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Autore: Kano_chan    25/11/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Selenis riaprì gli occhi in luogo molto differente rispetto a quando il buio aveva preso il sopravvento su di lei. Invece di avere la guancia premuta contro il selciato di Altissia spazzato dalla furia di Leviatano, sotto di lei c’era un soffice manto erboso.
La ragazza, avvolta da una sorta di caldo tepore, dapprima si mise seduta e poi si alzò.
Quel luogo lo conosceva bene…
Era nel mezzo di un'infinita prateria che si estendeva tutt'attorno a lei. Macchie di un giallo acceso interrompevano la sequenza di verde, là dove piccoli fiori gialli a grappolo si reggevano su di uno stelo sottile. I fiori di sua madre.


-    Quanta nostalgia, vero? –

La ragazza si voltò di scatto. Di fianco a lei era comparso qualcuno che non avrebbe mai più pensato di poter rivedere.

-    Nyx – mormorò la principessa.
-    Ciao Chocobo girl – la salutò lui.

Selenis si buttò tra le sue braccia, stringendolo quanto più poteva e affondandogli il viso nel collo.
Quel calore, il profumo di cuoio della sua divisa.. se n’era quasi scordata..

-    È da un po’ che non ci vediamo – disse il Kingsglave accarezzandole i capelli.
-    Sono morta? – domandò la ragazza lasciandolo andare anche se a malincuore.
-    No – rispose il giovane con un sorriso mesto – Stai solo dormendo molto profondamente, sei sulla linea di confine… chiamiamola così – le spiegò sedendosi a terra.
-    Nyx, sta andando tutto nel modo sbagliato – si sfogò la principessa prendendo posto vicino a lui.
-    Lo so, ma devi andare avanti – replicò il militare.
-    È vero quello che Ardyn mi ha detto? Che hai sconfitto l’uomo che ha ucciso mio padre usando il potere dell'anello? – chiese la ragazza.
-    Lo è... i grandi Re del passato mi hanno prestato il loro potere – assentì Nyx guardando davanti a sé.
-    Mi dispiace.. per tutto – mormorò la ragazza affranta.
-    Non devi, non saprei sopravvissuto in tutti i casi e così facendo ho potuto aiutare Lunafreya a portare l’anello al giovane Re – replicò lui con tranquillità - e ho aiutato anche te, questo mi basta - aggiunse con un sorriso.
-    Mi manchi da morire Nyx – disse Selenis appoggiando la testa sulla sua spalla e stringendosi contro il suo fianco.
-    Anche tu mi manchi – rispose il ragazzo appoggiandole una mano sulla testa.

Selenis sentì la sensazione di torpore diradarsi e i contorni di quel paesaggio iniziarono a diventare sfavillanti e meno nitidi.

-    Non voglio tornare.. ho paura di quello che mi aspetta – sussurrò la giovane chiudendo gli occhi, sentendosi incredibilmente piccola rispetto a quello che le stava accadendo.
-    Lo so… ma non sei sola.. ricordati che non sei mai sola –

La voce di Nyx sfumò e Selenis riaprì gli occhi, per la seconda volta in un luogo diverso.
Per prima cosa mise a fuoco la sua mano, stretta a pugno davanti al viso. Quando l’aprì, il ciondolo a forma di Chocobo scivolò sulla federa del cuscino.
La principessa rimase per un attimo a fissarlo, sentendosi ancora addosso il calore di Nyx. Sapeva bene che quello non era stato un semplice sogno...
Con lentezza si tirò a sedere e poi, spingendosi sul bordo del letto, mise i piedi a terra e si guardò attorno.

La fioca luce che passava tra le fessure delle imposte, illuminava una camera dall’arredamento inequivocabile e che la collocò subito nella residenza privata del Primo ministro. E così era tutto finito… lei era viva, se l'era cavata anche quella volta.

"Ignis!"

