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Autore: Keyra96    19/11/2017    0 recensioni
Isobel figlia della perfida strega Bianca, ma completamente diversa dalla madre... cosa succede se la giovane e bella strega scappa dalle grinfie della madre e combatte al fianco di Aslan per distruggere la madre? E se ella s'innamorasse del giovane e bel Peter? Cosa accadrà fra i due?
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Allora premetto che questa è la prima volta che scrivo una FanFiction su le Cronache di Narnia, per cui spero che siate clementi con me, e che passerete a dare un'occhiata.. so che il titolo non è originale ma francamente non sapevo cosa mettere... vi dirò anche che ci sarà il continuo ovviamente con il Principe Caspian... beh spero entrerete a leggere....
La storia l'ho rivisitata un po' da che l'ho pubblicata e ne ho anche fatto una specie di trailer/video su youtube questo è il link: https://youtu.be/yVaIacAMP08
Spero lo vedrete e leggerete la storia :D
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il gruppetto di ragazzi, assieme a i loro amici castori, proseguì lungo la strada per la Tavola di Pietra, ammirando la foresta che attorno a loro si stava finalmente risvegliando, dopo centinaia d'anni. Isobel restava ammaliata dai mille colori che vedeva attorno a se. Era la prima volta in tutta la sua vita che vedeva qualcosa di diverso oltre il ghiaccio e la neve. Quanto avrebbe voluto che il suo caro padre fosse con lei in quel momento. Qualche ora più tardi i ragazzi si disfarono delle loro pellicce e proseguirono, fino a ritrovarsi davanti ad un'enorme distesa di prato verde, tappezzato da tende color oro e rosso, qua e là. Segno che erano giunti finalmente al campo di Aslan. Fu allora che la giovane ebbe un groppo al cuore. E se l'avessero respinta? Se Aslan non avesse avuto compassione per lei? Dopo tutto era la figlia della Strega Bianca. La piccola Lucy, si voltò guardando la giovane strega che era rimasta indietro con sguardo basso. Le si avvicinò e dolcemente le prese la mano stringendola.

- Non aver paura, ci siamo noi qui! - provò a tranquillizzarla la piccola. Isobel fu intenerita da tanta gentilezza, e le carezzo dolcemente una guancia, per poi stringere la mano della bambina e riavvicinarsi agli altri. Giunti all'inizio del campo, tutte le creature si fermarono a guardarli. Vi erano Centauri, leopardi, maestosi cavalli, Minotauri, nani e fauni, che vestivano un'armatura che richiamava i colori dell'accampamento. C'era chi li fissava curiosi, chi sbalorditi e chi invece guardava Isobel con disprezzo, bisbigliando al loro passaggio.

- Perchè ci fissano tutti? - domandò Susan con un sorriso tirato.

- Forse ti trovano buffa! - rise la piccola Lucy. Il gruppetto si fermò dinanzi la tenda più grande, dove all'entrata vi era un enorme Centauro. Peter estrasse la spada dal fodero, tenendola alta, seppur con qualche tremore dato dall'inesperienza.

- Siamo qui per conferire con Aslan! - disse il giovane, un po' intimorito. Il Centauro voltò lo sguardo alla tenda, e poco dopo tutti nell'accampamento s'inchinarono in forma di rispetto. Anche i ragazzi seguirono il loro esempio, restando stupefatti dal veder uscire dalla tenda un maestoso leone dalla criniera folta e dorata. I tre Pevensie alzarono lo sguardo, mentre Isobel con timore continuava a fissare l'erba sotto di se.

- Benvenuto Peter, figlio di Adamo! Benvenute Susan e Lucy, figlie di Eva! Benvenuti a voi Castori, vi sono grato! - disse il Leone. Poi il suo sguardo si soffermò sulla giovane Isobel, l'unica del gruppo che non accennava ad alzarsi.

- Benvenuta anche a te Isobel, non aver timore di incontrare il mio sguardo! Hai compiuto una scelta molto difficile, ma giusta! - le disse, cercando di infonderle coraggio. Isobel lentamente alzò il capo e lo sguardo rivolgendolo al Leone, che la guardava amorevolmente. Ella fece un piccolo sorrise e si sollevò dall'inchino. Aslan scorse tutto il gruppo e con sguardo corrucciato aggiunse - Ma dov'è il quarto? -

- Per questo siamo venuti, Signore! - prese parola Peter - Ci serve il vostro aiuto! -

- Noi... abbiamo avuto qualche problema lungo la strada! - aggiunse Susan.

