<< Bonney porca troia! finiscila di tirarmi i capelli! >>
<< Allora permettimi di sposare Ace! >>
<< Col cazzo! >>
Robin invece scosse divertita la testa << non c'è niente da fare, Kidd è iperprotettivo con sua sorella, non gli permetterà mai di sposare Ace anche se è un suo caro amico >>
Andarono avanti per altri 5 minuti fino a quando Ace, palesemente irritato per essere stato ignorato si avvicinò ai due litiganti e allontanò Bonney dalla testa del rosso ( Law esultò).
Il Baratheon prese parola: << Credo che dovremmo discuterne io e Bonney da soli, vi faremo sapere al più presto ma, per il momento il piano per annullare la cerimonia tra Lady Greyjoy e Lord Stark è annullato. >> Detto ciò salutò Kidd con un abbraccio, prontamente ricambiato ( sotto lo sguardo ostile di un certo Lord dagli occhi di ghiaccio), prese per mano Bonney e risalirono le scale tornando al piano di sopra. Nami e Robin si ritirarono per tornare ai loro doveri ( nessuno seppe a cosa si riferirono). Anche Kidd, Law e i rispettivi servitori si avviarono verso le scale per risalire. Quando tornarono nel corridoio Killer e Penguin decisero di tornare nelle rispettive stanze, seguiti dai due Lord che camminavano dietro di loro a una certa distanza; Kidd decise di approfittare di quell'attimo: afferrò per una manica il moro che si trovava leggermente più avanti facendolo voltare e stampandogli un bacio sulle labbra, rapido ma deciso.
<< Io e te non abbiamo ancora finito Stark, che ne dici se andassimo in camera mia? >> gli sussurrò nell'orecchio.
<< Siamo solo amici d'infanzia, non dirmi che sei geloso? >> gli rispose lascivamente il rosso. << tranquillo, ho occhi solo per te >> aggiunse quasi ridendo, anche se in realtà quelle parole celavano la pura verità. Forse inconsciamente il rosso non se n'era accorto ma, quando era in compagnia del moro si sentiva bene, rideva e scherzava come se si conoscessero da una vita intera,e quando i loro corpi si sfioravano si sentiva davvero completo, come se avere solo accanto l'altro non gli facesse desiderare altro, e quando Law non era nei paraggi non faceva altro che pensare a lui, la sua assenza lo rendeva instabile e inquieto. Ma mai lo avrebbe ammesso di fronte all'altro, il suo orgoglio glielo impediva, anche se il non poterlo dire aveva il suo peso. Si chiese cosa provasse invece il moro nei suoi confronti.
<< Io non sono geloso capelli rossi, vai a farti fottere >> il giovane lupo si liberò con uno strattone dalla presa dell'altro senza distogliere lo sguardo dagli occhi da quelli de Kidd, non voleva mostrarsi debole. Nessuno dei due parve accorgersi di essere rimasti fermi nel bel mezzo del corridoio mentre i due servitori li osservavano da lontano con malcelata noia.
<< Dovremmo intervenire secondo te? >> chiese Penguin al biondo al suo fianco.
<< Tu dici? a me sembra proprio così a giudicare dalla tensione che inonda l'ambiente >> Il massacratore scosse la testa: evidentemente quel tipo non aveva capito come stavano le cose. Tutti si erano convinti che Kidd ce l'avesse con lo Stark sin da quando si erano incontrati nella sala del trono ma, avevano frainteso lo sguardo del rosso. La sua non era stata un'espressione ostile ma di interesse, solo lui che lo conosceva sin da quando erano piccoli aveva riconosciuto quella luce nei suoi occhi. Kidd non aveva mai detestato Law, al contrario, gli era piaciuto sin dal primo momento, solo che aveva un pessimo modo di dimostrarlo.
<< Lasciamoli soli, ti spiegherò strada facendo la verità >> Detto ciò i due si allontanarono senza essere notati dai loro signori.
<< Tutte stronzate..>> Decise di concludere la conversazione lì. Con passo affrettato si allontanò dal rosso lasciandolo in mezzo al corridoio mentre quest'ultimo lo osservava in silenzio con una sola consapevolezza: non avrebbe rinunciato a quel moro saccente tanto facilmente.
Intanto nella camera di Bonney..
<< Ma ad un certo punto senza che me ne accorgessi sei diventato più di un fratello e quello che provavo andava oltre l'amicizia. Ho iniziato a desiderare la tua compagnia sempre di più a tal punto da volerti al mio fianco per tutta la vita, quando ho saputo del mio matrimonio combinato ho subito pensato a te, non volevo nessun altro come compagno di vita se non tu, io..io ti amo Ace Baratheon >> Bonney si voltò verso di lui incontrando i suoi occhi nero pece; dal canto suo Ace si sentì mancare, non aveva mai sentito la sua amica pronunciare parole tanto profonde, era più che altro abituato a sentirla sboccare o altro. Non seppe che dire, si sentì la testa vuota.
<< Ascolta Bonney...>> si alzò dal letto fino a raggiungere la rosa e metterle le mani sulle spalle;
<< Ma per me sei come una sorella, non posso provare altro per te se non affetto e, vorrei che potessimo restare buoni amici >>
Vedere il volto di Bonney oscurarsi fu come una pugnalata al petto ma dovette sopportare. La Greyjoy sospirò sconsolata; << Lo so che mi vuoi bene Ace ma...>>. Il suo sguardo cambiò improvvisamente, facendosi determinato e i suoi occhi brillarono di una nuova luce. << Io non mi arrendo! riuscirò a farti cambiare idea te lo giuro! non intendo mollare così facilmente >>. Il Baratheon si passò una mano sul viso: dimenticava troppo spesso con chi aveva a che fare..quando Bonney ci si metteva era peggio del fratello.
