Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: MathieuChevalier    11/11/2017    0 recensioni
“La prima arte che devono imparare quelli che aspirano al potere è di essere capaci di sopportare l'odio.”
LUCIO ANNEO SENECA
Gli studenti della Bridgston Hotel School sono disposti a tutto pur di raggiungere l'apice della popolarità e del successo scolastico. Quando gli verrà presentata l'occasione per raggiungere tutto ciò non si renderanno conto che tutto ha un prezzo...Gli spettri del passato torneranno a perseguitarli e la corsa al successo diventerà lentamente un gioco al massacro...
Genere: Drammatico, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

14

La mattina dopo la festa Brad venne svegliato dal suo cellulare. Trovava il suono delle notifiche tremendamente fastidioso ma non aveva mai voglia di cambiarlo. Si strofinò gli occhi e li tenne chiusi ancora per qualche secondo. Si girò lentamente e guardò la sveglia. 12:07.

Si rese conto di non aver dormito poi così tanto. Tornò a casa dalla festa intorno alle cinque del mattino, accompagnato da Jason.

Prese il telefono e sbloccò lo schermo, cercando di capire cosa lo avesse svegliato. Un messaggio da parte di un numero sconosciuto:”ho tutti i nomi. Domani in biblioteca dopo la terza ora”.

Ci pensò qualche secondo e capì che si trattava di Monica. Spense lo schermo e ripose il telefono sul comodino molto lentamente.

Decise di alzarsi e spostò le coperte. Portava solo le mutande, come era abituato. Si diresse verso lo specchio, alto quanto lui. Lo faceva spesso. Passava qualche minuto di fronte lo specchio e a volte girava su se stesso per ammirarsi. Toccava i pettorali e contraeva gli addominali per accertarsi che fossero ancora sodi. Lo faceva anche con le natiche. Al terzo anno alcune ragazze dell’ultimo anno lo nominarono come “miglior culo maschile della scuola”. Stilarono una vera e propria classifica, nella quale ebbero l’onore di rientrare circa un centinaio di ragazzi.

Portò la mano destra sul suo collo. Posò le dita su un succhiotto. Grosso e violaceo. Fece un leggero sorriso e decise che quello sarebbe stato il trofeo della festa da sfoggiare l’indomani ai compagni di squadra.

Uscì dalla camera per farsi una doccia. Indossò la sua tenuta sportiva da corsa e prese i suoi auricolari. Salutò velocemente i genitori, seduti sul divano intenti a seguire un talk show mattutino ed uscì dalla porta di ingresso. Fece qualche esercizio di riscaldamento, lanciando ogni tanto uno sguardo ai vicini o a qualche ragazza che passava di lì.

“ok, iniziamo” pensò mentre imboccava sul marciapiede che percorreva tutto il quartiere. Manteneva una corsa leggera e cercava di regolare al meglio la respirazione. Rallentò la marcia senza neanche accorgersene. Riconobbe subito quella casa. Ricordò l’ambulanza di fronte il giardino e le persone che osservavano il tutto con sguardi sorpresi o forse spaventati. Vide la barella portata fuori da quella casa dai medici che cercarono inutilmente di soccorrere quel ragazzo. Quella sera osservò la scena da dietro la folla, la quale era intenta a commentare l’accaduto. Brad sentì il nome di Lucas tra la folla e riconobbe Claudia. Gli sembrò una statua di pietra. C’era una donna vicino a lei, forse sua madre. Le stringeva un braccio ma la ragazza era immobile. Brad si aspettò di vederla piangere ma niente. Claudia rimase lì, ad osservare la scena. Il ragazzo ricordò che i due ebbero dei problemi pochi giorni prima dell’accaduto. Cercò di rimuovere quei ricordi e continuò a correre, con i Green Day ad alto volume nelle orecchie e un corpo perfetto da dover mantenere.

 

-------------------------------------------------------------------

 

Il lunedì mattina arrivò presto e cominciò una nuova settimana alla Bridgston School. Jessica percorreva l’atrio della scuola a passo veloce. Quella mattina non si parlava di altro. La festa di Ashley era stato l’ennesimo successo e lei sperava di incontrare Austin per parlare dell’altra sera. Vide un pallone da football volare nel corridoio affollato. Jessica riconobbe il numero 36: Brad.

Un brivido le attraversò la schiena. Aveva ancora il ricordo del suo respiro sulla sua pelle. Nessuno l’aveva mai toccata come lui. In realtà nessuno la toccò più da quella sera. Aveva bevuto ma non abbastanza da non riuscire a ricordare. In effetti ricordava tutto. Erano passati quasi tre anni e ricordava quasi tutta la conversazione avuta con lui quella sera. “in fondo è colpa mia” pensò mentre apriva l’armadietto. Se ne faceva una colpa enorme e dopo tre anni ancora si tormentava. Era pentita. Forse aveva fretta di arrivare al livello delle altre ragazze. Tutte le ragazze che conosceva avevano già avuto la loro prima volta. Lei i ragazzi li scrutava da lontano e non poteva far altro che immaginare cosa potesse significare il sesso.