- La Strega Bianca ha preso nostro fratello! - disse Peter con tono rammaricato, mentre Isobel abbassava lo sguardo per la vergogna che era sua madre.

- Preso? Come è potuto accadere? - domandò il Leone.

- Lui, li ha traditi Vostra Maestà - spiegò il castoro, facendo levare dei bisbigli scioccati e indignati da parte dei soldati.

- Allora ha tradito tutti noi! - disse in tono duro il Centauro.

- Pace Oreius! - cercò di placarlo Aslan - Sono certo che esista un spiegazione! -

- In realtà... è colpa mia! - disse Peter - Sono stato troppo duro con lui! -

- Tutti lo siamo stati! - aggiunse Susan, carezzando dolcemente la spalla del fratello maggiore.

- Signore, è nostro fratello! - disse la piccola Lucy, guardando il Leone tristemente.

- Lo so mia cara, ma questo rende ancora più grave il suo tradimento! - le spiegò Aslan - Sarà più difficile di quanto crediate! - concluse rammaricato. Poco dopo ordinò alle sue truppe di fornire degli abiti adatti ai fratelli Pevensie e di insegnarli ad usare le armi. Fu allora che dalla tenda del Leone, uscì un altro figlio di Adamo. Uno che Isobel conosceva bene. La giovane rimase scioccata di vedere il padre dinanzi a lei con l'armatura dell'esercito di Aslan addosso.

- Padre! - disse la ragazza, in un misto tra stupore e commozione. L'uomo quando incontrò lo sguardo della figlia, non poté fare a meno di sorridere. E mentre il Grande Leone si ritirava nella sua tenda, Isobel corse fra le braccia del padre, scoppiando in un pianto liberatorio.

- Oh padre mio, credevo di non rivedervi più! - singhiozzò la giovane, mentre l'uomo la stringeva a se carezzandole dolcemente i capelli.

- Mi dispiace figlia mia, ma ho sempre creduto e sperato che quando sarebbe arrivato il momento saresti scappata dalle grinfie di quella strega! - disse l'uomo mentre le prendeva il viso fra le mani per asciugarle le lacrime.

- Perchè non mi avete portata con voi? - chiese amareggiata Isobel.

- Avrei tanto voluto, ma se lo avessi fatto, tua madre avrebbe scoperto tutto e mi avrebbe ucciso! Sono dovuto scappare da solo e fingere la mia morte, per poter trovare Aslan e allearmi contro la Strega Bianca! - spiegò l'uomo - Ma ora siamo qui, insieme e ti prometto che andrà tutto bene! Non ti abbandonerò mai più Izzie! -la strinse nuovamente a se, mentre i Pevensie guardavano felici la scena e anche con un po' di tristezza, ricordando che Edmund era con la Strega Bianca e i loro genitori in un altro Mondo.

 

***

 

Poco più tardi Isobel come gli altri si era cambiata, ed aveva preso ad allenarsi con il padre, mentre Susan e Lucy erano al fiume a giocare con l'acqua e Peter conferiva sulla collina con Aslan. Fu allora che le due Penvensie urlarono spaventate e Susan suonò disperatamente il corno. I lupi della Strega Bianca erano arrivati all'accampamento e volevano attaccare le giovani. Peter, Isobel e Robin, suo padre, accorsero velocemente nello stesso momento. Susan e Lucy si erano arrampicate sull'albero cercando di evitare i morsi dei lupi. Robin bloccò Isobel per una spalla - è la sua battaglia, deve imparare! - le disse indicando con lo sguardo il giovane Peter.

- Avanti - ringhiò Mougrim - Ci siamo già passati, non hai fegato ragazzo! - lo istigò il lupo. Peter continuava a puntare la spada contro le due belve, quando arrivò Aslan che con una zappata ne bloccò uno.

