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Autore: Youki    09/04/2005    5 recensioni
Vento di battaglie per Inuyasha e i suoi amici. La guerra per i frammenti della Shikon no Tama continua, ma le vicende del passato tornano ad intrecciarsi con il presente e la tela di Naraku, ordita 50 anni prima, ancora una volta allunga le sue maglie sul futuro dei nostri amici. Ma non saranno soli a combattere...qualcuno sta tornando dal passato solo per combattere al fianco di Inuyasha. COMPLETA, posterò il più regolarmente possibile!
Genere: Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Naraku, Nuovo personaggio, Sango, Sesshoumaru, Shippou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yume no Mai

(La Danza dei Sogni)


Finalmente ecco apparire il tanto sospirato primo capitolo della mia nuova storia.
Si tratta di una sorta di sequel di Una Storia del Passato, che è nato dalla mia personale curiosità di vedere cosa sarebbe successo se avessi fatto incontrare il mio personaggio, Sayouki, con la piccola Kagome...tutto è cominciato così, e ne è nata un’altra lunga fanfiction già praticamente conclusa sul mio pc, ma in costante revisione...per cui sappiate già da ora che i tempi di pubblicazione non saranno così brevi...forse 2-3 settimane tra un capitolo e l’altro...Ma almeno pubblicandoli avrò un ulteriore sprone nel terminare l’ultimo capitolo, in lavorazione da mesi e mesi!!
Ho cercato di fare in modo che anche chi non avesse mai letto Una Storia del Passato, potesse al meglio seguire questa nuova storia e ho preferito inserire brevi excursus che richiamano le vicende di quella fic, in modo da riassumerne i punti principali anche a beneficio di chi l’avesse letta al tempo della sua prima pubblicazione, vale a dire circa 3 anni fa...ma non so se sono riuscita nell’intento, quindi gradirei che voi mi diceste la vostra in merito!
Non aggiungo altro e vi lascio leggere in pace, sottolineando come sempre che tutti i personaggi sono frutto del genio della somma Rumiko Takahashi eccetto Sayouki, che è esclusivamente farina del mio sacco!
Buona lettura!

Youki (htpp://www.youki-laportadellalba.splinder.com)



Cap 1

Fantasmi del passato

di Youki


-Inuyasha?! Mi rispondi?!-
Silenzio.
-Allora??!- la voce di Kagome era seccata -Guarda che io sto tornando a casa!-
La ragazza sbraitava rivolta ad un punto imprecisato tra le fronde di un grosso acero rosso e dopo qualche attimo dall’alto giunse una indispettita risposta:
-Tsk! Te ne vai a rilassarti mentre qui c’è tanto da fare! Sei un’irresponsabile!-
-Ma...- Un rossore di rabbia pervase le gote di Kagome, che riprese con vigore la sua invettiva: -Guarda che quest’anno ho gli esami finali, prima delle vacanze! Se non supero questi ultimi compiti in classe, finirà che non passerò gli esami e dovrò studiare tutta l’estate per recuperare e non potrò stare qui a cercare i frammenti della Sfera! E tu mi dai dell’irresponsabile!?-
A questo, Inuyasha non aveva proprio pensato...Ma in effetti lui che ne poteva sapere di quella ‘scuola’??
-E allora vai! Ma non ti concedo più di tre giorni, poi, esami o no, ti verrò a riprendere!-
Quest’ultimo commento, anche se non certo espresso con grazia o gentilezza, fece molto piacere alla ragazza, che si raddolcì un po’:
-Allora io vado...Non mi saluti?-
-Tsk! Che ti saluto a fare? Tanto tra tre giorni sarai di nuovo qui, no?-
Inuyasha non voleva essere così sgarbato, ma il suo orgoglio aveva agito di propria iniziativa e le parole gli erano uscite di bocca prima che lui potesse fermarle. Il danno ormai era fatto...
-Sei un insensibile cafone! Ecco cosa sei!!-
Kagome sentì salirle un nodo in gola e le lacrime pungerle gli occhi, ma si impose di non piangere. Per lei tornare a casa era sempre un momento misto di gioia e tristezza perchè, se da un lato poteva riabbracciare i suoi, la mamma, suo fratellino Sota, il nonno, dall’altro lasciava i suoi amici e, soprattutto, Inuyasha. Questo la faceva soffrire...Invece pareva che a lui non importasse nulla: non era venuto a salutarla quella mattina al villaggio e invece si era ritirato lassù, lontano da tutti.
Era un po’ di tempo che le sembrava così strano e distante...con lei si comportava in modo freddo e scontroso e spesso preferiva isolarsi, evitando anche la compagnia degli altri. Durante una delle loro ultime brevi escursioni in cerca dei frammenti, era rimasto zitto per tutto il giorno, e la notte Kagome avrebbe potuto giurare di averlo sentito parlare nel sonno...Sembrava stesse avendo un incubo...Che stesse sognando Kikyo? Era a causa sua che Inuyasha era così pensieroso? I vecchi dubbi riassalirono Kagome, la quale non aveva mai smesso di sentirsi un rimpiazzo della miko che cinquanta anni prima aveva occupato il cuore di Inuyasha.
-Beh? Sei ancora qui?- piovve dall’alto.
Lo sconforto nel cuore della giovane fu sostituito dalla consueta furia che sfociò immediatamente in un...
-OSUUWAAARIIII!!!!!!!-
A quel comando l’hanyou piombò fragorosamente a terra da una considerevole altezza, spezzando tutti i rami che incrociarono la sua traiettoria; mentre lui sbraitava e gemeva lamentandosi per la caduta, Kagome girò i tacchi furiosa e se ne andò.
‘Spero che le ossa gli facciano male per tutto il tempo che sarò via, così almeno si ricorderà di me!’

