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Autore: FriNet    25/11/2017    1 recensioni
Shion alzò la mano per calmare la furia di Hilda, ma la ragazza, ancora furente, si limitò a mordersi il labbro inferiore mentre Agape le strinse una mano nella sua.
Shion sospirò, doveva aspettarsi quella reazione ma purtroppo il suo compito non era ancora finito.
“Hilda”
Disse guardando la rossa.
“Agape”
Spostò lo sguardo sulla bionda.
“Il vostro allenamento è quasi alla fine e, per quanto mi dispiaccia, non potete rimanere senza maestri all’improvviso, due dei migliori Gold Saints si sono proposti di prendervi come allieve, siccome erano con i vostri maestri quando essi…”
Disse indicando i due uomini, fino a quel momento rimasti in disparte.
“Una sorta di contentino…”
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga, Leo Aiolia, Nuovo Personaggio, Sagittarius Aiolos
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolino di Net: Scusate il ritardo, purtroppo abbiamo avuto molto da fare entrambe, speriamo che ci seguiate ancora nonostante tutto.
Buona lettura.



Kanon si dannava. Letteralmente. Si stava dannando psicologicamente a guardare la porta della camera di Hilda, chiusa, dentro la quale la ragazza era col gold dei pesci e dalla quale ogni tanto proveniva qualche risata.
“Saga! Basta! Caccialo! Non ne posso più! Senti come gracchia quel dannato!”
“Eh? Perché? Ci ha anche portato delle bellissime rose. Ci volevano dei fiori, casa nostra, anzi mia, è così smorta. Un tocco di profumo e colori non farà di certo male.”
“Ma per chi tifi, per lui o per me?! Insomma siamo pur sempre fratelli!”
Saga smise di leggere il libro di cucina regalatogli da Shion. Il gran sacerdote aveva riconosciuto in lui doti culinarie superiori a tutte le ancelle e, con grande felicità del gold dei gemelli, ogni tanto lo chiamava per preparare pranzi o cena. E qualche soldino riusciva a raccimolarlo… ma Shion era di palato fine.
“State…gareggiando per qualcosa, Kanon?”
Kanon si bloccò un attimo alle parole del fratello. Effettivamente…no. Ma allora perché sentiva una sensazione di sconfitta, anche se aveva vinto nello scontro verso Aphrodite? Non volle pensarci troppo. Si alzò dal divano, si voltò verso la camera e con aria adirata….
“ESPLOSIONE GALAT-“
“KANON! NO!”
Saga si tuffò totalmente su Kanon riuscendo per miracolo ad atterrarlo  e distrarlo. Proprio in quel momento dalla camera uscirono Aphrodite ed Hilda, che si ritrovarono i gemelli ai loro piedi.
“….Poi lo dite a me che sono gay.”
Disse Aphrodite con un sorriso gelido, per poi superare i due ed uscire dalla terza casa. E tornarsene alla sua.
Hilda guardò i gemelli, i gemelli guardarono Hilda. Finalmente si rialzarono.
“Io…vado da Agape. Vorrei parlare un po’ con lei.”
la rossa se ne andò salutando entrambi, ma guardando Saga. Che bella l’uguaglianza.
 “Avete litigato?
“Beh, non proprio è che…da un po’ di tempo mi ignora e…”
“Perché non sei gentile.”
“Saga basta! Sai dove te la ficco la gentilezza?!”
“Bada bene stupido, ricordati che posso sfrattarti quando voglio. Chiaro? E dopo dove vai a dormire eh? Dillo a tuo fratello maggiore! Dove? Che non ti sopporta nessuno!”
“….scusa.”
Saga guardò Kanon chiedere scusa imbronciato e, per la prima volta, si sentì davvero un fratello maggiore. Aveva il potere di sfrattarlo e…gli stava consigliando cosa fare in amore! Ma poteva ricevere anche un premio come miglior fratello! Tsk! Aiolos poteva soltanto farsi da parte. Ora avrebbe aiutato lui suo fratello. Mise una mano sulla spalla di Kanon. Kanon guardò la mano.
“Da dove viene questa confidenza?”
“Perché non inviti Hilda ad un appuntamento? Alle donne piace.”
 
