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Autore: PrincessintheNorth    13/11/2017    1 recensioni
Prequel di "Family"!
Nel regno del Nord, una principessa e Cavaliere dei Draghi, Katherine, farà conoscenza di Murtagh, il Cavaliere Rosso che si è autoimposto l'esilio ...
In Family abbiamo visto il compimento della loro storia e il loro lieto fine: ma cos'è successo prima?
"-Principessa, per l’amor del cielo … - prese a implorarmi Grasvard. – Spostatevi da lì … non vi rendete conto di chi è?
-È Murtagh figlio di Morzan, ex Cavaliere del Re Nero, erede del ducato di Dras-Leona. – ringhiai. – So benissimo chi è. So anche che è un essere umano come me e come te, a meno che tu non sia un elfo sotto mentite spoglie. È un essere umano ed è vivo per miracolo. Quindi, dato che come me e come te è carne e sangue, gli presteremo le cure che necessita. Sono stata chiara abbastanza?"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castigo, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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KATHERINE
 
 
 
Arrivai a White Peaks nel pomeriggio, e sulla soglia di casa c’era il nonno, Peter, ad attendermi.
Smontai in fretta da cavallo, raggiungendolo e affidandomi alla stretta rassicurante delle sue braccia.
- Hai fame? – chiese con pazienza.
- No …
- Non è vero. Vieni dentro, ho preparato il pranzo.
Era uno dei miei piatti preferiti, constatai. Verze e cotechino, con cotenne di maiale.
E infatti, lo divorai.
- Confesso che mi serviva che arrivasse qualcuno di giovane. – sorrise finendo il suo piatto, così ne approfittai per sparecchiare e lavare i piatti.
- Perché?
- Così mi dai una mano a tirare su le carote. – rise, alzandosi per mettere via la brocca dell’acqua.
- Come procede qui?
- Oh, procede come sempre. – fece rilassato. – Con calma e tranquillità.
- Ti basta quello che hai?
- Lo sai che è così. Non c’è motivo che ti preoccupi.
-  Sì, ma …
Fece un sorriso rassegnato. – Non la capirete mai, tu e tua madre. Sto bene.
- Mmh …
- Andiamo, adesso.
Lo accompagnai nell’orto dietro casa, e ci mettemmo a raccogliere le verdure necessarie all’inverno, come le carote e le patate.
Il tutto durò circa tre ore, spese nel silenzio più totale. E stranamente mi calmò moltissimo, perché dovevo solo concentrarmi sul lavoro manuale. Prendi, tira, metti nel cesto.
Prendi, tira, metti nel cesto.
Ripeti.
Nient’altro.
Come quando, da piccola, mamma mi aveva fatto fare il corso di danza perché, essendo una principessa, dovevo almeno essere in grado di ballare. Piego, stendo, mezza punta, scendo. Prima posizione, seconda, terza, quarta, quinta e sesta.
Solo successivamente ci spostammo verso il promontorio che dava sul mare, sulla cui sommità era sepolta la nonna.
Niente di fastoso, non certo una tomba da regina.
Una semplice lapide, e la scritta Adelaide Jones, amata moglie, madre e nonna.
Era stata lei a non volere nient’altro, e non avevamo potuto negarglielo.
- Prendilo, Katie …
- Ma …
- È la mia eredità per te … - il suo braccio tremante si sollevò, in mano un braccialetto d’argento. – Voglio che l’abbia tu …
Cercai di tenere a bada i ricordi, ma non riuscii.
E con essi sovvennero le lacrime.
Solo in quel momento notai che il nonno se n’era andato, incamminandosi sulla strada di casa.
- Non puoi andartene …
Non me ne sto andando. Sarò sempre con te, tesoro mio.
E invece no.
Pochi minuti dopo, la stretta sulla mia mano si era allentata, mentre le sue palpebre chiudevano il suo ultimo sguardo su questo mondo.
- Non che sia granché. – mormorai. – Forse è meglio che te ne sia andata prima che le cose iniziassero a peggiorare così … ma mi sarebbe servito che ci fossi. Per … una serie di cose.
Sapevo benissimo cos’avrebbe detto di Murtagh.
Prima avrebbe voluto parlarci in privato.
E poi, sarebbe uscita e mi avrebbe detto “è proprio uno bravo. Te lo sei scelta bene”.
Se le avessi chiesto come fare con Grasvard, mi avrebbe detto di non perdere le speranze e di non abbattermi. “Sai che qui al Nord l’inverno dura di più dell’estate, tesoro mio” avrebbe detto. “Il giorno cala prima e la notte è più lunga. Combatti per quel poco di estate e di luce che rimane.”
D’improvviso, sentii qualcuno toccarmi una spalla.
Mi voltai di scatto.
Ed era Murtagh.
- Che ci fai qui?!