- Illuditi pure di essere un Re! - continuò Mougrim - ma morirai come un cane!- ringhiò prima di avventarsi sul ragazzo. Susan e Lucy gridarono, scendendo dall'albero andando a soccorre il fratello che era schiacciato dal corpo esanime del lupo. Lo scostarono e Peter si tirò su a sedere, guardando le sorelle ancora scioccato da quanto accaduto, per poi abbracciarle. Isobel, dal canto suo, smise di stringere forte il braccio del padre e tirò un sospiro di sollievo sentendo il cuore più leggero. Il padre se ne accorse e sollevo le labbra in un mezzo sorriso. Aslan liberò dalla sua morsa l'altro lupo che fuggì nel bosco.

- Seguitelo! - ordinò a Oreius e i suoi soldati - vi condurrà da Edmund! - poi si rivolse a Peter.

- Peter, pulisci la tua spada! - disse. Il ragazzo obbedì, per poi inchinarsi davanti al Leone.

- Alzati, principe Peter Flagello dei lupi e cavaliere di Narnia! - pronunciò in tono solenne Aslan. Peter guardò le sue sorelle con sguardo fiero, per poi riporre la sua spada nel fodere. Aslan si voltò e tornò al campo, ma prima che i fratelli Pevensie potessero seguirlo, Robin li bloccò.

- Aspetta ragazzo! - cercò l'attenzione di Peter. - Te la sei cavata bene, ma hai bisogno di pratica se vorrai vincere la guerra! -

- Vuole insegnarmi? - domandò il ragazzo.

- Non io! - disse l'uomo voltandosi a guardare la figlia - Ma lei! - sorrise divertito dalle facce sconvolte dei ragazzi.

- Tu invece farai pratica con l'arco! - si rivolse poi a Susan, posandole una mano sulla spalla e conducendola ai tiri a segno, lasciando i due giovani da soli. Fra Peter e Isobel calò un silenzio a dir poco imbarazzante, spezzato poi dalla giovane.

- Sei stato molto coraggioso poco fa! - si complimentò dopo essersi schiarita la voce.

- Grazie! - rispose lui imbarazzato, grattandosi la nuca - Ti sei cambiata! - disse poi, osservando la giovane, che indossava un paio di pantaloni di pelle ed una semplice camicia con al di sopra la corazza dell'armatura. Aveva legato i capelli in una treccia laterale, scoprendo completamente il volto.

- Sì, beh è più comodo per combattere! - rispose lei, diventando rossa, facendo calare di nuovo il silenzio.

- Che ne dici di cominciare! - disse poi Peter risfoderando la sua spada.

- Certamente! - si affrettò a rispondere Izzie con un tono leggermente più acuto del solito. I due si misero in posizione, ma subito la ragazza notò quanto fosse sbagliata quella di Peter.

- Stai sbagliando! - gli fece notare, mentre si avvicinava posando a terra la sua spada.

- Cosa? - domandò Peter. Isobel gli si parò alle spalle.

- Innanzi tutto sei troppo rigido, ciò ti rende più vulnerabile al nemico! - Gli fece pressione sulle spalle, cercando di farlo rilassare. - Poi le gambe devono essere un po' più divaricate!Ed infine, devi sentire la spada come un prolungamento del tuo braccio, e poi va impugnata così! - disse posando le sue mani delicatamente su quelle del ragazzo e raddrizzando la presa. Peter a quel toccò provò dei brividi, diversi da quelli del freddo. Voltò il capo e trovò il viso della ragazza particolarmente vicino al suo. Il che lo fece arrossire. Isobel non se ne era accorta, nonostante il suo cuore nel petto scalpitasse per la vicinanza, cercò di restare concentrata.

- Hai capito? - disse poi voltandosi verso il ragazzo, trovandolo a fissarla completamente rosso in viso, cosa che imbarazzò anche lei.

- C-come? - balbettò Peter - S-sì, certo! - aggiunse poi frettolosamente, girando il capo.

- B-bene, allora cominciamo! - disse Izzie, allontanandosi e recuperando la sua spada. Si posizionò davanti a lui ed incominciarono a combattere, sino a quando il sole non bagnò di arancio i loro volti esausti e madidi di sudore, segno che stesse tramontando. Peter affondò un'ultima volta riuscendo a colpire Isobel che cadde al suolo distrutta. Il ragazzo la seguì a ruota stendendosi al suo fianco ansimante.

- Allora com'è andata? - chiese cercando di riprendere fiato.