Il pensiero del suo amico di battaglia le balenò alla mente. L'immagine del Magitek in procinto di farsi esplodere e della sua barriera che si espandeva a fatica, le scatenarono un'ondata di paura tale da farle rimbombare il cuore nelle orecchie. 
Dopo aver verificato che le sue gambe reggessero, si alzò in piedi. La lunga camicia da notte bianca, stretta in vita e svasata al di sotto sotto, le ricadde morbidamente sulla pelle coperta di lividi. Selenis notò anche diverse escoriazioni sulle braccia nude, che però sembravano già essere state curate talmente bene da non procurarle il minimo dolore.
Si diresse subito verso la porta della stanza, senza badare al lieve capogiro che minacciava di destabilizzarla. Quando la spalancò la luce la investì, accecandola per un breve istante.

-    Selis! -

Quel coro di voci le fece riaprire le palpebre serrate. Non appena mise a fuoco la camera, la prima persona che vide fu Gladio.

Il ragazzo si staccò dalla parete alla quale era appoggiato e le andò incontro.

-    Selis! – esclamò con voce tremante, avvolgendola completamente con le sue braccia mentre lei gli affondava il viso nel petto.
-    Sei qui... - mormorò la giovane, stringendo le dita attorno alla pelle della sua giacca.

Gladio era scosso da un lieve tremore, che faceva ben intendere il suo stato d'animo.
 
-    Sei sveglia! Come ti senti? – 

Prompto si avvicinò loro, scendendo dallo schienale del divano sul quale era seduto.


-    
Sto bene  – disse Selenis commossa - Iggy... - mormorò subito dopo scostandosi a guardare il suo fidanzato - Dov'è Ignis!? -
-    Sono qui Selis, non ti agitare, sei ancora convalescente -

La principessa superò con lo sguardo Gladio e Prompto, senza far caso alle loro facce tese.

-    Siano ringraziati gli Dei! –  esclamò mentre il ragazzo si alzava e, un pò tentennante, aggirava il sofà sul quale era seduto - Avevo paura che.. - cominciò a dire, ma il resto della frase le morì in gola.

La luce che entrava dalla finestra illuminò il viso del suo amico, dandole modo di vedere le spesse cicatrici rosse che gli solcavano le palpebre serrate, riparate da un paio di lenti fumè.

-    Sto bene Selis – la rassicurò subito lui, interpretando perfettamente il suo improvviso silenzio – Stiamo bene –
-    Ignis… - sussurrò lei incredula accostandosi a lui. 
-    Ho ricevuto le migliori cure, non devi preoccuparti – replicò il ragazzo.
-    Ma i tuoi occhi.. – proseguì la ragazza con voce spezzata sfiorandogli il viso con la punta delle dita.
-    I dottori hanno detto che la mia vista potrebbe migliorare con il tempo – cercò di tranquillizzarla afferrandole delicatamente le mani
-    Cos’è successo? – domandò senza riuscire a togliergli gli occhi di dosso – Dov’è Noct?! – esclamò subito dopo spaventata.
-    Tranquilla, è qui – rispose Gladio indicandole un’altra stanza adiacente.

Selenis guardò oltre la soglia e vide il cugino dormire profondamente tra le candide lenzuola di un sontuoso letto. Sembrava stare bene per fortuna.

-    Quanto tempo è passato? – chiese la ragazza sentendo la bocca farsi improvvisamente asciutta.
-    Cinque giorni – disse titubante Prompto.
-    Cinque?! – Selenis si voltò a guardarlo incredula.
-    Noct è riuscito a sconfiggere Leviatano, assicurandosi così il suo appoggio – spiegò Ignis – L’Impero si è ritirato subito dopo –
-    Siamo venuti a cercarvi non appena l’allarme è rientrato – intervenne Prompto – e vi abbiamo trovato privi di sensi nella zona vicina all’altare delle mareggiate –

La principessa ascoltò in silenzio il racconto dei suoi amici e poi fece la domanda che più la spaventava.

-    E Luna? Dov’è?-

Selenis aveva sperato di non dover mai vedere quell’espressione sul loro volto...

