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Autore: Neko    24/11/2017    1 recensioni
Diversi mesi erano passati da quella notte in cui Emma aveva dovuto scontrarsi con Gideon e quasi ci aveva rimesso la vita affinché l’oscurità non vincesse, ma nonostante tutto, sentiva come se la previsione della sua morte fosse ancora lì, in attesa di compiersi.
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19

 

Emma fu la prima a destarsi quella mattina. Si sentiva ancora stanca, ma la sua solita nausea mattutina la costrinse a scendere da letto. Non si era mai sentita così drenata delle proprie energie come quella volta.

Non seppe dire che ore erano. Ma a giudicare dal sole basso e ancora pallido, intuì che fossero più o meno le sette del mattino. Se si trovasse a Storybrooke adesso si starebbe preparando per andare al lavoro.

Le mancava quella assurda cittadina e tutta la sua famiglia. Era contenta di sentirne la mancanza, dopo 28 anni passati a non provare mai nostalgia di qualche posto e non sentirsi mai a casa da nessuna parte. Ora poteva dire di avere trovato finalmente il suo posto nel mondo, ma  aveva paura  che prima o poi si sarebbe svegliata da quel bel sogno, di tanto cosparso da qualche incubo che veniva a ostacolare la sua felicità. Ma quegli incubi anche se brutti, a confronto di quello che stava vivendo ora, non erano poi così oscuri. Certo i nemici del passato hanno sempre dato del filo da torcere a lei e ai suoi cari, e ha anche pensato di non farcela in determinati casi, ma ora quelle preoccupazioni sembravano niente se pensava alle paure e alle numerose ansie che l’affliggevano in quel momento e non sapeva se attribuire la colpa agli ormoni o solo dalla pericolosità del nemico. Optò per entrambe le soluzioni. Regina temeva questo nemico e lei stessa aveva potuto sentirne la potenza. Quel potere che sentiva provenire da quell’uomo le ricordava i suoi tempi come signore oscuro. Quella oscurità che cercava di soffocarla in tutti i modi e che la spingeva a pensare di fare cose orribili. Non aveva mai ceduto completamente a quella malvagità, ma come dicevano i libri di Regina, quei poteri oscuri erano una sola parte dell’intero potenziale dal nemico. Le veniva spontaneo domandarsi come avrebbe potuto affrontare un nemico di tale portata se a fatica era riuscirà a resistere ai poteri del signore oscuro. Non importava  se tecnicamente i suoi poteri erano superiori, perché la potenza spesso e volentieri non bastava, serviva astuzia ed esperienza e lei sapeva di non poter contare nemmeno sulla potenza se non in determinati momenti dove riusciva a trovare dentro di sé il potere e nonostante lo avesse fatto più volte, la volta successiva era sempre difficile riuscire a ritrovarla. Emma sospirò e chiuse gli occhi. Nemmeno la bellezza della natura che poteva ammirare dalla finestra, aiutavano la sua mente a non pensare a quelle cose che la faceva sentire senza speranze. Si giro verso il letto e osservò Killian. Sorrise vedendolo come dormiva tranquillamente, con la bocca socchiusa.

Emma si sdraiò nuovamente, ma non aveva alcuna intenzione di dormire, solo guardare il volto pacifico di Killian mentre riposava. Studiò il suo volto per diversi minuti, ripassando ogni dettaglio di quel viso che aveva ammirato più volte, ma come se il pirata si sentisse osservato, aprì gli occhi per vedere quelli verdi della moglie. Sbatté gli occhi un paio di volte per rendere nitida la visuale poi alzando leggermente la testa chiese “Cosa stai facendo?”

Emma gli accarezzò la guancia e rispose “Non posso semplicemente guardare mio marito?”

“è ancora presto, dovresti riposare!” disse Killian provando ad accarezzare a sua volta la moglie, ma Emma si scostò e si buttò sul cuscino guardando il soffitto dicendo “Sono stufa di riposare. Tu e Regina vi state dando da fare per tornare a casa, io invece che faccio? Niente!” disse seccata la donna.