- Direi abbastanza bene! - rispose lei con l'affanno, voltandosi a sorridergli. Peter la guardò negli occhi e le sorrise a sua volta.

- Sai devo ricredermi! - disse poi. Izzie lo guardò curiosa. - Inizialmente pensavo che fossi come tua madre e che ci stessi mentendo, ma ci hai salvato dai lupi ed ora mi insegni a combattere, per cui mi devo ricredere, anzi ti chiedo scusa, per come mi sono comportato all'inizio! - spiegò alzando lo sguardo verso il cielo che diventava sempre più scuro.

- Non devi preoccuparti, chiunque sarebbe stato sospettoso - lo giustificò lei.

- No, Isobel, sono stato un vero idiota! - si poggiò sui gomiti guardandola dall'alto.

- Beh se proprio devo dirla tutta sì, sei stato un grande idiota! - rise lei.

- Ah ma davvero? - domandò lui con finto tono stupito, ridendo poi assieme a lei.

- A parte gli scherzi non preoccuparti, è acqua passata! - lo tranquillizzò.

- Deve essere stata dura per te! - disse Peter diventando più serio - Intendo vivere con tua madre! - Isobel fece una smorfia alla parola «madre» per poi sospirare pesantemente.

- Inizialmente c'era mio padre, è stato lui ad insegnarmi a combattere con la spada e a tirare con l'arco. Stare con lui mi alleggeriva le giornate, ma dopo che se ne fu andato, fu come cadere in un oblio. È letteralmente impossibile vivere con quella donna. Non riesco ancora a capire perchè mi abbia messa al mondo se mi detesta così tanto. Non è in grado di dare amore e francamente non è degna di riceverne. Credimi Peter, ho provato a cambiarla, tutti e due ci abbiamo provato ma non è valso nulla. Non si scioglierà mai! - disse rassegnata. Provava pena per Jadis, infondo era sua madre, le aveva dato la vita ma era stanca di lottare per qualcosa che non sarebbe mai cambiato. Peter le carezzò la spalla.

-È tutto finito ora. Ci siamo noi qui. Hai ritrovato tuo padre ed hai trovato noi. Io sono un tuo amico Isobel! - la confortò il ragazzo.

- Ti confesso una cosa! - disse poi - Ho molta paura sai? Ho paura di fallire e di deludere tutti, la mia famiglia, Aslan... te! - si voltò a guardarla negli occhi.

- Tu non fallirai Peter! È normale che ti senta così, ma ti assicuro che non deluderai nessuno. È scritto nel tuo destino, Narnia ti ha chiamato qui perchè Narnia crede in te, Aslan ci crede.... io credo in te! - gli posò una mano sulla spalla, guardandolo intensamente negli occhi. Peter la guardò a sua volta. Ormai la notte era calata e il viso di Isobel era illuminato solo dal candore della luna. Aveva alcune ciocche ribelli incollate al viso per via del sudore, ma restava bellissima. Peter le carezzò una guancia scostandole una ciocca dietro l'orecchio e lentamente avvicinò il viso a quello di Izzie, che istintivamente chiuse gli occhi. Fu un tocco leggero, quasi impercettibile. Quando Peter tentò di fare un po' più di pressione, la voce di Lucy alle loro spalle li fece sobbalzare e allontanare.

- Ragazzi è pronta la cena! - gridò per poi avvicinarsi. Isobel si alzò di corsa, recuperando la spada, così come anche Peter. I due evitarono di guardarsi negli occhi, troppo imbarazzati da quanto successo.

- Che facevate? - domandò curiosa la bambina.

- Nulla! - risposero in sincrono con tono troppo acuto.

- Ah-ah - fece sospettosa la bambina - su muovetevi! - disse poi voltandosi e ritornando dagli altri. Peter si accinse a seguirla, per poi voltarsi verso Isobel che era rimasta alle sue spalle.

- Tu non vieni? - chiese cercando di non sembrare troppo imbarazzato.

- Tra un momento! - rispose lei, dandogli le spalle. Lui annuì e se ne andò lasciandola da sola con i suoi mille pensieri.

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Angolo autrice

Dopo un intero anno di pausa SONO TORNATA A SCRIVERE QUESTA STORIA GENTE, correte al riparo prima che si scateni l'Apocalisse ahahahah xD.

  
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