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Autore: Lovy91    13/11/2017    1 recensioni
(Sequel di "Ladro Kid 1412")
Due anni dopo aver detto addio alla vita di ladro, per Kaito Kuroba la vita non potrebbe andare meglio di così: la carriera come mago procede molto bene, i voti all'università sono eccellenti e la relazione con Aoko non potrebbe andare meglio.
Tutto si spezza quando una vecchia conoscenza, Red Fox alias Miho Okamoto, gli comunica che un serial killer sta uccidendo brutalmente i più grandi ladri al mondo e anche loro sono nel mirino.
Kaito sarò costretto a riprendere le vesti del ladro fantasma e la relazione con Aoko inizia a scricchiolare a causa della presenza di Miho. Inoltre i sospetti si concentrano su una persona cara...
Chi è il serial killer e perchè uccide i ladri?
I segreti ritornano ad avvelenare la vita di Kaito e stavolta servivà ben più della magia per farcela...
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid, Nuovo personaggio, Saguru Hakuba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4° Capitolo


Momenti tormentati


<< Mettete questa strumentazione qua in fondo! >>, ordinò Norie, leggendo un foglio e indicando un punto lontano dal palco. << Durante lo spettacolo non si deve assolutamente vedere! >>.
Aoko stava provando i trucchi per lo spettacolo che si sarebbe tenuto la sera. Era sempre nervosa prima di esibirsi e aveva preso l'abitudine di fare lunghi e rilassanti respiri nel suo camerino. Per quella sera aveva scelto un completo pieno di strass neri e bianchi e avrebbe tenuto i lunghi capelli sciolti.
<< Signorina Nakamori, il suo costume di scena è nel camerino >>, le comunicò Norie, premendo l'auricolare che aveva all'orecchio.
<< Grazie mille. Andrò subito a vederlo >>.
La ragazza si recò nella piccola stanza che lei aveva decorato con foto e ricordi. Quello spazio era un po' la sua stanza segreta, dove si rifugiava prima di cambiare viso e diventare la partner di Kaito anche sul palco.
L'abito era appeso sulla gruccia e scintillava sotto la tenue luce delle lampade a muro. Aoko toccò la stoffa liscia e accarezzò gli strass.
<< Molto bello >>.
Si voltò e Kaito era appoggiato allo stipite della porta. Il cuore di Aoko perse qualche battito e gli sorrise. Non permetteva al fidanzato di vedere gli abiti di scena prima dello spettacolo, voleva che fosse una sorpresa ogni volta.
<< Avresti dovuto attendere questa sera >>.
<< Stavo passando di qua discutendo con Norie di alcuni dettagli, e l'ho intravisto >>, le circondò la vita con le braccia e affondò il viso nei cappelli scuri di lei.
Aoko avvertì una certa rigidità. << Va tutto bene? >>, si scostò per guardarlo meglio in faccia. Era pallido e aveva occhiaie profonde, a causa delle preoccupazioni e del furto del Rubino Stellato.
<< Solo molto stanco >>.
<< Domani ci riposeremo tutto il giorno >>.
Kaito ammirò il sorriso di Aoko e il momento fu interrotto dal bussare dell'assistente, che un po' imbarazzata gli comunicò di dover salire sul palco per le prove finali.


