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Autore: PrincessintheNorth    14/11/2017    1 recensioni
Prequel di "Family"!
Nel regno del Nord, una principessa e Cavaliere dei Draghi, Katherine, farà conoscenza di Murtagh, il Cavaliere Rosso che si è autoimposto l'esilio ...
In Family abbiamo visto il compimento della loro storia e il loro lieto fine: ma cos'è successo prima?
"-Principessa, per l’amor del cielo … - prese a implorarmi Grasvard. – Spostatevi da lì … non vi rendete conto di chi è?
-È Murtagh figlio di Morzan, ex Cavaliere del Re Nero, erede del ducato di Dras-Leona. – ringhiai. – So benissimo chi è. So anche che è un essere umano come me e come te, a meno che tu non sia un elfo sotto mentite spoglie. È un essere umano ed è vivo per miracolo. Quindi, dato che come me e come te è carne e sangue, gli presteremo le cure che necessita. Sono stata chiara abbastanza?"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castigo, Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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KATHERINE
 
 
- Non me ne voglio andare! – urlai per l’ennesima volta.  – LASCIAMI!
- Dobbiamo tornare indietro! – ripeté Murtagh, esasperato.
- Non voglio!
- Katherine, lo vuoi capire che sei in pericolo? Che a casa ci dobbiamo andare tutti?
- Per favore … non voglio andare subito …
Sospirò e mi strinse più forte, ma quella stretta non riuscii a tollerarla. Non voleva coccolarmi, o rassicurarmi. Era per forzarmi.
Così, con un po’ di fatica, riuscii a liberarmi.
- Non posso stare qua solo un giorno in più?
- Tanto viene anche tuo nonno, non cambia niente. – disse.
Poi tentò un sorriso.
- Amore. – sospirò, esausto dalle due ore di urla che ci stavamo tirando addosso. – Lo so che è stata una giornata pesante. Ma adesso è finita. Credi che Grasvard non lo sappia che giorno è per te, e non abbia previsto che tu saresti venuta qui? Mentre ti raggiungevo ho visto alcuni dei suoi, li ho opportunamente mandati all’altro mondo, ma sono sicuro che non erano gli unici. Hai davvero intenzione di metterti in pericolo così, gratuitamente?
Di nuovo, mi abbracciò. E stavolta non era per costringermi.
Era solo una coccola.
Sentii che mi lasciava un bacio sui capelli, per poi accarezzarmi la schiena.
- Non ho molta voglia di perderti. – sussurrò, con un leggero sarcasmo nella voce.
- Neanch’io …
Allentò la stretta per baciarmi, e a quel punto non riuscii a evitare di sorridere.
Maledetto.
All’inizio era uno dei suoi soliti baci … dei, già li definivo soliti.
Beh, non era certo colpa mia se in una serata me ne aveva dati così tanti (non che la cosa mi dispiacesse) da farmici abituare.
Non mi dispiaceva affatto essere abituata alle sue coccole.
Comunque, da bacio casto che era, Murtagh lo approfondì con calma, stringendomi più forte e iniziando a sfiorarmi dolcemente le labbra con la lingua.
A quel contatto, mi sentii cedere le gambe. Grazie al cielo, mi stringeva sufficientemente forte da sorreggermi: avevo il sospetto che avesse previsto quella mia reazione.
- Murtagh …
-  Se vuoi mi fermo. – sussurrò.
- Non ci provare nemmeno.
Un sorriso di vittoria gli increspò le labbra. – Come desiderate, Principessa.
E continuò a baciarmi.
Quando raccolsi abbastanza coraggio da provare anche io a fare a lui ciò che stava facendo a me, sentii che adesso era Murtagh a tremare.
Fu solo un piccolissimo fremito di sorpresa (e forse, ma non ci contavo, piacere), ma mi bastò. Ero riuscita a far tremare anche lui, in quel bacio.
- Piccola peste … - ansimò. – Se continui così va a finire che esagero.
Subito, capii cos’intendesse con esagerare.
E no, per corpi nudi e letti disfatti con lui, non ero ancora pronta.
- Oh …
- Ecco. – sorrise e mi lasciò un bacio sulla punta del naso.
E poi, un altro sulle labbra, però senza lingua.
Uffa.
E probabilmente dovette capirlo.
- Che c’è? – ridacchiò. – Ne volevi un altro con la lingua?
-  Forse …
- E dire che qualche mese fa ti mettevi a urlare se avevo mezzo centimetro di pelle scoperto. – rise. – Certo che il Surda e le sue abitudini libertine ti hanno fatto proprio bene …
- Smettila, brutto scemo …
- Sarò anche scemo, ma brutto non lo pensi davvero. – mi prese in giro, serrando la presa sui miei fianchi e, con mia somma gioia, intrappolandomi le labbra in un nuovo bacio.
 