****

-Oh, Inuyasha, eccoti!-
Quando verso sera Inuyasha tornò al villaggio, fu accolto da Miroku, che si affrettò ad andargli incontro.
-La divina Kagome ti aveva cercato stamane per salutarti. Ti ha trovato...?-
Il bonzo notò l’andatura zoppicante dell’amico e riconobbe senza ombra di dubbio l’operato della ragazza.
-Ma che è successo??! Non l’avrai di nuovo trattata male?!!-
Tutto quello che ottenne in risposta da un Inuyasha sempre più indispettito fu solo un poco conciliante:
-Bah! Lasciami in pace maledetto impiccione!!-
L’hanyou passò oltre senza aggiungere altro e a Miroku non rimase che seguirlo verso la capanna di Kaede. Là, seduti attorno al basso tavolo imbandito per la cena, trovarono Shippo, Sango e la vecchia miko in loro attesa.
-Ma coooosa ti è successo??- esclamò il piccolo kitsune, vedendo Inuyasha zoppicare e procedere curvo. -Non ti sarai mica scontrato con qualche demone?-
-Ma ti ci metti pure tu, Shippo?!! Lasciatemi stare!!- ringhiò scontroso in risposta, aggredendo il cucciolo che si rifugiò tra le braccia di Sango, nascondendo il visino nella folta chioma castana di lei.
-Inuyasha! Se ce l’hai col mondo, evita di coinvolgerci! Noi eravamo solo preoccupati!-
-Uhm...Sono caduto da un albero...- borbottò allora con le orecchie basse, dopo il rimprovero della ragazza. -Oooh!-
Come Miroku poco prima, tutti avevano capito che in quella storia centrava Kagome e che, data la faccia truce di Inuyasha, era meglio lasciar cadere l’argomento.
‘Come sono complicati i grandi’ fu il pensiero del piccolo Shippo, ‘Se Inuyasha smettesse di trattare sempre male Kagome, lei smetterebbe di schiantarlo a terra e saremmo tutti più contenti. Non mi sembra così difficile!’
Scuotendo la testa, il cucciolo di volpe rinunciò a capire gli adulti e si buttò con il massimo impegno sulla sua ciotola di riso.