C'era ancora più gente delle volte precedenti: la fama di Kaito cresceva sempre più. Aoko sbirciò la folla da dietro le quinte e prese il primo dei molti respiri che avrebbe fatto prima di veder aperto il sipario.
Kaito si stava cambiando con il completo bianco e si guardava allo specchio mentre si abbottonava la camicia. Aveva restituito il rubino quella mattina e immaginò la faccia del direttore quando se lo sarebbe visto recapitare a casa. Incrociò la fidanzata nel corridoio e le strinse la mano.
<< Pronta? >>.
<< Prontissima! >>.
La voce all'interfono annunciò che lo spettacolo stava per cominciare. Tra il pubblico c'erano anche Chikage e l'ispettore Nakamori, due genitori felici di vedere i propri figli realizzarsi.
Il sipario rosso si alzò veloce e la coppia fu accolta da un grosso applauso. Kaito camminò fino al bordo del palco.
<< Salve pubblico! Stasera incanterò i vostri occhi insieme alla mia bellissima compagna >>, indicò Aoko e il pubblico le dedicò un altro applauso.
<< È mia figlia! >>, esclamò l'ispettore, rivolgendosi all'uomo accanto a lui.
<< Dopotutto siete venuti qui per vedere fantastiche magie >>. Mentre parlava, i pollici di Kaito si illuminarono di una luce dorata e sparirono per apparire su altre dita per poi svanire del tutto. Il ragazzo camminò fino alla ragazza e ritrovò le luci tra i suoi cappelli, Aoko finse di essere imbarazzata.
Il pubblico rise e applaudì, poi lo spettacolo passò a trucchi più seri. Durante l'esibizione, la folla gradì molto e quando Kaito sparì in una nuvola di brillantini e riapparve su uno spalto, accanto ad un'ignara coppia, l'applauso durò oltre un minuto.
Calato il sipario, Aoko aveva il cuore a mille e abbracciò Kaito ritornato sul palco.
<< Sei stata bravissima! >>.
<< E tu straordinario. La faccia di quella coppia me la ricorderò per molto tempo, >> rise lei.
Ritornarono dietro le quinte e Chikage stampò un bacio a tradimento sulla guancia del figlio, lasciandogli il segno del rossetto rosso scuro.
Kaito si pulì la guancia infastidito. << Uffa mamma, perché mi tratti sempre come un bambino? >>.
<< Sarai sempre il bimbo adorato della tua mamma >>, lo prese in giro, tirandogli la guancia per infastidirlo.
<< Dovete dirmi come avete fatto a compiere l'ultimo trucco! >>, disse Nakamori, entusiasta.
<< Un mago non rivela mai i suoi trucchi >>, dissero in coro Aoko e Kaito e scoppiarono a ridere.
<< Avete proprio ragione >>.
La voce di Miho si fece largo tra la folla. Indossava un vestito nero che metteva in risalto il suo fisico di acrobata e aveva una scollatura a cuore, le gambe avvolte dalle calze e tacchi con suola rossa.
<< Piacere di conoscervi, mi chiamo Miho Okamoto >>, allungò le mani verso i due genitori e si presentò educata.
<< Mio figlio mi ha parlato di te >>, disse Chikage.
<< Lei è la madre di Kaito? Mi sembra troppo giovane per avere un figlio di quasi vent'anni >>.
<< In verità ne ha molti di più ma si dimentica che non è più una ragazzina >>. La madre pestò un piede al figlio che fece un verso di dolore.
<< Ti è piaciuto lo spettacolo? >>, le domandò Aoko.
<< Moltissimo, siete stati veramente grandiosi. E tu >>, guardò la ragazza. << Stai proprio bene sotto i riflettori! >>, le sorrise.
Aoko avrebbe voluto odiare Miho con tutte le sue forze ma le risultava difficile perché era sempre così carina e spontanea, per niente falsa.
<< Lasciamo i giovani tra loro >>, disse Nakamori ed era la frase sbagliata perché si prese un'occhiata fulminante da Chikage. << Ehm... cioè... Credo sia ora di andare >>.
<< Ci vediamo a casa >>, disse Aoko, dando un bacio sulla guancia al padre.
Rimasti soli, Kaito invitò Miho nel suo camerino e chiusero la porta. Le mostrò il giornale.
<< Ho letto grandi performance di Red Fox >>, disse Kaito.
La ragazza parve contrariata. << Una grande perdita di tempo, non era la mia gemma. E non mi sono divertita nemmeno tanto. L'ispettore che mi hanno assegnato è un vero idiota >>.
<< Quella assegnata a Kid sembra essere una tosta >>, intervenne Aoko.
<< Quella?
È una donna? >>, chiese Miho.
La coppia annuì.
La ladra soffocò una risata. << Ahi, ahi... Prevedo dolori per il mago al chiaro di luna >>.
<< Perché mai? >>.
<< Le donne possono essere molto testarde e malvagie quando ci si mettono >>, Miho si scambiò un'occhiata d'intesa con Aoko e si capirono al volo, ridendo.
<< Okay, sta iniziando il teatrino degli uomini contro le donne >>, Kaito si tolse la giacca e l'appese. << Però Aoko ha ragione, questa non scherza. Senza offesa, ma sembra più sveglia di Nakamori >>.
Aoko abbassò lo sguardo: aveva ragione e questa cosa le metteva molta preoccupazione.
<< Hai ricevuto altre informazioni? >>, domandò il ragazzo.
<< Nessuna. Forse è ancora troppo presto >>.
La coppia si guardò e i due pensarono che sarebbe potuta morire un'altra persona e questo li rendeva molto inquieti e tristi.