-    No... – balbettò disperata – Non ditemi questo, vi prego! – esclamò.
-    Purtroppo ci ha lasciati –

A Selenis mancò l’aria all'improvviso, come se qualcuno le avesse stretto un sacchetto di plastica attorno alla testa. La luce divenne improvvisamente troppo forte e la stanza troppo angusta. Un dolore sordo le pulsò nel petto, ritirandosi e infrangendosi sempre più forte, costringendola ad inspirare più volte per cercare di non soffocare. Prima che i tre ragazzi potessero dirle qualcosa, la ragazza di diresse alla porta finestra della camera, aprendola e uscendo sul terrazzo.
Camminò a piedi nudi, incurante del vento incredibilmente freddo per quella stagione, fino a raggiungere la ringhiera che lo delimitava. La afferrò con entrambe le mani, cercando di trovare un appiglio solido alla voragine che minacciava di risucchiarla.
Davanti a lei Altissia sembrava addormentata; non c’era anima viva, il silenzio era assoluto. L’immagine della città tremolò davanti ai suoi occhi, frantumandosi, mentre le lacrime prendevano a scenderle lungo le guance. Era davvero tutto finito…
Scivolò a terra, continuando a reggersi alle sbarre di ferro mentre il primo singulto le scuoteva le spalle. Gemendo straziata, Selenis, dal giorno della morte di suo padre, si concesse di piangere. Pianse per suo zio, pianse per la sua patria. Pianse per Nyx e per Jared. Pianse per Luna... per l'amica che non era riuscita a riabbracciare.
Gladio, che l'aveva seguita fuori, le si avvicinò, chinandosi per prenderla in braccio. Selenis si lasciò sollevare come una bambola di pezza, affondando il viso nel collo dell'Amicitia scossa da singhiozzi irrefrenabili.
Prompto, rimasto indietro con Ignis, distolse lo sguardo mentre gli passavano davanti. Non aveva mai visto la sua amica in quello stato e ad ogni singulto che le usciva dalla gola gli si stringeva dolorosamente il cuore. Lo stesso doveva pensare Ignis, vista con quanta forza stringeva il pugno attorno al bastone guida.
Gladio la riportò in camera, coricandosi delicatamente sul letto assieme a lei. Non aveva parole per confortarla in quel momento; ogni rassicurazione sarebbe stata vana. Per troppo tempo Selenis aveva represso il dolore, e adesso era giusto che questo emergesse, che se ne liberasse nel modo più naturale del mondo.
Ci volle un po’ di tempo perché il pianto della principessa si calmasse. Alla fine, stremata, si assopì nuovamente in un sonno senza sogni di alcun tipo.

Si risvegliò un paio di ore più tardi, anche se le sembrava di aver dormito per altri cinque giorni.
Il dolore si era placato, ma non era scomparso. Non che se lo aspettasse onestamente...
Sfregandosi gli occhi sicuramente rossi, si alzò, notando che qualcuno le aveva lasciato degli abiti puliti. Una volta che li ebbe indossati, uscì dalla camera da letto.
Il salottino che faceva parte di quel piccolo appartamento era vuoto, ma Selenis si diresse verso la stanza occupata da Noctis.
Il cugino era ancora sdraiato nella stessa posizione di quella mattina e il suo viso sereno non recava segni dei recenti avvenimenti.
La ragazza si accomodò sulla sedia posta lì vicino, osservando il principe. Sul letto era stato lasciato il quaderno con il quale lui e Luna si erano scambiati i messaggi durante quella lunga separazione. Selenis dovette inghiottire il nodo che le si era di nuovo formato in gola.

-    Che cosa ci è successo? - mormorò con voce flebile, spostando un ciuffo corvino dalla fronte di Noctis.
-    Ah sei qui! Meno male! -

La principessa voltò lo sguardo verso Prompto fermo sulla soglia. In mano aveva un vassoio d'argento con alcuni tramezzini e un bicchiere d'acqua.

-    Ti stavo portando qualcosa da mangiare per quando ti fossi svegliata - asserì entrando nella camera - Anche se di certo non avrai fame...- aggiunse impacciato.
-    No, hai fatto bene! Ti ringrazio Prompto - sorrise lei.

