NOTTE DI FOLLIA
Nel distretto di Trost il clima era quello di festa. Eren e i
suoi amici avevano superato con successo le prove per entrare nel corpo
di guarnigione, come cadetti del 104 corpo. Per quella occasione era
stato invitato anche il signor Hannes, che non aveva mancato di portare
molte bevande alcoliche.
"Sia dia inizio alla festa!"-aveva esclamato
spillando il primo barile di Rum.
Eren Mikasa e Armin erano seduti ad un tavolo insieme ad
Hannes, che nel frattempo aveva iniziato a riempire i bicchieri per
loro tre, e il suo.
"Insomma adesso anche voi fate parte del corpo di guarnigione
eh? Ho sentito che tu Eren hai avuto un po di problemi con le cinghie
vero?"
Eren era troppo entusiasta per rispondere in malo modo.
"Infatti ma adesso padroneggio perfettamente l'attrezzatura!
Comunque Hannes ti abbiamo invitato qui per festeggiare, quindi basta
chiacchiere e riempi i nostri bicchieri."
Hannes rispose con finto tono offeso.
"Ehi cadetto! Dovresti portare più rispetto per
un'adulto, e ancora di più verso un tuo superiore."
Armin si intromise ridendo.
"Infatti Eren non sá proprio cosa siano le buone
maniere, soprattutto verso un nostro superiore sempre ubriaco!"
La battuta di Armin generò una grande risata da
parte del gruppo. Mikasa era l'unica restia a bere, e questo
fu notato da Eren che le disse con un sorriso.
"Avanti Mikasa e sciogliti un momento! Sei sempre
così tesa."
Mikasa lo fissò arrabbiata.
"Come sarebbe a dire? Mi stai forse dicendo che sono noiosa?"
"Che? Ma che vai a pensare. Volevo solo dire che svagarti un
po non ti farà certo male!"
"Già già"- disse Hannes il quale era
già al terzo bicchiere.
"Devi vivere la vita giorno per giorno. Quindi non stare
tanto a chiederti se bere sia giusto o sbagliato. Fallo e
basta!"
La ragazza osservò dubbiosa il bicchiere.
Sospirò e disse.
"Ne bevo solo uno!"
Verso fine serata il giudizio di Mikasa verso le bevande
alcoliche era cambiato radicalmente. Il gusto che all'inizio le era
sembrato sgradevole, ora aveva qualcosa di diverso. Inoltre sentiva un
piacevole ronzio in testa. Dopo il primo bicchiere ne era seguito
un'altro e poi un' altro e un'altro ancora fino a che persino Hannes si
era stupito.
"Porca troia.Mikasa sei proprio una spugna! Chi
l'avrebbe mai detto?"
Armin che era l'unico ad essere lucido decise di prendere in
mano la situazione.
"Credo che sia il caso di portare a letto sia Eren che
Mikasa. Sono ubriachi fradici. Signor Hannes mi darebbe una mano? Io
porterò Mikasa nel dormitorio femminile, lei può
pensare ad Eren?"
Hannes prese Eren per le spalle.
"Fortuna che io reggo il rum meglio di tutti."
Nel frattempo Mikasa non la smetteva di parlare a vanvera.
"Che hic! Che caldo che fá! Non è che
sciamo viscino ai bagni? Cosa è tutto questo vapore? Eh?
Hic!"
Eren si trovava piu o meno nella stessa situazione.
"Giaaaaaaa. Tutto quescito vapore..mi sà
tanto che Sas Hic! Sasha ha scoraggiato di nuovo. Ahahahahaah!"
Armin e Hannes si guardarono con un sorriso.
"A presto Armin!"-disse Hannes che nel frattempo
sorreggeva Eren. "La prossima volta niente Rum per questi due."
"Faremo bene a ricordarlo. A presto Hannes!"
Solo dopo aver varcato la soglia dell'ingresso, Armin si rese
conto di non avere idea di dove fosse il dormitorio femminile. Fortuna
che sul suo tragitto intravide Annie.
"Ciao Annie! Senti scusa la domanda magari indiscreta, ma
dove si trova il vostro dormitorio?"
La ragazza non rispose subito limitandosi ad osservare la
scena senza battere ciglio.
"Che gli è successo?"
"Stasera c'è stata una festa per celebrare la
nostra ammissione al 104 corpo,e diciamo che Mikasa non regge il rum."