 
 
E guardali lì, ci prese in giro Castigo, mentre ci avvicinavamo. Il leoncino e la draghetta, innamorati con i cuoricini tutti intorno. Quasi quasi adesso dico alle colombe di venire giù e svolazzarvi intorno.
Smettila, gli intimò Murtagh, che era leggermente arrossito.
In realtà, era arrossito parecchio, e nel vedere quella sua reazione scoppiai a ridere.
Senonché, mi partì la ridarella.
E per un po’, Murtagh rimase a guardarmi tra il divertito e lo scioccato, per poi prendermi per le spalle e darmi una scossa.
- Amore, io sono anche felice se sei tranquilla e ti fai due risate, ma non tanto se ridi di me, eh! – protestò, mentre la mia ridarella lo contagiava.
- Che faccia … - ansimai mentre iniziavano a dolermi i muscoli dell’addome.
- Ma smettila …
- SMETTILA! – lo imitai nella sua intimazione a Castigo. Aveva parlato in fretta e con un po’ di shock, arrossendo.
E dopo quello, ad entrambi partirono le lacrime.
-  Ma guarda te se devo viaggiare con questi due. – sospirò il nonno, che pure si stava mettendo a ridere. – Muovetevi e salite, va, voi heimskur.
Come spesso gli capitava (non che io fossi esclusa), iniziò a parlare in nordico.
E infatti, fermò la ridarella di Murtagh, che lo fissò sconvolto, senza capire niente.
- Cosa? – fece.
- Ci ha dato degli idioti, scemo! – gli dissi, ricominciando a ridere senza controllo.
- Ma scema sarai tu, ma sali …
Alla fine, mi tirò su e mi mise sulla sella di Castigo, per poi salire e dare l’ordine di partire.
 
 
 
 
Ci mettemmo solo cinque ore a tornare a casa.
In tempo, osservai, per il dolce della cena.
E dopo la rivelazione che sì, in realtà al Nord avevamo anche una lingua diversa da quella comune, Murtagh era rimasto talmente sconvolto da non parlare più per quasi un’ora.
- Ma quindi, tutto questo tempo parlavate la lingua comune per me? – fece, mentre mangiavamo, ancora incredulo. L’
Eravamo andati nelle sue stanze, dato che non è che le ali di un drago fossero proprio silenziose: dopo cinque ore così, il mal di testa ti veniva, e arrivare a casa e sentirsi le urla dell’associazione a delinquere April&Annabeth non era proprio il massimo. Quindi, avevamo cercato un posto più tranquillo.
Trovandolo in camera sua, e si era fatto portare il nostro cibo, ovvero spaghetti al pomodoro, grana e basilico e verdure saltate.
Per dolce, castagne arrosto.
-  No. – lo rassicurai. – Ogni tanto la parliamo per le relazioni internazionali, giusto per non restare arrugginiti.
- Dimmi qualcosa in nordico. – mi sfidò, un sorriso curioso sul viso.
- Ég elska þig. – dissi, riuscendo a non arrossire nel dirlo.
- Cosa vuol dire? – fece incuriosito.
-  Non te lo dico.
- Non puoi dirmi cose in una lingua che non conosco e non dirmi il significato!
- L’ho appena fatto.
- Katherine!
- No.
Mi lanciò uno sguardo di sfida. – Non ti bacio più.
- Vogliamo vedere chi perde prima?
Alzò gli occhi al cielo. – Katie …
- Se lo indovini, ti permetterò di allenarmi.
Sapevo di vincere, con quella proposta.
E infatti, gli si accese lo sguardo.
Poi, capì di aver perso.
E crollò sui cuscini.
-  Andiamo … tutto per una semplice frasetta? – lo presi in giro.
In un attimo, si risedette, mi afferrò per la vita e mi fece crollare insieme a lui in mezzo ai cuscini, baciandomi con affetto.
- Sai che se lo scopro, non ti risparmierò, vero? – sussurrò.
- Mmh … ma intanto mi divertirò nel vederti andare in giro a chiederlo.
- Mi hai detto qualcosa che mi rovinerà la reputazione. Stronzetta.
- E dire che se lo sapessi non reagiresti così …
Scoppiò a ridere, e mi regalò un altro bacio.
- Sappi che la scommessa è aperta. – sorrise con sfida. – E quando lo scoprirò, te ne pentirai amaramente, divanara mia.
- Non vedo l’ora.
Mi strinse più forte e mi baciò ancora, questa volta con la lingua, per poi lasciarmi andare.
- A domani. – sorrise, questa volta con dolcezza.
- A domani.
 





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Ciao! 

Allora, il "nordico" altro non è che islandese (voglia di creare una lingua nun ce l'avevo, quindi beccatevelo, ahahahaha). E che avrà detto Katherine a Murtagh, aprendo la scommessa? Io vi consiglio, per farvi più risate e incuriosirvi di più nel prossimo capitolo, di non andarlo a cercare, ma fate come volete :) sappiate che se ne vedranno delle belle, muahahaha. 
​E yep, purtroppo la pace sta per finire. 
Inizia il vero casino. 
​Con questa, a domani! 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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