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Autore: Youki    20/04/2005    2 recensioni
Vento di battaglie per Inuyasha e i suoi amici. La guerra per i frammenti della Shikon no Tama continua, ma le vicende del passato tornano ad intrecciarsi con il presente e la tela di Naraku, ordita 50 anni prima, ancora una volta allunga le sue maglie sul futuro dei nostri amici. Ma non saranno soli a combattere...qualcuno sta tornando dal passato solo per combattere al fianco di Inuyasha. COMPLETA, posterò il più regolarmente possibile!
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Naraku, Nuovo personaggio, Sango, Sesshoumaru, Shippou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 2

Di nuovo insieme

di Youki
(htpp://www.youki-laportadellalba.splinder.com)

Un’atmosfera mista di attesa, stupore e tensione era calata sui componenti del gruppo, ora che il pericolo era cessato.
Sango, tra le braccia di Miroku, stava valutando con occhio guardingo la nuova arrivata: inequivocabilmente, si trattava di una yasha...Il bonzo le fece premurosamente appoggiare la schiena al vecchio altare e le fasciò alla meglio la spalla ferita con un lembo del suo abito.
-Voi...ci avete salvato...vi dobbiamo la vita...- mormorò la ragazza, rivolta alla loro salvatrice. Nella suo tono vi era una domanda inespressa: ‘Sarà un’amica o una nemica?’
La yasha sollevò il viso pallido e la luce della luna brillò nei suoi occhi e sui denti bianchissimi, piccole zanne appuntite, che si scoprirono lentamente in un cauto sorriso. La sua voce fu dolce nel ribattere:
-Sono io che devo ringraziare voi per essere al fianco della piccola Kaede.-
Quel vezzeggiativo imbarazzò non poco sia la vecchia miko che i compagni.
-Pi...Piccola??- esclamò Shippo avvicinandosi, tra l’incredulo e il divertito.
Fu Kaede ad intervenire per salvare il suo stesso onore e, schiarendosi la gola, fece notare che era passato tanto, troppo tempo, da quando si erano viste l’ultima volta.
-Sono diventata vecchia, mentre per voi il tempo pare non passare mai, Sayouki-sama...-
A quel nome Sango, Shippo e Miroku sussultarono. Solo la sera prima stavano parlando proprio di lei nella capanna di Kaede ed ora...eccola lì davanti a loro in carne e ossa, la misteriosa yasha, apparsa come d’incanto, uno spettro tra gli spettri del passato...La loro attenzione era completamente incentrata su di lei, e non notarono che Inuyasha era rimasto in disparte, conteso tra sentimenti opposti, come da sempre gli capitava quando si trattava di quella sua vecchia conoscenza. La sua mente era volata veloce ad un passato che pensava, sperava, di aver dimenticato...e invece...
‘Sono bastati pochi attimi perchè tutti pendessero dalle sue labbra...’. Lui sapeva bene cosa stava accadendo, e non si sarebbe lasciato ingannare un’altra volta.
-Potresti piantarla con i tuoi giochetti da manipolatrice, per favore?- interloquì acidamente -Sei qui anche tu per la Shikon no Tama o eri in viaggio di piacere, Sayouki?-
La giovane non smise di sorridere, ma allentò il suo controllo mentale. Il suo tocco era stato così leggero che nessuno, ad eccezione di Inuyasha che già l’aveva sperimentato anni addietro, se ne rese conto, nonostante le parole appena pronunciate dall’hanyou.
-Beh, come ogni youkai nell’arco di dieci miglia, ho sentito l’odore della Sfera e ho pensato di venire a dare un’occhiata.-
‘E’ dunque interessata solo alla Sfera?’ si chiese Sango, un po’ delusa. Quella donna aveva qualcosa che la affascinava: poteva a stento distinguerne la sagoma alla luce delle stelle, ma il suo portamento e la sua voce ispiravano una forza e un carisma non comune. Il suo intuito non poteva sbagliare: era affascinante, sì, e pericolosa...
-A proposito della Sfera...- intervenne Miroku, gettando sguardi apprensivi agli spettri che li circondavano -Anche stanotte i cattivi sono stati sconfitti, ma dovremo ricominciare da capo quando tornerà la divina Kagome...Quegli spiriti- e con un’ampio arco del braccio indicò le due schiere che si stavano riformando, -continueranno a combattere così finchè qui ci sarà il frammento della Shikon no Tama. Se solo sapessimo dove cercarlo...-
Sayouki aiutò Kaede ad alzarsi e si fece avanti, incuriosita e stupita.
-Io pensavo che voi steste proteggendo il frammento da quegli youkai e invece non sapete semmeno dove si trova?- pareva incredula. -Non lo percepisci nemmeno tu, Inuyasha?-
Quella domanda, apparentemente così innocente, sconvolse l’hanyou. Perchè avrebbe dovuto sentire la presenza degli Shikon no kakera??
-E che cavolo centro io?!- sbraitò -Chi è in grado di vederli è Kagome, ma la signorina aveva da fare a casa sua...-