Mikasa rinvenne per un'attimo.
"Sciao Annieeeeee! Come staiiiiii?"
Armin non ce la faceva più a reggere Mikasa a peso
morto.
"Annie per favore!"
La ragazza sbuffò come se la situazione la
annoiasse.
"In fondo a destra, la sua stanza è la
numero 1."
"Grazie Annie!"
Come detto dalla sua compagna di corso in fondo a destra
c'era la stanza di Mikasa.
"Che strano."-pensò Armin. "Noi ragazzi
viviamo tutti nello stesso dormitorio mentre, alle ragazze è
consentito avere una stanza a testa. Bah tutto sommato forse
è una fortuna."
Una volta arrivati davanti la porta non fu facile per Armin
fare tutto con una mano sola. Ma alla fine ci riuscì. Dopo
essere entrato diede uno sguardo alla stanza. Semplice e spartana.
Appena vide il letto lascio andare la sua amica.
"Cavolo se pesi!"-si disse.
Mikasa aveva le gote arrossate per via del Rum che aveva
ingerito, ma era uno spasso per Armin vederla in quello stato. Si
asciugò la fronte e stava per varcare la soglia. Era stanco
ma non per aver bevuto anche lui, lo era perché trasportare
Mikasa a peso morto per tutti quei metri era stato molto faticoso.
"Armiiiiiiiin! Armiiiiin! Dove sceiiiiiiii?"
Il ragazzo si diede una manata in faccia.
"E ora che cavolo vuole?"- si chiese.
Rientrò nella stanza e si avvicinò al
letto.
"Dimmi Mikasa, cosa c'è?"
"Scusami ma non ce la faccio a spogliarmi per la
notte. Mi Hic! Mi aiuterescti per favoreeeee?"
Armin divenne bianco come un cencio. In che cavolo
di situazione si era andato a cacciare? Che cosa avrebbe dovuto fare?
Loro erano soli in stanza, e d'accordo che erano grandi amici ma quella
situazione era veramente imbarazzante! Almeno per lui. Ma alla fine
come si dice gli amici ci sono nel momento del bisogno.
Sospirò.
"E vá bene Mikasa però non fare cose
strane intesi?"
La ragazza annuì con un sorriso.
"Grascie Armin"
Non era stato facile per Armin spogliare la sua amica, anche
perché lei non lo aveva aiutato per niente. Lo guardava con
una faccia da ebete e sorrideva senza motivo.
"Certo che Mikasa ha bevuto veramente tanto
stasera"- si disse.
Alla fine era riuscito con immensa fatica a farle
indossare la vestaglia da notte, e a metterla nel letto. Prima di
alzarsi lui stesso cercò di riprendere fiato. Poi dopo
essersi asciugato l'ennesima goccia di sudore si alzò in
piedi pronto per farsi una bella dormita. In quel momento Mikasa lo
abbracciò stringendolo forte a sè.
"Ma che diavolo...?"
"Armiiin! Lo sai che io ti voglio tanto tanto bene verooooo?"
Armin sospiro per l'ennesima volta. Aveva letto in alcuni
libri sulla fisiologia umana, che se una persona esagerava
con sostanze alcoliche, poteva avere delle reazioni che
variavano da individuo a individuo. C'era chi rideva, chi piangeva,
oppure chi perdeva freni inibitori e assumeva un comportamento diverso
da quello che possedeva in condizioni normali. Evidentemente la sua
amica in quel momento rientrava nella terza categoria. Aveva anche
letto che in quelle situazioni bisognava fare attenzione e assecondare
anche con bugie la persona interessata.
"Ma certo Mikasa, anche io te ne voglio! Adesso
però cerca di dormire. Domani ci aspetta una dura giornata
di allenamento."
Era vero che le voleva bene, solo non era il tipo da dirlo ad
alta voce.
Senza preavviso la ragazza lo baciò
sulle labbra. Armin rimase spiazzato da quel gesto. Dopo il primo
momento di confusione si staccò da lei.
"Mikasa mi spieghi che cazzo ti è preso?"
La ragazza invece di rispondere gattonò verso di
lui cominciando a parlargli con voce maliziosa.
"E dai Armin non hai voglia di divertirti?"
Armin divenne rosso mattone.
"Mikasa che-che cosa intendi?"
Per tutta risposta lei si tolse i vestiti in un
lampo,e iniziò a toccare il corpo del ragazzo con malizia.
