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Autore: Caramell_    15/11/2017    4 recensioni
[...] E poi su, in Paradiso, Gabriel si appoggia alla sua schiena, chiede – Da quando sei così felice? – e Castiel ha gli occhi che brillano, dice – Da Dean
[Baby!Dean - Adult!Dean - GuardianAngel!Castiel]
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Famiglia Winchester, Gabriel
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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Tutte le famiglie felici sono simili tra loro.
Ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.
Lev Tolstoj – Anna Karenina
  

 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

1)
Dean comincia a dipingere. Trasporta sacchi di farina giù in città. Ripara steccati, dopo la scuola, e il tetto della chiesa. E si compra la sua prima tempera ad olio, cinque dollari di tela. Torna a casa che ha le guance come ciliegie. Traccia un cielo blu come Castiel non ha mai visto e nuvole spumose e giganti girasoli azzurri che s’allungano lontani, si aprono col sole. È solo uno scarabocchio, uno schizzo colorato. Non ha comprato altri colori che non fossero sfumature di blu e un pennello sottile, già mezzo rotto. George ha detto – Mi è rimasto solo questo. Ma è da buttare – e Dean gliel’ha quasi strappato di mano, ha stretto così forte che, adesso, gli fanno male le nocche. Flette il polso, si sporca un unghia di blu.
Nei suoi occhi Castiel ci vede sbocciare i fiori.
 
 
 


 
2)
Mary adorava vederlo disegnare, diceva  – Così, tesoro. Un po’ più di giallo ed è perfetto.
Gli aveva comprato dei pastelli colorati nuovissimi. E matite colorate. Fogli spessi, resistenti all’acqua. Dean c’aveva perso il sonno. Per una settimana non aveva fatto altro. Dormiva con le guance appiccicate ai fogli, le matite ancora in mano. Castiel gli copriva la schiena con una coperta, si assicurava che non soffrisse il freddo.
Poi John infilò quelle sue dita ruvide nei cassetti della biancheria, bofonchiò – Non trovo nemmeno una stramaledetta canottiera – e prese a frugare tra i pigiami di Mary. Castiel se la ricorda, la sua faccia. Il ghigno di stupore e, dopo, il disgusto che gli deformò il viso. Afferrò uno dei disegni preferiti di Castiel. Quello dell’angelo. E affrontò Mary quella sera stessa, disse – Queste sono tutte le stronzate che gli metti in testa – glielo gettò in faccia. Mary strinse le labbra, i pugni – È un bambino, John. E questo è solo un disegno – lo raccolse da terra, se lo strinse al petto. Ma John schiuse la bocca e digrignò i denti – Non lascerò che me lo trasformi in una donnetta – e Castiel osservò la sua furia, il disprezzo che gli gonfiò gli occhi.
Si chiese come fosse possibile che quell’uomo non riuscisse a vedere tutta la bellezza che c’è in Dean.
 
 
 
 


3)
A Dean piacciono gli occhi azzurri. E Will ce li ha. Sono d’un blu un poco spento, allungati e sottili. Vanno bene. Will gli sorride, a lezione e i suoi denti bianchissimi s’illuminano nei sogni di Dean.
Il primo bacio se lo danno sotto gli spalti del campo da football. Dean raccoglie tutto il suo coraggio e si sporge verso di lui. L’erba è bagnata e la labbra di Will sanno di fresco. E Dean sembra contento, ha le lentiggini che vanno a fuoco.
Ma cuore di Castiel pare stringersi un poco. Scoppiare.
 
 
 


 
4)
Dean torna a casa più tardi, quel giorno. Sam lo aspetta sulle scale, in pigiama. Dice – Dean – e gli salta al collo. E Dean gli lascia un bacio caldo sulla fronte, chiede – Papà?
Sam storce il naso, gli indica piano la cucina col mento. Dean mormora – Và a dormire, Sam – trova John accasciato sul divano. Ha le gambe aperte, la bocca dischiusa. E russa. S’è scolato tutta la birra che avevano in casa. Dean lo sa. Va così da un po’.
John rida – Dean. Va’ a comprarmi la birra – e rimane a casa tutto il giorno. E Dean accompagna Sam a scuola, gli carica lo zaino sulle spalle. Pigola, orgoglioso – Ciao, pulce – gli bacia la faccia. E Sam ridacchia, prova a farsi piccolo piccolo, dice – Stupido – e – Finiscila, mi metti in imbarazzo – ma sorride, sgambetta verso l’ingresso.
Dean bigia. Passa da Bill, al club, si fa passare una cassa di quelle avanzate – Dovresti smetterla di viziarlo così, ragazzo – smozzica Bill, il pancione di fuori e i capelli davanti agli occhi. E poi, quando Dean se n’è andato – Vecchio bastardo
Dean sospira. Copre John con una coperta. E Castiel lo abbraccia da dietro. Gli appoggia la fronte tra le scapole. Rimane così. Per tutta la notte.
 
 
 
 


5)
C’è quest’angelo, nei suoi sogni. Gli asciuga il viso, lo riempie di baci. Ha gli occhi più belli che Dean abbia mai visto. È l’unica cosa che ricorda, da sveglio, al mattino. Quel blu quasi soffocante, il calore che gli fiorisce in petto, alle volte, quando è triste, quando gli schiaffi di John si fanno più forti.
È colpa di sua madre, si dice, se ha certe fantasie – C’è un angelo che veglia su di te, Dean. E ha delle ali enormi, vive attaccato alle stelle – e ancora – Ti ama tanto, bambino. Più di tutti. Ne sono sicura – ma Dean non ci crede così tanto. Pensa, dov’è, quest’angelo? Perché non riesco a vederlo? Pensa che non ha bisogno di essere amato, non così.
 
 
 
 

 

  
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