Terminata la cena i cinque rimasero nella piccola capanna della miko a discutere sugli ultimi eventi e a fare progetti per le successive spedizioni, ma a tutto questo Inuyasha non prese parte, ritirandosi presso la porta e stando lì, rannicchiato, a scrutare in lontananza nel buio della notte con aria assente.
-Tu che ne pensi Inuyasha?-
La domanda di Miroku lo colse impreparato.
-Che...di cosa? Cosa dicevi?- annaspò.
-Ora sei così calmo e taciturno che mi preoccupi...-
Il bonzo gli si avvicinò carponi e lo fissò con sguardo indagatore da una distanza fin troppo ravvicinata. Azzardò:
-Ti manca così tanto la divina Kagome??-
L’espressione distratta dell’hanyou cambiò repentinamente.
-MA CHE DIAVOLO DICI??? E piantala di farti i fatti miei! Quella dannata ragazzina è l’ultimo dei miei pensieri ora!!-
Fece per alzarsi nel tentativo di scansare Miroku, ma il movimento gli costò caro e una fitta lancinante di dolore quasi gli bloccò la schiena.
-AAAHHH! MALEDIZIONE!!! E’ tutta colpa di quella stupida!!- imprecò.
Miroku si lasciò sfuggire un sorrisetto saccente arretrando di un passo per esser sicuro di rimanere fuori della portata di tiro, prima di riprendere:
-Se tu ti mostrassi un po’ più sensibile nei suoi confronti...-
-TI HO DETTO DI SMETT...AAAHIIOOOO!!!- un secondo tentativo di balzare avanti si dimostrò ancor più deleterio del primo e Inuyasha si ritrovò faccia a terra, con gli occhi lucidi per il dolore.
Kaede, che fino a quel momento aveva ignorato il battibecco continuando a sorseggiare indifferente la sua tisana, posò la tazza, con calma si avvicinò all’hanyou e lo rimproverò, aiutando poi Miroku a farlo rialzare.
Più tardi, mentre la vecchia miko gli medicava la schiena dolorante applicando un impacco di erbe, Inuyasha fu aggiornato da Miroku sui progetti per l’indomani.
-Siamo rimasti d’accordo con Kagome che saremmo andati a controllare le voci che ci sono giunte su certe strane apparizioni al villaggio vicino.-
Ora che ascoltava, ad Inuyasha la cosa giungeva proprio nuova.
-Apparizioni?- chiese.
Fu Sango, esasperata, ad intervenire, parlando a voce bassa per non svegliare il piccolo Shippo, che le si era addormentato in braccio:
-Ma dove hai la testa, Inuyasha? Eppure c’eri anche tu ieri quando ci hanno raccontato la storia! Ma sei sicuro di stare bene?-
-Baah!- grugnì l’hanyou agitando una mano come per scacciare un insetto fastidioso. Sdraiato a pancia sotto com’era, mentre Kaede continuava a medicarlo, era il massimo movimento che si potesse permettere. Rassegnato, Miroku sbuffò e gli ripetè la storia.
-Quel mercante ha detto che da qualche tempo in quella zona succedono cose strane....Apparizioni....- il tono del bonzo si era fatto basso e tenebroso -...di fantasmi...pare...-
-F...fantasmi??-
-Sì...Uomini, donne, persino bambini...portano i segni di orribili ferite e si aggirano inquieti attorno al villaggio...Qualcuno ha riconosciuto i propri congiunti, defunti circa cinquanta anni fa durante l’attacco di pericolosi demoni...-
Ora Inuyasha ricordava l’ambulante che era giunto al villaggio due giorni prima, portando quelle strane notizie...Ma non appena aveva detto da dove veniva, Inuyasha era stato assalito da ricordi che avrebbe preferito dimenticare, mentre le orecchie gli ronzavano e la vista gli si sfocava, mettendosi di nuovo a fuoco su eventi di cinquanta anni prima.
-Ma le loro apparizioni non sono le uniche...Spiriti malvagi di uomini e youkai infestano il bosco di notte e terrorizzano gli abitanti, che non hanno il coraggio di uscire di casa una volta sceso il buio.-
‘Proprio come cinquanta anni fa, quando io e Kikyo giungemmo a quel villaggio... ‘
Di nuovo ricordi indesiderati si affollarono nella mente di Inuyasha: odore di fumo, carne bruciata, cadaveri scomposti che giacevano abbandonati nella polvere, nel sangue, tra la cenere che era stata il loro villaggio...
Ogni muscolo del suo corpo si contrasse nel tentativo di chiudere la mente a quelle immagini di morte e Kaede se ne accorse immediatamente. Terminata la medicazione, posò una pezza umida sulla schiena dell’hanyou e lo fasciò, permettendogli poi di riverstirsi. Inuyasha fu grato alla vecchia per quei pochi istanti che gli aveva concesso per riprendersi: in quei dolorosi ricordi aveva rivisto Kikyo rischiare la vita a causa del morso di uno youkai-vampiro...e tutto questo perchè lui non era stato capace di proteggerla.
-Se non sbaglio, Kaede-baba, quel villaggio sorge sulle rovine del precedente insediamento, quello distrutto dagli youkai, no?- volle sapere Miroku.
-Esatto- sospirò la vecchia -Ma per la precisione si trattava di uno youkai solo, tanto potente che nemmeno Kikyo fu in grado di fermarlo-
-Un solo demone??- esclamò Shippo che, chissà quando, si era svegliato e ora ascoltava, tutto preso, la storia. -Doveva essere mooolto potente per aver sconfitto Kikyo!!-
Kaede annuì gravemente e il suo sguardo si posò su Inuyasha che, le orecchie basse, doveva avere davanti agli occhi la stessa imagine che aveva lei...Kikyo, esangue, in fin di vita, sul collo due fori e un mortale lividore che si estendeva da essi verso il cuore...
-Io...non fui in grado di proteggerla...- mormorò l’hanyou. Poi non disse più nulla e prese a fissare insistentemente il pavimento.
-Molte persone morirono tra le macerie del villaggio incendiato, ma molte altre perirono per mano di quel demone-vampiro...Ero molto giovane all’epoca, ma sentii diversi resoconti dell’accaduto, perchè fu qui che si rifugiarono molti dei sopravvissuti, prima che il villaggio fosse ricostruito.- raccontò Kaede, lasciando Inuyasha al suo dolore.
-Ma che fine ha fatto quello youkai?- volle sapere Sango, mentre Shippo incalzava:
-Kikyo alla fine trovò il modo di distruggerlo?-
Fu Miroku a rispondere.
-Da quanto so io, fu il leggendario Hirofumi a sconfiggerlo.-
-Hirofumi???-
-Sì, Shippo, il leggendario monaco guerriero, uno dei pochi uomini in grado di padroneggiare il Nemureikon, il tantra del Sonno dell’Anima...-
Stupito e ammirato, nonchè deliziato dalla storia, il piccolo kitsune volle farsi raccontare la leggenda di questo favoloso monaco che, con i suoi armati, difendeva i villaggi e aveva sconfitto centinaia di potenti youkai usando il suo enorme potere spirituale. Sentire parlare di quel monaco risvegliò in Inuyasha una furia sopita da tempo e altri ricordi legati al passato si riaffacciarono alla sua memoria: Sayouki. La sua prima amica. L’unica che poteva capirlo in quanto era uguale a lui. Colei che per prima gli aveva sorriso e che poi lo aveva abbandonato...
Gli stessi, contrastanti sentimenti di un tempo, riaffiorarono nel cuore di Inuyasha. Nonostante tutto, alla fine Sayouki non lo aveva abbandonato...avevano combattuto insieme contro Hirofumi...o, meglio, LEI aveva combattuto...LUI non era nemmeno stato in grado di resistere al tantra e per poco ci era rimasto secco...Quest’ultima considerazione gli fece ricordare che anche lei aveva rischiato la vita, proprio sotto i suoi occhi, proprio come Kikyo, mentre lui...lui era immobilizzato da quella dannata litania e poteva solo guardarla morire. Anche in quell’occasione non era stato in grado di proteggere chi gli stava vicino.
Alla fine il nemico era stato sconfitto, certo, ma non certo per merito suo...
-Inuyasha? Ma che hai?-
Miroku aveva interrotto il suo racconto e tutti stavano fissando l’hanyou.
-Stavi tremando...e...guardati...-
Un rivolo di sangue gli scorreva tra le dita di entrambe le mani. In preda alla rabbia che quei ricordi avevano destato, aveva stretto tanto i pugni che si era ferito i palmi con i propri artigli.
Per cambiare argomento Shippo incitò Miroku a finire la storia di Hirofumi, ma Inuyasha esplose:
-Vuoi sapere chi era Hirofumi??!! ERA UN PAZZO INVASATO!! UN ASSASSINO SPIETATO E SENZA ONORE!- gridò, poi continuò abbassando il tono, parlando con voce tesa e rabbiosa: -Quel suo tantra ti strappava l’anima e i suoi sgherri ti finivano con sommo gusto mentre eri completamente immobilizzato! Era pieno di sè e tutto quello che faceva, lo faceva per la gloria e per il gusto di uccidere, non certo perchè era un difensore dei deboli!! Si prese anche il merito di aver salvato il villaggio dal vampiro, ma non fu lui ad uccidere quell’essere...-
Inuyasha si era alzato in piedi e ansimava. Sentiva montare sempre più una rabbia rimasta sopita per decenni, sigillata con lui all’albero sacro dalla freccia di Kikyo. Senza dire una parola, uscì dalla capanna e si inoltrò nella foresta, lasciando gli altri esterrefatti per quel comportamento così inatteso e aggressivo.
-Ma cos’ha?- chiese Miroku a Kaede.
La vecchia sospirò.
-E’ una lunga storia...Inuyasha e Kikyo affrontarono il vampiro, ma mia sorella venne ferita e rischiò la morte. Credo che il senso di colpa per non averla saputa difendere, bruci ancora nel cuore di Inuyasha. Poi giunse qui Hirofumi e si prese il merito di aver personalmente sconfitto il vampiro autonominandosi protettore del villaggio in vece di Kikyo...e alla fine si trovò a scontrarsi con Inuyasha...-
-Ma allora chi sconfisse il demone? E che fine fece il monaco guerriero?-
Shippo, voce dell’innocenza, aveva centrato il punto della questione.
Kaede, nonostante la serietà dell’argomento, si lasciò sfuggire un piccolo sorriso al ricordo che le si presentò alla memoria: una giovane pallida e composta, dal carisma indiscutibile e dalla grande saggezza, che diverse volte era tornata a trovarla...Lei l’aveva considerata sempre come una maestra, una guida, nonostante non fosse umana.
Incuriositi dall’espressione di Kaede, i tre attesero rispettosamente in silenzio che la vecchia parlasse.
-Fu una yasha di nome Sayouki. La Dama dei Sogni. Fu sempre lei a procurare l’infuso che guarì Kikyo e ad affiancare Inuyasha nello scontro con Hirofumi. In quell’occasione mi salvò anche la vita...Dopo quello scontro, di Hirofumi nessuno seppe più nulla...-
Non aveva mai avuto il coraggio di chiedere a Sayouki cosa fosse successo al monaco. Aveva preferito non sapere...
-Quando accadde tutto questo?-
-Beh, Sango, fu poco tempo prima che cadessimo tutti vittime dell’inganno di Naraku...Kikyo si riprese lentamente dalle ferite e infine tornò alle sue occupazioni, ma era molto provata e i suoi poteri stavano già diminuendo, forse proprio perchè distratta dai sentimenti che provava per Inuyasha...Fu allora che lei gli propose di usare la Sfera per divenire umano...Il resto della storia la sapete...-
-Ora capisco perchè tanta furia...Il povero Inuyasha ne ha passate davvero di tutti i colori...Ma questa Sayouki, dove e quando l’avete conosciuta?- si interessò Miroku.
-Io la conobbi solo in occasione dello scontro con Hirofumi...mentre Inuyasha...era con lei quando giunse qui in cerca della Shikon no Tama...ma poi lei se ne andò, non so perchè.-
Era un’altra delle cose di cui Sayouki non aveva mai fatto parola. In fondo la vecchia miko sapeva ben poco di lei, che era apparsa e scomparsa ad intermittenza, come uno spettro, a distanza di mesi o di anni finchè lei, Kaede, era divenuta adulta e aveva preso le redini del villaggio, proprio come le aveva predetto la yasha stessa tanto tempo prima.
Poi, circa trenta anni prima, la Dama dei Sogni era scomparsa.
Non ne aveva più avuto notizie.

