“E non
dimenticatevi della verifica di domani” con queste parole ci saluta la
professoressa di lettere.
La
campanella dell’ultima ora è finalmente suonata, e io come una cavalletta
schizzo fuori dalla mia classe. Che giornata pesante! Ho la testa che scoppia e
come se non bastasse mia madre mi ha scritto chiedendomi di andare a fare la
spesa mentre l’unica cosa che vorrei fare è dormire come se non ci fosse un
domani.
Scendo dalle
scale così velocemente che neanche me ne accorgo, e infatti non vedo
assolutamente la ragazza che sta sopraggiungendo dalla parte opposta alla mia.
“Oddio
scusami! Ti ho fatto male?!” presumo di sì visto che l’ho praticamente
scaraventata in fondo alla scala, merito della mia solita delicatezza. Spero non
abbia niente di rotto.
Mi avvicino
per aiutarla ad alzarsi quando di scatto alza il viso verso di me e mi fissa.
Certo, se qualcuno tentasse di ammazzarmi in questo modo anche io lo squadrerei
male, ma il suo sguardo è completamente diverso, e mi mette soggezione. I suoi
occhi neri come la pece mi scrutano e la sua bocca si incurva in un sorrisetto
che di rassicurante ha ben poco. Ha lunghi capelli biondi, cosi biondi che se
uno la vedesse da lontano per la prima volta, potrebbero essere scambiati per
bianchi. Ed una carnagione chiarissima, in contrasto con i suoi grandi occhi
neri.
Sto per
chiederle se ha qualche problema visto che non proferisce parola da quando ci
siamo incontrate, o meglio scontrate; quando finalmente dopo dieci minuti
interminabili, sento per la prima volta la sua voce.
“Non
preoccuparti, sto benone. È anche colpa mia, avevo la testa fra le nuvole e non
ti ho vista arrivare” come se niente fosse si rialza e mi tende la mano
“Meglio
così, scusami ancora. Comunque io mi chiamo Selena, piacere di conoscerti”
“Il piacere
è tutto mio, io sono Cynthia”
“ Non ti ho
mai vista da queste parti, sei nuova?” ed in effetti la mia domanda è più che
lecita visto che la cittadina dove abito non è una metropoli e tutti conoscono
e sanno i fatti di tutti.
“Esatto, mi
sono trasferita qui da poco. Stavo andando a consegnare le ultime carte al
preside per l’ammissione visto che mi aveva detto di passare finito le lezioni”
si, confermo, quella ragazza mi mette uno strano senso di inquietudine addosso.
Sarà meglio tagliare la corda, ora.
“Cavolo si è
fatto davvero tardi, e devo assolutamente andare a fare la spesa altrimenti mia
madre è capace di lasciarmi fuori per tutto il giorno, se non rientro col
bottino ahahah”
“ Certo
capisco, mi dispiace averti fatto perdere tempo”
“Non
preoccuparti. Spero ti troverai bene nella nostra scuola”
“Lo spero
anch’io. Mi ha fatto piacere averti conosciuta, spero di rivederti presto
Selena”
“Anche io,
ciao ciao” e con questo le lascio un ultimo sorriso e mi fiondo fuori dalla
scuola, cercando a sto giro di non travolgere nessuno.
No,
sinceramente non speravo affatto di rivederla tanto presto, mi aveva lasciato
una brutta sensazione e per un attimo, un attimo che è durato in eterno, ho
creduto che non fosse la prima volta che mi vedeva, come se mi conoscesse già.
Ma probabilmente sono io che mi faccio troppi viaggi come al solito.
Ora però è
meglio sbrigarsi.
Così a passo di carica in dieci minuti
raggiungo il supermercato ‘Nievo’. Non è affatto un posto in cui vorrei passare
le mie giornate. L’edificio che si erge di fronte è imponente, i muri sono di
colore giallo paglierino, o meglio il colore una volta doveva essere quello
visto che ormai l’intonaco è quasi del tutto rovinato, ed è delimitato da due
grandi cancelli verdi. L’ho sempre trovato un posto abbastanza lugubre, poco
arieggiato e con poca illuminazione all’interno. Il posto dei sogni insomma.
Entro
sperando di trovare in poco tempo quello che mi occorre, così mi dirigo subito
verso il reparto surgelati. Adocchio immediatamente le patate da friggere e sto
già pensando a stasera quando me le gusterò con la salsa barbecue.
“Ma guarda
un po’ chi si vede..”
Mi blocco a
mezz’aria con la busta delle patate in una mano e quella dei piselli surgelati
nell’altra e lentamente, molto lentamente, giro la testa verso quella voce
tremendamente conosciuta, purtroppo.
E chi mi
ritrovo davanti se non il re degli stronzi in persona? Oggi è decisamente una
giornata strana, per non dire sfigata, prima quella ragazza che sembrava uscita
da un film horror e per finire lui, Colin, che oltretutto mi sta squadrando per
bene.
Ma oggi la
gente non ha niente da fare a parte fissarmi? Sono quasi tentata di toccarmi la
faccia per vedere se sono sporca da qualche parte, ma desisto dall’idea e
piantono lo sguardo nel suo. Vogliamo vedere chi si stanca per primo?
