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Autore: MackenziePhoenix94    18/11/2017    0 recensioni
SECONDO LIBRO.
Sono trascorsi due anni dall'ormai ribattezzata Civil War.
Bucky Barnes, Steven Rogers, Sam Wilson, Clint Barton, Sharon Carter, Scott Lang e Wanda Maximoff sono scomparsi senza lasciare alcuna traccia.
Charlotte Bennetts si è trasferita nell'attico di Tony dopo che il suo appartamento è stato distrutto.
Nick Fury è semplicemente furioso perché, usando parole sue, il progetto Avengers è andato a farsi fottere.
L'Hydra sembra essere, ancora una volta, solo apparentemente sconfitta.
E poi c'è James, che di normale ha solo l'aspetto fisico.
Sarà proprio una decisione impulsiva del ragazzo a scatenare una serie di eventi catastrofici...
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brock Rumlow, James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Tony Stark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Che cosa hai detto?” domandò Bucky sbattendo le ciglia più volte, sentendosi terribilmente confuso, come se avesse bevuto chissà quanti bicchieri di vino; la testa gli girava in modo vertiginoso e si sentiva vicino al vomitare i pochi bocconi di cibo che aveva appena mangiato: aveva da poco scoperto di avere un figlio e lo stava già perdendo per sempre.

“L’Hydra lo ha catturato. Ormai è accaduto quasi una settimana fa”

“E per quale motivo questo è accaduto? Perché mai l’Hydra vorrebbe un ragazzino?”

“Dopo ciò che è accaduto due anni fa gli Avengers si sono definitivamente divisi, Steve e la sua squadra si nascondono ancora chissà dove. Lo S.H.I.E.L.D necessitava di un secondo gruppo di supereroi e così sono stati creati i Thunderbolts. È stato James a scegliere questo nome. Lui, ecco… Lui ha assunto l’identità del Soldato D’Inverno”

“Per quale ragione ha assunto la mia identità?”

“Anche questa è una lunga storia. È stato Nick a deciderlo in seguito ad un incidente che James ha avuto, fino a quel momento gli avevo raccontato che tu non c’eri più, ma poi sono stata costretta a raccontargli le cose come stanno. Abbiamo ripulito ogni informazione che c’era sul conto del Soldato D’Inverno. Sei completamente pulito, adesso puoi girare per le strade senza la paura di essere arrestato”

“Non m’importa assolutamente nulla di questo. Io voglio sapere perché mio figlio è entrato a far parte di una squadra di supereroi e che razza d’incidente ha avuto!”

“Non so se sarai contento di saperlo”

“Dimmelo e basta” rispose il giovane uomo, stringendo nelle mani un lembo di lenzuolo, pronto a sentire quello che Charlotte doveva dirgli; lei incrociò le braccia al petto e si morse le labbra, aveva previsto che il primo incontro con lui non sarebbe stato affatto facile, ma allo stesso non credeva che avrebbe preso una piega così drammatica.

“Quando abbiamo festeggiato i diciotto anni di Jamie, lui mi ha confidato che aveva un unico desiderio, quello di diventare un Agente dello S.H.I.E.L.D… Io non gliel’ho permesso e nostro figlio si è infiltrato in una missione. Ha compromesso tutto ed ha perso il braccio sinistro e metà braccio destro. Adesso porta delle protesi in vibranio come la tua” spiegò la ragazza sentendosi improvvisamente a disagio, si sistemò un ciuffo di capelli dietro l’orecchio dietro ed osservò il più grande, che era impallidito in modo quasi preoccupante “mi dispiace. Mi dispiace davvero tanto. E questo non è tutto. Le ferite che ha subito erano così gravi che per salvarlo non c’è stata altra soluzione se non quella di iniettargli il Siero del Super Soldato. Lo stesso che hanno sperimentato su Steve”

“Fammi capire…” mormorò Bucky, solo dopo aver ritrovato in parte la voce “mi stai dicendo che nostro figlio è un soldato geneticamente modificato, con due braccia in vibranio ed è stato catturato dall’Hydra da quasi sette giorni?”

“Si”

“Quante speranze credete di avere?”

“In qualche modo dobbiamo tentare”

“Avresti potuto essere una madre migliore”.

Quelle semplici sei parole colpirono Charlie più di quanto avesse potuto fare una pugnalata, non si aspettava un attacco simile da parte di Bucky.

“Che cosa? Mi stai accusando di non aver fatto bene il mio dovere?”