“Non dire sciocchezze, non definirei non fare niente affrontare quel bastardo incappucciato. Inoltre sei incinta ed è normale che tu ti senta spossata più del solito. Lo so che non sei la tipica donna che rimane tutti i nove mesi ferma sul divano a mangiare quelle cose gommose e zuccherose che si attaccano ai denti, ma stare un po’  tranquilla non può che essere salutare. Hai quasi avuto un aborto e Regina ha detto che ieri ti sei sentita di nuovo male. Devi stare piú attenta e…” cominciò Killian, ma venne interrotto dalla donna che urlò “Devo stare più attenta a cosa? A come uso la magia per affrontare quell’essere? A come mi agito pensando a quanto questa a gravidanza abbia avuto un pessimo tempismo? Devo stare attenta allo stress che mi provoca questa situazione perché danneggia il bambino? Siete tutti bravi a dirmi cosa devo fare, come se io me ne infischiassi del bambino e lo facessi apposta a non fare quello che sarebbe meglio per lui!”

“Emma non era quello che intendevo e…love ascoltami per favore!” Disse Killian, ma la donna sembrava voler chiedere li la conversazione, infatti, si girò dall’altra parte, dando la schiena all’uomo.

L’uomo sospirò e si alzò dal letto per prepararsi. Non disse niente, ma di tanto intanto lanciava un’occhiata alla sua amata. Era ancora girata di schiena e continuava a mantenere il silenzio. Si era alzata con il piede sbagliato quella mattina e Killian non prevedeva niente di buono, perché sapeva che la salvatrice diventava molto suscettibile quando era nervosa.

“Love, vieni a fare colazione?” chiese Killian, il quale poté vedere la donna scuotere la testa.

Swan, devi mangiare qualcosa e…” Killian cominciò, ma vedendo Emma che si alzava e a passo veloce si recava verso la porta con uno sguardo adirato, decise di tacere.

La donna uscì dalla stanza sbattendo la porta dietro di sé, non volendo sentire le solite raccomandazioni sul mangiare e dormire per le sue condizioni. Passò davanti alla porta di Regina e non la salutò nemmeno, nonostante si fosse accorta che stesse uscendo dalla camera, ma continuò imperterrita il suo viaggio verso la sala da pranzo.

“Cosa le è preso?” Chiese Regina a Killian, il quale alzò le spalle dicendo “si e svegliata con la luna storta!”

La donna sorrise “Abbi pazienza, il suo corpo si sta adattando per accogliere una nuova vita è normale che dia di matto ogni tanto, sono gli ormoni!”

“Vuoi dire che quella storia degli ormoni è vera? pensavo fosse una scusa!” disse Killian alzando un sopracciglio.

“Uncino, sei vivo da 300 anni, una volta eri un donnaiolo eppure di donne ne sai veramente poco!” disse Regina.

“in questi 300 anni non ho mai messo incinta nessuna. Quindi è vero, su questa tematica di donne ne so veramente poco!” disse Killian.

“Come puoi esserne così sicuro pirata? Non credo che tu ti sia mai preoccupato delle donne con cui sei andato a letto, quindi potresti avere  una decina di figli sparsi per il mondo, del tutto ignari che il loro paparino è il famoso capitano uncino!” disse la regina cattiva, divertita nel vedere il volto di Killian diventare pallido.

Regina alzò gli occhi al cielo e disse “Non starla a sentire! Fossi in te non mi preoccuperei più di tanto! Emma si calmerà, falla solo sbollire un po’!” disse Regina.

Emma sorrise leggermente quando  entrò nella sala da pranzo, voleva evitare commenti dai suoi genitori che in quel momento le avrebbero dato fastidio. Li salutò e si mise a tavola. Si portò una mano sul naso quando l’odore del cibo giunse alle sue narici.

Neve le sorrise e le passò del pane appiattito dicendole “Questi aiutano con le nausee. Io nei primi mesi ne ho mangiati a quintali!”

Emma la ringraziò e ne provò qualcuno. Era stufa di sentirsi uno schifo ogni momento della giornata.

Killian e le due Regina entrarono nella sala, ma Emma non si girò, ne degnò di uno sguardo il primo entrato. I Charmings notarono il freddo che c’era tra di loro, ma non dissero niente, non volendo intromettersi, ma David domandò “Adesso che avete trovato la spada, quando avete intenzione di partire?

Regina e Neve all’unisono chiesero “Avete trovato la spada?”

“Perché non ne sapevo niente?” chiese Regina, la quale venne tenuta all’oscuro per il semplice fatto che non volevano svegliarla. Volevano dirglielo quella mattina stessa, ma fino a quel momento non si era ancora mostrata l’occasione.

