faceva altro che
parlarne.
Da
quel punto si riusciva a vedere alla perfezione quello
spettacolo, era anche meglio del tetto dal quale aveva inizialmente
pianificato
di guardarla.
-
Te ne sei ricordato. –
-
Io mi ricordo sempre tutto quello che dici. –
[251 parole]
“I
was hoping you would ask.
Follow me.”
Lanciò
un’ultima occhiata all’indirizzo di Jughead, che la
guardava con espressione seria quasi stesse cercando di percepire
quello che le
passava per la testa.
-
Se la cosa non ti interessa non sentirti obbligata, è solo
che Toni mi ha detto che ti piace scrivere e ho pensato che
un’altra persona al
Red and Black ci farebbe comodo. –
Gettò
le braccia attorno al collo del cugino, stringendolo in
un abbraccio spaccaossa che lo fece ridacchiare.
-
Lo devo prendere come un sì? –
-
Stavo aspettando che
me lo chiedessi. Seguimi, ho grandi progetti … -
Fangs,
che aveva assistito alla scena insieme al resto dei
ragazzi, si voltò verso Sweet Pea.
-
Di questo passo passeranno più tempo in redazione che al
White Wyrm. –
Scrollò
le spalle, incurante.
-
Se non altro avremo un po’ di pubblicità positiva.
–
[138 parole]
“I
had an idea.” “Oh, no.” “I
swear it’s a good one this time.”
-
Ho avuto un’idea.
–
Sweet
Pea emise un gemito gutturale. – Oh,
no. –
Per
tutta risposta ricevette una gomitata dritta nelle costole
che ebbe il potere di mozzargli il fiato e farlo imprecare a mezza
bocca.
Toni
e Jughead sorrisero divertiti.
-
Giuro che questa
volta è una buona idea. –
-
Di cosa si tratta? – chiese il cugino.
-
Stavo pensando che potremmo organizzare una serata tutti
insieme. Sai … tu e Betty, Toni, Fangs, Sweet e io
… e il resto dei tuoi amici
del North side – aggiunse, ignorando palesemente
l’occhiata d’avvertimento che
aveva ricevuto da Sweet Pea.
Per
come la vedeva lei non era giusto che Jug fosse costretto
a escludere quella che era stata una considerevole parte della sua vita.
-
Non so se è il caso … - cominciò
Jughead con tono cauto.
-
Perché non siamo all’altezza dei tuoi amici North
sider? –
rincarò la dose Sweet Pea, immediatamente sul piede di
guerra.
-
No -, replicò seccamente, - è solo che
… -
-
Betty non sa che Jughead ci frequenta assiduamente –
concluse Toni per lui.
Il
ragazzo annuì lentamente alle sue parole, confermandole in
pieno.
E
l’entusiasmo di Flame scemò all’istante.
-
Ah … allora immagino che non fosse un’idea
così buona. –
Vide
Jughead incupirsi mentre cercava palesemente delle parole
che la tirassero su di morale.
Perciò
si sforzò di sorridere.
Non
aveva alcun senso aggiungere altre preoccupazioni al
carico di quelle che aveva già suo cugino.
-
Magari organizziamo solo tra di noi, tipo domani sera, sai
una cosa tra cugini. –
-
Certo -, acconsentì sollevato, - ci puoi contare. –
[266 parole]
“I’m
sorry … it was the PMS
talking.”
-
Chiudi la stramaledetta porta! –
La
richiuse dietro di sé, trovando Flame rannicchiata sul
divano davanti al televisore che proiettava una puntata di Pretty
Little Liars.
-
Qualcuna si è svegliata con il piede sbagliato? –
-
Scusami, tutta colpa
della sindrome pre mestruale. –
Storse
il naso, coprendosi il volto.
-
Troppi dettagli … -
-
Davvero, lo sai che di solito gestisco la rabbia meglio; è
solo che ho dei maledetti crampi che … -
-
Ho detto troppi dettagli non richiesti … davvero
smettila. –
Rise,
gettando la testa all’indietro.
-
Sweet … non dirmi che sei imbarazzato. –
-
Non sono imbarazzato – replicò, corrugando la
fronte.
-
E allora perché non vuoi sentire parlare di … -
-
Basta! D’accordo, le cose da donne mi imbarazzano
…
soddisfatta?!? –
Le
risate aumentarono a dismisura tanto che sentiva quasi le
lacrime invaderle gli occhi.
-
Non ci posso credere. Grande, grosso e cattivo e poi ti
imbarazzi per una cosa normalissima. –
-
Se la smetti vado a comprarti un donut – rilanciò,
sorridendo soddisfatto quando la vide riprendere immediatamente il
controllo.
-
Uno con doppio cioccolato? – chiese, sbattendo le lunghe
ciglia da cerbiatta.
-
Potrebbe essere. –
[193 parole]
Spazio
autrice:
Salve!
Come
promesso eccoci con un po’ di spezzoni dedicati anche al
rapporto tra Jughead e
Flame. Spero che questa quinta parte vi sia piaciuta.
A
presto.
Stay
tuned.
XO
XO,
Mary