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Autore: jarmione    22/11/2017    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
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Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Amy ruscì ad andarsene dall’ospedale una settimana dopo.
Si sentiva in ritardo sulla sua tabella di marcia.
A quest’ora Loki avrebbe potuto fare di tutto, sia nascondere il libro che fare qualcosa a KITT.
Quando uscì si inoltrò subito nella foresta, tanto nessuno era venuto a prenderla e l’unica persona che poteva farlo era stata chiusa in casa per paura che si facesse del male.
Lowell era diventato improvvisamente protettivo nei confronti di Mina.
Si diresse verso il cimitero ma, prima di tutto, cercò di chiamare il suo amico.
“KITT!” gridò a gran voce “KITT!”
Neanche l’ombra del suo amico, nemmeno un passo in lontananza.
Forse aveva ancora paura, forse si sentiva in colpa per averle fatto del male.
Ma se sapeva che doveva essere credibile? Glielo aveva chiesto lei!
Sperò di trovarlo alla cripta, almeno non faceva il viaggio a vuoto.
Aumentò il passo, cosa non molto facile viste le ferite che ancora dolevano, fino a raggiungere il cancello sul retro del cimitero.
Era aperto.
Rabbrividì, come poteva essere aperto?
Osservò meglio notando segni di artigli enormi sulla cancellata e…sangue.
Per un attimo ebbe un mancamento
“KITT!” entrò nel cimitero e tentò di aprire la cripta a suon di pugni.
Non si apriva.
“KITT!” urlò ancora “KITT ti prego aprimi! Se sei lì dentro aprimi! KIIIIITT!”
Ma solo il silenzio avvolgeva il cimitero, compresa una nebbia che rasentava il terreno.
Pregò che quel sangue non fosse del suo amico, altrimenti poteva benissimo essere morto dissanguato.
“Dove sei KITT…” mormorò “ho bisogno di te”
Dietro di lei si udirono dei passi, ma non ebbe il coraggio di voltarsi.
Non sapeva dove fosse KITT e si sentiva nuovamente persa e sola.
“Perso qualcosa ragazzina?”
Amy sgranò gli occhi.
Quella voce…
“John…” lentamente si voltò, trovandosi davanti la figura possente di John, vestito con camicia di flanella alla boscaiolo e la solita canotta bianca.
Si era persino…tagliato la barba?
Dimostrava decisamente meno anni di quello che sembrava all’inizio.
“Come ti senti?”
Amy non riuscì a rispondere e tornò a fissare la cripta.
“E’ stata chiusa” disse John, avvicinandosi e mostrando delle strisce più chiare attorno alla cornice “il sindaco l’ha fatta sigillare l’altro giorno”
Amy strinse i pugni.
Jareth stava iniziando le tattiche di difesa.
Se lo faceva per nascondere i cassetti luminosi era un conto, ma sapeva che lo stava facendo per lei.
“Il libro…” pensò in un istante di lucidità “il libro!”
“Intendi questo?” Amy si voltò e vide che Jhon teneva in mano il libro che le aveva mostrato Loki.
Quello che conteneva le storie di tutti gli abitanti della città.
Qualche attimo dopo si sentì gelare.
“Lo hai letto?”
Lui scosse la testa “Chiedimi tutto tranne che leggere” glielo lanciò e lei lo prese al volo “tutta questa storia per un libro di favole…sei strana ragazzina”
“Io…io ci tengo” che altro poteva dirgli?
Iniziò a sfogliarlo avidamente, come se all’interno di quelle pagine ci fosse aria per respirare.
Aveva avuto una settimana di tempo per ragionare e farsi una scaletta.
Voleva cominciare ad aiutare qualcuno con cui non era legata o, comunque, con cui non aveva ancora avuto a che fare.
Aveva visto i due dottori che l’avevano curata.
Uno era biondo e l’altro castano, entrambi molto giovani.
Amy era convinta che qualcuno dei due non arrivasse nemmeno alla trentina.
Si ricordava le loro facce, voleva cominciare da loro per ripagarli delle cure ricevute.
Il primo che le venne in mano, dopo aver sfogliato le pagine e aver notato persino le immagini di John, fu il medico dai capelli castani.
Era il medico più eccentrico e strano dell’ospedale ma sapeva il fatto suo.
Era molto amato dai bambini in compenso, era arrivato a farli divertire con il ballo della giraffa ubriaca…così lo aveva chiamato.
“Che stai facendo?”
“Devo assolutamente leggere questa storia”
John sbuffò “Sorvolerò sul fatto che sembri una svitata” disse “ma non credi che sarebbe meglio che lo fai in un luogo caldo e meno umido?”
Amy scosse la testa e sbuffò.
Ma convenne con John che era meglio.
Nascose il libro sotto la giacca e tornarono verso la città.
Nemmeno si accorse che la portò al bar dei fratelli di Mina.
Una volta dentro venne accolta dalla voce di Jamie.
“Ehi Amy!” e, in quel momento, lei si ridestò dai suoi pensieri e si rese conto del luogo in cui stava “Che bello sapere che stai bene” le sorrise amichevole e si avvicinò per abbracciarla.
In tutto il locale, nel frattempo, era partito un applauso da parte dei clienti.