Mentre Inuyasha continuava a borbottare, Kaede chiarì in breve chi fosse Kagome e quale fosse il suo ruolo. In quanto reincarnazione della defunta Kikyo, ora era lei la Guardiana della Sfera e la sola, tra loro , ad essere in grado di vederne e purificarne i frammenti. Spiegò che quel giorno erano venuti solo in esplorazione e non avevano pensato certo di imbattersi in una simile guerra tra spiriti. Sayouki girò allora attorno all’altare e, quando fu di fronte a Sango, chiese gentilmente a Miroku di aiutare la ragazza ad allontanarsi, pregando tutti di fare altrettanto. Si inginocchiò e posò la mano destra sulla pietra fredda e scheggiata; al solo contatto la pietra esplose in mille frantumi e tra essi, brillò il frammento della Shikon no Tama.
-Incredibile!- esalò Kaede in un soffio.
-Ma sei in grado di vedere i frammenti come Kagome?- chiese stupitissimo Shippo, esprimendo il pensiero di tutti.
Sayouki sorrise di nuovo. Di notte il suo sorriso poteva apparire davvero caldo e rassicurante.
-Sono in grado di individuarli, non proprio di vederli, ma, alla fine dei conti, suppongo che il risultato sia lo stesso.-
La yasha fece per raccogliere il frammento, ma Inuyasha la bloccò, balzando in avanti e afferrandole il braccio.
-Ehi! Ferma! Quel frammento è nostro!-
Totalmente conquistato dalla bella yasha, Miroku colpì indignato l’hanyou sulla testa col proprio bastone.
-Inuyasha! Sei il solito cafone!- lo rimbrottò, poi si rivolse a Sayouki: -Tuttavia, mia bellissima signora, potrei sapere cosa avete intenzione di fare con quel frammento?-
Sayouki sollevò la scheggia brillante e si rivolse ad Inuyasha:
-Se sei ancora intenzionato a diventare un demone completo, temo che me la terrò io...- lo punzecchiò.
-Tsk! Vuoi batterti?-
-In questi cinquanta anni ne ho imparate tante di tecniche di combattimento...Non so se ti converrebbe...- continuò a stuzzicarlo, ma poi, vedendo la sua faccia, decise di smetterla, prima che la attaccasse sul serio. In fondo, la compagnia di cui si era circondato dimostrava che Inuyasha non era più quello di una volta. Non avrebbe utilizzato la Sfera per scopi malvagi.
-Per quanto mi riguarda è vostro, houshi-sama.-
Inuyasha sbuffò e voltò loro le spalle, imbronciato.
-Non è quello che volevi, Inuyasha? Ci ha consegnato il frammento, ora che ti prende?-
L’hanyou con la coda dell’occhio fissava Sayouki, immobile, nella luce lunare. Lei poteva chiaramente vedere, nonostante il buio, la sua fronte corrugata dal dubbio e dal conflitto interno.
-...Se non ti fidi mai di nessuno si può sapere come...- stava continuando Miroku, ma lui lo interruppe.
-E dovrei fidarmi DI LEI??-
-Una volta ti fidavi.- rispose Sayouki, precedendo il monaco.
-E cosa me ne è venuto? Dov’eri quando c’era bisogno di te?-
La risposta, pronta già da lungo tempo, arrivò immediatamente:
-Troppo lontano per arrivare in tempo...-
Nel dire queste parole, Sayouki mosse inconsciamente una mano portandosela al collo, dove accarezzò distrattamente il collarino metallico che lo ornava.
Il resto del gruppo seguiva con difficoltà il veloce scambio di battute e stentava a raccapezzarsi anche Kaede, che ne sapeva assai più degli altri su quella storia.
-Inuyasha!- intervenne allora la vecchia -Sayouki sta dicendo la verità! Lei giunse al villaggio quel giorno stesso, il giorno della tragedia...ma troppo tardi per poter fare qualsiasi cosa! Tu eri già stato sigillato al Goshimboku e Kikyo...Kikyo...- le parole le morirono in gola. Emise un triste sospiro, come accadeva sempre quando pensava a quei momenti dolorosi.
La conferma di Kaede parve calmare l’hanyou che, smontata la collera iniziale, ora fissò con attenzione Sayouki. Il suo gesto distratto aveva attratto l’attenzione di Inuyasha sul collare, riportando nuovamente a galla i ricordi del loro ultimo incontro...lo scontro con Hirofumi; il nenju di perle del monaco stretto attorno all’esile, bianco collo della ragazza; Sayouki che agonizzava, soffocata e ustionata dal terribile potere di Hirofumi; Inuyasha immobilizzato a terra dal tantra poteva solo guardala morire...Odiava ammetterlo, ma lui non era stato in grado di liberarsi, di salvarla. Era stato qualcun altro ad intervenire e, disinteressandosi completamente dell’hanyou, l’aveva portata via, lontano. Inuyasha aveva creduto che Sayouki lo avesse abbandonato per sempre, scegliendo di seguire il suo odiato rivale e di non tornare mai più. Invece...lei era tornata. Era tornata quel giorno, per aiutarlo, per salvarlo, ma era già troppo tardi...
Abbassò lo sguardo e farfugliò sommessamente qualcosa di incomprensibile.
Sayouki sorrise.
-Anch’io sono felice di rivederti, Inuyasha!-