In realtà Selenis non sentiva il minimo accenno di appetito, ma lo sguardo affranto del suo amico la indusse ad accettare l'offerta. Sapeva di averlo turbato e che quello era un tentativo per farla stare meglio.

-    Dove sono Ignis e Gladio? - domandò mentre addentava l'angolo del primo sandwich.
-    Credo siano dal Primo Ministro - rispose il ragazzo biondo - Se non ci avesse dato una mano non so...- Prompto si interruppe.
-    Lo so - rispose semplicemente Selenis.

In quel momento si sentirono alcune voci provenire dal salotto e un secondo dopo i due assenti entrarono nella camera accompagnati da un Gendarme.

-    Vostra grazia è attesa dal Primo Ministro - disse l'uomo in uniforme senza tante cerimonie.
-    E io vi ho detto che non era il momento - ringhiò Gladio scoccandogli un'occhiata poco amichevole.
-    Sto bene, portatemi pure da lei - rispose invece Selenis alzandosi dalla sedia.
-    Sicura? - le domandò l'Amicitia.
-    Non posso permettermi di fermarmi adesso - replicò la ragazza dandogli un veloce bacio sulla guancia - Non dopo tutto questo - aggiunse sparendo oltre la soglia con il Gendarme.   

Ritrovarsi di nuovo in quello studio fu strano, da quando Noctis aveva stretto il suo accordo sembravano passati anni.

-    Vostra Altezza. Mi fa piacere vedervi in piedi. Come vi sentite? – domandò Camelia non appena entrò, alzandosi per stringerle la mano.
-    Meglio, anche grazie alle cure dei vostri medici – rispose la ragazza.
-    Mi dispiace per la sua perdita, ho saputo che lei e Sua Grazia Lunafreya eravate buone amiche – proseguì la donna tornando a sedersi dietro la scrivania.
-    E' così. – si limitò a dire Selenis – I suoi cittadini stanno bene? –
-    Sì, fortunatamente non ci sono state altre vittime – rispose il ministro – La zona attorno alla cattedrale è quasi del tutto distrutta, ma nulla che non si possa ricostruire nei tempi futuri -
-    Sono lieta di sentirlo.. Ora mi perdoni se vado dritto al sodo. Di cosa voleva parlarmi? – domandò la principessa.
-    Nessuna obiezione. Vorrei sapere quali sono le vostre intenzioni da questo momento in poi – rispose Camelia  senza battere ciglio – Ovviamente potrete restare nella residenza finchè il Re di Lucis non si sarà completamente ripreso, ma vorrei conoscere i vostri piani –
-    Lasceremo Altissia non appena ne saremmo in grado e ci dirigeremo a Gralea – affermò Selenis calma come il gesso.
-    A Gralea? – ripetè la donna stupita – Volete forse attaccare direttamente la capitale Imperiale? –
-    Non possiamo tornare indietro ne tanto meno restare dove siamo – replicò la ragazza – Non ci resta altro che andare avanti –
-    Ho capito... – assentì il primo ministro – Bene, non penso di avere ulteriori domande da porre. Buona fortuna allora. – disse.
-    Altrettanta a lei – rispose Selenis avviandosi verso l'uscita, salvo fermarsi un attimo prima di varcarne la soglia - Ah Primo ministro? -
-    Sì? - Camelia la guardò leggermente stupita mentre la principessa si inchinava.
-    Grazie di aver salvato il mio amico - disse Selenis per poi chiudersi la porta alle spalle.

La giovane ripercorse la strada del ritorno in automatico, senza nemmeno pensare a che corridoi dovesse prendere. La sua testa era imprigionata in un miscuglio di pensieri che la accompagnarono fino alla camera dove i suoi amici la stavano aspettando.