****

Alla prima luce dell’alba Inuyasha guardava il cielo schiarirsi e la leggera foschia alzarsi lentamente, mentre attendeva i suoi compagni per intraprendere il breve viaggio verso i tristi fantasmi del suo passato. Aveva trascorso un’altra notte ad agitarsi in preda agli incubi. Erano già diverse volte che si ripeteva sempre lo stesso sogno...Hirofumi, Sayouki, Kikyo, Naraku...le loro immagini si intrecciavano, si sovrapponevano, gli parlavano, lo schernivano, lo chiamavano...Ma non riusciva mai a ricordare cosa dicessero...E questo lo inquietava enormemente. Non aveva mai sognato tanto... Osservò scomparire l’ultima stella mattutina mentre il sole sorgeva in tutto il suo splendore estivo e riscaldava l’aria umida, fugando infine la foschia.
‘Si può sapere dove si sono cacciati? Si era detto di partire all’alba.’ pensò irritato. La nottata agitata non aveva certo contribuito a migliorare il suo umore e per giunta la schiena aveva ricominciato a dolergli. Ma eccoli finalmente arrivare tutti in gruppo, conducendo due cavalli.
-Era ora! E’ un pezzo che vi aspetto! Vi sembra forse l’alba?- sbraitò puntando un dito accusatore verso il sole ormai alto sull’orizzonte.
Shippo sbadigliò sonoramente dalla groppa del cavallo di Sango e Miroku, imitandolo, si scusò:
-E’ che irei sera abbiamo fatto tardi a parlare della storia di quel villaggio e di Hirofumi...- Sbadigliò ancora. -...E della Dama dei Sogni...- puntualizzò Shippo con voce impastata, stropicciandosi gli occhietti insonnoliti.
Inuyasha si rabbuiò. Sentirne parlare gli riportava alla mente i sogni della notte passata.
-Forza, andiamo. Non me ne faccio niente delle vostre scuse! Andando a cavallo ci vorrà meno di mezza giornata per arrivare, ma se vogliamo scoprire qualcosa dobbiamo passare là la notte.-
Detto questo fece per incamminarsi, ma si trovò la strada sbarrata da Kaede, sul suo cavallo.
-E tu che credi di fare, vecchia?-
-Visto che siete ancora qui, ho deciso di aggregarmi. Mia sorella rischiò la vita per quella gente. Mi sembra doveroso fare qualcosa a mia volta.-
Fu così che la piccola compagnia si mise in viaggio verso la meta designata.