La voce che aveva tentato di sconfiggere Dracula e che aveva tenuto testa al sindaco era girata velocemente.
“J…Jamie…e Mina?”
Jamie continuò a sorridere ma, sotto sotto, non sembrava felice “Abbiamo saputo della sua situazione…io e Wayne abbiamo deciso di ritirarla da scuola” spiegò “adesso lavora nel mio mini market, lì almeno non dovrà fare grandi sforzi o toccare detersivi corrosivi” fece un cenno con il capo verso uno smacchiatore “siediti, la colazione te la offro io” e, prima che Amy potesse obbiettare, andò dietro al bancone e iniziò a maneggiare tra tazze e piattini.
Amy e John si sedettero.
“Ascolta…” iniziò John “non mi voglio intromettere e non penso siano affari miei ma…non pensi che sei un po’ troppo grande per i libri di favole?”
Amy scosse la testa e sfogliò il libro fino a trovare le immagini di John.
Gliele mostrò “Non credo proprio”
John spalancò la bocca ed infine rise “Pensi che me la beva?”
“Come?”
“Non sono io…non ho quei cosi che mi spuntano dalle mani”
“Tu dici?” prese la mano di John “e questi come li spieghi? Non vedi che combaciano?”
Lui ritirò la mano di scatto “E’ stato quel sacco di pulci a farmeli”
“KITT non è un sacco di pulci!” sibilò lei
John sbuffò alzando le spalle “Se lo dici tu”
“Io devo riuscire a farla pagare al sindaco” continuò Amy “e per quanto strano possa apparire non ci riesco da sola…mi serve aiuto John…”
“Ed io cosa dovrei fare, sentiamo” intanto, Jamie aveva portato cappuccino e brioche calde al cioccolato.
“Non lo so!” disse “non so nemmeno da dove cominciare!”
“Chiedi allo sceriffo”
“Mio pa…lo sceriffo non mi darebbe ascolto e poi anche lui ha bisogno di aiuto”
John sospirò.
Si stava facendo mettere in trappola da una ragazzina.
Si sentiva umiliato ed era caduto in basso.
“Sono l’ultimo che può aiutarti ragazzina” si schiarì la voce “se hai una missione da compiere, come penso di aver capito, ti consiglio di chiedere a qualcuno che ama investigare”
“E a chi dovrei chiedere?”
John la guardò con occhi straniti, prima di dare un occhiata in giro per il locale “Sei seria?”
“Perché?”
“Non hai pensato a quel damerino con l’impermeabile nero?”
Amy riflettè alcuni istanti “Sean?”
“Se si chiama così…” un'altra occhiata nel locale
“Non lo so…”
“Tu provaci” si alzò “stammi bene Amy” andò vicino al bancone e lasciò i soldi per la sua colazione.
Poi uscì, lasciandola sola.
“Damerino…” una voce alle sue spalle la fece sobbalzare “è la prima volta che mi assegnano questo nome”
“Sean?” e quando era entrato?
Neanche si era accorta di lui.
Realizzò.
John osservava in giro perché Sean era lì!
Si erano organizzati!
Come poteva essere così stupida?
“Vedo che vuoi cominciare con il dottor Blue”
Si riferiva a Jack Blue, il dottore dai capelli castani eccentrico.
“Ma come…?”
“E sei convinta che sia collegato a quel libro, giusto?” sorrideva soddisfatto, sapeva di aver ragione “tutti qui nascondono qualcosa e tu sei convinta che sia contro la loro volontà e deduco anche che tutti gli abitanti non se ne rendono nemmeno conto a parte…diciamo tre persone, esclusa te?”
Amy era sbalordita.
Quell’uomo sapeva il fatto suo e…sapeva cose che non aveva ancora detto.
“Penso di poterti aiutare e credo che dovremmo cominciare dal Bad and Breakfast di Cora in fondo alla strada” si alzò ed uscì dal locale.
Dopo un attimo di smarrimento, anche Amy si alzò ed uscì, salutando al volo Jamie.
Sean era già sparito.
“Allora? Sbrigati Knight!” la chiamò dal vicolo della palazzina vicino al bar.
Amy lo raggiunse, faticando parecchio per via delle ferite “Dove stiamo andando?”
“Da Cora” rispose come se fosse ovvio, come se anche lei avesse la sua stessa velocità di comprensione
“E che cosa centra questa Cora?” chiese Amy “come puoi dire che è collegata al dottor Blue?”
“Un uomo eccentrico, molto infantile e strano” spiegò “solo un Bad and Breakfast può ospitare gente strana o averne a che fare quindi, restringendo il campo, Cora è l’unica scelta che abbiamo e quindi andiamo da lei”
Non era il modo in cui si aspettava di iniziare la sua missione di salvataggio ma…che altra scelta aveva?
Avrebbe cominciato con il dottor Blue.
Avrebbe dimostrato al sindaco che lei non cedeva.
Lei era una Knight e, quando finalmente suo padre si sarebbe risvegliato, gli avrebbe dimostrato il suo coraggio.
Sarebbe stata una degna Knight.
 
 
Macciauuuuuuu finalmente Amy inizia a fare qualcosa ed ecco anche l’aiuto!
Spero vi sia piaciuto.
A presto!!
  
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