****

-Perchè Sayouki non è voluta venire con noi?- chiese la voce assonnata di Shippo, mentre gli occhi gli si chiudevano. Gli altri già dormivano della grossa, dopo l’avventura tremenda di quella notte, ma Inuyasha aveva troppi pensieri per la testa. Era felice e contemporaneamente preoccupato per la ricomparsa di Sayouki e proprio non riusciva a dormire.
-A lei non piace dormire al chiuso.-
Una volta recuperato il frammento, gli spiriti si erano dissolti definitivamente e ora che essi riposavano di nuovo in pace, la notte era tornata quieta e silenziosa. L’indomani Kaede avrebbe officiato una cerimonia per purificare la foresta e le Fosse, per assicurarsi che gli spiriti trovassero senza difficoltà la strada per la vita eterna.
Poco dopo mezzanotte Inuyasha e gli altri erano rientrati al villaggio e le loro notizie di vittoria erano state accolte con gioia dal capovillaggio e da sua moglie, rimasti in piedi a pregare per la loro riuscita. Le ferite di Sango e Miroku vennero medicate e tutti furono rifocillati e accuditi con solerzia, nonostante l’ora tarda, quindi fu preparata per loro una stanza per la notte e Inuyasha non se la sentì di rifiutare l’ospitalità...Anche perchè fuori c’era lei.
Sayouki non aveva voluto seguirli al villaggio e Inuyasha voleva schiarirsi le idee prima di riincontrarla.
-Ma qui si sta così comodi e sono stati così gentili con noi...- mugugnò ormai addormentato Shippo.
-Lei non ama la reazione che di solito desta il suo aspetto...-
-Ma a me è sembrata così bella...- il respiro del piccolo kitsune si fece profondo e regolare.
Inuyasha sospirò e, grato del silenzio che era calato, chiuse gli occhi: ‘Si è addormentato col sorriso sulle labbra...opera della Dama sei Sogni?’

****

Era quasi metà pomeriggio e il sole era abbagliante nel limpido cielo estivo. -Aaah! Come si sta bene! Non c’è niente di meglio di un po’ di riposo e un lauto pasto per rinfrancarsi da una nottata come quella che abbiamo passato!!- esclamò Miroku stirandosi come un gatto -Mi sento proprio in forma!- e si battè una mano sul braccio ferito constatando che non sentiva nemmeno più il dolore dell’ustione.
-Tsk! Hai mangiato come un maiale e ci hai provato con tutte le ragazze del villaggio! Sei un pervertito!-
-Inuyasha ha ragione! Avete veramente esagerato, houshi-sama!- il rimbrotto di Sango fu duro e seccato, ma non aveva la solita veemenza.
-Ma ieri notte ho rischiato la vita e il mio istinto di autoconservazione...-
-Il tuo istinto ha palpato il sedere della nipote del capovillaggio??- chiese interessato Shippo, dalla groppa del cavallo di Kaede.
Il bonzo, tirò fuori come al solito la scusa della maledizione inflittagli da Naraku e del fatto che se fosse morto l’indomani, senza eredi, non avrebbe potuto lasciare a nessuno il compito di perpetrare la propria vendetta.
-Così Naraku l’avrebbe vinta!- terminò.