****

-Eccoci arrivati.- annunciò Kaede poco dopo mezzogiorno. Avevano viaggiato velocemente, senza soste, per stare dietro ad Inuyasha che pareva indiavolato e ora erano giunti a destinazione.
-E’ molto grande.- constatò Sango, osservando il villaggio che si stendeva ai piedi del declivio su cui si trovavano.
-Già! Quanta gente! E che profumino!- Shippo si era lamentato per tutto il viaggio di aver dovuto saltare la colazione e ora, con lo stomaco che protestava sonoramente, incitò gli altri a scendere al villaggio per pranzare. Corse avanti guidato dal profumo di pesce arrostito che usciva da una piccola locanda proprio all’ingresso del paesino, seguito a breve distanza dagli altri.
Ma Inuyasha non si mosse. Non vedeva il prospero villaggio davanti a sè, non vedeva la gente indaffarata andare avanti e indietro e non sentiva il profumo del cibo che tanto attirava Shippo. Davanti agli occhi aveva la visione del villaggio semidistrutto che lo ossessionava nei suoi incubi e nelle narici il lezzo di morte, nelle orecchie grida e pianti...
-Ehi! Inuyasha!- si sentì chiamare da Miroku -Che fai lì impalato? Non hai fame?-
Il tintinnio metallico degli anelli dello sghakujo del bonzo fu come un campanello che lo riportasse al presente. L’hanyou prese un profondo respiro, la vista gli si schiarì.
‘Il passato è passato.’ decise ‘E i sogni sono solo sogni.’
Si incamminò giù per il sentiero per raggiungere gli altri.
‘Devo smetterla di pensarci.’


Il capovillaggio, informato dell’arrivo della miko e del suo seguito, insistè per ospitarli in casa propria, superando in fretta l’iniziale diffidenza dovuta alla presenza di due demoni nel seguito della miko. Alla fine si trovarono tutti assieme radunati amichevolmente per la cena a discutere degli ultimi avvenimenti con il loro ospite.
-Dunque voi stesso li avete visti?- lo interrogò Miroku, lanciando un’occhiata furtiva alla nipote dell’uomo.
-Si, houshi-sama. Infestano il bosco, di notte...e combattono tra loro. Si odono distintamente i rumori della battaglia provenire dalla zona delle Fosse...-
-Le Fosse?-
-Si tratta di un’area sacra in cui sono stati seppellite le vittime del vampiro, assieme alle ceneri dell’antico villaggio, Miroku- spiegò Kaede.
Il capovillaggio annuì:
-Anche Mineko-baba, la vecchia miko di questo villaggio, è seppellita lì. Lei sopravvisse all’attacco, ma quando sentì avvicinarsi il suo momento, disse di voler essere sepolta con i suoi protetti: non volle abbandonarli nemmeno dopo la morte.-
Kaede ricordava con affetto la vecchia miko, che si era presa cura di lei e si era occupata della sua istruzione in seguito alla morte di Kikyo.
-Hanno riposato in pace per cinquanta anni e ora...si sono risvegliati...- terminò l’uomo con un brivido.
-Secondo te, Miroku, perchè le loro anime stanno ancora vagando?- chiese Sango quando fu chiaro che il capovillaggio non aveva più nulla da aggiungere.
Il bonzo si fece pensieroso:
-Indubbiamente i loro spiriti inquieti non sono riusciti a trovare la pace e ora qualcosa li ha sconvolti tanto da permettere loro di assumere consistenza e potere...-
Il gruppetto rimase per qualche attimo in silenzio, poi fu Inuyasha ad esprimere il pensiero di tutti.
-Che la causa sia un frammento della Sfera!?-

Più tardi, quando il sole fu basso all’orizzonte, i cinque si recarono alle Fosse, guidati dal capovillaggio in persona. L’uomo li coprì di mille raccomandazioni e si affrettò a tornare la villaggio prima che facesse buio. La piccola compagnia esplorò la zona, una radura al cui centro sorgeva una sorta di altare, forse una lapide commemorativa, attorno alla quale il terreno era smosso come se fosse stato appena arato da un giogo di buoi impazziti. Diversi alberi ai margini erano spezzati e danneggiati e su alcuni erano visibili segni di artigli, ma per il resto non v’era traccia di orme o altri indizi definiti che facessero pensare a qualcosa di concreto... Cenarono in silenzio, un pasto freddo e frugale consumato alla luce del sole morente e attesero la notte.
****

-Brr...Con il buio questo bosco mette proprio paura!- blaterò Shippo, stringendosi forte ad Inuyasha.
-Zitto, moccioso!....E smettila di starmi appiccicato addosso!! Non ti lascerai mica spaventare da una storia di fantasmi, dopo tutti gli youkai che abbiamo affrontato!-
Cercando di salvaguardare il prorio onore, il piccolo kitsune scese dalla spalla dell’hanyou e prese a camminargli accanto, ma senza mai lasciare un lembo del kariginu rosso di Inuyasha, tanto per stare sul sicuro.
-Ma era proprio necessario dividerci?-
-Uffa!- rispose infastidito Inuyasha -Mi spieghi se no come avremmo fatto a tenere sotto controllo una zona così ampia? Dovevamo stare seduti su quelle tombe ad aspettare che ci arrivassero addosso?-
-Uhm...-
-E poi hai visto anche tu che il bosco è pieno di zone devastate. Non è detto che gli scontri avvengano sempre nello stesso luogo.-
-Ma è tutto così spettrale...-
-Si può sapere perchè diavolo sei voluto venire con me?? Potevi andare con Miroku o stare appostato con le donne alle Fosse, no?-
-Beh...senza Kirara...sei quello con cui mi sento più al sicuro...-
-Sssht! Lo senti anche tu Shippo?-
Un rumore lontano e indefinito, man mano sempre più chiaro...un pianto...
-Sì! Da quella parte!!-