 Hilda attraversò tutte le case di corsa. Ahahah ci avevate creduto? Svenne in mezzo a quella di Cancer e, quando si fu ripresa, il gold, dato che stava andando a far visita al fioraio del santuario, si offrì di accompagnarla.
Ma se il cavaliere del cancro aveva offerto una mano, Hilda si prese un braccio. Perché? Perché dalla semplice compagnia Death Mask dovette portarsi Hilda su per le scale fino alla nona casa. E la scusa? – Eh ma io sono amica di Aphrodite e quindi anche amica tua, e gli amici si aiutano a vicenda.
Dopo qualche oretta i due giunsero alla meta. La ragazza fresca e riposata, l’altro un po’ meno…ma continuò il suo tragitto lasciando la rossa a casa del sagittario.
Quest’ultima entrò sicura di trovare Agape intenta a fare…qualche flessione oppure chiedere ad Aiolos qualcosa sul leone dorato ma sorprendentemente, la bionda aveva una mano sulla spalla del padrone di casa.
“Cos’è…successo?”
“Ah, Hilda…Aiolos voleva ricomprarsi una fascetta rossa poiché l’altra…beh lo sai. Ma rosse non erano più disponibili. Era rimasta di un solo colore….blu.”
“Oh mio Dio! Il tempio del Dio Susanoo! Il fumo blu! Aiolos non ti conviene indossarla! Potrebbe portare…”
Ma Aiolos non ascoltò. La fascia era il suo punto di differenza dagli altri gold, il suo punto d’orgoglio, e lo rendeva davvero figo! La legò alla testa velocemente ma ci mise talmente troppa forza che iniziò a non passargli il sangue…poco dopo svenne.
Le due lo guardarono un attimo poi sorpassarono la ‘carcassa’  del sagittario , andando in camera di Agape per parlare delle loro cose.
“Come mai qui, i gemelli ti hanno cacciata?”
“No. Non voglio vedere troppo la faccia di Kanon. Ha fatto delle cose che non mi piacciono ultimamente…”
“Oooooh…”
Hilda guardò Agape. Quest’ultima aveva uno sguardo malizioso ed indagatore. Si teneva due dita sotto il mento e di tanto in tanto una risatina cominciava ad uscirle.
“Cosa…cosa diavolo è quel tono Agape?”
“Mi sembrate due fidanzati. Uscite anche insieme vero?”
“NO! Assolutamente e…s io sono fidanzata con Kanon tu col gatto cosa sei? Gli sei appiccicata tutto il santo giorno!”
Agape congiunse le mani in segno di preghiera e poi chiuse gli occhi.
“Amanti. Suona più romantico e passionale. Non trovi? È una parola travolgente e con un significato profondo. Credo sia assai adatta a me ed Aiolia. Oggi ho intenzione di incontrarlo sai?”
“E quando non vuoi incontrarlo?”
“Si ma oggi sarà diverso, riuscirò sicuramente a-“
“Saltargli addosso e stuprarlo?”
“Detto così suona male…”
Le due ragazze risero insieme ancora un po’ finché, Hilda, decise di tornare alla terza. Uscendo però incrociò lo sguardo del malcapitato cancer che, sfortunatamente, anche lui stava tornando in quel momento. Nemmeno a dirlo, al granchio toccò caricarla e portarla giù per le case rimanenti sotto le risate degli altri gold mentre la rossa riuscì anche a farsi un pisolino.
Arrivati alla quarta, Death Mask la buttò a terra come un sacco di patate mandando giù tutte le divinità conosciute e sconosciute per poi sparire in chissà quale angolo della sua lugubre casa.
Hildegard si fece i restanti scalini a piedi tornando alla casa dei gemelli, non che ne avesse particolarmente voglia ma…cominciava anche ad avere fame. Appena entrata trovò Kanon seduto su una  sedia, i gomiti appoggiati al tavolino e le mani unite davanti al volto che lasciavano scoperti soltanto gli occhi. Lo sguardo raggelò la Saintia del pavone, cosa poteva mai volere? E perché Saga non era li? Una sfida? Hilda si mise in posa di difesa pronta al peggio.
“Vorresti…”
Hilda assottigliò gli occhi, era pronta. Gli avrebbe fatto vedere com’èra migliorata in quel tempo. Sfaticata si, ma debole no!
“Hildegard, vorresti…vorresti, ti andrebbe…”
“Parla! Vigliacco!”
“Ti andrebbe di uscire con me?”
“Accetto la sfida!”
“….addirittura?”
Kanon si alzò andando via chissà dove e, poco dopo da Hilda corse Saga, naturalmente aveva ascoltato tutto  nascosto da qualche parte. Il gold iniziò a parlarle ma la rossa era talmente shockata dell’accaduto che nemmeno riusciva a connettere ciò che il maestro le stava dicendo.
 