-Naraku, dite?-

Quella voce non apparteneva a nessuno di loro e il gruppo si fermò sorpreso. Nemmeno Inuyasha aveva sentito la presenza di Sayouki, cosa che lo irritò non poco. Era da quando si erano allontanati dal villaggio che si aspettavano di incontrarla, come d’accordo, ma erano comunque stati colti impreparati. Si guardarono attorno per cercare di individuarla: il sole era ancora alto e la volta arborea era attraversata da fasci di luce dorati che penetravano dall’altro come lame tra le fronde, stagliando nettamente le ombre del sottobosco. Lo sguardo di Inuyasha si fermò su un grosso olmo secolare, il tronco ritorto e rugoso.
-Finalmente ti fai viva!- il suo tono era uno strano misto di sollievo e stizza.
Da dietro al tronco fece capolino la snella figura della yasha che, senza uscire dall’ombra del grande albero, si fece avanti verso il gruppo. Alla luce del giorno, tutti poterono vederla meglio.
Sayouki non era molto alta, ma la sua figura era snella e proporzionata; i capelli lisci legati in una coda bassa le ricadevano serici su una spalla, mentre ci giocherellava con una manina sottile e artigliata. La sua pelle era candida come la neve, quasi traslucida e il contrasto con il suo kimono blu la rendeva spettrale anche in pieno giorno. Quello che destò però più sconcerto fu il suo volto, così affilato e delicato e i suoi occhi...di ghiaccio, color del ghiaccio, freddi come ghiaccio e altrettanto privi di espressività.
-Felice di rivedervi, amici. Posso unirmi a voi nel vostro breve tragitto fino a casa?- chiese con voce soave ed un sorriso che intendeva essere gentile, ma sia Sango che Miroku rabbrividirono: il sorriso che la notte prima era parso loro così caldo e dolce, ora sembrava così improbabilmente freddo e distante...
‘Per quanto calore possano trasmettere la sua voce ed il suo sorriso, il suo sguardo inumano ti gela il sangue nelle vene...’ pensò Miroku, a cui passò immediatamente ogni voglia di fare il cascamorto con lei.
Ripresero dunque il cammino insieme, con Inuyasha, Sayouki e Shippo in testa, a piedi. Dopo un brevissimo momento di sconcerto, Shippo aveva messo da parte ogni dubbio e aveva deciso che Sayouki gli piaceva, nonostante quel suo sguardo che un po’ gli metteva paura, e per tutto il tempo le saltellò attorno sommergendola di domande. Anche Inuyasha venne così a sapere che per diversi anni Sayouki era tornata saltuariamente a trovare Kaede, ma quando le chiese che fine avesse fatto in seguito, Sayouki fu molto vaga.
-Sono stata molto lontano in questi anni.-
Di nuovo la mano andò ad accarezzare distrattamente il collare che, ora si poteva vedere, era fatto d’argento. Il metallo era finemente lavorato in forma di tre serpentelli che si attorcigliavano l’un l’altro e il cesello era così preciso da far risaltare ogni singola scaglia.
-Ma ditemi, - riprese lei cambiando discorso -Prima parlavate di un certo Naraku...-
-Lo conoscete?- chiese dall’alto del suo cavallo la vecchia miko.
Sayouki parve pensare un attimo a cosa e a quanto dire, poi rispose a Kaede.
-In tutti questi anni mi sono scontrata diverse volte con lui o, più spesso, con qualcuno dei suoi fantocci...Tutto cominciò cinquanta anni fa, dopo che me ne fui andata dal tuo villaggio, Kaede, e da allora continuo a trovarlo sulla mia strada. Sono certa che fu lui la causa di quanto successe a te e Kikyo.- continuò poi rivolgendosi ad Inuyasha -E’ un essere dai mille volti, astuto, infido e senza scrupoli...Ora è alla ricerca dei frammenti della Sfera ed è ancora più potente...-
-Di questo ne sappiamo qualcosa!- grugnì Inuyasha, spiegandole a grandi linee gli eventi degli ultimi tempi, da quando lui si era risvegliato dal suo lungo sonno, di come la Sfera fosse stata riportata nel loro tempo da Kagome e di come la ragazza l’avesse ridotta in pezzi, dando inizio al loro peregrinare che li aveva portati ad incrociare le strade di Sango, Shippo e Miroku.
-Sì.- annuì grave Miroku -Tutti noi abbiamo già avuto un assaggio del potere di quel maledetto!- Si guardò la sua mano destra, dove risiedeva il Foro del Vento, il buco nero che un giorno l’avrebbe inghiottito, e poi i suoi occhi cercarono Sango, partecipi anche della sua personale tragedia.
Ma la ragazza non disse nulla, anzi, aveva lo sguardo perso e stentava a mentenersi in sella respirando affannosamente.
-Sango!! Ma tu...- Il bonzo corse al suo fianco giusto in tempo per afferrarla mentre scivolava giù da cavallo.
-Presto, aiutatemi! Scotta! Temo che il morso di quello youkai abbia fatto infezione!-
-La porterò io!- si offrì Inuyasha -Siamo vicini al villaggio, voi seguitemi al galoppo più veloci che potete!-
-Sayouki!- implorò allora Kaede -Voi potete curarla! Andate avanti con Inuyasha!-
Davanti a quella richiesta, Sayouki non potè dire di no anche se l’idea di entrare al villaggio non l’allettava molto. Non vi aveva mai messo piede, nemmeno nelle sue precedenti visite...Questi pensieri le vorticavano nella testa mentre, a tutta velocità, seguiva Inuyasha verso il villaggio della Sfera.