Cercava frettolosamente i libri nell’armadietto. Si ritrovò una lettera tra le mani. Era il comunicato del preside che le dava l’incarico di responsabile delle elezioni. Le tornò in mente il discorso avuto con Chris. Tornò ad osservare i giocatori di football e il numero 36 quasi le fece venire l’orticaria. “lo punirò a modo mio” pensò, e forse l’aiuto di Chris le sarebbe servito.

 

“ehilà!” disse Austin, sbucando all’improvvisò.

I pensieri di Jessica svanirono improvvisamente.

 

“Austin...cazzo. Ieri non hai risposto ai miei messaggi”

 

“scusami, tesoro. E’ stato un fine settimana...”

 

“di merda” finì Jessica.

 

“puoi dirlo forte”

 

“insomma...sei andato via dalla festa senza dirmi niente! Cosa ti era preso?” disse Jessica, leggermente alterata. Austin avvertì il suo nervosismo.

 

“ero arrivato alla conclusione che quella festa fosse ridicola”

 

“ah certo. Quando lo dicevo io ero solo l’asociale di turno” rispose Jessica.

 

“è stata una brutta serata anche per te, immagino”

 

“lasciamo stare...non sono riuscita nemmeno a incontrare Monica. Erano tutti strani sabato”

 

“credo che Monica fosse alquanto impegnata sabato” disse Austin, con tono malizioso.

Jessica spalancò gli occhi.

 

“con chi!”

 

Austin rise. “il gossip sta facendo il giro della scuola...non lo sai? Hanno visto Monica e Leo piuttosto intimi alla festa”

 

“stai scherzando” disse Jessica, sorpresa e divertita.

 

“croce sul cuore, cara. Lo dice tutta la scuola”

 

“pensavo che Leo avesse scoperto le porte del paradiso della popolarità scolastica con Ashley”

 

“infatti è così...ma un tipo come lui non se la porterebbe mai a letto...credo” disse Austin.

 

Jessica chiuse l’armadietto. Austin si guardò intorno e aprì il suo zaino.

“stamattina...ho trovato una cosa”.

 

“che cosa” chiese Jessica, allungando lo sguardo sullo zaino di Austin.

 

“questo”. Il ragazzo tirò fuori un biglietto, piegato. Lo passò a Jessica, la quale aveva la fronte corrugata chiedendosi cosa fosse.

 

Ci vediamo in biblioteca dopo la terza ora. Fai in modo di esserci. Monica.

 

Jessica guardò Austin, in cerca di spiegazioni. Il ragazzo alzò le spalle e riprese il biglietto in mano.

“cosa vuole Monica in biblioteca?” disse Jessica.

 

“non ne ho idea. Ho aperto l’armadietto prima ed è cascato questo biglietto”

 

La campanella suonò. I due ragazzi si lanciarono un ultimo sguardo interrogativo prima di dirigersi verso le classi.

 

-----------------------------------------------------------

 

“non dovremmo aspettare il rappresentante studentesco prima di scegliere gli altri componenti?” disse Jason, sistemandosi lo zaino sulla spalla destra.

Monica camminava al suo fianco.

 

“si, dovremmo. Ma ho già i nomi. È già tutto programmato. Non ci servirà l’aiuto di nessun rappresentante”

 

“la Delta Eta non ha un capo, Monica”

 

“non voglio essere il capo. Ho solo compreso le potenzialità di questo...gruppo”

Monica aprì un quaderno ed estrasse un foglio. “Austin sarà il prossimo”.

Jason prese in mano il foglio. Sentì un vuoto allo stomaco e cercò il nome di quel ragazzo sulla lista. Quando lo trovò lo lesse altre due volte, per rendersi davvero conto del fatto che Austin fosse su quella lista.

Jason rimase inespressivo. Sospirò e ridiede la lista a Monica.

 

“cosa ti prende?” chiese Monica.

 

“nulla”

 

“Jason...”

 

“cosa ti fa pensare che quelle persone possano davvero...insomma...cosa ti ha spinto a sceglierle...e cosa ti dice che noi li accetteremo”

 

“li accetterete perché sono le uniche scelte sensate in questa scuola, Jason. Fidati”. Monica mise il foglio nel suo quaderno e lo richiuse, sospirando.

 

“come è andata la festa?” disse Jason.

 

“la festa...ehm...bene. Insomma...si, bene. A te?”