Sembrava aver ripreso il controllo del suo corpo, ma non quello della
mente.
Con la mano scese dal petto fino a l'altezza
dell'inguine e a quel punto diede una piccola strizzatina alla
virilitá di Armin.
"Ecco cosa intendevo."
Armin rimase fermo ad ascoltare il battito del suo cuore
accelerato. Non aveva mai visto Mikasa sotto quell'aspetto. Per lui era
la sua più cara amica, e proprio per questo doveva chiarire
cosa provasse nei suoi confronti. Con un gesto delicato tolse la mano
della ragazza e la prese tra le sue. Lei lo fissò
incuriosita.
"Armin cosa succede? Tu non-non mi vuoi?"
Il ragazzo le carezzò una guancia prima
di rispondere.
"Mikasa qualsiasi altro uomo vorrebbe trovarsi nella mia
posizione. Ma non credi di stare sbagliando? Non sei te stessa. E poi
non credi di fare un torto ad Eren?"
Per tutta risposta Mikasa si allontanò da lui con
sguardo pieno di collera. Non le importava di essere nuda, e che
malgrado tutto Armin la guardava.
"Sentiamo allora sapientone perche è questo che
sei, come fai a dire che non sono me stessa? Non puoi piacermi tu,
invece di Eren?"
Armin sorrise.
"Io non posso sperare di raggiungerlo Mikasa, e poi sono
sicuro che se ti sei lasciata andare stasera è
perché da quando Eren oggi è stato ammesso, non
fai altro che pensare a questo. E poi se ricordi lo hai detto tu no?
Ora che Eren fa parte di questo corpo, non puoi più
proteggerlo e questo ti ha fatto uscire fuori dai gangheri. Volevi a
tutti i costi trovare qualcosa per non pensare a questo fatto e
così sei quasi venuta a letto con me. Ho ragione?"
Mikasa lo fissò con sguardo triste. Di colpo tutta
l'euforia dovuta al Rum che aveva bevuto era scomparsa. Si sentiva uno
schifo per come si era comportata con Armin, e fortuna che si era
trattato di lui. Probabilmente se si fosse comportata in quel modo con
Jean, il giorno dopo se ne sarebbe pentita.
"Non esistono parole per chiederti perdono Armin, tuttavia te
lo dico lo stesso. Perdonami anche se non ho il diritto di farlo. Sono
stata una stupida, e purtroppo hai ragione tu. Non riesco ad accettare
il fatto che Eren non abbia più bisogno di me, ma la cosa
peggiore è stata il fatto di metterti in questa situazione.
Non lo farò più."
Armin aveva ascoltato tutto quanto con un sorriso. Poi decise
di togliere l'amica dall'imbarazzo prendendolo la vestaglia che era
caduta per terra. Gliel'ha porse dicendogli.
"Una amicizia come la nostra non può finire per
un'errore. Adesso rivestiti dai."
Mikasa prese la vestaglia e dopo essersi rivestita si rivolse
all'amico con uno sguardo di gratitudine.
"Grazie Armin. Ma tu sei sicuro di volere una pazza come
amica?"
Il ragazzo gli prese la mano nella sua.
"Ma certo! Soprattutto se sei una pazza."
La battuta fece ridere entrambi per parecchio tempo, poi
quando Armin senti di essersi riappacificato completamente con Mikasa,
si alzò dal letto per tornare nel suo dormitorio. In quel
momento la ragazza lo fermò con una mano. Armi curioso gli
chiese.
"Cosa succede Mikasa?" La ragazza sembrava stesse facendo un
grande sforzo per parlare. "Volevo chiederti una cosa "Armin?."
"Dimmi pure."
"Ecco volevo chiederti ti andrebbe di dormire con me? Non
sono pazza in questo momento te lo assicuro!"
Armin non rispose subito. Si mise a pensare cosa potesse
celarsi dietro quella richiesta. Non pensava però che Mikasa
ci avrebbe riprovato. Sarebbe stata una stupida e lui la conosceva
bene.
"Lo vuoi veramente Mikasa?"
"Si! Voglio stringere tra le mie braccia il mio migliore
amico."
Dopo quelle parole il ragazzo sorrise e veloce si
infilò nel letto di Mikasa. Lei sorrise davanti a quel
gesto. Armin si fidava ancora di lei.
"Certo che questa è stata proprio una notte folle
vero Mikasa?"
"Già. Una notte di follia..."