****

-Kaede-baba...Cos’è quello?-
Sango e Kaede erano appostate al buio quando improvvisamente davanti a loro apparve un bagliore indistinto, una forma evanescente che lentamente stava acquistando contorni sempre più definiti, senza tuttavia raggiungere la solidità.
-E’ uno spirito, Sango! Puoi deporre la tua arma, è completamente inutile trattandosi di un fantasma...-
La vecchia aveva posato una mano sulla spalla della ragazza che si stava già preparando all’attacco. Ultima discendente della prestigiosa casta degli Sterminatori di demoni, Sango aveva sostituito il suo semplice yukata con l’armatura leggera da combattimento ed era stata pronta a lanciare il suo enorme e micidiale boomerang, Hiraikotsu, contro l’avversario.
Davanti a loro stava la figura di una vecchia, magra e dritta, rugosa come la corteccia di un pino: l’apparizione era così nitida che sembrava quasi reale.
-Kaede....- lo spettro non mosse le labbra e assunse un’espressione nostalgica mentre la sua voce scaturiva da un luogo lontano e invocava quel nome con tanta dolcezza.
-Voi...Somma Mineko?!-
L’apparizione sorrise, poi perse i suoi contorni definiti e divenne un’ombra luminescente che si mosse allontanandosi dalle Fosse.
-Venite...Seguitemi...- incitò la sua voce eterea -Aiutateci...-
-Quello spettro è davvero la sacerdotessa Mineko?- chiese Sango mentre arrancavano il più velocemente possibile dietro alla loro guida. Il fantasma procedeva veloce davanti a loro, distanziandole sempre più: la vecchia ansimava e la ragazza le si accostò per aiutarla. Non si erano ancora allontanate molto dalla radura delle Fosse.
-Grazie, Sango cara. Non possiamo fermarci...Se Mineko ha chiesto il nostro aiuto, la cosa è seria davvero...- Kaede respirava a fatica, ma non voleva cedere -Lei era una miko molto potente, anche se non a livello di Kikyo. Fu lei a prendere il posto di mia sorella come somma sacerdotessa e ad addestrarmi, finchè non presi i voti e la sostituii. Dopodichè tornò qui al suo villaggio e morì qualche anno dopo...-
-Ma il suo spirito vaga ancora inquieto...-
-Si, come ha detto il capovillaggio, forse nemmeno nella morte ha voluto abbandonare i suoi protetti...- Una fitta al fianco fece cadere Kaede bocconi.
-Vecchia Kaede! Non potete farcela! Andrò avanti io, voi fermatevi qui!-
-E sia...Vai avanti tu, Sango. Appena potrò tornerò indietro alle Fosse....-

****

Era il pianto di un bambino quello che aveva attirato fin lì Inuyasha e Shippo, ma ora il suono era diffuso tutto intorno a loro, non proveniva più da un luogo preciso e i due si fermarono incerti sulla direzione da prendere. Il pianto si fece più vicino e forte...divenne sempre più distinto finchè parve provenire esattamente da un punto a pochi passi da loro.
-Chi c’è??- balbettò il piccolo kitsune avvinghiandosi alla gamba di Inuyasha.
Come in risposta, davanti a loro si materializzò una piccola figura. Era lei che piangeva.
-Ma è ...una bambina!- esclamò un po’ rincuorato Shippo -Inuyasha, cosa facciamo? Inuyasha?-
Ma Inuyasha non rispondeva, aveva un’aria assente e aveva lo sguardo fisso... Aveva già visto quella bambina, l’aveva riconosciuta subito. Erano passati cinquanta anni da quando l’aveva abbandonata tra le fiamme del villaggio per andare a soccorrere Kikyo...Kikyo che aveva rischiato la vita per sottrarre la piccola dalle grinfie del vampiro, cadendone poi vittima lei stessa...E lui l’aveva lasciata sola, lì a morire. Solo la notte prima aveva rivissuto quei momenti nei suoi incubi...
La bambina smise di piangere e tirò su col naso, guardando Inuyasha con fare accusatorio.
-Adesso aiutami!- strillò e sollevò il braccio ustionato per indicare un punto più avanti, da cui si poteva percepire una tensione terribile, una sensazione di malvagità quasi palpabile.
-Questa volta non ti lascerò da sola piccola...- disse serio l’hanyou. Prese Shippo in spalla e corse più velocemente che potè verso il pericolo.