 

“niente di che, classica festa da liceali”

 

Monica strinse il quaderno tra le mani. Aveva una bozza dell’introduzione dell’articolo sulle elezioni studentesche scritta a mano. Guardò Jason mentre esprimeva il suo parere sulla festa, ma non lo stava davvero ascoltando. Jonhatan passò vicino a loro, nel verso opposto. Il ragazzo fece un sorriso a Monica, come un segno di saluto. Lei non ricambiò ed abbassò lo sguardo.

 

------------------------------------------------------------

 

Quando la terza ora finì Austin lesse di nuovo il biglietto. Uscì dalla classe, guardandosi intorno e facendo un sospiro si incamminò verso la biblioteca. Arrivò di fronte l’entrata di quest’ultima ed entrò cautamente, cominciando a cercare Monica tra i vari banchi circolari sparsi qua e là. La responsabile della biblioteca lo osservò attentamente attraverso le lenti degli occhiali prima di tornare alla lettura dell’ennesimo libro.

Austin camminava lentamente e cominciò ad addentrarsi tra gli scaffali. Arrivò quasi infondo alla biblioteca, dove non c’era mai nessuno. Riconobbe Monica. Rimase pietrificato quando riconobbe Brad vicino a lei. I due guardavano un foglio e parlavano quasi bisbigliando. Monica si girò e incontrò lo sguardo di Austin. La ragazza sorrise e gli fece segno di avvicinarsi. Il ragazzo deglutì nervosamente e si avvicinò a quel tavolo nella speranza che Brad non gli rivolgesse la parola.

 

“guarda un po' chi c’è” disse Brad con un sorrisetto odioso.

Monica lo fulminò con lo sguardo e fece sedere Austin vicino a lei.

 

“grazie per essere venuto, Austin” disse Monica, con un leggero sorriso sul volto.

 

“Monica io...ho trovato il biglietto...è successo qualcosa?”

 

“noi abbiamo una cosa importante di cui parlare” disse la ragazza, prendendo il foglio in mano.

 

“è stata una sua idea. Non saresti qui adesso. Non se avessi scelto io” disse Brad

Monica chiuse gli occhi come per mantenere la calma.

 

“quello che Brad voleva dire è che...sei qui per un motivo...e perché si. L’ho voluto io”

 

“così mi spaventi” disse Austin.

 

“ciò che sto per dirti è stata una novità anche per noi, Austin”. Monica si girò verso Brad in cerca di uno sguardo di intesa, che non ci fu.

 

“scusate ragazzi, mi esercitavo in cucina e ho perso un po' di tempo” disse Jason, posando il borsone con la sua divisa per terra e salutando Brad con una stretta di mano amichevole. “oh...Austin” disse il ragazzo appena arrivato. Austin si schiarì la voce e tornò a guardare Monica.

 

“cosa avete tutti ultimamente?” disse Austin.

 

Monica lanciò un ultimo sguardo a Jason e Brad, rimasti in silenzio. “all’inizio dell’anno ad alcuni di noi è stata fatta una proposta. Come dire...un’occasione”

 

“che tipo di occasione”

 

“ molto grande...” disse Jason, alzando lo sguardo verso Austin. Ci fu il silenzio per qualche secondo. Monica decise di romperlo.

 

“in questa scuola c’è un modo un po' particolare per raggiungere...ehm...i propri...scopi”

 

“cosa volete da me?” disse Austin, lanciando uno sguardo a tutti e tre.

 

“Monica ti sta offrendo la via più facile per arrivare in alto, Austin”. Tutti e quattro si girarono, in direzione di quella voce. Ashley sciolse la sua lunga coda e lasciò cadere i suoi capelli biondi lungo la schiena. Li sistemò velocemente e si sedette vicino a Jason, cercando gli occhi di Austin.

 

“cosa significa, Monica?” disse Austin. Era nervoso. Sentì le mani cominciargli a tremare e cercava lo sguardo di Monica in cerca di risposte.

“comunque questa stronzata si chiama Delta Eta. Nel caso volessi saperlo” disse Brad.

 

“Brad lascia parlare me” disse Monica, senza guardarlo. “Austin...un’ex studentessa ci ha passato...un segreto. Abbiamo scoperto che nel corso degli anni alcuni studenti del quinto anno della Bridgston hanno formato delle...unioni. Come...”

 

“delle sette...” disse Jason.

 

Monica alzò gli occhi al cielo. “sembra brutto detto così ma...parliamo effettivamente di un...gruppo. Una società...segreta”.

 

“ma co...Monica non capisco” disse Austin, il quale sembrava sempre più perso.

 

Ashley si alzò in piedi. “parliamo della scalata sociale, Austin. Insomma...la Bridgston è uno degli istituti più importanti a livello nazionale. Hai mai pensato a cosa significa essere al top in una scuola come questa? Io credo che tu ci abbia pensato, Austin. Come tutti noi, del resto”.

