Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
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Autore: Moglyo    22/11/2017    1 recensioni
Una favola della buonanotte, un racconto di fantasia... Tutto mi sembrava fuorché la verità nascosta nelle piaghe di una fiaba.
Adrien e Mari, due ragazzi legati dal destino, separati dalle differenze, uniti in una leggenda.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Gabriel Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Sabine Cheng, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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La signora Dupain corse subito dal ragazzo a terra, inginocchiandosi vicino, appoggio una mano sulla fronte di Adrien, scottava talmente tanto da muoverci un uovo. 
Sabine si sfilo un fazzoletto, che teneva sempre in tasca, asciugando il sudore dalla fronte del biondo. 

Adrien si svegliò di scatto, ansimando e grondante di sudore, sentiva un dolore acuto alla testa. Guardandosi attorno noto Sabine seduta vicino a lui sorridente, la stanza in cui si trovava non era cambiata, ma ora si trovava su quel letto sgangherato che conosceva bene con vicino una sconosciuta. Tirando indietro le orecchie indietro e mostrando i denti osservava Sabine, si appoggio al muro umido e ammuffito dell'angolo.

"Vedo che ti senti meglio, hai la febbre alta devi riposare e prendere delle medicine, stare in un posto caldo..." la signora iniziò a parlare come se nulla fosse, tranquilla mentre Adrien la fulminava con lo sguardo.

"Non ho bisogno di nessuno, lasciami stare. -cof cof-" sentendo la gola bruciare, il biondo iniziò a tossire diventando paonazzo. 

Porgendogli un po' d'acqua, che venne accettata con riluttanza tra dei ringhi e brontoli.

"Si, si sei grande e forte, ma non riposi vero?" un bambino era meno capriccioso, penso la signora Dupain, mentre rispondeva a quei brontoli sommessi.

"Perché ci tieni tanti ad aiutarmi?" sempre con le orecchie indietro e i denti fuori, Adrien con voce sommessa e pacata disse l'unica cosa sensata per le orecchie di Sabine.

"Non c'è un motivo particolare, tu mi ricordi me stessa da piccola," la donna abbasso gli occhi, giocando con un lembo di maglia, mentre il ragazzo rizzò per la prima volta le orecchie in segno di attenzione. "anch'io ho perso due persone a me care da piccola, e...per un po' io e mio fratello dovevamo badare ai nostri fratellini più piccoli, anche quando i parenti ci accolsero io non mi fidavo, proprio come te, ma alla fine eccomi qua. Senza il loro aiuto e amore non sarei qui ad aiutare te. Non lo faccio per compassione o soldi." Con lo sguardo ancora fisso sul lembo stropicciato della maglia, Sabine tratteneva lacrime amare, decenni erano passati, ma la ferita era ancora aperta. 

Adrien era rimasto ad ascoltarla in silenzio, con le orecchie basse, mordendosi il labbro inferiore. Si sentiva stupido, aveva ringhiato contro all'unica persona che cercasse d'aiutarlo. Come biasimarlo però, la signora Agreste era morta e con lei anche il calore umano che tanto agognava, il signor Gabriel l'aveva lasciato solo, partito per un viaggio senza dirgli niente, chiunque entrava nel maniero lo attaccava senza ritegno.


"Mostro." Sussurrò, forse a sé stesso.

"Mi...mi dispiace. Non volevo spaventarla né ieri né oggi, ma chi entra qua di solito mi attacca. Grazie di essere rimasta". Con le orecchie basse, gli occhi lucidi dovuti forse alla febbre e la voce rocca, Adrien stringendo i pugni sentiva il dovere di scusarsi con Sabine, prima che se ne andasse lasciandolo di nuovo solo.

La signora Dupain allungo il braccio, fino a raggiungere il viso bollente del biondo, accarezzandogli la guancia gli sorrideva, un sorriso rassicurante e sereno. 
   
 
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