“No! Nonononono!!
Sbraitò Agape arrabbiata proprio davanti la casa del leone, con Kiki che si tappava le orecchie a pochi centimetri da lei.
“Perché devo venire io?!”
“Perché Aiolos al momento non è disponibile, mi sembra sia in uno stato comatoso, spero si riprenda…poi Milo ha indicato personalmente te ed Hilda come degne segretarie di zio Shion. Appena l’ho detto a zio lui ha chiesto esclusivamente di te.”
“Cosa?! Perché?”
“Non si fida molto dell’allieva di gemini, ed inoltre ha sentito parlare della sua temibile canna da pesca…ma dimmi, è una mossa così potente?”
Disse Kiki curioso guardando Agape. Quest’ultima, intanto che il bambino rifletteva, cercava un modo per svignarsela dalle ore di torture con Shion. Cosa avrebbe potuto fare? Le venne in mente solo una cosa. Aspettò qualche minuto finché una farfalla non si posò sul naso del piccolino e lei si diede alla fuga all’interno della casa del leone. Kiki era un bambino e non avrebbe potuto trascinarla su per tutte quelle scale, aveva vinto lei!
“Hey! Dove scappi!”
La farfalla bianca volò via e Kiki partì all’inseguimento di Agape.
Nella casa di Aiolia, Agape si guardò intorno mentre correva. Era inseguita da un dannato moccioso eppure le sembrava di correre per la vita! In lontananza vide Aiolia.
“SEI MIA AGAPE!”
 “AIOL-“
Kiki saltò arrivando a toccare la schiena della bionda e, velocemente, entrambi vennero trasportati al tredicesimo tempio. Un istante dopo la loro scomparsa, Aiolia si voltò.
“Strano, mi sembrava di aver sentito…avrò dormito poco…”
 