****

Inuyasha e Sayouki giunsero a destinazione in pochissimo tempo, seguiti a breve da Miroku: non fecero infatti nemmeno in tempo a sistemare Sango su un giaciglio improvvisato che il bonzo si precipitò nella capanna, lasciando il cavallo schiumante davanti all’ingresso. -Come sta??- chiese subito, ansimante, reggendosi allo stipite della porta per non perdere l’equilibrio: aveva sfiancato se stesso e la cavalcatura pur di raggiungerli il più in fretta possibile. Guardando l’espressione intensa di Miroku, Sayouki invidiò Sango per il sentimento che vi lesse.
-E’ ancora viva, houshi-sama, ma vi saprò dire di più se mi permetterete di esaminare la ferita...- accese in pochi attimi il fuoco e vi pose a bollire una pentola di acqua e aceto. Addolcendo il tono, continuò: -Non temete, non la perderete.-
Sayouki si mise subito all’opera, frugò nel suo tascapane e ne trasse alcune erbe che aggiunse alla mistura bollente e si apprestò a rimuovere gli abiti di Sango, pregando i due uomini di uscire.
In uno dei suoi rari momenti di acuta sensibilità, Inuyasha si avvicinò impacciato all’amico e tentò di rassicurarlo.
-Non devi preoccuparti, Miroku, è in buone mani. Vedrai che Sango si riprenderà prestissimo!-
Il bonzo annuì.
-Sembra che sia tu che Kaede nutriate una gran fiducia in Sayouki, vero? -
‘Fiducia?’ ripetè mentalmente l’hanyou, mentre rispondeva:
-Sayouki ha dato prova più di una volta di essere una formidabile guaritrice. Possiede erbe dai grandi poteri curativi e fu solo grazie a lei che Kikyo e Mineko si salvarono dopo lo scontro con quel maledetto youkai-vampiro...-
-Se dici così...- blaterò il giovane tanto per rispondere qualcosa. Non riusciva quasi a sentire le parole dell’amico e tutto il suo essere era concentrato su Sango, sulla paura, il terrore di perderla. Non aveva mai provato una sensazione di terrore simile! Nemmeno l’idea di essere risucchiato dal suo stesso Kazaana pareva tanto spaventosa quanto quella di perdere la giovane donna...la donna di cui era innamorato...
Quando la yasha, un’ora dopo, uscì dalla capanna, annunciando che tutto andava bene, il volto di Miroku fu trasfigurato dal gran sollievo e quasi si mise a piangere di gioia, precipitandosi al suo capezzale e constatando con i propri occhi che la giovane stava davvero meglio.
Quando più tardi giunsero anche Shippo e Kaede, Sango riposava tranquilla: la febbre era scesa ormai del tutto e Miroku era ancora accanto a lei, accudendola amorevolmente.