Il giorno dopo era domenica e uno stanco Kaito dormì fino alle dieci di mattina con accanto la sua Aoko. Quando si svegliò e scese per preparare la colazione, il cellulare squillò.
<< Akako? >>.
<< Tu brutto illusionista dei miei stivali! >>.
Kaito allontanò la cornetta dall'orecchio, era sicuro di aver perso l'udito. << Ti sei svegliata male stamattina? >>.
Un'assonnata Aoko apparve sulla soglia della cucina, capelli disfatti e strofinandosi gli occhi. In un secondo sentì strepitare Akako dalla cornetta.
<< Cos'è questa storia che pensi che Saguru sia un serial killer? >>.
Il ragazzo guardò Aoko e lei si rese conto di essersi completamente dimenticata di informarlo che Akako era a conoscenza di tutta la storia a trecentosessanta gradi.
<< Non penso che Saguru sia un serial killer ma... >>.
<< Ma un corno >>, lo interruppe lei. << Potrebbero essere mille le ragioni per cui non si fa sentire >>.
<< Sono d'accordo, Akako. Ma non pensi che sia tutto un po' strano e ci siano molte coincidenze? >>.
La strega era seduta sulla sedia in camera da letto, indossava ancora la vestaglia rosso rubino e teneva i capelli neri legati in una coda.
<< Ciò non significa niente! Non voglio più sentire queste cose orribili su di lui >>.
<< Quando ne verremo a capo o si farà sentire, allora potrò stare tranquillo >>.
<< Allora io e te avremo un problema fino a quel momento! >>.
La ragazza gli chiuse il telefono in faccia. Kaito posò il cellulare e fissò Aoko.
<< Mi sono dimenticata di dirtelo amore, scusa. Avevo tanti pensieri e questo mi è passato di mente >>.
Il fidanzato scosse la testa. << Capisco la rabbia di Akako. Probabilmente avrei reagito anch'io così se avessero detto cose del genere su di te >>. Aprì l'anta del mobile e ne estrasse una padella. << Pancake? >>.


Miho posò il sacchetto della spesa sul retro della macchina e si mise al posto di guida. Si guardò allo specchietto e sistemò un leggero sbaffo di matita nera dagli occhi. Immise la retromarcia e si voltò per procedere quando sentì bussare allo sportello. Spinse il piede sul freno e vide una ragazzina bionda dai capelli scalati e occhi scuri dietro un paio di occhiali.
<< Sei Miho Okamoto? >>.
La ragazza era convinta di non averla mai vista, non doveva avere più di sedici anni. << Ci conosciamo? >>.
<< Uhm... non proprio, diciamo >>, un grande sorriso. << Volevo parlare con te, se è possibile >>.
Miho guardò l'ora dal cruscotto. << Mi spiace, ho un impegno tra poco. Posso chiederti come ti chiami? >>.
<< Noa Suzuki, frequento la prima classe del liceo Kaiho a Kyoto, sono in vacanza da mia nonna malata. Devo parlare con te e sei l'unica a cui posso rivolgermi >>.
Ma chi è questa ragazzina?
Non sapendo come comportarsi, la giovane decise di darle il beneficio del dubbio. << D'accordo, potremo fare domani mattina alle nove al caffè Kichida? Sai dove si trova? >>.
<< Lo conosco bene. Allora a domani mattina! >>.
La ragazzina la salutò con un cenno della mano e sparì. Miho spense l'auto, rendendosi conto della conversazione surreale che aveva appena avuto: come conosceva il suo nome?
Che sia... una ladra? Quella ragazzina del primo anno?

Quegli ingenui occhi non potevano appartenere a una ladra senza malizia e piena di furbizia. Rimise in moto e si immise nel traffico di Tokyo, guidando meccanicamente fino a casa, immersa nei pensieri.