“Se fossi stata una madre più presente nostro figlio non starebbe rischiando la vita. Non avresti dovuto raccontargli dello S.H.I.E.L.D, di me e di tutto il resto, perché lo hai condannato a portare un fardello. Se verrà ucciso la colpa sarà solo tua”

“Io almeno sono sempre stata al suo fianco”

“Adesso stai accusando me di non aver fatto il padre? Lo sai perché sono andato in Wakanda ed ho chiesto a T’Challa di farmi congelare di nuovo? Perché fino a quando avrò nella mia testa quelle maledette parole sarò solo un pericolo e voi non lo avete ancora capito. Tu hai voluto risvegliarmi ma non hai pensato a questo”

“Non potrà accadere perché ho io quel quadernetto. Lo tengo al sicuro”

“E se qualcuno ha imparato le parole a memoria?”.

I due giovani si guardarono negli occhi per lunghi istanti, in silenzio, poi la più piccola spostò il peso del corpo da un piede all’altro.

“Stiamo perdendo del tempo prezioso. Nick mi ha detto di portarti da lui una volta svegliato. Devi seguirmi”

“Io non mi muovo da questa stanza”

“Faresti meglio a seguirmi. Il mio Capo è un uomo paziente ma fino ad un certo punto. Vieni, te lo sto chiedendo per favore, non farlo per me se sei ancora così furioso. Fallo per nostro figlio”.

Il Soldato D’Inverno si lasciò scappare un sospiro dalle labbra socchiuse, si alzò dalla brandina e seguì Charlie all’esterno della camera da letto che ricordava di più, però, la cella d’isolamento di un carcere.

Mentre attraversavano un lungo corridoio si guardò attorno, facendosi un’idea della grandezza della Base, alcuni Agenti lo fissarono con una certa insistenza e lui rivolse lo sguardo al pavimento; non gli piaceva essere guardato in quel modo, come se fosse un fenomeno da baraccone.

Aveva sempre l’impressione di essere seguito da sguardi accusatori, pronti a ricordargli tutto quello che aveva compiuto in settant’anni.

Charlotte aprì la porta di una stanza e lasciò che l’altro entrasse per primo; il giovane uomo varcò la soglia e si guardò attorno: lì dentro c’era solo un lungo tavolo rettangolare, di quelli che solitamente si trovavano nelle sale riunioni delle grandi imprese.

Oltre al mobile c’erano due uomini ed una giovane donna con i capelli raccolti in un nodo dietro la nuca.

“Sergente Barnes!” esclamò Fury, come se stesse accogliendo un vecchio amico “stavamo attendendo tutti il suo arrivo. Si accomodi, le devo presentare queste persone. Lui è il Generale James Rhodey Rhodes”

“Ci siamo già visti una volta” mormorò il giovane, stringendo la mano che Rhodey gli aveva gentilmente allungato.

“Lei è Maria Hill, la mia più stretta collaboratrice” Nick indicò la giovane donna che si limitò ad un cenno del capo “credo che tu conosca già molto bene l’Agente Charlotte Bennetts, quindi possiamo saltare le presentazioni. E credo che tu conosca molto bene anche me. Nicholas J. Fury”

“Bucky Barnes” disse il più piccolo mentre rispondeva ad una seconda stretta di mano, ricordava bene l’uomo perché quattro anni prima aveva ricevuto l’incarico di ucciderlo e sembrava esserci riuscito, peccato che poi si era scoperto che Nick aveva solo finto di essere stato assassinato, per poter agire indisturbato.

“Si accomodi. Abbiamo molto di cui parlare”

“Io non voglio parlare di nulla. Sono stato avvisato di ogni cosa e voglio solo trovare mio figlio il prima possibile. Del resto non m’importa nulla”

“Capisco il suo punto di vista, Barnes, ma senza le informazioni di cui abbiamo bisogno non potremo andare molto lontano. Non sappiamo dove si nascondono, in verità sappiamo ben poco. Eravamo sicuri che l’Hydra fosse stata del tutto estirpata, a quanto pare abbiamo sottovalutato la situazione ancora una volta”

“Evidentemente quello che è accaduto a Washington non vi ha insegnato nulla. Se mi state chiedendo di dirvi dove si trova la Base dell’Hydra, beh, non posso esservi d’aiuto. Io non lo so. E sto dicendo la verità. Ricordo di essere stato solo in due posti e lui non può trovarsi in nessuno di questi”

“Come fai ad esserne sicuro?”