Dall'altra parte del castello, appoggiato su un balcone che si affacciava sull'oceano un giovane ragazzo moro scrutava l'orizzonte. Il sole stava lentamente calando e nell'aria ancora persisteva l'odore umido della pioggia che aveva smesso di cadere poco fa. Inizialmente aveva pensato di andare nella sua stanza o passare nella biblioteca reale per tenere la testa occupata ma, ci aveva ripensato. Si era diretto verso la sala grande per farsi un giretto quando il suo sguardo era caduto sul panorama fuori da una vetrata che dava su uno dei balconi. Prendere un pò d'aria fresca gli avrebbe giovato magari. I suoi occhi grigi fissavano il lento movimento delle onde illuminate dagli ultimi raggi solari che andavano a infrangersi sugli scogli sottostanti. Inevitabilmente i suoi pensieri tornarono a un certo Greyjoy. Già da un pò Law non era più sicuro dei suoi sentimenti; era certo di provare odio e disprezzo verso quell'individuo, quando invece la realtà era un'altra: quando aveva quell'idiota vicino o nei paraggi sentiva la pelle andare a fuoco e il battito cardiaco aumentare, e sul suo viso spuntava spontaneamente un sorriso. Quando invece si ritrovava a discutere con l'altro anche per futili motivi, si sentiva leggero, se stesso. Sorrise a tal pensiero, quel pel di carota tirava fuori un lato che nemmeno lui conosceva. Perso nei meandri della sua mente non si accorse di una presenza alle sue spalle che lo fissava con un sorriso non poco inquietante.
<< A quest'ora il panorama è al suo massimo splendore non credi?
<< Ogni tanto anche io vengo a osservare il mare, quando i miei impegni da sovrano non mi tengono occupato. Il colore dell'acqua in questo periodo assume delle sfumature quasi grigie a causa della temperatura bassa; sai..per certi versi quella tonalità mi ricorda molto gli occhi di tua madre, cinerei come i tuoi >> A quelle parole lo Stark non potè non voltarsi verso il suo interlocutore, mostrando l'incredulità che brillava in quegli occhi freddi;
<< Non mi sorprende il fatto che tu non ne sia a conoscenza, ma devi sapere che io conoscevo molto bene tua madre, non a caso tempo fa era la mia promessa sposa >>.
<< Voglio dire proprio ciò, tua madre mi era stata promessa in sposa ma, alla fine sposò tuo padre, il futuro erede di Grande Inverno. La conoscevo sin da quando ero ragazzo, ogni tanto la vedevo qui a corte e non potevo fare a meno di ammirarla per la sua bellezza: occhi grigi come il piombo, capelli corvini e la pelle color ambra. Io e mio fratello le tenevamo compagnia e insieme ne abbiamo combinate tante; aveva un carattere forte, era determinata, arguta e una profonda conoscitrice della medicina, qui a corte i suoi servigi erano molto richiesti nonostante la giovane età..>> Fece una breve pausa, come se ricordare quei momenti fosse doloroso.
<< Quando ho saputo che l'avrei sposata mi sono sentito l'uomo più felice del mondo, mi tornavano alla mente le parole dette da mio padre, che avrei dovuto avere al mio fianco solo una persona da me amata..tuttavia c'è stato un cambiamento nei piani e tua madre ha sposato tuo padre e da allora non l'ho più vista >>Il re si avvicinò ulteriormente al moro a tal punto che Law dovette alzare il volto per poter guardare negli occhi l'altro, sentì uno strano senso di disagio percorrergli le membra.
<< Ogni volta che incrocio i tuoi occhi non posso fare a meno di rivederla in te, sei così simile a lei, nei gesti, nelle parole..e senza che possa impedirlo sento quelle emozioni che pensavo sepolte da tempo ritornare in superficie >>Con il pollice iniziò ad accarezzare delicatamente la guancia del moro fino ad arrivare sul mento. Inutile dire che Law si sentì congelare sentendo quel tocco non voluto sulla pelle. Il modo in cui lo fissava il sovrano non gli piaceva per niente perchè era lo stesso che gli rivolgeva Kidd, solo che sembrava molto più malsano. Non volendo sentire oltre quel fastidio interiore si allontanò di un paio di passi lasciando la mano del biondo sospesa a mezz'aria e velocemente, si allontanò rientrando dentro intenzionato a chiudersi, possibilmente a chiave, nella sua stanza. Nello stesso momento qualcun altro finiva di guardare quella scena surreale da una finestra posta nelle vicinanze di quel balcone. Greyjoy Kidd fissava il biondo con tutta l'ostilità possibile, cercando di sopprimere la voglia di andare là e prendere a pugni quel fottuto fenicottero, fottendosene del fatto che fosse il re. Nel momento in cui aveva messo le mani addosso a Law ( non proprio entrambe le mani ) si era sentito pervadere dalla rabbia nel vedere quell'individuo anche solo sfiorare l'altro. Non l'avrebbe mai ammesso ma..la gelosia non era qualcosa che gli si addiceva.