Ted rincasò che stava albeggiando, dopo il turno notturno, ma non aveva sonno. Erano successe alcune cose, quella notte, e Ted sapeva che non poteva fare nulla per evitare che quanto era successo giungesse alle orecchie di Andromeda.
Una delle cose che erano successe era che da non si sa dove, ma di sicuro da molto in alto al Ministero, era arrivato l’ordine di cessare le indagini sull’incidente della Gringott di qualche giorno prima. Un goblin era stato aggredito da un mago durante l’apertura di una camera antica e sulle prime l’ombra di un collegamento con i Mangiamorte aveva fatto scattare le indagini. Ma poi la banca aveva ritrattato: il goblin aggredito era in stato di shock, non avrebbe mai testimoniato con affidabilità su quell’incidente, la banca lo avrebbe protetto da sola, senza ricorrere alle cure dei portatori di bacchette, e non era opportuno insistere troppo sulla possibilità che la sicurezza della banca fosse in pericolo. Ted aveva solo fatto in tempo a raccogliere le poche parole confuse del goblin, che con gli occhi sbarrati e folli aveva detto che la serpe pallida si era rivoltata contro il suo custode. Parole prive di senso, avevano detto gli altri goblin con cui aveva parlato, prima che si chiudessero nel loro ostinato riserbo. E la sera precedente, a inizio turno, era arrivato l’ordine ufficiale di cessare le indagini.
“L’unica serpe pallida che mi viene in mente è Malfoy!” aveva esclamato Ted di fronte agli altri colleghi, ma era stato redarguito subito da Crouch, che gli aveva ricordato come il suo compito fosse quello di obbedire agli ordini e trovare le prove contro i maghi oscuri, non lanciare illazioni pericolose.
Un’altra cosa che era successa era che era andato a fuoco un palazzo a sei piani a Cardiff ed erano morti non meno di una dozzina di Babbani ed era stato subito chiaro che non era stato un problema alla caldaia a provocarlo.
Ma il falò più inquietante era stato quello di Edimburgo, dove i due fratelli Lestrange avevano teso un agguato alla sorella Demetra, la vecchia amica del cuore di Andromeda, uccidendola a sangue freddo e bruciandone il cadavere con l’Ardemonio. Era di quel fuoco e di quella morte che avrebbe parlato la Gazzetta del Profeta la mattina seguente e Ted non poteva fare nulla per evitare ad Andromeda il dolore di quella notizia.
Ted si stese sul letto accanto alla moglie, sopra le coperte, non prima di aver guardato con apprensione la culla della piccola Ninfadora, che apparentemente dormiva beata e inconsapevole dell’orrore in mezzo a cui era nata.
Poche ore dopo Andromeda si svegliò e con lei la piccola. Ted fece per alzarsi ed aiutarla in qualche modo, ma lei con un gesto lento della mano lo invitò a dormire ancora un poco.
Poco dopo, Ted scese in cucina e trovò Andromeda intenta a preparare la colazione per sé, mentre la bambina si era riaddormentata soddisfatta dopo la pappa.
“Credo di aver capito che diventano rosso chiaro quando non ha più fame” disse Andromeda accennando ai capelli di un acceso color pel di carota della figlia.
Ted sorrise a malapena, in ritardo, perché lui aveva in mente soltanto il colore delle fiamme.
Il giornale arrivò col solito gufo postino e Ted non fece nulla per nasconderlo alla moglie.
I due si misero a mangiare come al solito, e Andromeda prese il giornale dal suo lato.
La prima pagina era sufficiente.

Sensazionale! – Uccisa stanotte a Edimburgo la giovane Demetra Lestrange per mano dei fratelli
Dalla prima ricostruzione, appare un attacco premeditato e studiato quelli che i due fratelli Rabastan e Rodolphus Lestrange hanno teso alla sorella Demetra questa notte ad Edmburgo. La ragazza stava per smaterialiazzarsi dopo una cena fuori quando i due fratelli sono comparsi e l’hanno aggredita. Dalle prime testimonianze pare che sia stato il fratello Rodolphus a pronunciare l’Anatema che Uccide e ad evocare il Marchio Nero, la figura terrifica che la comunità ha tristemente imparato ad associare alle azioni dei Mangiamorte. Non soddisfatti, pare che abbiano dato alle fiamme il cadavere con l’Ardemonio, causando un grave pericolo per lo storico locale magico Il Velo, il cui proprietario e gestore Julius MacAllister sarà presto sentito come testimone dagli Auror, intervenuti purtroppo solo in tempo per domare le fiamme. Il capo Auror Bartemius Crouch non ha rilasciato dichiarazioni, ma presto grazie alle nostre fonti al Ministero potremo informare il lettore in presa diretta sugli sviluppi di questa terribile vicenda.

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