“Sono stati distrutti entrambi. Uno era la vecchia Base dello S.H.I.E.L.D mentre l’altro era un laboratorio in Siberia” sospirò Bucky, incrociando solo per un momento gli occhi chiari di Charlotte, tornando subito dopo a fissare il Direttore “sarà sicuramente un nuovo nascondiglio, proprio per questo non vi posso essere d’aiuto”.

La porta della stanza si aprì senza alcun preavviso ed si sentì la voce inconfondibile di Tony Stark.

“Scusate il ritardo ma avevo…” il miliardario si bloccò subito a metà frase quando vide il Soldato D’Inverno, si tolse gli occhiali da sole e gli rivolse uno sguardo carico d’odio profondo, nella sua mente già lo stava sottoponendo alle peggiori torture esistenti “che cazzo ci fa qui questo figlio di puttana?”

“Stark, mantieni la calma, si trova qui perché ci serve”

“Perché ci serve? Questo bastardo ha ucciso i miei genitori senza alcuna pietà. Ha preso a pugni in faccia mio padre ed ha strangolato mia madre. Ha ignorato le loro suppliche, li ha uccisi a sangue freddo” urlò Tony, sentendosi catapultato di nuovo nel laboratorio in Siberia, quando aveva visto per la prima volta il video di registrazione; anche se voleva bene a Charlie si era ripromesso che avrebbe vendicato la madre ed il padre.

“Il passato non si può cambiare”

“Tu lo sapevi?” domandò sempre l’uomo “anche tu lo sapevi, esattamente come Rogers, ma non hai mai voluto dirmelo. Io sono stato l’ultimo a saperlo”

“Tony, ascolta…” intervenne Rhodey, avvicinandosi al suo migliore amico, sapendo di essere l’unico in grado di poterlo calmare “lo so che in questo momento sei molto arrabbiato e ne hai tutte le ragioni. Ma adesso James è la cosa più importante, lui è suo padre, non poteva non essere presente”

“Mi dispiace per quello che è accaduto” disse a sua volta Bucky, guardando in faccia il più grande; anche se le sue parole non erano state affatto una provocazione ebbero lo stesso effetto della famosa goccia che faceva traboccare il vaso: Stark spinse di lato il suo migliore amico e si scagliò contro Barnes, colpendolo con un pugno al naso.

Il Soldato cadde a terra e si portò la mano sinistra al volto, mentre Charlotte non perse un solo secondo a fargli da barriera.

“Tony! Smettila! Sei infantile!”

“Lo difendi ancora? Lo vuoi capire che non vuole avere nulla a che fare con te? Lui non vuole tornare ad essere il tuo fidanzato, il tempo di fare i piccioncini è finito”

“Basta!” urlò la giovane , si preparò a colpire Stark ma Bucky l’afferrò per un braccio e la scagliò contro una parete, provocandole un dolore allucinante alla schiena.

“Mi dispiace”

“Non so che farmene delle tue scuse, a meno che non riportino indietro i miei genitori”

“Non ho questo potere”

“Allora ti farò fare la loro stessa fine”

“Stark! Adesso hai raggiunto il limite” urlò a sua volta Nick, ma le sue proteste vennero messe a tacere quando un fascio di energia azzurra lo colpì in pieno petto, facendogli fare una fine simile a quella di Charlie; Maria provò a prendere la pistola che aveva appesa alla cintura ma venne colpita a sua volta.

“Ti ho detto che mi dispiace” ripeté per la terza volta il giovane uomo, sputando a terra del sangue, quando sentì che il miliardario era in procinto di attaccarlo scattò come un lupo; gli afferrò la gola con la mano sinistra, in vibraio, sbattendolo contro un muro “ti ho detto che mi dispiace. Ti ho detto che mi dispiace. Ti ho detto che mi dispiace”.

Iniziò a colpirlo con una serie di pugni al viso, restituendogli quello che aveva ricevuto poco prima; quando si fermò, ansimando, si rese conto che il volto del suo avversario era ormai una maschera di sangue.

“Che aspetti? Finisci anche me, così avrai un’altra vita sulla tua coscienza” sibilò l’uomo che vestiva i panni di Iron Man, il Soldato D’Inverno tirò indietro il braccio destro, pronto a finirlo, ma si bloccò, esattamente come aveva fatto con Steve.

Lanciò un urlo e colpì il muro, provocando una profonda crepa.

Lasciò andare la gola del miliardario ed uscì dalla stanza senza dire una sola parola.
   
 
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