<< Voleva vedermi? >>.
Nakamori aveva ricevuto una chiamata dall'ispettrice Kawano, di domenica. Si era vestito e corso da lei in ufficio.
Gli indicò una sedia imbottita di fronte alla scrivania della donna. << Prego, si sieda. E le chiedo ancora scusa per averla disturbata in un giorno di riposo >>.
<< Si figuri. Di che cosa voleva parlarmi con tanta urgenza? >>.
<< Da quanto segue Ladro Kid? >>, l'ispettrice congiunse le mani sulla scrivania.
<< Più o meno dal 1997, avevo vent'anni >>.
<< Quindi ora dovrebbe avere circa quarant'anni, giusto? >>.
<< Ehm sì >>, balbettò l'uomo, cominciando a sudare freddo.
<< Ho chiesto al museo di spendere qualche soldo per aggiornare il vecchio sistema di videocamere che possedevano in vista del furto di Kid. Ho studiato i video per due giorni e stampato qualche frame >>.
<< Cosa ha concluso? >>. Nakamori cercava di non darlo a vedere.
L'ispettrice girò il portatile verso l'uomo. << Non mi sembra il volto di un quarantenne >>.
Fece finta di osservare quelle immagini. << Giuro che ho sempre pensato che fossimo coetanei, ecco >>.
Gli occhi smeraldo della donna si affilarono. << Al contrario di quanto credono molti nostri colleghi, io penso che lei sia un uomo molto furbo, ispettore Nakamori. In tutti questi anni non si è mai accorto della giovane età del nostro ladro? >>.
<< Credo mi abbia ingannato l'ovvio. Insomma, ho cercato di arrestarlo per vent'anni e ho erroneamente creduto che fosse la stessa persona >>.
L'ispettrice sospirò. << Ho visionato anche i video di due anni fa e sembra lo stesso ladro delle riprese del furto del Rubino Stellato. Abbiamo a che fare con un imitatore >>.
<< Possibile >>, concordò Nakamori, cercando di non far trasparire il nervosismo.
<< Credo che dovremo puntare alla cattura del ladro ma capire cosa l'ha attirato del precedente Kid tanto da commettere più crimini. Lei mi aiuterà vero? >>.
Si guardarono per qualche secondo e poi l'ispettore annuì.
<< Perfetto >>, disse felice la donna.
L'ispettore osservò le foto sulla scrivania e una ritraeva Kawano con due bambine.
<< Le sue figlie? >>.
<< Uh? >>. Voltò il bel viso verso la cornice. << Sì, Miya ha sette anni e Aya cinque compiuti da poco >>.
<< Non sapevo fosse sposata >>.
<< Non porto la fede a lavoro >>.
Nakamori si chiese come potesse una madre di famiglia passare la domenica in ufficio invece che a casa a godersi le figlie.
<< Può andare, ispettore. Domani faremo una riunione generale alle nove >>.
<< D'accordo, ci sarò >>.
Lasciò la stanza e in ascensore si appoggiò alla parete, rilasciando un lungo respiro come se potesse far uscire tutto lo stress accumulato in quel breve colloquio. Quell'ispettrice era davvero la mente giovane che aveva richiesto, forse anche troppo scaltra.


Miho buttò la bustina nel cestino della spazzatura, toccò la tazza di tè bollente e decise che doveva farla raffreddare. Vivere da sola aveva i suoi vantaggi e adorava godersi il salotto quando calava il pomeriggio.
Accese la televisione che guardava molto più di quanto volesse ammettere e morse il primo biscotto al cioccolato. Fece zapping per una decina di secondi e su un canale c'era il telegiornale.
<< Che noia >>, si lamentò, finendo il biscotto e bevendo un sorso di tè. Stava per cambiare quando la signorina del TG annunciò una nuova notizia.
<< Ed ora passiamo alla cronaca. Nel tardo pomeriggio è stato ritrovato il corpo di una giovane ragazza di quattordici anni, Noa Suzuki, studentessa del primo anno al liceo Kaiho a Kyoto >>.
La tazza si ruppe sul pavimento e il liquido ambrato si sparse fino a bagnare il tappetto sotto il tavolino. Miho era sicura che il tempo si fosse fermato.
<< Stando a quanto detto dalla nonna, ora in ospedale per lo shock, la nipote era stata mandata qualche giorno per aiutarla nella ripresa dopo un'operazione complicata. La vittima è stata ritrovata impiccata alla trave della soffitta, si pensa a un suicidio. Nel pomeriggio, la nonna si era assentata da casa per sostenere una terapia, accompagnata dall'ambulanza... >>.
La giovane era sicura che le stesse per venire un mancamento.
<< Era... era davvero una ladra >>, mormorò. << La seguiva, voleva... voleva aiuto >>.
Miho si prese la testa fra le mani, sentendosi profondamente in colpa.