“Prima vengo a sapere che Emma ha ancora dei poteri del signore oscuro, ora la spada…vorrei che foste tutti un po’ più sinceri con me! O almeno è questo che si fa con le persone verso cui so dice di avere fiducia!” disse Regina seccata.

Ma Killian non diede retta alle sue lamentele, perché la prima frase della donna l’aveva lasciato interdetto. Cosi come i Charmings.

“Che diavolo significa che ti sono rimasti dei poteri del signore oscuro, Swan?” chiese Killian preoccupato guardando la donna seduta davanti a lui.

Emma alzò le spalle “Non è niente, non è il caso di farne una storia più grande di quella che è!” disse mangiando l’ultimo pezzo di frutta che si era preparata.

“Come puoi dire che non è niente Emma? Disse Killian alterandosi “Ti devo  forse ricordare cosa abbiamo passato come signori oscuri?”

Emma si alzò e sbattendo le mani sul tavolo, disse “ No, non mi devi ricordare un bel niente Killian. So bene cosa abbiamo passato più di chiun…” Emma si bloccò e dopo essersi portata una mano alla bocca, corse via, lasciando Killian preoccupato e senza risposte.

Emma ringraziò quel suo malessere che le aveva dato la possibilità di scappare da quella conversazione scomoda. Era nervosa e non aveva voglia di mettersi a discutere col marito, perché si sentiva come se potesse esplodere da un momento all’altro e voleva evitare di fare del male a qualcuno se per qualche ragione avesse perso il controllo dei suoi poteri.  Era intenta a sciacquarsi la bocca quando sentì il pugnale di Tremotino. Lo sentiva in continuazione per colpa della sua vicinanza, me era un sussurro leggero che riusciva a isolare, ma in quel momento il bisbiglio divenne più forte, quasi fastidioso. Sembrava come se le voci dei signori oscuri del passato gioissero.

Emma uscì dalla stanza e guardò verso sinistra dove sapeva che si trovavano le carceri. Aveva una brutta sensazione e divenne più forte quando le voci divennero ancora più forti, tanto che dovette coprirsi le orecchie.

Si incamminò a passo spedito verso le prigione, ma la voce di Killian la fece fermare.

“Love, stai bene?” le chiese, poggiando una mano sulla spalla, ma Emma non gli rispose, continuava ad ascoltare e strizzava gli occhi quando le voci sembravano voler superare i decibel che l’orecchio umano era in grado di sopportare.

Emma guardo tutti i presenti che l’avevano raggiunta e disse “il pugnale, sta…sta succedendo qualcosa!”

Riprese a correre seguita dagli altri, confusi dalle sue parole, e una volta giunti nelle prigioni reali, sentirono un gemito di dolore.

Tutti si paralizzarono quando videro l’essere incappucciato davanti alla prigione del signore oscuro e il terrore assalì soprattutto tre di loro quando videro l’uomo estrarre dal corpo di Tremotino il pugnale.

Il potere oscuro lasciò il corpo del mal capitato e venne risucchiato all’interno dell’essere incappucciato, che rise malignamente, mentre sentiva l’oscurità penetrare in lui.

“Questa è la fine!” disse Regina terrorizzata. La morte di Tremotino, avrebbe cambiato drasticamente il loro futuro.

Emma aveva gli occhi spalancati, non riuscendo a credere quanto stesse accadendo. Senza Tremotino, il sortilegio si sarebbe comunque compiuto, ma Regina, non sarebbe mai giunta ad Henry e Henry a lei. Lei non avrebbe mai scoperto le sue origini e non avrebbe mai conosciuto Killian. Probabilmente vivrebbe ancora a Boston da sola, facendo la garante di cauzione per sopravvivere. Prese a tremare, spaventata all’idea di perdere tutto quello che aveva costruito in quegli anni e il panico l’assalì ancora di più quando senti Neve e David chiedere loro cosa stesse succedendo e chi fossero tutti. In quel momento quello che appariva davanti agli occhi dei sovrani era il caos. Le guardie reali che tenevano d’occhio i prigionieri, erano a terra in una pozza di sangue e i presenti erano tutte persone sconosciute, tranne la regina cattiva, che avevano avuto la capacità di uccidere un essere immortale. David reagì subito e spingendo Neve le disse di mettersi al riparo. Lui la seguì subito dopo. L’uomo sapeva di non avere speranze e decise di non alzare la spada verso quelle persone. Ma dal suo sguardo era facile capire, che quella era una ritirata momentanea, che si sarebbe preparato per affrontare chiunque volesse nuocere alla sua famiglia e al suo reame.