Kanon ed Hildegard camminavano, vicini. Senza proferire parola. Lei ancora shoccata e lui pieno d’imbarazzo perché si domandava? Perché aveva dato retta a quel maledetto di suo fratello? Perché doveva cedere a quella stupida proposta? Lui nemmeno voleva andarci a quell’appuntamento!
“Cosa…ti ha spinto ad invitarmi?”
Chiese Hilda, torturando una ciocca di capelli. Kanon la guardò di scatto. La ragazza si guardava i piedi mentre camminava, strano….dato il caratteraccio.
“Me lo ha detto S-“
Un attimo! Se avesse pronunciato quelle parole tutto si sarebbe sbriciolato in un cumulo di polvere! E stavolta sarebbe stato davvero impossibile recuperare i punti presi in precedenza! Sentiva già la risata stridula di Aphrodite salirgli su per la schiena. Non poteva, no, non doveva assolutamente! Scossa la testa e la guardò! Gentilezza! Gentilezza!
“Me l’ha detto il cuore…”
A quel punto la ragazza avvampò e ci mancò poco che il volto si confondesse coi capelli. Annuì semplicemente mentre sul volto dell’altro compariva una specie di sorriso compiaciuto.
“Voglio portarti in un posto. Dati i tuoi precedenti, credo ti piacerà molto… è oltre il boschetto.”
Porse la mano alla ragazza e quest’ultima la guardò diffidente. Mica aveva bisogno di aiuto lei! Si avviò mezza offesa prima di lui e, dopo che un pezzo di pantalone le si fu impigliato in una radice, cadde a faccia avanti.
“Sai che non rido perché sono gentile?”
“Gentile? Tu?”
“Se mi dai la mano evitiamo altri ruzzoloni ed arriviamo prima.”
Controvoglia (o forse no), Hilda diede la mano a Kanon ed entrambi si avviarono per il boschetto.
Incontrarono, senza naturalmente infastidire, anche scene bizzarre… come Milo che stava pregando Camus di passare più tempo con lui perché aveva problemi da raccontagli e, Camus per risposta gli avevs detto di andare da un bravo psichiatra, Shura intento a tagliare legna…o si stava allenando? Ed infine Mu che stava bevendo un te con Aldebaran…Ma davvero questi gold non avevano nulla da fare tutto il giorno?
Arrivarono finalmente e…cosa si trovarono davanti? Un bellissimo prato fiorito? Ovviamente no! Un bellissimo panorama? Ovviamente no! Troppo banale!
“Kanon, è…è…fantastico!”
“Lo so. È da molto tempo che lo conosco ma non ti ci ho mai portata perché mi eri ant-….non credevo fossi pronta.”
 
 
Ma vediamo Agape come se la stava cavando. Era stata scaraventata insieme a Kiki al tredicesimo tempio ed ora era al cospetto di Shion insieme al bambino. Il Gran sacerdote sedeva sul trono mentre la bionda ed il ‘rapitore’ erano inginocchiati  lontano da lui. Alla destra di Shion era  in piedi Dohko con aria molto preoccupata.
Gli occhi viola dell’ex ariete erano contornati da grandi occhiaie ed il volto severo la diceva lungo sulle sue notti, probabilmente, insonni di lavoro.
“Dunque.”
Pronunciò con tono solenne, talmente raggelante che ad Agape passò un brivido su per la schiena. Strano eppure lo ricordava diverso la prima volta che l’aveva visto, un tono di voce caldo, gentile e calmo. Cosa poteva essergli mai successo?
Shion si alzò dalla sua postazione e camminò per qualche metro.
“Come Kiki ti avrà già accennato oggi sbrigherai tu le mie pratiche. Quindi buona fortuna Agape.”
“Non dovevo fare soltanto da segretaria?!”
I lunghi capelli verdi ondeggiarono mentre il Grande sacerdote si girò lentamente. Agape sobbalzò alla vista dello sguardò raggelante che le venne lanciato.
“Come?”
“Ho chiesto…se…”
“Dohko ti aiuterà”
A quel punto il saint della bilancia, rimasto in disparte fino a quel momento, lanciò un urlo che sentì anche Saga alla terza probabilmente, ma poco importò a tutti i presenti.
“Andate pure nel mio ufficio. Kiki, vieni, andiamo a Rodorio. Ti comprerò il gelato.”
“Siiiii!”
 