-    Cosa voleva il Primo ministro? – le domandò Ignis quando si fu avvicinata al divano dov’erano seduti.
-    Sapere che cosa pensiamo di fare da adesso in poi – rispose Selenis pinzandosi la radice del naso.
-    Lo immaginavo – replicò il ragazzo – Adesso che il rito si è compiuto e gli accordi sono conclusi, la nostra presenza qui inizia ad essere un rischio gravoso per lei.. Anche se l'Impero si è ritirato non è detto che non faccia ritorno – ragionò appoggiando il mento sulle dita intrecciate.
-    Il nostro scopo qui è finito e ora siamo solo ospiti indesiderati – commentò Gladio.
-    E tu cosa le hai risposto? – le chiese Prompto.
-    Che non appena Noct si fosse ripreso saremmo partiti per Gralea – disse la ragazza.

La notizia venne accolta con un meditabondo silenzio. Non era stata l’unica ad aver formulato quell’ipotesi.

-    Dobbiamo riprenderci il cristallo – aggiunse con decisione – E' l’unica cosa che ci resta per poter ribaltare questa situazione –
-    Non sarà un compito semplice.. – asserì Ignis – Dovremo raggiungere con lo yacht la costa di Nifelheim e poi prendere la ferrovia che attraversa la regione fino a Gralea –
-    Cid? – s’informò la ragazza.
-    È rimasto sulla barca – rispose Gladio – ha detto di essere pronto a salpare non appena vorremo –
-    Finchè Noct non si sveglia comunque c’è ben poco che possiamo fare.. – concluse Ignis.

Selenis, a quel punto si discostò dai suoi amici, fermandosi davanti alla finestra per pensare.

La decisione di andare a Gralea faceva parte di un piano che non era stato nemmeno abbozzato.
Dopotutto le cose sarebbero dovute andare in modo diverso… il loro obiettivo era di ricevere la benedizione dell’Abissale e di recuperare l’anello dei Lucis. Dopo di che avrebbero pensato al da farsi con tutta calma.... assieme a Luna. La loro alla fine non era stata né una vittoria, né una sconfitta.
La ragazza lasciò vagare lo sguardo sulla strada deserta sotto di lei. Era assurdo pensare che fino ad una settimana prima fosse piena di gente quasi da non potersi muovere. Quante cose erano cambiate a causa degli avvenimenti di un singolo giorno?

“Se penso a quanto ho fantasticato sull’ipotesi di celebrare il mio matrimonio assieme a quello di Luna..”

La principessa chiuse gli occhi scacciando il pensiero. Non riusciva ancora a realizzare che lei non ci fosse più… l’idea le risultava intollerabile.
Sospirando, Selenis tornò a voltarsi verso l’interno della camera e lì, un’altra realtà la colpì con la forza di un maglio.
La ragazza vide Ignis mentre tentava di appoggiare il bicchiere ormai vuoto che teneva in mano, sul tavolino che c’era davanti al divano. Lo mancò di diversi centimetri finchè Prompto non lo aiutò a indirizzarsi nel modo giusto.
Selenis si stropicciò gli occhi, ricacciando di prepotenza le lacrime che minacciavano di ricomparire.

-    È molto migliorato da quando vi abbiamo trovati quel giorno – disse Gladio affiancandola.
-    Non riesco a farmene una ragione – replicò Selenis con voce stanca.
-    Quando siamo arrivati pensavamo foste morti..-

La principessa si voltò verso il ragazzo. Gladio guardava davanti a sé, ma il suo viso era contratto.

-    Vi sarete spaventati – asserì la giovane.
-    Spaventati non è un aggettivo lontanamente sufficiente – ribattè l’Amicitia.
-    Mi dispiace infinitamente – si scusò la ragazza appoggiandogli una mano sul braccio – Credo che Ignis vi abbia già spiegato cosa sia successo –
-    Sì e mi chiedo perché non ci hai detto prima dell’avvertimento di Gentiana – rispose Gladio con disappunto.
-    Non l’ho fatto perché non potevo permettermi di distogliervi da quello che dovevamo fare – spiegò Selenis – Non in quel momento –
-    Avresti potuto dirlo almeno a me – ribattè il ragazzo duramente.
-    Come tu avresti potuto dirmi che te ne saresti andato – gli fece notare la giovane – Senti…- aggiunse addolcendo il tono – Lo so, avrei dovuto, ma non sapevo neppure io quando sarebbe accaduto, non… non pensavo che sarebbe stato così presto.. non pensavo in questo modo.. – disse tornando a guardare Ignis.
-    Eri convinta di doverti sacrificare tu, vero? - disse l'Amicitia.
-    Sì - 

-    Non deve essere stata una decisione facile allora, quando hai scoperto che non era così – asserì Gladio.
-    La peggiore che abbia mai dovuto prendere – mormorò la ragazza – Gladio? –

Il giovane abbassò lo sguardo su Selenis che continuava ad osservare Ignis.