Senza Tremotino tutto era cambiato. La salvatrice non sarebbe mai giunta  a Storybrooke per  fermare l’attuale minaccia e tutti loro non avrebbero mai compiuto il viaggio nel passato.

“Perché il cambiamento sta colpendo solo loro e noi ricordiamo ancora tutto?” chiese la regina cattiva.

“Perché sono senza poteri. La magia ci protegge, ma non lo farà a lungo. Prima o poi verremo colpiti anche noi!” disse Regina spaventata.

“Dovrà pure esserci un modo per rimediare…noi non possiamo…” inizio Killian, ma si interruppe a metà frase, poi dal suo sguardo confuso si potè comprendere che anche lui aveva subito il cambiamento temporale “che diavolo ci faccio qui?”

Killian!” disse Emma con voce tremante e due occhi spaventati, mentre guardava l’uomo della sua vita, che non si ricordava di lei.

L’Interpellato la guardò e le sorrise e disse “hey love, ci conosciamo? Un visino come il tuo me lo ricorderei…certo se non ero ubriaco, in quel caso ti chiedo di perdonami, ma possiamo rimediare” Le disse facendole l’occhiolino.

Le lacrime cominciarono a velare gli occhi della salvatrice, la quale si girò a guardare con odio l’anti salvatore, ma si sorprese quando non lo vide più vicino alla prigione di Tremotino. Si guardò intorno per cercarlo, ma un altro gemito di dolore costrinse lei e Regina  a voltarsi verso la regina cattiva. Ella si era irrigidita e le guardava con occhi spalancati, prima di abbassare il suo sguardo verso il ventre, dove le due donne poterono vedere una lama di una spada insanguinata, uscire dal suo stomaco.

Regina spalancò gli occhi a quella scena. Era tutto accaduto così in fretta che non si erano resi conto di tutto quello che stava avvenendo.

L’essere incappucciato rideva divertito, mentre estraeva la spada dal corpo della regina cattiva, la quale non avendo più un supporto cadde a terra.

“No!” disse Regina scioccata. Killian invece cercava ancora di capire cosa stesse succedendo. Ma quando vide il signore oscuro a terra in una pozza di sangue urlò “Tu hai osato uccidere il signore oscuro. La vendetta doveva essere mia!” disse il pirata sguainando una delle due spade che aveva al fianco, per affrontare quell’essere. Inutili furono le grida di Emma che gli chiedeva di fermarsi.   Uncino venne disarmato e la spada venne raccolta dal nemico il quale disse “ guarda guarda che bella spada. Assomiglia tanto a quella che userò per ucciderti salvatrice!” disse compiaciuto “Ma prima la testerò sul tuo patetico pirata!” disse per poi infilzare Killian dritto nel petto.

Emma sentì una fitta al cuore come se con Killian fosse stata infilzata anche lei. Era il suo cuore che si spezzava e sentendosi invadere da una rabbia che non aveva mai provato prima, sprigionò un onda di energia che scaraventò quell’essere duramente verso la parete e con lui anche Regina che si trovava sulla traiettoria di quella energia magica.

Gemette per il colpo, ma quando Emma le si avvicinò per assicurarsi se stava bene, vide che il corpo della sua amica aveva preso a scomparire a partire fai piedi.

“No, Regina…non puoi…”disse  Emma con voce tremante, era nel panico in meno di un minuto aveva perso tutto.

“Per me non c’è più niente da fare. Fra poco smetterò di esistere, ma tu devi promettenti che andrai avanti. Non ti ricorderai più di nessuno di noi, ma conserva nel tuo cuore la speranza!”

Emma la guardò con disperazione e con tono duro disse “No, io non perderò nessuno di voi!” di alzò in piedi e concentrando le sue energie, guidata dal desiderio di riunirsi con i suoi cari, riuscì a creare un portale. Regina spalancò gli occhi sorpresa, dopo di che sorrise. Forse non tutto era perduto.

 

  
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