 
Un fiume si stendeva davanti a Kanon ed Hilda. Limpido e dall’acqua cristallina da cui si potevano vedere i pesci. Ogni tanto quest’ultimi guizzavano fuori dalla superficie e, guardandoli, gli occhi di Hilda, brillavano dalla felicità.
“Kanon! Immagina che mangiate che faremo quando li pescherò! Fritti, al forno…”
Iniziò ad elencare tutte le possibili cucine con cui Saga avrebbe potuto cucinare un buonissimo pesce, ma la frase che aggiunse per ultimo fece imbestialire Kanon.
“Potremmo invitare anche Aiolia, Agape ed Aphrodite!”
Apparte che invitare Aphrodite ad un pranzo di pesce gli sembrava cannibalismo, ma perché doveva pensare sempre a quel maledetto deficiente? Non capiva che quel bastardo la prendeva in giro? Forse era ora di seguire il consiglio di Saga e farle capire ciò che veramente provava lui.
Non sarebbe stato facile e, sicuramente, sentiva in cuor suo che qualcosa sarebbe andato storto. Sentiva che gliela stava mandando Poseidone, che gliela stava mandando Tethis, che gliela stavano mandando tutti i generali del mare, che gliela stava mandando sotto sotto –molto sotto- anche Aiolia per averlo trascinato a salvare le due, che gliela stava mandando persino Athena e, naturalmente più di tutti, Aphrodite.
Ma doveva provarci. Ce l’aveva fatta con altre ragazze e suo fratello si era fatto un’orgia quando era Gran Sacerdote. Non poteva ‘perdere’ miseramente a quel modo.
Prese un grande sospiro e si avvicinò ad Hilda che stava ancora osservando l’acqua. L’abbracciò da dietro. Alle donne piacevano gli abbracci da dietro no? E quello era un punto a suo favore. Fin li c’èra. Il paesaggio romantico c’èra. Mancava solo la frase. Poteva farcela.
La rossa girò il viso quel tanto che bastava per vedere il volto dell’ex generale del mare. Sentiva il suo respiro sulla pelle. Il cuore aveva preso a batterle all’impazzata, credeva che un momento simile non sarebbe mai arrivato e lo9 avrebbe visto soltanto illustrato nei libri delle fiabe.
Aveva un carattere abbastanza brusco, ma le scene romantiche le erano sempre piaciute ed aveva sempre sognato di viverne una.
“Hildegard…”
Kanon pronunciò il suo nome a bassa voce stringendola di più, la ragazza sussultò.
“Tra tutte le donne che ho incontrato tu sei la migliore…Credo di essere innamorato di te.”
 
Intanto al tredicesimo tempio, nell’ufficio di Shion, sia Dohko che  Agape alzarono in fretta lo sguardo dai documenti che stavano scrivendo. L’espressione sul volto di entrambi divenne seria.
Dohko guardò la giovane alzandosi.
“Cos’è…Questo cosmo distruttivo? Sembra adirato ed allo stesso tempo distruttivo! Che stia per scoppiare una nuova guerra sacra?”
“E’…Hilda!“
I due si guardarono perplessi.
“Forse Saga le sta insegnando qualcosa, ha fatto davvero un buon lavoro con lei vero Agape?”
“Giusto Dohko. Non preoccupiamoci troppo!”
I due, senza preoccuparsi tornarono ai documenti, avevano quasi finito e non gli andava di immischiarsi in questioni non loro. Fecero finta di niente e si diedero al lavoro.
 
Quella sera fu deprimente per tutti.
Aiolos era ancora in stato comatoso poiché nessuno pensò a levargli la fascetta, Agape tornò a casa distrutta, l’unica consolazione fu che la portò in braccio Dohka, santo ragazzo (uomo?) e quest’ultimo, che aveva lavorato seriamente per la prima volta in vita sua, si buttò sul letto e dormì per 17 ore di fila tanto che qualcuno lo considerò quasi morto.
Mentre alla terza… Hilda si barricò in camera sua con un cartello che specificava: DO NOT ENTER.
Mentre Saga guardava Kanon scuotendo la testa. La mano che aveva stampata sulla faccia il più piccolo sarebbe rimasta sicuramente per qualche giorno…

   
 
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