****

-Cosa c’è tra quei due, Inuyasha?- chiese Sayouki all’hanyou quando si trovarono da soli, il giorno successivo.
-Chi? Tra Miroku e Sango? Cosa ci dovrebbe essere?- ribattè quasi stupito per la domanda. -Miroku è un gran donnaiolo, un pervertito...tu non lo conosci! Sango è troppo seria per poter essere interessata ad uno come lui!-
-Sarà...Ma d’altronde tu sei sempre stato cieco a queste cose...-
Sayouki sospirò e, appoggiando il mento al dorso della mano, sollevò lo sguardo al cielo, pensando a quando aveva conosciuto Inuyasha e aveva iniziato il suo viaggio con lui. I suoi sentimenti l’avevano strettamente legata all’hanyou e i suoi passi l’aveano portata ovunque lui fosse voluto andare. Ma quel testone non si era mai accorto di nulla. E poi le cose erano cambiate...ed era apparsa Kikyo. -Ma...cosa...? Che vuol dire cieco?- blaterò Inuyasha. Sapeva che qualcosa gli sfuggiva e sapeva anche, dal tono sibillino della giovane, che lei non avrebbe aggiunto altro. Per cambiare discorso e sviare la conversazione da quell’argomento che lo coglieva impreparato, attaccò:
-Allora, dove sei stata tutto questo tempo?- Il tono con cui le parole gli uscirono fu più aggressivo di quanto avesse inteso usare.
Da quando erano incominciati i suoi incubi, si era spesso chiesto dove fosse Sayouki e cosa avesse fatto mentre lui era sigillato...i suoi sogni gli avevano mostrato sempre l’immagine di lei assieme a... Si infuriò con se stesso, perchè non riusciva nemmeno a formularlo, quel pensiero. Per tutto quel tempo aveva creduto che lei lo avesse tradito e ora voleva sapere se era vero.
-Ho viaggiato molto...- disse vaga la yasha.
-Questo già lo hai detto.-
-Sono stata molto lontano, oltre il mare...Ho incontrato uomini di grandi doti, che mi hanno insegnato molte cose e ho combattuto con valenti avversari, affinando le mie tecniche di combattimento...Per tornare...e affrontare Naraku...-
Ogni pensiero di Inuyasha fu spazzato via dal solo nome dell’acerrimo nemico.
-Naraku...- ringhiò, digrignando i denti, tanto profondo era il suo odio per quell’essere.
-Dopo quel maledetto giorno in cui tu fosti sigillato al Goshimboku e Kikyo morì, io rimasi a lungo nei dintorni, non riuscendo a decidere cosa fare. Fu allora che mi avvicinai a Kaede e fu lei a darmi il coraggio per ricominciare tutto da capo. Partii quindi alla volta dell’ignoto e fu nel pieno dell’inverno che incontrai per la prima volta colui che si fa chiamare Naraku.-
Il flusso di ricordi era incominciato e Sayouki lo lasciò scorrere mentre raccontava a Inuyasha di aver riincontrato Hirofumi, uscito illeso dal loro scontro, ma impazzito in seguito a causa delle manipolazioni di Naraku, che aveva visto nel monaco e nel suo tantra un ottimo strumento per perseguire i suoi scopi. L’uomo, la ragione ormai in frantumi, aveva sterminato interi villaggi e quando le loro strade si erano riincrociate, Sayouki non aveva avuto altra scelta che ucciderlo. -Avevo completamente perso il controllo...In quel momento non ero in me...o, forse, cosa ancor più terribile, ero in me più di quanto non lo sia mai stata. Inuyasha! Io ho goduto del calore del sangue sulle mie mani...per un attimo ho provato un’immensa soddisfazione, mi sono sentita onnipotente...- tacque, scossa da un brivido. -Subito dopo capii cosa avevo fatto...Hirofumi non era altro che un uomo impazzito, non era più in sè...Fuggii da quel villaggio maledetto lasciandomi dietro una scia di sangue. Ero ferita, ma il più era sangue di Hirofumi. Il suo odore mi nauseava, stavo malissimo...Fu in quell’occasione che incontrai per la prima volta Naraku. Si complimentò con me per il delitto che avevo appena commesso, si fece beffe di me, di te, di Kikyo...e si vantò di essere stato lui l’artefice dell’inganno che vi aveva condotto ad annullarvi a vicenda...-
Inuyasha, che era stato zitto e teso fino a quel momento, non si sforzò di trattenere il fiume di imprecazioni che gli salì alle labbra.
-Quella fu la prima volta che lo incontrai, ma in seguito ve ne furono molte altre...-
Queste parole di Sayouki fecero di nuovo zittire l’hanyou.
-Vuoi dire che per tutti questi anni ti sei scontrata continuamente con quel dannato?- chiese.
-Pareva proprio che mi avesse preso di mira e ovunque andassi lo ritrovavo sempre sulla mia strada...La mia rabbia cresceva ogni volta perchè, pur scagliandomi contro di lui con tutte le mie forze, non riuscii mai a sopraffarlo, nè a liberare coloro che lui decideva di usare come proprie pedine...Mi sentivo come il topo, preda del gatto...Naraku stava giocando con me e ogni volta mi lasciava in fin di vita...ma pur sempre in vita, per ricominciare la caccia con rinnovato vigore. Alla fine giunsi a maledire la mia stessa natura, che non mi permetteva di morire a seguito delle ferite e tuttavia non mi permetteva nemmeno di vincere quel nemico così spietato...Così...-
