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Autore: Alex Ally    15/11/2017    0 recensioni
Sappiamo e conosciamo le storie dei figli dei personaggi della favole, ma... qualli sono le loro?
Binacaneve, la Regina Cattiva, il Cappelario Matto, Capucetto rosso e tutti gli altri com'era ai tempi della scuola?
forse è proprio in questo perido, quando anche loro hanno affrontato il giorno della Promessa che i loro destini sono stati stabiliti, ma come? e sopratutto chi erano prima di quel giorno?
nota: i nomi dei personaggi o sono tratti dal cartone o me gli sono inventata di sana pianta.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Flor Dancer batteva il tempo con il bastone cercando di insegnare il balleto alle sue allieve, ma era tempo perso. Loro sapevano danzare era il loro destino, ma... gli mancava qualcosa che rendesse il loro ballare molto più che un semplice movimento del corpo. Avevano la tecnica, ma non... la passione! Ecco cosa gli mancava per essere delle vere ballerine, ma le ragazze pensavano che essendo la loro fiaba un balletto loro era brave a prensidere. Strinze i pugni possibile che in quella scuola noj ci fosse una sola ragazza o un solo ragazzo in grado di ballare con l'anima? Di trasmettere emozioni mentre ballava? La danza era molto più di quel che sembrava era un modo per trasmettere emozioni. Perché nessuno lo capiva? Inoltre il preside Grimm accetava in quel corso solo coloro che c'è l'avevano nel proprio destino quindi solo un decimo degli studenti. “Basta cosi!” grido esasperata battendo il bastone a terra e avvicinandosi a Roy King seduto al piano forte. “Tutto bene madame?” chiese il ragazzo con la sua solita educazione. Flor era certa di non aver mai conosciutto un ragazzo più buono e puro di lui. Era solo al primo anno, ma era già noto a tutti gli insegnati, un ragazzo educato e timido che parlava solo se interpelato, ma che si faceva valere con chi si accaniva contro i deboli senza mai aspetarsi niente in cambio. Per Flor quello era il suo più grande pregio, ma anche il suo più grande diffeto. Roy era una pecora in un mondo di lupi e lei, la primogenita delle dodici principesse danzanti, si era subito affezionata a lui anche perché aveva un talento raro nel suonare, senza contare che lui, almeno, la passione c'è l'aveva. “Sto bene, Roy. Grazie per l'interessamente e sopratutto per essere venuto a suonare so che oggi la tua classe aveva una gita.” disse Flor, Roy rispose con una scrolata di spalle. “Lo sa che ha me certe cose non interessano. Preferisco di gran lunga il piano.” e per confermare quello che aveva appena detto si mise a suonare la scala musicale provocando un risolino a Flor. “Sa a volte ho l'impressione che solo il piano sia mio amico.” sussuro Roy passando le dita su i tasti con una delicatezza tale da non fargli nenache suonare. Flor annui in quella scuola cosi grande c'erano davvero tanti, troppi, solitari. Per distendere i nervi volse lo sguardo fuori dalla finestra e la vide: una ragazzi dai corti capelli corvini che danzava al ritmo della muscia ormai cessata da tempo. In quei movimenti Flor scorse qualcosa che le fece battere il cuore. Non erano meccanici come quegli della sue allieve, ma assolutamente spontanei; senza aspettare un secondo di più si precipito fuori e si mise davanti alla ragazza. “Signorina... che fa?” chiese. La ragazza si fermo di colpo e sobbalzo tanto che stete per perdere l'equilibrio, ma per fortuna non fu cosi. “Io... io... ehm la smetto subito se le davo fastidio.” disse la ragazza con la testa china. “Come ti chiami?” chiese Flor. “Rough Hood.” disse lei cercando in tutti i modi di evitare lo sguardo della donna. “Perché domani non torna, signorina Hood? Vorrei parlarle.” disse Flor per poi tornare all'interno dell'edificio dove tutti la stavano aspetando per continuare la lezione. Roy aveva osservato tutta la scena incuriosito da quella ragazza che cosi spesso gli era stata descrita da Bady che non ci mise nemmeno un secondo nel riconoscere la futura cappucetto rosso. Ormai era il tramanto quando Roy si alzo dal pianoforte per tornare a scuola; come al solito aveva perso la cognizione del tempo finendo per perdere le lezioni. “Roy!” si senti chiamare mentre due braccia robuste gli avvolsere il collo. Con un sorisso Roy riconobe il gemello Arthur evidentemente la gita doveva essere finita. “Ciao, Arthur. Com'era la gita?” domando Roy incaminandosi insiemme a lui verso gli appartamenti degli studenti. “Carina. Non ho fatto attenzione agli insegnati invece ho fatto molta attenzione alle ragazze.” fischio Arthur pasandosi una mano tra i capelli castani. “E pensare che a Camelot sono tutto cosi racchie. Di certo Snow è la migliore di tutte, ma anche Evie non scherza.” a sentir pronnunciare quel nome Roy divento rosso come un peperone e considerando la pelle pallida del ragazzo era un cambiamento che passava non poco inoservato. “Sei diventato un pomodoro fratellino. Si vede lontano un miglio che ti piace quella streghetta.” lo prese in giro il fratello, Roy si limito ad abbasare lo sguardo. “Comunque.” continuo Arthur assumendo un'espressione seria “Bada di non dare troppa confidenza ai cattivi sei...” “Troppo buono lo so. Me l'ho dite dalla nascità che sono un'ingenuo, ma gradirei che tu mi desi almeno un minimo di fiducia.” “Io ho fiducia in te Roy, ma... Evie è Evie! Tu sogni il vero amore e con lei... bè caschi male.” Roy ormai non ascoltava più, il fratello gli aveva fatto quel discorso almeno un miglione di volte, non voleva sentirlo di nuovo e quindi si mise a pensare al suo amato piano.
  
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