La ragazza si avvicnò a lui, seduto su una sedia tenuta poco più distante dal tavolo. Era come l’alunno sotto esame con la commissione di professori di fronte. “non voglio che questa cosa si dilunghi troppo...ho le prove con le cheerleader” disse Ashley, sedendosi sul banco ed accavallando le gambe. Monica appoggiò la schiena sulla sedia ed incrociò le braccia, scocciata.

Ashely guardò Austin dritto negli occhi. “caro...la tua omosessualità è la tua arma vincente” disse la cheerleader “quante ragazze in questa scuola usano gli smalti che tu consigli, scelgono i rossetti che preferisci e si vestono secondo gli abbinamenti che tu gli proponi?”

 

“cosa significa...” disse Austin, confuso.

 

“non fare il finto tonto...”

Monica si alzò in piedi, velocemente.

“sappiamo che sei tu Bonny Nose”

 

Ashley non riuscì a trattenere la risatina.

Monica le diede un colpetto sulla spalla per farla smettere.

 

“chi è...Bonny Nose?” chiese Brad con tono confuso.

 

Austin rimase in silenzio ma con sguardo sconvolto. Monica si abbassò per cercare qualcosa nella borsa e tirò fuori una cartellina con dei fogli all’interno. Li prese e li gettò sul tavolo.

“Bonny Nose è uno dei blogger emergenti più in voga in questa scuola. Non si sa chi sia. La sua identità è nascosta dietro il nome di Bonny Nose. Non c’è ragazza in questo paese che non conosca quel blog”. Monica prese un paio di fogli e li diede ad Austin. “questi sono alcuni articoli presi dal sito...o dovrei dire...il TUO sito”.

 

“non so di cosa state parlando”

 

“quando cominciarono ad andare di moda i risvoltini li hai definiti: il più grande attentato alla moda dopo i sandali con i calzini”

 

“adoro quell’articolo” disse Ashley, scorrendo la sua bacheca Facebook.

 

“il fatto è che tu mi dissi la stessa identica frase il giorno prima che l’articolo venisse pubblicato”

 

“ottima memoria” commentò Jason.

 

“il punto è che...ho altri 56 articoli con frasi dette da te prima della loro pubblicazione, in articoli basati su argomenti discussi da noi precedentemente e il blogger ha la fissa per Lady Gaga, i profumi di Dior, è un fan di Teen Wolf e...”

 

“mi sposerò solo con uno smoking di Valentino su di me, arriverò su un cavallo bianco e ci sarà una piramide di cupcake con glassa glitterata”. Ashley fece un sorriso leggendo quella frase. Ricordò quella frase come fosse ieri. Era sdraiata sulla schiena insieme ad Austin sul suo letto e sfogliavano un numero di Vanity Fair. Era passato tanto tempo ma quel ricordo le tornò in mente alla velocità della luce. Alzò lo sguardo dalla fotocopia dell’articolo. “abbiamo trovato un autore migliore di te, Monica”.

 

Austin fissava il pavimento. Brad e Jason si lanciarono uno sguardo veloce, ma serio.

 

Monica si abbassò vicino la sedia di Austin. “unisciti a noi. Non vogliamo costringerti. Semplicemente penso che tu sia adatto per questo gruppo. Sarai tu e...i ragazzi più popolari”

 

“io non...”. Alzò lo sguardo e i suoi occhi caddero su quelli di Jason. Il capitano gli fece un leggero ‘si’ con la testa.

 

“io credo che sarà una grande opportunità...per tutti noi. E anche per te” disse Monica, accennando un sorriso.

 

“andiamo, Bonny Nose” disse Brad.

 

La loro attenzione venne catturata da un improvviso tonfo. Tutti e cinque si girarono verso il rumore. Emily raccoglieva un pesante libro di letteratura. Guardò i cinque ragazzi, stupita dal fatto che persone del genere fossero sedute insieme allo stesso tavolo. “da quando si frequentano?” pensò. Accennò un timido “scusatemi”. Girò sui tacchi e se ne andò.

Dopo qualche secondo di silenzio Austin si spazientì.

“tutta questa roba...è segreta?”.

 

“totalmente” rispose Monica, in tono secco.

 

“e...mi avete fatto venire qui tramite un bigliettino nell’armadietto?”

 

“lo hai fatto vedere a Jessica, immagino” disse Monica

 

“è ovvio...sei strana dalla festa”. Tutti le rivolsero lo sguardo per pochi secondi.

 

“non sembra una genialata questa storia del bigliettino ma...ti conosco comunque molto bene, Austin. Immaginavo che Jessica avesse saputo del tuo incontro con me. Ma di certo non sa di Brad, Jason o Ashley”

 

“in effetti la cosa mi ha sorpreso” disse Austin

 

“Jessica è la prossima. E tu...mi aiuterai a convincerla”

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: MathieuChevalier