“Anche tu
qua, che bella sorpresa”
“In realtà è
un supermercato Mason, quindi credo che siamo qua per lo stesso motivo”
“In realtà
sono stupita invece, pensavo che una mansione umile come fare la spesa la
lasciassi fare alla governante” si, perche Colin è ricco da far schifo, e da
quando lo conosco non si è nemmeno mai rifatto il letto, figuriamoci se credevo
che avrebbe alzato il suo bel sederino per venire al supermercato.
“Hai
ragione, ma Corinne oggi non si sentiva troppo bene e ha mandato me a prendere
le cose che mancavano”
“Allora
anche tu hai dei sentimenti, non lo avrei mai detto.”
“Eh si Mason,
a quanto pare sono pieno di sorprese, sorprese che neanche ti immagini” e
dicendo questo si avvicina pericolosamente al mio viso. Sbaglio, o troppi pochi
centimetri ci separano? Che diavolo sta facendo?! Perché sta invadendo in
questo modo il mio spazio vitale?
Come se la
sua bocca non fosse già pericolosamente vicina alla mia, la sua mano comincia a
muoversi e risalire lungo il mio braccio fino a posizionarsi sulla mia guancia.
Mi scosta dolcemente i capelli dal viso ed eccolo lì di nuovo quello sguardo
che avevo visto la mattina stessa prima di entrare a scuola; paura mista forse
a malinconia, come se stesse provando dolore.
Ma cosa mi
sta succedendo? Perché non riesco a muovermi? Quelle mani che mi stanno
accarezzando la guancia sono gentili, non sembra affatto il ragazzo che conosco
da una vita e che mi ha sempre trattato con sufficienza e cattiveria.
“Colin..” è
l’unica cosa che riesco a pronunciare, e oddio!; davvero quella che è appena uscita
è la mia voce? Sembra che abbia corso una maratona per quanto è affannata.
Come se si
fosse scottato, Colin si stacca all’improvviso da me, e devo dire che mi
dispiace parecchio non sentire più il suo corpo caldo attaccato al mio.
“Scusami,
non so cosa mi sia preso, non accadrà più puoi strane certa. Non mi piaci
affatto in quel modo” e ritorna il suo sorrisetto sghembo a far capolino dalle
sue labbra; quelle stesse labbra che poco prima erano quasi sulle mie
“Eppure mi
sembravi piuttosto preso da quello che stavi facendo”
“Ahahahah tu
sogni Mason, non montarti la testa, sei carina, ma il mio tipo deve essere
decisamente più disponibile, non so
se hai capito” purtroppo avevo capito, ma ci rimasi comunque male anche se non
capisco il perché, in fondo del parere di quell’energumero non me ne è mai
importato molto. Eppure non piacergli in quel senso mi ha lasciato uno strano
vuoto, prima mi sembrava piuttosto coinvolto, ed io ahimè quanto mi costa
ammetterlo, non ero da meno.
“Certo, vai
pure dalle tue amichette, di sicuro loro ti daranno quello di cui hai bisogno”
“Ci stavo
giusto per andare, ci si vede in giro, e mi raccomando, non farti troppi
filmini a luci rosse con il sottoscritto” detto ciò mi fa l’occhiolino e se ne
va.
Cerco di
finire velocemente di prendere le ultime cose che mi servono, ed esco fuori da
quel luogo, ormai diventato decisamente troppo stretto.
L’aria
fresca del pomeriggio che mi sferza il viso mi fa subito sentire meglio. Siamo
già a metà ottobre, il periodo dell’anno che mi piace di più, le giornate
cominciano ad accorciarsi, inizia a fare più freddo ma il sole è ancora
l’elemento preponderante di questo periodo.
Ripenso
mentalmente alle strane sensazioni che mi ha lasciato vedere Colin prima ed
istintivamente porto la mano alla bocca, poso due dita sulle labbra screpolate
e sospiro. Sarebbe stato davvero un bel bacio.
Con le mani
piene zeppe di buste mi incammino verso casa, sperando di non fare altri
incontri poco graditi. Ho assolutamente bisogno di mettere qualcosa sotto i denti,
visto che sono le 3 passate e non ho ancora pranzato e sì, credo che farò anche
una doccia fredda, sperando con tutto il cuore che il mio cervello sia clemente
e stanotte non mi faccia sognare cose strane.
Angolo
Autrice:
Ciao a
tutte! Ed eccoci qua, con il primo capitolo vero e proprio di Research.
Succedono un po’ di cose. Intanto facciamo la conoscenza di un nuovo
personaggio, la misteriosa Cynthia, che non posso svelarvi niente, ma sarà
fondamentale per lo svolgimento della storia. E poi finalmente il primo testa a
testa di Colin e Selena! Colin è un personaggio abbastanza ambiguo, qualcosa lo
tormenta, ma che cosa?? E soprattutto, questo cosa ha a che fare con la nostra
Sel?
Prima storia
che scrivo, quindi passate a darci un occhio e se ne avete voglia lasciate un
commentino, spero vi piaccia, anche se devo migliorare ancora tanto :D ci vediamo
al prossimo aggiornamento!