Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: mente_aggrovigliata    18/11/2017    1 recensioni
Questo breve racconto descrive una notte di sesso tra due ragazze innamorate
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Usciamo per recarci ad una festa in una baia, io e lei ed alcuni dei nostri amici.

Faceva caldo, era una notte di luglio.

Il palco, la musica, le persone felici, le lucine appese agli alberi, un'atmosfera estiva, afosa, le zanzare che provenivano dall'acqua.

Ecco che arriva il primo drink, il secondo ed il terzo.

“Andiamocene a casa, ho voglia” dice lei, che mi prende per mano e ci dirigiamo verso casa.

Non abbiamo nemmeno aperto la porta che cominciamo già a baciarci esplorando le nostre bocche con la lingua.

Entriamo, non accendiamo nemmeno la luce, chiudiamo la porta sbattendola.

Togliamo le scarpe senza smettere di baciarci.

Mi sfila la maglietta e io faccio lo stesso: “strano che tu non abbia il regiseno ahaha” dice con voce divertita.

Via i pantaloni e le mutande.

Mi spinge contro il muro, con una mano mi prende una coscia e avvolge la mia gambe attorno al suo fianco.

Mi bacia il collo, morde e lecca.

La mia mano sinistra è appesa al suo collo e quella destra le stringe un fianco, la voglio vicina a me, non deve esserci spazio a separarci, nemmeno un centimetro.

Mi tocca, stringe le mie tette e poi le lecca, facendo dei cerchi attorno al capezzolo e poi lo morde.

Ribalto gli occhi e poi li chiudo, respiro forte e anche lei, mi fa sentire voluta, mi fa sentire donna, la sua donna.

Appoggia una mano sulle mie costole, poi la fa scendere, mi afferra da dietro e mi gira di colpo, lasciandomi faccia al muro.

Bacia la mia schiena, ma non molla le mie tette, le stringe.

La mano destra scende lungo la pancia fino ad arrivare a toccarmi dove sto aspettando.

Si ferma, lei fa spesso così, mi l'ascia con l'amaro in bocca.

Mi lascia e se ne va in cucina a bere un bicchiere d'acqua. Lo fa apposta, vuole farmi impazzire.

Ci riesce. E anche molto bene.

Rimango un attimo con il fiatone. Mi stacco dal muro e vado anche io in cucina, adesso tocca a me, siamo sole a casa per tutta la notte e possiamo fare quello che vogliamo.

Le tolgo il bicchiere dalle mani e questa volta sono io a spingerla, verso il frigo, che all'impatto traballa ma non ci importa.

Non aspetto a raggiungere il “frutto del desiderio”.

Mi concentro sul suo clitoride prima lentamente e poi sempre più veloce.

Comincia a respirare sempre più forte, le sue gambe tremano e si appoggia a me, ha gli occhi chiusi.

Comincia ad urlare, è il momento più bello.

Io so cosa piace a lei, così mi fermo un secondo, lei sussurra: “ti amo, cazzo!”.

Riparto con più decisione, ricomincia a tremare e mi fermo ancora una volta. Ripeto questa operazione altre due volte fino a quando mi implora di non fermarmi.

Ovviamente mi fermo ancora una volta.

La tortura finisce quando finalmente la lascio venire, si accascia a me, il respiro affannoso, le gambe che non reggono più.

Premo finchè non finisce.

 

TO BE CONTNUED

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: mente_aggrovigliata