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Era in atto una battaglia: non un tradizionale scontro armato, ma una guerra tra spiriti.
Miroku era giunto sul posto seguendo la traccia di potere che il loro radunarsi aveva lasciato: aveva sentito l’accumularsi di una grande energia...ed era giunto appena in tempo per assistere all’inzio dello scontro. Due fazioni si fronteggiavano, immobili come l’aria, due fazioni di spettri, forme indefinite, dai contorni vaghi e tremolanti. Il monaco poteva captare chiaramente i sentimenti che li animavano, perchè solo grazie ad essi quelle ombre potevano ancora esistere. Da un lato anime umane, fragili e deboli, legate a quella terra dal dolore e dalla ferma decisione di proteggere i loro discendenti, dall’altra spiriti empi di uomini e youkai che bramavano vendetta e potere. La tensione crebbe e giunse al culmine quando alla testa delle anime umane apparve una vecchia sottile e dritta come un fuscello: vestiva una casacca bianca e un hakama rosso, abbigliamento che ne attribuiva indubbiamente l’appartenenza alla casta sacerdotale.
‘Una miko! Che sia la venerabile Mineko!?’
Miroku rimase pietrificato quando la battaglia ebbe inizio. La vecchia miko raccolse l’energia spirituale dei suoi e si preparò a scagliarla mentre gli avversari favecano lo stesso, sia pur in modo più disorganizzato. Vennero così a formarsi due brillanti scudi di energia spirituale che furono lanciati l’uno contro l’altro: tutta la radura pulsava per l’energia accumulata e la terra tremò quando le due entità si scontrarono. Le pietre si frantumarono, zolle di terreno vennero divelte dalla loro sede, gli alberi più vicini sradicati.
‘Ora capisco cosa è accaduto alle Fosse! Deve esservi stata combattuta una di queste tremende battaglie!’ Una guerra di intezioni, dove ogni desiderio veniva tramutato in pura energia spirituale...
Gli alberi attorno a Miroku cominciarono a scricchiolare sempre più forte e un vecchio salice poco distante da lui fu spezzato a metà come da un fulmine. Con un agile balzo il bonzo si allontanò, rimanendo in vista della radura. Per poco non si scontrò con Sango.
Si lasciò sfuggire un grido, sorpreso.
-Miroku-sama! Sono io! Ma che sta succedendo?-
Miroku le spiegò quanto aveva potuto arguire circa quegli eventi e dovette ripetere il tutto un attimo dopo, quando furono raggiunti anche da Inuyasha e Shippo.
Fino a quel momento la battaglia si era svolta ad un livello di parità e, nonostante i danni provocati, nessuna delle due fazioni era riuscita a prevalere.
-Forse accade così tutte le notti e combattono fino ad esaurimento delle loro energie, per poi ricominciare la notte successiva...-
-Ma se è davvero così è terribile!- esclamò Sango -Già sono anime che non riescono a trovare la pace e sono oltretutto costrette a combattere all’infinito una guerra simile!-
-Di certo è a causa di uno Shikon no kakera. Abbiamo già visto cosa sono in grado di fare i frammenti della Sfera...Se solo ci fosse la divina Kagome potremmo individuarlo!-
-Beh, non dobbiamo sempre dipendere da lei!- sbottò Inuyasha -Adesso dobbiamo cavarcela da soli!-
L’hanyou stava per lanciarsi nella radura e sguainare la propria spada,Tessaiga, quando improvvisamente fecero la loro entrata sul campo di battaglia tre youkai-lupo.
Erano enormi e feroci, e animati dalla brama di potere che solo la promessa dei frammenti della Sfera riusciva a risvegliare nelle anime oscure dei demoni.
Prontamente, le anime maligne sfruttarono l’occasione e si impossessarono dei corpi dei tre lupi, fondendosi con essi. Le tre bestie assorbirono, grate, quell’inaspettato potere e divennero enormi. Nei loro occhi si accese una luce folle, che aggiunse ferocia a ferocia, e senza pensarci un attimo si lanciarono contro la eterea fazione avversaria. Vi fu un sonoro schianto quando quegli esseri si scontrarono con la barriera di energia che la vecchia miko aveva elevato in difesa dei suoi e la terra tremò per la potenza dell’attacco. Il potere di Mineko tuttavia non fu in grado di resistere a lungo a quell’attacco di corpi materiali e lo scudo protettivo andò ben presto in frantumi, originando un’onda d’urto che gettò a terra i quattro spettatori.
Quando si riebbero dal colpo fecero solo in tempo a vedere Mineko e i suoi svanire, senza lasciare traccia.
-Dannati!-
Inuyasha si lanciò all’attacco del lupo più vicino, ma lo youkai riuscì con facilità a scansare il colpo, mandando a terra il giovane con una zampata, poi, richiamato dall’ululato dei due compagni, non si preoccupò nemmeno di finire l’avversario e si inoltò nel bosco, proprio nella direzione da cui era arrivata Sango.
La giovane inorridì quando realizzò dove erano diretti.
-Oh, no! Troveranno Kaede-baba sulla loro strada! E’ rimasta indietro, a breve distanza dalle Fosse!-

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Kaede stava faticosamente tornando indietro, come promesso a Sango ed era in vista della radura quando dietro di lei, con gran fragore di alberi spezzati, giunsero i tre feroci lupi, tallonati da Inuyasha e gli altri.
-Giusto in tempo! Vecchia Kaede!-
Inuyasha atterrò con un balzo proprio accanto a lei e Sango e Miroku furono pronti a sollevarla di peso e portarla in salvo dalla furiosa avanzata dei demoni.
-Non avete possibilità, stupidi!- abbaiò un coro di voci provenienti dal lupo più grosso, -Ci impossesseremo del frammento e torneremo alla vita!!-
Il loro attacco fu così repentino che Sango, Miroku e Inuyasha dovettero arretrare.
-Hiraikotsu!!!-
-Sankon Tessou!!-
Le loro grida di battaglia si confusero con i ringhi sordi dei loro avversari mentre Miroku cercava invano il momento opportuno per utilizzare il Kazaana, il buco nero sulla mano destra che era la sua peggiore maledizione, ma anche la sua più invincibile arma.
Kaede era arretrata fino all’altare che sorgeva la centro della radura e, riparandosi dietro di esso assieme a Shippo, lanciava le sue frecce cariche del suo potere spirituale. I lupi, tuttavia, sembravano non risentire del loro effetto e, nonostante diversi dardi fossero andati a segno, essi continuavano ad attaccare senza sosta i suoi compagni.
‘E’ molto debole’, constatò Sango, ricordandosi di come era crollata poco prima nella foresta, ‘Non ce la può fare ancora per molto e le sue frecce sono quasi prive di potere...’
Lo youkai più piccolo, dal fitto manto grigio, si lanciò in direzione della vecchia, le fauci spalancate, le zanne grondanti di bava acida. La giovane youkaitaijiya si frappose tra loro e fermò l’attacco con Hiraikotsu, usando il grande boomerang d’osso per bloccare le fauci del lupo e ingaggiando con lui un corpo a corpo. Come unica arma aveva ora la sua katana.
Miroku e Inuyasha erano intanto alle prese con gli altri due youkai e la lotta si stava facendo serrata. Il bonzo si difendeva a stento col suo bastone sacro e i colpi di Inuyasha non andavano mai completamente a segno; nemmeno con Tessaiga era riuscito a fermarli, nonostante avesse loro causato ferite apparentemente alquanto gravi...Come potevano opporsi ad avversari simili? Quegli esseri non erano più semplicemente youkai e non possedevano nemmeno più la propria aura demoniaca: erano solo dei corpi, vuoti e insensibili al dolore, guidati dalla volontà maligna che li possedeva. Il grosso lupo nero gli si avventò di nuovo contro e Tessaiga saettò, aprendogli un lungo squarcio nel fianco, ma il nemico, incurante, scartò di lato balzando di nuovo all’attacco. -Sono troppo resistenti! E troppo veloci!- constatò furioso Inuyasha, cercando di evitare le zanne fameliche.
Un grido di Miroku lo mise in allarme.
Il giovane bonzo era intrappolato sotto una zampa grigia del suo avversario e il suo bastone giaceva a qualche metro di distanza, fuori portata: doveva essergli caduto nel combattimento. La mostruosa testa del lupo lo sovrastava minacciosa e il bonzo stava freneticamente tentando di liberare il sigillo della sua mano destra per utilizzare il Foro del Vento. Una goccia di bava acida colò dalle fauci spalancate sopra di lui e gli cadde sulla spalla, facendolo gridare e contorcere per il dolore, mentre lo youkai gli bloccava anche il braccio destro, insospettito dal suo armeggiare con il rosario.
Inuyasha raccolse tutta la forza che aveva in corpo e sferrò un colpo terribile con la sua lama per disimpegnarsi dal suo aggressore e correre in aiuto di Miroku. Il lupo nero emise un ululato terrificante e, con l’addome completamente squarciato, girò su se stesso e si lanciò contro Sango e Kaede. Le due donne, già alle prese con un altro avversario, si accorsero troppo tardi del pericolo e non poterono difendersi. Sango fece da scudo a Kaede e la violenza del colpo le fece volare entrambe a diversi metri di distanza.
-Noooo! Sangoooo!- gridò Miroku, di nuovo libero grazie all’intervento di Inuyasha, correndo a raccogliere il bastone.
Inuyasha sferrò con Tessaiga un colpo micidiale e il grosso lupo grigio con cui era alle prese non fece in tempo a cadere finalmente morto, decapitato, che già lui stava correndo al fianco di Miroku.
I due youkai erano già addosso alle donne e solo Shippo si ergeva in loro difesa, lanciando disperatamente i suoi piccoli fuochi fatui. Era troppo tardi!! Era questione di un secondo, poi quelle fauci terribili avrebbero divorato i loro compagni!!
Ad Inuyasha sembrò di muoversi al rallentatore...Le gambe erano divenute pesanti, il respiro corto...Sollevò Tessaiga e la lanciò con tutta la forza che gli era rimasta per colpire il lupo più vicino, ma non sarebbe bastato, perchè i nemici erano due....