-    Come siamo giunti a questo? – gli domandò con voce spezzata.
-    Non lo so… - rispose lui passandole un braccio attorno alle spalle – Ma ti giuro che ne usciremo. Ti giuro che ti riporterò a casa – aggiunse.

***

Un paio di giorni dopo.

Selenis terminò di farsi la treccia e una volta recuperato il quotidiano abbandonato sul letto, uscì dalla sua camera. Mentre camminava buttò un occhio al titolo in prima pagina:

Stabili le condizioni del Principe di Lucis.

Il Principe ereditario Noctis Lucis Caelum è ancora convalescente presso la residenza del Primo Ministro Camelia …., dando però incoraggianti segni di miglioramento. Ricordiamo che l’erede al trono è rimasto coinvolto nell’incidente che ha visto protagoniste le forze imperiali, radunatesi ad Altissia per il rito di invocazione di Leviatano, nel quale ha tragicamente perso la vita Sua Grazia Lunafreya di Tenebrae. Nella provincia sono state diverse le veglie funebri in onore della Sciamana, molto amata dal…

Così concentrata nella lettura, la principessa andò a scontrarsi con qualcuno che arrivava nella direzione opposta.

-    Scusi! – esclamò, alzando la testa e restando a fissare il volto sfigurato di Ignis.
-    Penso di poterti scusare – rispose il ragazzo con un sorriso – Io non ci vedo, ma tu dovresti fare un po’ più d’attenzione Selis – le disse offrendole il braccio.
-    Stavo leggendo e non guardavo dove camminavo, mi spiace – spiegò la ragazza accettandolo.
-    Cosa dicono i giornali? – s’informò lui.
-    Cercano di rassicurare la popolazione sulle condizioni di Noctis – gli disse la principessa.
-    Beh non sono mai state così ottime, è sveglio – replicò il ragazzo.
-    Cosa?! Quando è successo? – esclamò lei.
-    Un paio di ore fa –
-    E non mi avete svegliata?! – ribattè contrariata Selenis.
-    Gladio ha detto che ultimamente fatichi a dormire, e ne hai bisogno, più di tutti noi – rispose Ignis.

Ed era vero. Da quando si era risvegliata dal suo sonno, Selenis passava notti agitate, costellate di immagini sconnesse, frammenti del passato e avvertimenti senza senso. Neppure la presenza al suo fianco di Gladio riusciva a calmare questa sua inquietudine, ma l’averlo accanto quando di svegliava di soprassalto dopo essere stata assalita da un incubo, era forse l’unica cosa a mantenerla ancora integra.

-    Devo vederlo – asserì la principessa.
-    Difatti era per questo che ti stavo cercando – disse Ignis – E' giù al porto – aggiunse.
-    Al porto? – domandò Selenis confusa.
-    Ha detto di voler partire subito – rispose il ragazzo - Puoi precedermi, io con calma arriverò – aggiunse vedendo che la ragazza non accennava a lasciargli il braccio.
-    No, non ti lascio. – replicò la principessa.

Era un affermazione che conteneva ben altro tra le righe e Ignis lo sapeva bene.

La ragazza avrebbe voluto dirgli un sacco di cose, ma non trovava nè le parole, nè il coraggio per farlo. Non era la compassione o la troppa premura che glielo impediva, bensì qualcos'altro che si era bloccato in lei.

-    L’hai trovata! –

Fu Prompto a distoglierla dai suoi pensieri, arrivando di gran carriera.

-    È stata lei a trovare me in realtà – replicò il ragazzo - Vai da Noct Selis, adesso sono in buone mani – le disse.