La voce di Sayouki si spense e Inuyasha dovettere attendere qualche istante prima che lei riprendesse, con un sospiro:
-...Fuggii...-
Cadde un profondo silenzio tra i due. Nessuno riusciva a proferire parola, perso nei suoi tristi pensieri. Inuyasha non avrebbe mai potuto credere che l’indomabile Sayouki, la giovane testarda e combattiva che aveva conosciuto un tempo, avrebbe mai potuto anche solo ammettere di essere fuggita davanti al nemico. Naraku doveva avere fatto molta pratica con lei, dati i livelli di spietatezza a cui era arrivato ultimamente. -Stai pensando che sono una vigliacca?-
Il tono rabbioso di Sayouki sorprese Inuyasha. La guardò dritto negli occhi, serio, e disse:
-Non sto pensando nulla del genere.- i suoi occhi d’ambra erano così caldi e il suo sguardo così profondo -So di cosa è capace Naraku. E non parlo solo di me e Kikyo. Ha maledetto la stirpe di Miroku col Kazaana e ha sterminato tutti gli abitanti del villaggio di Sango, uccidendo suo padre e gli ultimi sopravvissuti per mano del suo stesso fratello...Non è un avversario che si possa affrontare da soli...-
Sayouki rimase in silenzio, ancora scossa, ma rincuorata da quanto le aveva detto Inuyasha. Non si accorse di aver portato la mano al collo e di accarezzare sovrappensiero il collarino d’argento, in un gesto che era ormai usuale agli occhi di Inuyasha.
-Da dove viene quel gioiello?- le chiese l’hanyou incuriosito dalle particolari fattezze dell’oggetto. L’aveva osservato per un po’ in silenzio, poi aveva deciso di porre la domanda, per alleggerire la tensione.
-Oh!- esclamò imbarazzata Sayouki, rendendosi conto del gesto involontario e fermando la mano a mezz’aria. -Questo...-
La donna si portò entrambe le mani al collo e, gettati i lunghi capelli neri dietro alle spalle, sfiorò con le piccole dita affusolate i serpenti intrecciati tra loro. Un leggero fremito parve far vibrare le tre creature di metallo lucente e, sotto lo sguardo stupito di Inuyasha, esse si mossero, strisciarono docilmente nelle mani di Sayouki abbandonando il suo collo e si reintrecciarono infine nella forma originale.
Lo stupore dell’hanyou non potè che aumentare quando il suo sguardo, staccatosi dalle mani di Sayouki, in cui giaceva inerte il monile d’argento, risalì la sua figura per guardarla in volto. Ma non arrivò al viso...si fermò appena prima...
Il collo pallido e flessuoso della giovane era sfigurato da una profonda cicatrice scura e raggrinzita...un’ustione che correva tutta attorno alla gola. Seguendo lo sguardo dell’amico, Sayouki dollevò di nuovo una mano per sfiorare la cicatrice, ma subito l’allontanò di scatto, come se avesse preso la scossa.
-...Il...il rosario di perle di Hirofumi...- balbettò Inuyasha: voleva chiedere perdono all’amica per non essere stato abbastanza forte per aiutarla, dirle quanto avesse tentato e quanto terrore avesse provato...ma non ci riuscì e abbassò gli occhi. -Scusa.- disse solamente, ma Sayouki capì ugualmente e lei stessa non voleva insistere troppo sull’argomento.
-Questa cicatrice a suo modo mi ha reso più forte...E questo gioiello, non serve solo a nasconderla.- Inuyasha drizzò le orecchie, attratto dal tono di Sayouki. -Hai udito quanto ti ho appena raccontato. Lo scopo per cui ho viaggiato tanto in tutti questi anni era trovare qualcosa che...-
-EHIIIII!!! INUYASHA!!!! SAYOUKI!!-
Il richiamo inconfondibile del piccolo Shippo li raggiunse imperioso.
Sayouki si portò velocemente il collarino alla gola e docilmente i serpentelli ripresero il loro posto, adagiandosi delicatamente sulla cicatrice, sotto gli occhi di un ancora stupito Inuyasha.
-Sango si è svegliata e sta moooolto meglio!!- annunciò il cucciolo di volpe, correndo loro incontro nel tramonto. -E’ tutto merito tuo, Sayouki, ha detto la vecchia Kaede! Ha detto che sei ancora la migliore guaritrice che conosca! E vuole che ceniamo tutti assieme stasera, così potrai raccontarci tante cose!! Verrai con noi, verooo? E poi devi assolutamente conoscere Kagome! Non vedo l’ora di farvi incontrare! Sono sicuro che vi piacerete subito e che diventerete tanto amiche...-
Sayouki sorrise all’inarrestabile fiume di parole del bambino e si arrese quando lui cominciò a saltellarle intorno e a tirarla per la veste.
-Va bene, va bene! Accetto! Ho come l’impressione che non mi lasceresti andare comunque, non è vero piccolino?-
Shippo le tese dunque la manina, tutto felice e lei la afferrò, grata, accarezzando la testolina fulva e ispida con l’altra mano. Era tanto tempo che non riceveva un benvenuto così caloroso e quel cucciolo così allegro le ispirava una tale dolcezza...
‘Ed è così diverso dal mio Ryu...’