-GETSUNOGAI!!- Vi fu un grido, un lampo, poi improvvisamente tutto finì e cadde il silenzio: un silenzio di morte.
Tessaiga era conficcata nella schiena dell’enorme lupo nero: lontano dalla mano del suo padrone, aveva perso tutto il suo potere ed era ritornata ad essere una vecchia katana arrugginita. Ma quel colpo non era stato fatale per il demone. La testa dello youkai era stata recisa di netto così come quella dell’altro lupo e giacevano entrambe a terra, in un lago di sangue nero fissandosi a vicenda con occhi vitrei dall’espressione quasi sorpresa. Lo scontro era finito in modo così repentino e inaspettato che i cinque cominciarono solo ora a rendersi conto dell’accaduto.
Miroku si guardò attorno pieno d’ansia e individuò Sango, a terra, ferita, poco lontano da Kaede: il suo sangue sembrava nero come quello degli youkai alla luce pallida della luna. Il bonzo mosse un passo per andare da lei quando si accorse improvvisamente che non erano soli. Era apparsa una figura scura accanto alla vecchia miko. Stava per chiamare Inuyasha, ma capì che anche lui aveva visto e stava osservando immobile il punto in cui era apparsa quella misteriosa ombra.
Poi una voce ruppe il silenzio:
-Stai bene, chibi?-
Quella che aveva parlato era una voce dolce, di donna.
Inuyasha la riconobbe senza sforzo, nonostante fosse passato tanto tempo dall’ultima volta che l’aveva udita. A anche Kaede la riconobbe e sorrise al nomignolo che la nuova arrivata aveva usato pur rivolgendosi ad una vecchia come lei.
-Era da tempo che nessuno mi chiamava più così...Non posso crederci...Siete proprio voi?!-
Un gemito di Sango ruppe l’atmosfera irreale che si era creata e Miroku corse al suo fianco. Quando fu vicino, vide che la donna misteriosa sorreggeva delicatamente Kaede e con un lembo del kimono le detergeva il sudore e la polvere dal viso. Il suo occhio attento notò che vestiva abiti scuri come la notte e la sua pelle era così candida da parere evanescente al riflesso della luna. Era una figura spettrale, molto più simile alle anime che si stavano nuovamente materializzando attorno a loro, che non ad un essere in carne e ossa.

‘Un altro fantasma tornato dal mio passato...’ pensò Inuyasha.
‘Perchè Sayouki è qui...?’



Piccolo dizionario di giapponese (senza pretese ^_^ ):
hanyou: mezzodemone.
osuwari: a cuccia.
youkai: demone.
yasha: demone femmina (ma ci sono pareri contrastanti, quindi non fidatevi troppo...)
kitsune: volpe.
miko: sacerdotessa.
houshi: bonzo, monaco.
hakama: tipico pantalone ampio di colore rosso che fa parte dell’abito dei sacerdoti shintoisti.
Hiraikotsu: enorme boomerang di osso di demone, arma di Sango.
kariginu: abito da caccia, l’abito di Inuyasha.
Nemureikon: Sonno dell’Anima, un tantra in grado di paralizzare i demoni privandoli dell’anima. Era l’arma più pericolosa del monaco guerriero Hirofumi, che divenne famoso per aver ucciso molte centinaia di demoni nel suo lungo peregrinare.
Shikon no kakera: frammento della Sfera dei Quattro Spiriti.
youkaitaijiya: sterminatrice di youkai.
Kazaana: foro del vento, la maledizione che Naraku ha inflitto alla mano destra di Miroku.
Getsunogai: falce di luna.
chibi: piccola, bambina.
-sama, -baba: indicano rispetto, tipo “onorevole”, “venerabile”.
  
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