Selenis guardò per un attimo il pistolero che le fece un cenno d’assenso. Erano rare le volte in cui la ragazza gli aveva visto uno sguardo così deciso, ma da quando Ignis aveva perso la vista, Prompto si era autonomamente fatto carico di aiutare il suo compagno e lo faceva con una devozione commovente.

-    Va bene – assentì alla fine.

La principessa trovò il cugino esattamente dove Ignis le aveva detto. Il ragazzo era appoggiato con gli avambracci alla staccionata che delimitava l’attracco di arrivo, là dove lo yacht era stato ancorato. Quando lei gli si affiancò, non ebbe nessun tipo di reazione. Non si voltò nemmeno.
Appoggiato vicino a lui c’era il diario che Luna aveva usato per comunicare con lui.


-    Nell’ultima pagina c’era uno dei fiori di Tenebrae – mormorò Noctis interrompendo il silenzio prolungato.
-    Non riesco a pensarci... – replicò la principessa fissando le piccole onde che si infrangevano sotto di lei.
-    È stato Ardyn… -
-    Cosa? – sussurrò Selenis inorridita.
-    L’ha pugnalata mentre era senza forze.. poi è risalito sulla sua aereonave ed è semplicemente andato via – raccontò il ragazzo.

Per la principessa fu come ricevere uno schiaffo in pieno viso e in lei si riaccese un sentimento che non provava da quando le avevano comunicato la morte di suo padre: l’odio. Quella sensazione di furia cieca divampò in lei come un incendio, minacciando di spazzare via la promessa fatta a Nyx tanto tempo prima.

-    C’è sempre stato lui dietro a tutto... – disse fra i denti – E l’anello? – domandò ricordandosene d’un tratto.

Per tutta risposta, Noctis mise una mano nella tasca della sua giacca e mostrò a Selenis il gioiello sul suo palmo. L’anello dei Lucis era esattamente come la principessa se lo ricordava quando era Regis a portarlo; bellissimo e sinistro al tempo stesso.
Mentre lo fissava notò che la mano del ragazzo tremava. Alzò lo sguardo sul cugino e vide che anche lui osservava l’anello con un misto di paura e repulsione.
Con delicatezza la giovane gli richiuse la mano e solo allora Noctis la guardò.

-    Ne farai uso quando ti sentirai pronto – gli disse semplicemente.

Un lampo di sollievo passò dietro agli occhi del ragazzo, proprio mentre Gladio, Prompto e Ignis li raggiungevano sul pontile.

-    Siamo pronti – disse l’Amicitia in tono incolore.

Noctis, senza degnarlo di uno sguardo, lo sorpassò diretto alla barca. A Selenis non sfuggì lo sguardo di disprezzo che Gladio riservò al suo amico e ne fu preoccupata. Sentiva che qualcosa si era spezzato nella compagnia e sperò con tutto il cuore che si potesse ancora risaldare.



Campeggio dell'autrice:

Ben ritrovati ^^

Avrei tante cose da dire su questo capitolo, ma parto dicendovi che è uno di quelli che mi è piaciuto di più scrivere. E' molto drammatico è vero, ma mi ha permesso di scavare dentro il personaggio di Selenis. Ormai la ragazza è arrivata al suo limite e finalmente si lascia andare, come ogni altra persona avrebbe fatto di fronte al dolore che la perdita di un'amica porta con sè. Oltre alla morte di Luna ha dovuto anche affrontare le terribili condizioni di Ignis. Non sarà così facile per lei passare oltre questa cosa, ma avremo modo di vederlo tra non molto.
Spero vi abbia fatto piacere "rivedere" Nyx,che  con un colpo di coda è tornato, questa volta per sostenere la principessa.
Ora che Noctis si è svegliato non resta altro che fare marcia su Gralea, con tutte le conseguenze che questo ultimo viaggio porterà...
Vi chiedo scusa ma oggi sono piuttosto di fretta e devo chiudere qui!
Grazie mille a tutti i Lettori e alle Comrades!

Un abbraccio,
Marta
  
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