****

Inuyasha seguì i due a breve distanza, non senza rimproverare Shippo di essere sempre troppo rumoroso e asfissiante, ma il cucciolo non gli fece assolutamente caso, tutto preso dalla sua nuova amica. D’altro canto, anche Inuyasha non fu troppo serio nel sgridarlo, perchè osservando Sayouki si rese conto che la giovane pareva davvero felice. Aveva un comportamento paziente e quasi materno col piccolo kitsune e la cosa spiazzava completamente l’hanyou.
‘Non avevo mai conosciuto questo suo aspetto...Sembra così strano! D’altronde per lei sono passati cinquanta anni e di certo devono essere cambiate molte cose.’
Non poteva certo credere che potesse essere rimasta la stessa.
‘E domani torna Kagome.’
Com’erano passati in fretta quei tre giorni!

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Un profumino invitante stuzzicò le loro narici e li indusse ad accantonare qualsiasi altro pensiero, così si misero allegramente a tavola con gli altri. Anche Sango stava abbastanza bene da unirsi a loro e la serata passò tranquillamente.
Avevano sconfitto i lupi-spettri, ridato pace alle anime del villaggio, recuperato un frammento della Sfera e trovato una valente alleata. E l’indomani si sarebbe riunita a loro anche Kagome, che sarebbe rimasta per tutta l’estate. Non si poteva chiedere di meglio.



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Non mi pare di avere usato termini nuovi, no? In caso contrario fatemelo sapere e aggiungerò il dizionarietto anche in questo capitolo!
Cosa ve ne sembra di questi primi due capitoli introduttivi? Nel prossimo capitolo ritornerà Kagome e saprete come sarà il loro incontro...Voi cosa vi aspettate? Datemi un segno!!
Nell’attesa, passate a trovarmi sul mio blog!
Baci Youki.
  
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