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Autore: Yum    23/06/2009    6 recensioni
Storia a mio parere molto triste...ripensandoci mi fa venire da piangere perchè mi ricorda (è appunto tratta da quello) dalle ingiustizie che subivo da piccola dalla mia maestra delle elementari perchè ero una bambina diversa dalle altre e non ripagata dal sistema scolastico..
Volevo solo compiacerla e le volevo bene mentre lei (come tutti in quella scuola) mi detestava a mi trattava male senza che io ne capissi il motivo.
Spero leggiate
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una bimba salutò la mamma,allegra,e corse verso la sua classe
La mamma non sembrava altrettanto arzilla...aveva un’espressione stanca,le occhiaie e i capelli scompigliati.
Fece un debole cenno di saluto alla suora che stava sull’uscio,sorrise lievemente alla figlia e poi  uscì fuori dalla porta.
La nuova suora cercò di sorridere ed essere cordiale.
Era il suo primo giorno alla Scuola Elementare Cattolica ‘’Santa Maria Redentrice’’ e voleva fare bella figura con tutti.
La sua espressione si fece di colpo da fintamente cordiale ad infastidita,quando le bimba iniziò ripetutamente a tirarle un lembo della lunga gonna.
Recuperò in fretta la sua falsa espressione mielosa
-Sì?-
Disse allontanando brusca la mano della bimba dalla sua gonna.
La bambina la guardò dritto negli occhi.
-Certo che sei proprio brutta-
Esclamò sincera,e poi se ne andò via,saltellando verso la sua classe.
Quanti anni avrà quella mocciosa?
Era bassa e minuta,non poteva essere che  di seconda elementare...
Con passetto deciso la bimba arrivò fino alla sua aula ed entrò,senza bussare.
-Ma sono questi i modi?Prima di entrare si bussa!Sei in ritardo,Delia-
Reclamò scorbutica la maestra.
Da quando la bimba si ricorda è sempre stata scorbutica con lei,sa sempre.
Era un dato di fatto,come dire che a Natale Nevicava e a Pasqua i nonni le regalavano un uovo di cioccolata.
Però non era così piacevole come la neve e la cioccolata,avere una maestra cattiva.
Delia era confusa,si chiedeva cosa fare.
Quindi se non si entrava senza bussare cosa doveva fare ora?Uscire dalla porta,chiuderla e bussare?Oppure entrare in classe a testa bassa?Doveva chiedere scusa?
Indecisa,rimase sulla soglia dell’Aula,finchè il secondo rimprovero della giornata non la richiamò alla realtà.
-Vuoi stare sull’Orlo della soglia tutto il giorno?-
Le chiese ancora.
Delia non era sicura di che cosa volesse dire soglia,quindi non sapeva bene cosa rispondere,ancora.
I suoi compagni di classe ridacchiarono,la maestra tamburellò le dita sulla cattedra,infastidita dalla mancanza di rispetto.
Così decide di riiniziare daccapo,uscì dall’aula,chiuse la porta e bussò.
-MA COSA STAI FACENDO DELIA?!SMETTILA DI FARE LA STUPIDA E VATTI A SEDERE AL TUO POSTO!!-
La maestra pareva furiosa e Delia si chiedeva cosa mai avesse fatto per farla arrabbiare così.
L’autorità della maestra vacillava mentre tutti i suoi compagni ridevano piano.
-E portami qui il tuo diario-
E fù così che Delia si prese una nota già di primo mattino...
‘’L’alunna si rifiuta di entrare in classe facendosi beffa dell’insegnate e facendo perdere alla suddetta insegnante tempo prezioso per le spiegazioni delle varie materie’’
Delia lesse questo,scritto sul diario.
E così curiosa alzò la mano.
-Suddetta Insegnante?-
Chiese.Doveva essere un bell’aggettivo,suddetta,sennò la maestra non l’avrebbe scritto.
-Ma perché ha scritto sul mio diario che non io non volessi...?-
-Non si inizia una domanda con il MA!Il MA è una congiunzione,cosa congiungi se la frase è appena iniziata?-
-Ma io non volevo non entrare in classe!-
Esclamò Delia colpita dall’ingiustizia della nota.
-Ma che scemenze dici?Ora stai zitta e lasciami spiegare-
Delia era mogia,triste e arrabbiata : Aveva solo cercato di assecondarla!Che cosa aveva fatto di sbagliato?Perchè la maestra cel’aveva tanto con lei?
Non era giusto stare lì a subitr quell’ingiustizia,così si alzo in piedi e strinse i pugnetti.
-Ma non è giusto!Non è giusto!-
Si lamentò,interrompendo ancora una volta la lezione.
-Cosa,per l’amor del cielo,non è giusto?-
Disse la maestra,parlandole come se venisse dalla luna.
-Non  è giusto che lei mi ha scritto una cosa falsa sul diario!-
-Come osi insinuare che la maestra dica bugie?-
Delia stava per parlare,ma la maestra aggiunse.
-E per domani voglio che tu scriva su un foglio trenta volte ‘’devo rispettare e non contraddire inopportunamente la maestra’’-
Delia non era neanche sicura di saper contare fino a trenta.
-Ma io non so contare fino a trenta!-
-Che...bambina..irrispettosa....si...burla....dell’autorità!-
Mormorò la maestra fra i denti.
-Ora BASTA!Convocheremo tua madre!Così le diremo come ti comporti a scuola!-
Urlò con tono arrabbiato.
Delia non era preoccupata,perché a scuola si comportava bene,e la mamma sarebbe stata contenta.
Era piuttosto preoccupata per il tono furioso della maestra
-E le scriverai non trenta,ma quaranta volte-
-Ma..-
Obbiettò debolmente : non si ricordava più cosa doveva scrivere!
-BASTA!Salterai anche l’intervallo!E ora ricominciamo la lezione-
Delia si accasciò triste sul banco : Che aveva fatto di male? Era una bambina cattiva?Non voleva essere una bambina cattiva,voleva essere una bambina buona! Voleva che la sua maestra fosse felice ! Perchè la maestra era arrabbiata con lei?Cosa c’era di sbagliato in lei rispetto agli altri bambini? Loro non facevano mai arrabbiare la maestra così!Loro la facevano sorridere,lei gli diceva che erano bravi! Perchè lei no? Perchè ?
Continuò a singhiozzare piano per tutta la lezione.


  
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