Fece un mezzo sorriso. – Mi ero ripromesso di lasciarti in pace, oggi, ma ho trovato una cosa e ho pensato che ti potesse servire.
Mi porse un otre, che sembrava pieno.
- Che è?
- Un vino particolare. – disse semplicemente. – Bevine un po’, e versa qualche goccia sulla tomba.
- Perché dovrei sporcare la tomba di mia nonna con del vino?
Di nuovo, sorrise. – Tu prova.
Detto questo, mi lasciò il vino e se ne andò.
Per circa cinque minuti rimasi interdetta, poi sospirai.
- Al diavolo.
Mandai giù un sorso di vino, che aveva un sapore dolceamaro, come una medicina tremenda, e poi lasciai cadere qualche goccia sulla terra del sepolcro.
- Te lo dico sempre, Katherine, lasciami riposare un’oretta al pomeriggio.
Quella voce …
Solo nel risentirla, sentii i miei occhi riempirsi di lacrime, e mi voltai.
Sembrava il ritratto della salute, nonostante fosse solo un fantasma.
Come sempre, aveva i lunghi capelli bianchi raccolti in una crocchia di trecce e un filo di trucco e profumo di menta.
- Non puoi essere tu …
- E chi altri dovrei essere, la regina?!
- Nonna …
Era lì.
Era lì di fronte a me.
Era tornata …
- Tesoro mio. Oh, non abbracciarmi, purtroppo non sono qui con il corpo … ma vieni, siediti, siediti qua …
Ci sedemmo sul ciglio dell’altura, appena prima di una caduta a strapiombo di cento o duecento metri sul mare.
-  Allora. – commentò. – Questo mondo peggiora ogni giorno di più.
- Scommetto che non accade in Paradiso …
- No, in effetti no. Ma non parliamo di me, tesoro, parliamo di te che sei giovane e viva. Come procede la vita? Oh, a parte il nuovo e giovane amore che è appena sbocciato con quel bel ragazzo che è passato prima.
- Io e lui non …
- Mi stai dicendo che ho visto male e non hai detto ti amo e baciato Murtagh, figlio di Morzan? Oltre che avergli dato il permesso di corteggiarti?
- Mi hai spiata per un anno?!
- Sai che mi piacciono le storie d’amore. Perché mi sarei dovuta perdere la tua? O devo dire le tue?
- Se mi hai davvero controllata sai che con Orrin non c’era niente.
-  Mentre Murtagh non solo ha sistemato le ferite del tuo cuore, ma lo ha anche reso molto felice. – rispose.
- Okay …
- Ti renderà felice. – sorrise.
- E come fai a dirlo?
- Essere morta ha i suoi vantaggi. – ridacchiò. – No, non vedo il futuro. Ma tutto ha più chiarezza quando puoi osservare più persone. Murtagh è fermamente intenzionato a renderti felice e non ha intenzione di tollerare ostacoli a ciò.
- Sembra una cosa che direbbe lui …
- Oh, lo ha detto. Stamattina, a tuo padre, quando gli ha detto che ha iniziato a corteggiarti. I tuoi genitori erano molto felici, e sappi che secondo loro siete in grave ritardo. Oh, Alec è innamorato di quella piccola peste di Annabeth. Sappi che ti sei persa la sua prima parolina, papà.
- E il bambino di Audrey? Sta bene, ovunque sia?
- Sta bene. – mi rassicurò. – E spero che i suoi genitori lo rincontrino il più tardi possibile. E prima che me lo chiedi no, Lampo non l’ho ancora incontrato. Gli dei sanno se eri affezionata a quella bestiola.
- Non avevo intenzione di chiedertelo.
- Non serve che menti, Katie, lo si capisce benissimo. Arricci il naso. – sorrise.
- Non è vero …
- Katherine Mavis Shepherd, sai che non puoi dire di no a me.
Per un po’, tra di noi calò il silenzio, e rimanemmo a guardare il sole che indorava il mare con i raggi del tramonto.
E fu proprio quel silenzio a far riaffiorare le lacrime, che durante la mezz’oretta di conversazione se n’erano andate.
-  Te ne andrai, adesso? – sussurrai.
- Piccola mia, ogni cosa su questa terra ha il suo tempo. – sorrise dolcemente. – Per questo non devi sprecarlo disperandoti inutilmente.
- Inutilmente?! Ha ucciso il bambino di Alec, a momenti ha ucciso me, sta formando un esercito …
- E a cosa serve disperarsi? A nulla. Ti ammorba solamente l’animo. L’unica cosa che si può fare è combattere.
- Ci abbiamo provato, e non è andata bene …
- Questo è un buon motivo per cedere, figlia del drago?
Scossi lentamente la testa.
- Dentro di te scorre il mare invece del sangue. Non credi sia giunto il momento di mostrare al mondo che tempeste sai creare?
Detto questo, la sua ombra iniziò a svanire.
- No … no, non puoi già andartene … - ansimai vedendo che il suo braccio già non c’era più.
Di nuovo, un dolce sorriso.
- Sai che non me ne sono mai andata.
 
   
 
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