Aoko chiuse la porta di casa con un gesto lento e poggiò le chiavi nel piatto, stanca. Non appena mise piede nella villetta sentì un buon profumo provenire dalla cucina e camminò per controllare cosa fosse.
Kaito stava guardando qualcosa nel forno e si girò non appena la vide.
<< Buonasera amore >>.
La fidanzata sorrise, contenta. << Cos'hai combinato stavolta? >>.
<< Non posso voler cucinare una cenetta alla mia fidanzata? >>.
<< L'ultima volta che l'hai fatto avevi distrutto la mia bici nuova facendo retromarcia con l'auto >>, ricordò lei.
Il ragazzo rise. << La tua bici è intatta. Controlla >>.
Aoko affondò la testa nella spalla di Kaito e gli stampò un bacio. << Ci credo, sciocco >>.
<<
È la serata che ti avevo promesso, ricordi? >>.
Aoko sbirciò dentro le pentole e nel forno. << Hai cucinato tutti i miei piatti preferiti! >>.
Kaito servì un analcolico e brindarono. Dopo il primo sorso, Aoko si sentì mille volte meglio.
<< Avevamo bisogno di una serata tutta per noi >>.
Il ragazzo le fece assaggiare quello che aveva cucinato, tra le risate, e Aoko si scottò la lingua tanto era caldo il curry.
Ad un certo punto, il mago posò il bicchiere sul bancone. << Manca un po' alla cena >>.
La ragazza indietreggiò fino a toccare il bordo del tavolo e lui la bloccò togliendole ogni via di fuga. Le diede un bacio e Aoko circondò il collo del ragazzo con le braccia, sentendo le sue mani sui fianchi. Con un gesto veloce la fece sedere sul tavolo e Aoko iniziò a sbottonare la camicia, tra un bacio e una risatina. Kaito lasciò una scia di baci sul collo, sulla spalla e stava per scendere sul petto finché non sentì la fidanzata rabbrividire e irrigidirsi.
<< Non ci posso credere >>, scandì lei.
Kaito si fermò e la guardò perplesso.
Aoko arrossì e si coprì, indicando un punto dietro di loro. << Che hai capito. Voltati! >>.
Il ragazzo le obbedì e sgranò gli occhi, nascondendo il viso tra le mani. Miho aveva provato a bussare contro la vetrata ma non l'avevano sentita ed era entrata facendo scorrere l'ampia portafinestra.
<< Ma perché cavolo non hai suonato il campanello? >>, le domandò furiosa Aoko, rimettendosi la maglia, mai stata tanto imbarazzata.
<< Non volevo che mi vedessero i vicini.
È meglio essere cauti >>.
Kaito si rivestì alla velocità della luce. << Dobbiamo parlare di questa cosa di entrare in casa mia di nascosto >>.
<< Sì d'accordo ma... alza la zip del pantalone >>, disse Miho, tendendo il viso all'insù per non guardare e il ragazzo decise che il livello di vergogna non poteva essere più alto di così.
<< Hai pianto? >>.
Superato l''imbarazzo iniziale, Aoko notò il viso provato di Miho. Quest'ultima non avrebbe mai voluto ammetterlo.
<< Che è successo? >>.
<< Ero uscita dal supermercato e una ragazzina mi ha chiesto un incontro, io avevo già un impegno e mi ero accordata per domani mattina >>.
<< Una ragazzina? E cosa voleva da te? >>, continuò Kaito.
Miho ricacciò le lacrime indietro. << Era qui per assistere la nonna malata, viveva a Kyoto.
È morta >>.
La notizia scioccò la coppia.
<< E come? >>.
<< La nonna l'ha trovata impiccata a una trave della soffitta >>.
Aoko le offrì una sedia e si sedettero attorno al tavolo.
<< Pensi che fosse una ladra? >>.
Miho mostrò alcune fotocopie conservate dentro una cartella. << Non lo penso, lo era >>.
<< La ladra dei pugnali >>, mormorò il mago. << Non l'ho mai sentita >>.
<< Operava solo da due mesi, nemmeno io la conoscevo. Usava dei pugnali di diversi dimensioni per rubare gioielli, aveva compiuti sei furti di cui uno all'estero >>.
<< Era solo... una ragazzina >>, lesse Aoko, sconvolta.
<< Dici che è stato lui? >>.
<< Ne sono sicura! >>, Miho sbatté il pugno sul tavolo, facendo sobbalzare le stoviglie, due lacrime sulle guance. Quegli occhi di chi credeva nel futuro, nei sogni e l'ingenuità dei suoi quattordici anni non li avrebbe mai dimenticati. << Questo mostro deve pagare nel modo peggiore >>.
< Possiamo quindi scagionare Saguru, direi >>, intervenne Aoko.
<< Non è detto >>, disse Miho e Kaito non aggiunse altro.
<< Non è stato Saguru >>.
<<
È ancora presto per dirlo >>.
Kaito avvertì la discussione accesa che stava per nascere tra le due ragazze: una scossa per la morte prematura di una ragazzina, l'altra nel vedersi interrotta la serata che tanto desiderava da una notizia tragica.
<< Ho in programma un altro furto tra dieci giorni >>, disse Kaito. << Vediamo se facciamo fare un passo falso a questo assassino >>.
<< Mi dispiace avervi interrotto... prima >>, Miho si alzò, spostando indietro la sedia. << Credo che vogliate riprendere da dove avete lasciato >>, fece uno dei suoi sorrisi pieni di fascino.
<< Sicura di non volere compagnia? >>. Kaito era sicuro che le occhiatacce di fuoco della fidanzata non potessero essere più accese.
<< No, non voglio essere un terzo incomodo. Non c'è niente di peggio di due piccioncini che se la spassano quando tu non ne trovi uno decente da mesi >>.
Il ladro pensò che Miho era incredibile: chissà quante lacrime aveva versato per quella ragazzina che era poco più che una bambina ed era tornata Red Fox in men che non si dica.
Miho prese una fragola e la morse. << Ci vediamo domani in facoltà >>, disse e sparì oltre la portafinestra. Il suono morbido suggerì che aveva saltato dal prato sulla staccionata per oltrepassare il giardino e arrivare in strada.
Aoko chiuse la finestra per essere sicuro che nessuno li interrompesse ancora e si appoggiò ad essa, sguardo basso.
<< Ho paura, Kaito. Non ha avuto pietà nemmeno per una bambina >>.
<< Lo so >>, concordò lui. << Ma se vogliamo che esca allo scoperto, io sono un'esca perfetta >>.
La ragazza strizzò gli occhi lucidi, poi li riaprì e allargò la bocca in un sorriso. << Be', non roviniamoci la serata. La cena ormai sarà pronta, a tavola! >>.


Akako stava mescolando delle polveri in una ciotola, rinchiusa nel suo antro. Era lì solo fisicamente e girava il mestolo in legno, soprappensiero.
Aveva fatto una sfuriata a Kaito ed era la prima volta che si comportava così nei confronti di qualcuno.
Il mestolo smise di girare. << Sono cambiata? >>.
Era arrivata al liceo Ekoda tre anni fa ed era anche la prima volta in cui si era mescolata agli umani. Per quasi diciassette anni si era sentita un gradino sopra quei comuni mortali, abituata fin da piccola ad essere osannata per essere l'erede della magia rossa. Da quando frequentava Kaito, Aoko e Saguru aveva cominciato a provare sentimenti di cui non conosceva nemmeno l'esistenza.
Mischiò una polverina blu al composto grigio e sorrise.
Non sono male, gli umani.


Angolo autrice!


Salve lettori!
Ecco il nuovo capitolo! Un po' grigio e dai toni drammatici ma anche con qualche risata. Sto dando un po' più di spazio ad Akako per far sviluppare il suo personaggio che trovo molto interessante. Vedremo in seguito che fine ha fatto Saguru :)
Ringrazio chi l'ha letta, messa tra le preferite e le seguite!
Miky2911: Grazie per la tua recensione e ti ringrazio per i complimenti! :)
Shinici e ran amore: Ti ringrazio per le tue bellissime recensioni! :D
Alla prossima!


NB= Da metà dicembre fino agli inizi di gennaio ritornerò in Italia per le feste. Avrò il portatile (non vado da nessuna parte senza!) e cercherò di essere regolare ma se salta il capitolo settimanale sapete perché :)

   
 
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